Il cielo grigio pesava sulla città. Ellie alzò lo sguardo verso quelle nuvole cariche di pioggia, mentre aspettava il tram che l'avrebbe portata a casa. Un ragazzo le si affiancò.
- Hai da accendere? - domandò. Ellie si voltò.
- No, non fumo - rispose dispiaciuta. Il ragazzo alzò le spalle e rimise la sigaretta nella tasca del giobotto.
- Vorrà dire che oggi non ucciderò i miei polmoni - scherzò.
- Un giorno in più di vita - commentò Ellie guardando distrattamente il dispaly che segnava gli orari d'arrivo.
- Io sono Alberto, comunque - sorrise il ragazzo dai capelli biondo cenere. Ellie osservò la sua mano, tesa verso di lei.
- Ellie - ricambiò il sorriso stringendogli la mano.
- Frequenti la Bicocca? - chiese e lei annuì.
Parlarono del più e del meno fino a quando non arrivò il tram.
- Dove sei diretta? - chiese Alberto.
- A Garibaldi - rispose Ellie salendo sul mezzo seguita dal ragazzo.
- Davvero? Abiti lì? - domandò prendendo posto proprio difronte a lei.
- Sì più o meno, in quelle zone. Tu? - chiese curiosa. In fondo non era male, anzi, era addirittura un bel ragazzo: alto, biondo, occhi azzurri e due belle spelle possenti.
- A Moscova - Ellie fece schioccare la lingua.
- Cazzo, dev'essere bello abitare lì -
- Sì, non mi lamento - sorrise divertito. I due ragazzi chiacchierano per tutto il tempo come se si conoscessero da sempre. La voce metallica annunciò la prossima fermata. Ellie e Alberto si alzarono posizionandosi proprio davanti alle porte.
- Da che parte vai? - chiese il ragazzo indicando diverse direzioni.
- Da quella parte, verso Monumentale - rispose Ellie indicando una lunga via trafficata.
- Ti accompagno - esclamò incamminandosi. La ragazza innarcò sopracciglia.
- No, non devi -
- Faccio due passi - sorrise afferrandola per il braccio. Non appena arrivarono davanti al portone di casa, Ellie sentì il cuore accellerare all'impazzata. Alberto le sorrise dolcemente.
- Okay, allora magari ci si ribecca in università - le disse ma la ragazza sembrava essere su un altro pianeta.
- Si certo - esclamò distrattamente. Guardò oltre le spalle del ragazzo con il cuore che batteva sempre piu forte.
- Bene, allora vado a casa. Ci si vede, Ellie - sorrise allontandosi. La ragazza ricambio il sorriso ed infilò le chiavi nella serrattura del portone. Fece per richiuderlo ma qualcuno glielo impedì entrando di prepotenza.
- Gio?! Ma che cazzo?! - esclamò fingendo di non sapere che fosse lì anche se aveva visto quella bellissima BMW i8 parcheggiata proprio davanti a casa.
- Chi era quel modello svedese? - chiese il ragazzo chiudendo il portone dietro alle sue spalle. Ellie alzò le spalle.
- Un ragazzo dell'università che ho conosciuto alla fermata del tram - rispose salendo su per le scale. Gionata annuì beffardamente.
- Già e ti ha già accompagnato a casa? - domandò seguendola. Velocemente le afferrò il cellulare che si trovava nella tasca posteriore dei suoi jeans e lo sventolò in aria.
- Che cazzo! Ridammelo - ringhiò nervosa. Gionata fece schioccare la lingua, portandolo dietro alla schiena.
- Chi è quel tipo? - domandò di nuovo. Ellie alzò gli occhi al cielo.
- Sai che c'é? Tieniti il cellulare. Tanto ha il codice - esclamò correndo sù per le scale. Gionata la seguì a ruota fin dentro l'appartamento.
- Ellie - esordì chiudendo la porta alle sue spalle.
- Perché ti interessa quel ragazzo? - domandò gettando lo zaino a terra. Gionata portò le braccia al petto e guardò truce la ragazza.
- Voglio sapere chi è il coglione che ti gira intorno. O vogliamo parlare dell'ultima volta che ho dovuto spaccare il naso ad uno? - disse con fare da saputello. Ellie si spazientì.
- Prima di tutto non chiamarlo "coglione". Non lo conosci e poi pensi che tutti i ragazzi che abbia frequentato siano dei coglioni? - chiese puntando il dito contro di lui. Gionata sboffonchiò.
- Perché tu sì? E tu non hai frequentato così tanti ragazzi - le disse guardandola da testa a piedi. Ellie sentì il sangue ribollire nelle sue vene.
- Non ti permettere di dare giudizi su di me o sulla mia vita amorosa, Gionata -
- E tu non chiamarmi Gionata in quel modo. Sai che lo detesto - si innervosì.
- Oh perdonami ma è il tuo nome - urlò arrabbiata.
- È il tono con cui lo dici che non mi piace - replicò il ragazzo duramente. Ellie alzò le spalle e si portò la mani sui fianchi.
- Beh, a me non piace che classifichi i ragazzi come "coglioni" e che ti intrometti così negli affari miei - Gionata scoppiò in una amara risata.
- Ma sono dei coglioni Ellie! -
- Allora le tue sono tutte troie, va bene così? - chiese acidamente. Il ragazzo si corruciò.
- In ogni caso quel tipo non mi piace. Sembra il Ken della Barbie cazzo - esclamò.
- E a me non piace Eva o tutte le altre tue amichette - intervenne Ellie lasciandolo di sasso.
- Cosa c'entrano ora? - domandò facendosi serio.
- Niente - scosse il capo dirigendosi in camera sua. Gionata però non voleva lasciar perdere così la seguì.
- No, ora me lo dici - esclamò fermandosi sulla porta. Ellie non voleva farlo ma lo sguardo del ragazzo era così freddo e pungente che non potè far altro che dirglielo.
- Sono sempre perfette e non capisco come fanno - rispose con un alzata di spalle.
- Non sono perfette - commentò lui.
- Come no. I capelli sempre pettinati nel modo giusto come il trucco e sono sempre vestite benissimo. Per non parlare del loro fisico scolpito - esordì.
- Non a tutti piace un fisico scolpito - intervenne il ragazzo ed Ellie rise befferda.
- Certo, infatti tu stavi con Eva perchè era simpatica - gli disse sfidandolo. Gionata scosse il capo.
- Sei gelosa? - chiese innarcando le sopracciglia e inumidendosi le labbra che Ellie fissò per pochi secondi.
- Chiesto da te - esclamò la ragazza. Gionata scosse il capo.
- Ellie, tu sei bellissima così. Non farti strane paranoie, cazzo -
- Non mi faccio strane paranoie. È evidente che non sono così - disse indiciandosi. Gionata sorrise mordendosi le lebbra e si avvicinò a lei.
- Okay ma anche se non hai quelle tette e quel culo, tu sei bellissima comunque. Fidati Ellie, te lo sto dicendo sinceramente. Quello non è tutto - replicò sedendosi sul letto e trascinando accanto a sè la ragazza.
Ellie sospirò.
- Ti ricodi la foto che è uscita di noi due fuori dal negozio? - le chiese.
- Come posso non ricordarmi. Ne stanno parlando ancora tutti - alzò gli occhi al cielo.
- Beh, tu non hai idea di quanto io mi senta figo in quella foto e non perché sono venuto bene. Ma perché ho te da mano - Ellie si voltò verso di lui, felicemente sorpresa.
- Cazzo Ellie ma eravamo bellissimi - sorrise entusiasta, contagiando anche la ragazza. Ellie sospirò e posò il capo sulla spalla di Gionata.
- Non dubitare mai più di te stessa - le sussurrò all'orecchio. Ellie si voltò verso di lui. Improvvisamente si sentì pervadere da una forte agitazione e la sua testa iniziò a riempirsi di pensieri. Quando Gioanta la guardò, il suo cuore iniziò ad accelerare. Lo sentiva battare così forte da sovrastare i suoi pensieri. Il ragazzo si passò la lingua sulle labbra, senza distogliere lo sguardo da lei e senza dire una parola, le afferrò il viso stampandole un bacio.
Ellie si staccò guardandolo incerta ma poi qualcosa scattò in lei e senza pensarci troppo, questa volta fu lei ad afferragli il volto e a baciarlo.
Gionata sorrise, possando le mani sulla sua schiena. Il bacio, da innocente e dolce si trasformò in uno carico di passione. Il ragazzo l'afferrò facendola sdraiare. La sua bocca scivolò fino al collo per poi tornare sù. Si bloccò, guardandola negli occhi.
- Che stiamo facendo? - chiese Ellie.
- Non ha importanza - sorrise lui per poi tornare a baciarla mentre la ragazza passò delicatamente le mani tra i capelli di Gionata.
Improvvisamente si udì il rumore delle chiavi infilarsi nella fessurra.
Ellie si bloccò scansando immediatamente il ragazzo e scattandando in piedi. Gionata si rimise seduto, osservandola compiaciuto.
- Ellie - rise con fare pacato. La ragazza si voltò verso di lui.
- Non dire una parola - ringhiò sistemandosi i capelli. Corse alla porta e l'aprì.
- Charlie? - esclamò perplessa quando vide il volto del ragazzo.
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Him and Her // Sfera Ebbasta #Wattys2019
FanfictionPuoi sperarci fino alla fine ma se non deve accadere non accadrà. Martina ci sperava sempre di consocere uno dei suoi idoli ma era consapevole che non sarebbe mai succeso. Ma questa storia non parla di lei. No, parla di Ellie e della sua anima torme...