Era domenica mattina, Ellie dormiva beatamente nel suo letto quando il cellulare iniziò a squillare all'impazzata. Lo afferrò e rispose.
- Charlie hai sbagliato ragazza - disse ancora con gli occhi chiusi.
- Ellie puoi venire da Sfe? - domandò con il fiatone. Aprì gli occhi e scattò in piedi, notando che erano solo le 5 e 30.
- Che è successo? - domandò con il cuore a mille.
- Ehm... nulla di grave, solo che è ubriaco e non riesco a tranquillizarlo e continua a dire che vuole solo te. So che ti sto chiedendo un enorme sforzo ma ti giuro che non ce la faccio più - le spiegò. Ellie alzò gli occhi al cielo. In fondo Charlie l'aveva sempre aiutata...
- Arrivo - disse freddamente.Ellie chiuse la porta dietro di sè, mandando lo sguardo su Charlie e Gionata.
- Stai fermo cazzo - sbuffò il ragazzo cercando di tamponare sulla ferita.
- Mi fai male Charlie - disse Gionata cercando di allontanarsi, ma era seduto sulla sponda del divano e l'amico, che era piedi davanti a lui glielo impediva. Ogni tanto barcollava e Charlie doveva reggerlo.
- Ma che è successo? - chiese Ellie avvicinandosi ai due. Gionata sussoltò quando Charlie passò il disinfettante sul taglio appena sopra il sopracciglio.
- Basta ci rinuncio - disse esasperato e alzando le braccia in segno di resa.
- Mi avevi detto che era ubriaco - commentò Ellie. Gionata cercò di allontanare di nuovo l'amico dandogli uno spintone ma perse l'equilibrio e per poco non cadde.
- Fra mi fai male cazzo - esclamò Gionata piagnucolando. Vide Ellie e il suo viso si aprì in un ampio ma stanco sorriso.
- La mia ragazza è qui! - esclamò guardando Charlie come se fosse un bambino.
- È ubriaco, non vedi? Non sta nemmeno in piedi 'sto coglione - ringhiò esausto.
- Aia! Cazzo! - urlò di nuovo Gionata. Charlie, stanco, posò prepotentemente il batuffolo di cotone sul tavolino.
- Ti prego puoi reggerlo? - chiese ad Ellie che gettò la borsa a terra e fece ciò che le era stato chiesto. Gionata le sorrise avviciandosi e cercando di baciarla ma lei si scansò.
- Dio! Quanto cazzo ha bevuto? - domandò.
- Parecchio - sospirò Charlie lasciandosi cadare sul divano. Ellie lo guardò.
- Non hai dormito? - chiese e lui rise.
- Ma va! Quello ha iniziato a bere a mezzanotte e fino alle due non ha mai smesso. Ha fumato e poi alle quattro ha avuto la brillante idea di fare a botte con due coglioni - spiegò passandosi una mano sul viso.
- Okay, vai a casa Charlie. Ci penso io a lui - gli disse dolcemente.
- Ne sei sicura? - chiese ed Ellie annuì. Quando furono soli, fece sedere Gionata sul divano e afferrò il cotone. Iniziò a tamponare sulla ferita che ancora sanguinava.
- Ma che ti è venuto in mente? - chiese osservandolo apprensiva. Gionata rise stupidamente.
- Ho fatto a pugni - rispose.
- Perché? - domandò continuando a tamponare delicatamente. Gionata le afferrò la mano e la guardò.
- Perché ti amo - esclamò ed Ellie scosse il capo.
- Picchiare le persone non risolve nulla e forse è meglio se dormi un po' - disse facendolo alzare. Lo portò fino alle scale e lentamente lo aiutò a salire.
- Dormi anche tu insieme a me? - chiese quando lo fece sdraiare nel letto. Ellie lo guardò e lui iniziò a lamentarsi come se fosse un bambino.
- Va bene! - esclamò esasperata per poi sdraiarsi accanto a lui. Portò il capo sul ventre della ragazza e chiuse gli occhi.
- Questo letto era così vuoto - sussurrò per poi abbandonarsi al sonno. Ellie lo guardò e si morse le labbra, cercando di non piangere. Nessuno poteva sapere quando lei lo amasse e forse nemmeno lei se ne accorgeva.
Poco dopo anche Ellie si addormentò e si svegliò due ore dopo quando la nausea l'avvolse. Scansò Gionata e corse di sotto, verso il bagno.
Quando uscì dalla stanza vide il viso del ragazzo fissarla, perplesso.
- Ellie? Che... che ci fai qui? - domandò portandosi una mano sul capo.
- Charlie mi ha chiamato. Eri così ubriaco... - spiegò e lui si imbarazzò.
- Non ho fatto o detto nulla di stupido vero? - chiese peroccupato ed Ellie scosse il capo.
Gionata la fissò e la ragazza evitò il contatto visivo sentendosi a disagio.
- Non hai una bella cera - disse poi con un cenno di capo.
- Non è nulla - si affrettò a rispondere.
Il ragazzo annuì e poi si inumidì le labbra.
- Mi manca svegliarmi accanto a te - esordì ed Ellie scosse il capo senza guardalo.
- Gio ti prego... -
- È passato quasi un mese da quando eravamo in quel letto a parlare dei nostri tatuaggi, ti ricordi? E da quando siamo stati insieme. Mi manca cazzo, mi manchi - continuò allargando le braccia. Ellie fece per replicare ma si bloccò.
- Un mese? - chiese innarcando le sopracciglia.
- Già, è parecchio - commentò. Ellie, agitata, afferrò il cellulare e aprì il calendario.
- Devo andare - disse poi freddamente. Si diresse alla porta e l'aprì.
- Ma Ellie! - esclamò Gionata seguendola.
- Scusami - disse uscendo velocemente.
A passo sostenuto camminò per diversi metri e si fermò quando vide la croce verde della farmacia lampeggiare. Prese fiato ed entrò.
Quando tornò a casa corse in bagno e poco dopo scoppiò a piangere.
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Him and Her // Sfera Ebbasta #Wattys2019
Fiksi PenggemarPuoi sperarci fino alla fine ma se non deve accadere non accadrà. Martina ci sperava sempre di consocere uno dei suoi idoli ma era consapevole che non sarebbe mai succeso. Ma questa storia non parla di lei. No, parla di Ellie e della sua anima torme...