Cap. 30

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L'aria era fresca e ormai per le strade circolavano ben poche auto e sui marciapiedi le persone erano nettamente diminuite. Erano quasi le 3:30 ed Ellie iniziava a sentirsi stanca e assonnata.
- Possiamo sederci? Ho voglia di fumare - disse Gionata indicando un muretto di pietra che si affacciava proprio sulla spiaggia.
Presero posto su di esso e il ragazzo estrasse la confezione di cartine e tutto l'occorrente per farsi una sigaretta.
- Niente erba? - domandò scherzando Ellie. Gionata fece schioccare la lingua.
- Ho già troppo alcool in corpo - rispose portandosi poi alla bocca la sigaretta.
- Ci pensi mai a come sarebbe la tua vita se non fossi Sfera? - si sentì chiedere dalla ragazza. Fece un tiro e poi puntò gli occhi sull'oscurità dell'oceano.
- Ogni tanto - fece spallucce.
- E?-
- E niente, sarebbe identica alla vita che facevo prima. Cercare qualsiasi lavoro per portare a casa i soldi, fare graffiti, battle cazzate. Forse avrei anche la fedina penale sporca - sorrise amaramente. Ellie annuì spostando anche lei lo sguardo davanti a sè.
- Perchè me lo chiedi? - chiese curioso Gionata.
- Non so. Io alle volte penso a come sarebbe la mia vita se avessi fatto scelte diverse. Magari avrei avuto una vita migliore. Oppure peggiore - disse con una alzata di spalle.
- Beh ma le tue scelte ti hanno portata qui da me - sorrise spavaldamente Gionata, voltandosi verso di lei. Ellie sentiva la testa pesante ma era colpa dei troppi drink.
- È stata più che altro una tua scelta- rise.
- Che vuoi dire? - chiese il ragazzo sollevando un sopracciglio.
- Beh, tu mi hai parlato quel giorno in metro e sempre tu mi hai chiesto di prendere un caffè - spiegò. Il suono delle onde che si infrangevano sugli scogli, ogni tanto attirava la loro attenzione.
- Sì, ma tu mi hai risposto e hai accettato di prenderlo. Se avessi detto no a quest'ora non saremmo qui - le fece notare Gionata facendo un altro tiro. Una densa nube di fumo si alzò in aria. Ellie la osservò, quasi perdendosi al suo interno. Gionata si stiracchiò e si passò una mano sulla fronte: anche a lui l'alcool stava facendo effetto. Il cellulare del ragazzo squillò un paio di volte prima che lo afferrò dalla tasca dei jeans. Era Eva che, probabilmente troppo ubriaca, lo stava chiamando ma il ragazzo la ignorò.
- Come l'hai conosciuta Eva? - chiese Ellie. Gionata sorrise.
- Me l'hanno presentata ad una serata. Sai, se sei bella e abbastanza appariscente, ti fanno entrare nel privè. In più se sei famosa sui social hai fatto letteralmente centro - le spiegò osservando la sigaretta che bruciava tra le sue dita.
- Quanto siete stati insieme? - continuò.
- Mh... poco più di tre mesi. Si ma non era niente di che. Scopavamo e ogni tanto uscivamo a cena. Ci facevamo vedere a qualche evento. Niente di importante insomma - rispose il ragazzo aspirando quel poco che rimaneva della sigaretta.
- Ma lei ci è rimasta sotto - commentò Ellie sorridendogli.
- Sì ma non capisco se è davvero interessata a me o a quello che ho. E tu? Che mi dici della tua vita amorosa? - chiese con un enorme sorriso. Ellie però non sorrise. No, anzi, sentì come una stretta al cuore.
- La mia vita amorosa non è mai esistita - disse freddamente.
- Come? Non hai mai avuto un ragazzo? - domandò perplesso.
- Ne ho avuto uno e credemi, se l'amore è quello, io non lo voglio più - scosse il capo quasi disgustata. Le faceva male. Tremendamente male. Il solo pensiero le attorcigliava lo stomaco. Gionata però la guardò, facendole capire che voleva sapere, così prese fiato.
