- Marti posso chiederti una cosa? Non è proprio una domanda, è più una cosa che ho in testa da stamattina e mi sta facendo impazzire - disse Ellie stando seduta sul bordo della vasca da bagno. Era ancora in intimo e aspettava che la sua amica finisse di truccarsi.
- Ma certo. Dimmi tutto - sorrise passandosi anche l'ultimo strato di cipria.
Ellie aspettò qualche secondo. Non sapeva bene da che dove partire. Cercava di riordinare i pensieri.
- Non darmi della pazza però - disse prendendo fiato. Martina scosse il capo inziando a cercare il rossetto nel suo beauty case.
- Oggi quando ero al bar ed è arrivato Gionata... ecco, ha detto una cosa che, probabilmente non è nulla e magari l'ha detta solo perchè odia Tommaso, però mi ha lasciato questo dubbio in testa - esordì guardandosi i piedi. Martina ogni tanto le lanciava qualche occhiata attraverso lo specchioe la vedeva parecchio tesa.
- Tommaso ha detto che si comportava da appiccicoso perchè magari gli piaccio - a quelle parole Martina iniziò a rallentare ogni suoi movimento, in attesa, come se qualcosa stava per esplodere.
- E Gionata gli ha risposto con un "anche se fosse". Ecco Marti io è tutto il giorno che ci penso. Gli ho pure detto "per quanto vale io ti voglio bene" e lui... - non riuscì a finire che Martina si voltò felicemente scioccata. Aveva la bocca spalancata e la guardava entusiasta.
- E lui? O mio dio - esclamò.
- E lui mi ha detto "vale, credimi". Magari non è nulla però ultimamente mi sembra strano - disse alzando le spalle. Martina si sedette sul water e accavallò le gambe, sporgendosi in avanti con il busto.
- Non ci credo! Strano in che senso? - chiese osservandola. Ellie fece spalucce.
- Non so, mi guarda in modo... intenso. Alle volte mi sento in imbarazzo e se ne esce con queste risposte ambigue che mi spiazzano - spiegò sentendosi quasi stupida. Martina annuì, analizzando la situazione.
- Okay. Forse non è nulla però devo ammettere che hai ragione ad avere tutti questi pensieri. Magari gli piaci davvero Ellie - sorrise allegra la ragazza.
- No. No Marti, io non gli piaccio - disse alzandosi e afferrando il mascara. Si mise davanti allo specchio e si fissò.
- Che ne sai? - chiese Martina guardandola.
- Perchè io non sono come loro. Quelle ragazze che lui frequenta. Alte, magarissime, capelli perfetti, tutte toniche che si ammazzano di palestra - spiegò abbassando lo sguardo. Martina fece schioccare la lingua e si affiancò a lei. Le scostò i capelli dietro le spalle e le alzò il viso.
- Cazzo guardati. Sei alta, hai un bel fisico e in più sei bellissima Ellie. Ma poi tesoro che cazzo te ne frega di quelle oche di plastica? Tu sei fantastica qui dentro - le disse indicandola prima la testa e poi il cuore. Ci fu un attimo di silenzio carico di tensione.
- Ti piace Sfera? - chiese facendosi seria. Lei la guardò riflessa nello specchio.
Qualcuno bussò alla porta facendole sobbalzare. Poi la voce sorda di Charlie dall'altro lato, le invitava a muoversi.
Ellie si mise il mascara e un filo di matita. Indossarono i loro vestiti ed uscirono da lì.
Charlie e Gionata erano seduti sul divano e quando le videro si ammutoliromo.
- Che fighe - esclamò Charlie fischiando.
- Vieni vestita così? - domandò Gionata guardando Ellie che indossava uno dei suoi soliti vestiti che sembravano maglie a maniche corte oversize. Era nero con stampato sul petto, dove si trovava anche un'importante scollo, delle rose, un paio di ali e una scritta in stile rockettaro. Portava un paio di calze a rete e i suoi anfibi. I capelli erano sciolti, tranne una ciocca intrecciata. Si intravedevano gli orecchini a cerchio e le sue dita erano costellate da anelli, mentre il polso destro era pieno di braccialetti.
- Sì, perchè? - chiese guardandosi. Gionata si alzò dal divano e aprì la porta.
- Sarà una lunga e stancante serata - disse tra sè e sè.
- Ma che problemi ha? - domandò Ellie a Charlie che alzò le spalle.
- Che vuoi che dica, gli da fastidio quando qualcun'altro vuole ciò che suo - rispose uscendo dalla porta. La ragazza rivolse lo sguardo a Martina, perplessa quanto lei.
Diversi minuti dopo, i ragazzi stavano percorrendo il lungo corridoio che portava all'attico di Tommaso.
Charlie aprì la porta e la muscia li travolse. C'erano così tante persone che era difficile capire in quale parte della casa si trovavano. Ampie vetrate si affacciano sul mare e l'azzurro dell'acqua delle piscina a orizzonte, si rifletteva all'interno.
- Siete arrivati - esclamò Eva accogliendoli. Salutò tutti con un bacio e poi spiegò dove si trovavano gli alcolici e tutto il resto.
Tommaso comparve dietro di lei.
- Benvenuti - ammiccò spavaldo. Squadrò i ragazzi e poi le ragazze.
- Fate come se fosse a casa vostra - esclamò ad alta voce per via della musica.
- Minimo - commentò Gionata. Il ragazzo lo osservo con fare da superiore.
- C'é da fumare? - chiese poi Gionata guardandosi attorno. Tommaso sorrise eppena.
- Erba? Mh, non credo. Però se vuoi c'é un mio amico che ha sempre con sé della coca - rispose fingendosi gentile e disponibile. Gionata annuì, passandosi una mano sulla nuca.
- Ti sembro un tossico? Non uso quella merda - gli disse facendosi serio, afferrò la mano di Ellie e la trascinò verso la cucina dove si trovava il catering.
Charlie e Martina li seguirono a fatica. Troppe persone.
Ellie guardò la sua mano in quella del ragazzo e poi alzò lo sguardo, posandolo sulla schiena di Gionata. Il cuore iniziò a betterle forte nel petto. Chiuse per un istante gli occhi. No. No a lei non piaceva Gionata e a lui non piaceva lei. Era così. Doveva essere così.
- Cosa volete da bere? - chiese il barman. Gionata guardò Ellie e gli altri.
- Mh, facci Vodka Lemon - sorrise.
Il dj iniziò ad alzare il volume. La festa era entrata nel vivo. Eva si era aggregata a loro e aveva iniziato a ballare intorno a Gionata che però non sembrava interessato. Charlie a stento muoveva i piedi, mentre Ellie e Martina ballavano tra di loro.
Uno, due, tre, quattro drink. Le luci, le persone e Game Over di Martin Garrix che pompava forte nelle casse.
- Ho bisogno di aria- urlò Ellie all'orecchio di Martina dopo quasi due ore.
- Vado fuori un attimo. Tu stai qui con Charlie mi raccomando - le sorrise allegra. L'alcol stava facendo il suo effetto su tutti i ragazzi. Eva ballava sempre più avvinghiata a Gionata che però non perdeva mai di vista Ellie, infatti quando la vide allontanrsi non perse tempo a seguirla.
- Ellie - esclamò Tommaso afferrandola per la vita e trascinandola a sè per farla ballare. Lei rise per via del troppo alcol.
- Mi serve aria fresca - gli disse sorridendo.
- Posso venire a farti compagnia - disse seguendola fuori sul terrazzo. Gionata li vide e si fermò poco prima della vetrata.
Tommaso aiutò Ellie a sedersi su uno dei divanetti e poi prese posto accanto. Mise il braccio sulla sua spalla e si avvicinò al suo orecchio ma in un batter d'occhio, Gionata comparve affianco a loro.
- Bello questo posto. Bella festa amico - disse lasciandosi cadere proprio in mezzo ai due. Tommaso lo guardò, fuoriso.
- Ehi amico, togliti dal cazzo. Non vedi che vogliamo stare soli? - esclamò. Gionata lo guardò e poi scoppiò a ridere.
- E lei lo vuole? - chiese indicando Ellie.
- In effetti no - replicò lei. Tommaso la guardò furioso.
- Come scusa? - tuonò ed Ellie sollevò un sopracciglio.
- Cosa credevi? Che sarei venuta a letto con te? Io non ti consoco e onestamente non mi piaci nemmeno poi così tanto per approfondire - fece spallucce. Probabilmente era l'acool che la faceva parlare ma era sicura e convinta di quello che stava dicendo. Gionata gettò il capo all'indietro, ridendo. Tommaso scattò in piedi, rosso dalla rabbia.
- Che puttana - ringhiò. Gionata si alzò in piedi e si avvicinò pericolosamente al ragazzo.
- Quanti anni hai? Quindici? È una puttana solo perchè non ci sta? Amico, sei patetico - disse sorridendo beffardamente. Ellie si alzò anche lei.
- Io sono patetico? Tu le sbavi a dietro e nemmeno te la da - commentò Tommaso pensando di ferire in quelche modo il ragazzo. Gionata sollevò un sopracciglio. Aveva un'aria così da stronzo che Ellie pensò che fosse addirittura sexy.
- Tu che ne sai? - intervenne Ellie. Gionata la guardò con la coda dell'occhio.
- Perchè scopate? Io non credo - rise beffardo Tommaso.
- Mh... mamma non ti ha insegnato le buone maniere? Non si chiede una cosa del genere ad una ragazza - commentò Gionata sarcasticamente. Tommaso li guardò entrambi. Scosse il capo.
- Andate via - disse cercando di controllare la rabbia.
- Volentieri. In camera nostra ci divertiamo molto più - replicò Ellie sorridendo irriverente. Gionata fischiò, battè la mano sulla spalla del ragazzo, si morse la lingua e dopo aver messo il braccio attorno al collo della ragazza, alzò le spalle.
Raggiunsero Martina e Charlie.
- Fra, noi andiamo a casa. Non siamo i benvenuti - esclamò. Eva, che era in loro compagnia, si parò davanti.
- Come? - chiese agitandosi. Guardò poi Ellie che la sfidò con lo sguardo.
- Al tuo amichetto non andiamo molto a genio - rispose Ellie.
- Gli stiamo proprio sul cazzo. Io un più di lei - intervenne Gionata. Charlie scoppiò a ridere.
- Che strano - commentò.
Eva scosse il capo, dispotica. Puntò i piedi e poi, a passo pesante, si dileguò tra la folla.
- L'auto viene a prenderci tra un'ora e mezza - disse Martina bevendo un sorso del suo drink.
- Non importa. Andiamo a piedi. Un po' di aria ci farà bene - sorrise Gionata. Si salutarono e poi, i due ragazzi, uscirono definitivamente da quell'attico troppo affollato.
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Him and Her // Sfera Ebbasta #Wattys2019
FanfictionPuoi sperarci fino alla fine ma se non deve accadere non accadrà. Martina ci sperava sempre di consocere uno dei suoi idoli ma era consapevole che non sarebbe mai succeso. Ma questa storia non parla di lei. No, parla di Ellie e della sua anima torme...