- Devo andare in un posto prima, ti dispiace? - chiese mettendo in moto.
- Certo che no. Però sono conciata un po' male - disse Ellie allacciando la cintura.
Gionata sorrise dicendole che non importava. Sembrava nervoso e lei non capiva il perchè. Diversi minuti dopo Ellie si rese conto che si stavano allontanando sempre più dal centro città, erano ormai quasi in periferia e dopo altrettanti minuti vide il cartello stradale con la scritta Cinisello Balsamo. Rivolse lo sguardo verso Gionata che guidava troppo rigido.
- Stiamo andando... -
- A casa - la interruppe Gionata. Ellie annuì e poco dopo, alti palazzoni dall'intonaco rovinato e dai colori per niente allegri, si innalzano lungo la careggiata. Ellie guardò quei balconi colmi di oggetti ammucchiati e le finestre dalle spesse tende. Gionata parcheggiò sotto ad uno dei tanti palazzi. Spense il mote ed Ellie, dopo essersi slacciata la cintura, fece per aprire la portiera ma lui la bloccò.
- Non volevo portarti qui. È solo che devo portare una cosa a mia mamma e... - disse con un filo di voce.
- Ti stai scusando perchè mi ha portato a casa tua? - sorrise Ellie scendendo dall'auto. Gionata fece lo stesso e poi le fece strada. Passarono in un angusto sottopasso e quando tornarono in superficie si ritrovarono in un cortile quadrato, in cemento, al centro di altri palazzi. Il cielo grigio sembrava rispecchiare i colori degli edifici. Dei bambini sfrecciavano sulle loro bici e inchiodarono quando videro il ragazzo.
- Gionata! - esclamò uno di loro alzando la mano.
- Bella! Come stai William? - sorrise lui ricambiando il saluto.
- Tutto bene. A scuola ho preso sette in italiano - sorrise il bambino per poi spostare lo sguardo su Ellie.
- E lei chi è? È la tua ragazza? - chiese socchiudendo gli occhi.
- È una mia amica. Per ora - ammiccò scherzosamente ed Ellie rise. Il bambimo salutò i due e sfrecciò via veloce, chiamato a gran voce dagli altri.
Ellie guardò il ragazzo dolcemente.
- Che c'è? - domandò lui alzando le spalle.
- Niente, sei tenero - rispose e Gionata scosse il capo.
- Non dirlo in giro ho la mia carriera è finita - riprese a camminare fino a quando non arrivò ad una portineria: il vetro era sceneggiato, sembrava che qualcuno lo avesse colpito con qualcosa.
Prese la chiave e la infilò nella serratura. Un buio androne delle scale si aprì davanti a loro. Al pian terreno si trovavano due vecchie porte e due signore anziane parlavano vicino ad una di essa.
Gionata le salutò gentilmente e così fece Ellie. Le donne ricambiarono per poi tornare a parlare.
- Di sopra - sorrise il ragazzo posando la mano sulla schiena di Ellie e invitandola a salire le scale. Salirono fino al tredicesimo piano.
- Sono morta. Letteralmente cazzo - ansimò fermandosi. Gionata rise.
- Palazzo vecchio. Niente ascensore. È già tanto che ci sono le scale - commentò superandola. Aprì la porta che si trovava davanti a loro e le fece cenno di entrare. Ellie scivolò dentro e Gionata fece lo stesso. Si trovavano in uno stretto corridoio, davanti a loro una minuscola cucina dove probabilmente ci stava solo una persona. Accanto ad essa si apriva un piccolo soggiorno con un divano rosso sbiadito dal tempo, un tavolo quadrato con quattro sedie e una tv posta sopra ad un vecchio mobile colmo di fotografie.
- 'Ma sono a casa - gridò il ragazzo fermandosi. Ellie si bloccò accanto a lui.
Una donna dai capelli corti e neri, non troppo alta, comparve da una delle due stanze, probabilmente quella da letto.
- Gionny, amore - sorrise raggiante stringendolo in un forte abbraccio. Ellie sorrise dolcemente.
- Ciao, io sono Valentina - sorrise allungadole la mano. Ellie l'afferrò presentadosi.
La donna guardò il ragazzo che alzò lo sguardo al cielo.
- Mamma non iniziare okay? -
- Non ho detto nulla Gionata - esclamò alzando le braccia.
- Diventa sempre nervoso quando si tratta di ragazze. Sai, non me ne ha mai portata a casa una - ammiccò ed Ellie scoppiò a ridere.
- Infatti non voleva portarmi - commentò lei. La donna diede una pacca sulla spalla di suo figlio che la guardò perplesso.
- Ma che cazzo? - rise.
- Gionata perchè non volevi portala? E così carina e sembra anche normale. Non come quelle che con cui fai le foto che hanno le tette e il culo rifatto - disse.
- Sembro - rise Ellie. La donna la guardò attentamente
- 'Ma guarda che lei non è la mia ragazza. Non siamo...fidanzati - intervenne imbarazzato. Valentina sbuffò.
- Allora cosa siete? Amici che fanno sesso? Come si chiamano? Ora non mi viene - replicò la donna. Ellie sbarrò gli occhi trattenendo una risata.
- Mamma! Che cazzo dici?! No! Siamo amici e basta - disse Gionata.
- Mi devo fidare? - chiese rivolgendosi ad Ellie.
- Sì siamo solo amici - annuì.
- Okay comunque a breve ce ne andiamo e ti lasciamo stare che sarei impegnatissima a piegare i vestiti e a sitemare per la millesima volta l'armadio - scherzò il ragazzo mentre sua mamma afferrò un cuscino e iniziò a colpirlo.
- Ma' ti prego - rideva Gionata. Ellie lo guardò e per un secondo pensò a quanto fosse bello ma scacciò subito il pensiero.
- Restate per cena? - chiese Valentina. La ragazza guardò oltre la donna, in cerca dello sguardo di Gionata.
- Certo - disse poi, quasi senza accorgersene.
La donna sorrise, ripose il cuscino e velocemente si diresse in cucina.
- Pasta va bene? - domandò comparendo da dietro il muro.
- Benissimo - annuì Ellie. Valentina, felice, si mise a cercare la pentola.
Gionata si avvicino alla ragazza e le afferrò delicatamente il braccio.
- Non dovevi andare a fare aperitivo con le due amiche? - chiese.
- Beh, ho cambiato idea - alzò le spalle sorridendo.
- Valentina, posso apparecchiare? - domandò avvicinandosi alla cucina. Gionata sbattè le palpebre: gli fece una strano affetto, ma uno di quelli positivi.
Ellie comparve in soggiorno con tre piatti e altrettanti bicchieri. Il ragazzo aprì uno dei cassetti del mobile e afferrò una tovaglia a quadri bianca e rossa. La sistemo sul tavolo e poi aiutò Ellie a sistemare le stoviglie.
Diversi minuti dopo Valentina porto la pentola colma di pasta per poi varsala nei piatti.
Iniziarono a mangiare e a parlare e a scherzare. Era come se si conoscessero da sempre. Ellie si sentiva bene, era felice e spensierata. Gionata questa cosa la vedeva e gli piaceva, ma era reciproco perchè anche Ellie lo vedeva sereno e tranquillo.
- 'Ma vado a fare un salto da Stefano, okay? Torno subito. Dai tu una mano a sparecchiare? - chiese Gionata alzandosi da tavola.
- Certo, nessun problema - annui Ellie. Gionata svanì oltre la porta che si chiuse con un tonfo. Valentina si alzò in piedi e così fece anche la ragazza.
STAI LEGGENDO
Him and Her // Sfera Ebbasta #Wattys2019
Fiksi PenggemarPuoi sperarci fino alla fine ma se non deve accadere non accadrà. Martina ci sperava sempre di consocere uno dei suoi idoli ma era consapevole che non sarebbe mai succeso. Ma questa storia non parla di lei. No, parla di Ellie e della sua anima torme...