- Mi è iniziato a piacere in terza superiore. Era alto, giocava a basket, capelli neri e occhi verdi. Aveva sempre quell'aria befferda che mi faceva impazzire. Mi sono sempre detta che la cotta sarebbe passata ma due anni dopo mi piaceva ancora. Forse più di prima. Era nella stessa classe di una mia amica, così un giorno organizzò un pomeriggio al parco con altri nostri amici - si fermò. Si morse il labro e poi le parole le uscirono come un fiume in piena. Ferendola.
- Ci siamo baciati e abbiamo iniziato ad uscire insieme. Tu non hai idea di quanto fossi felice. Dopo due anni, lui era finalmente mio. Abbiamo iniziato l'università e sembrava andare tutto bene. Poi, l'estate scorsa, la mia amica mi disse di aver visto il mio fidanzato baciare, in modo poco carino, un'altra. Non volevo crederci ma glielo chiesi comunque. Lui mi guardò e mi disse: "Secondo te uno come me potrebbe mai stare con una come te per così tanto tempo? Ci siamo divertiti ma ho bisogno di altro ". Ho sentito il cuore andare in mille pezzi - finì abbassando il capo, per nascondere gli occhi arrossati dietro ai capelli.
- Te l'ha detto così? - domandò indignato Gionata.
- Già, guardandomi con quegli occhi che amavo tanto - fece spallucce Ellie. Giocherellava nervosamente con i braccialetti e con gli anelli, alternandoli.
- Lo amavi? - domandò il ragazzo.
- Oh sì. Sì, lo amavo e parecchio. Avrei fatto di tutto per lui ma evidentemente la cosa non era reciproca - rispose piena di tristezza.
- Che bastardo. Non ha avuto nemmeno il coraggio di lasciarti prima -
- Quattro anni buttati per correre a dietro a un coglione - scosse il capo.
- Se lo amavi non sono buttati - disse Gionata con lo sguardo pieno di amore e compassione.
- Hai mai amato qualcuno con tutto te stesso per poi accorgerti che era tutto falso? - domandò fragile. Gionata scosse il capo, quasi dispiaciuto.
- Spero per te che non lo proverai mai. Perché fa dannatamente male - sorrise amareggiata. Gionata spense la sigaretta sul muretto e poi la gettò in strada.
- Vedrai che ci sarà un ragazzo che ti amerà per davvero. Fino alla fine - le disse posando la mano sulla sua spalla. Ellie lo guardò.
- E se non fosse così? Se non ci fosse nessuno? -
- Andiamo Ellie. Scherzi? Sei bellissima. Sei una persona fantastica - sorrise dolcemente. Ellie rivolse lo sguardo alla luna che brillava nel cielo e che si rifletteva nell'oceano.
- Non sono poi così fantastica Gio -
- Oh ma ti prego. Per me lo sei, okay? E non contraddirmi perchè è quello che penso e non ho intezione di cambiare idea. Ci sarà un ragazzo che ti vedrà bella come ti vedo io - si voltò con il busto verso di lei, le afferrò il volto e la guardò dritta negli occhi. Ellie sorrise, imbarazzata.
- Mh...forse solo tu -
- Nel caso non trovassi nessun'altro sappi che io sono sempre disponibile - rise anche se aveva una luce negli occhi che fece scattare qualcosa in Ellie.
- Mi stai dicendo che saresti disposto a diventare il mio ragazzo? A sopportarmi ogni giorno? -
- Beh in pratica già lo faccio - esclamò divertito, senza però mollare il viso della ragazza.
- Gionata! - rise la ragazza alzando gli occhi al cielo. Sentiva la testa sempre più pesante.
Gionata scoppiò a ridere senza alcun motivo.
- Credo di essere un po' ubriaca - sorrise Ellie per poi ridere di nuovo. Gionata annuì.
- Sì anche io, per questo ti chiedo scusa in anticipo ma... - non riuscì nemmeno a finire la frase che le sue labbra erano già su quelle di Ellie. Fu un bacio inizialmente delicato che si tramutò in un qualcosa di più passionale. Le mani di Gionata scivolarono sul collo della ragazza, provocandole un brivido che me percorse tutta la schiena.
- Forse è meglio tornare a casa - disse Ellie tra un bacio e l'altro. Gionata annuì anche se non sabrava intenzionato a lasciarla andare. Quando lo fece si guardarono imbarazzati per qualche secondo per poi scoppiare a ridere. Ma in fondo era tutta colpa dell'alcool, no?

Him and Her // Sfera Ebbasta #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora