Cap. 58

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- Ellie? Ma sei in pigiama? - chiese Martina piombando in camera. La ragazza sollevò lo sguardo dallo smartphone.
- Già - rispose con estrema fredezza.
- Ma sai che giorno è? - domandò puntando i piedi e portandosi le braccia al petto.
- Ehm... sì - esclamò sollevando un sopracciglio. Martina si spazientì, andò in soggiorno e poi, quando rientrò in stanza, gettò sul letto una busta bianca con scritto "Per Ellie e Martina".
- È stasera - disse acidamente. Ellie sboffonchiò.
- Lo so ma non ci vengo - alzò le spalle tornando a guardare il cellulare. Martina glielo strappò dalle mani e puntò il dito contro di lei.
- Tu ora ti vesti e vieni a quella cazzo di festa - esclamò furiosa. Ellie scosse il capo e scattò in piedi.
- Non puoi obbligarmi a venire alla festa del mio ex ragazzo! - tuonò piena di rabbia Ellie ma Martina sembrava non importarle.
- È il suo compleanno Ellie! Il suo cazzo di compleanno. Ti ama e vuole che tu sia lì - disse indicando gli inviti sul letto.
Ellie si portò le braccia al petto.
- Porca puttana, Ellie. Forse è venuto il momento di chiarirvi, no? Risolvere questa stupida cosa e tornare ad essere felici come prima - continuò mentre i suoi occhi, da furenti, diventarono amareggiati.
- Eri così felice e serena Ellie che quasi non ti riconoscevo. Io ti voglio vedere sorride e solo quel coglione riusciva a fartelo fare. Per una volta, ascoltami: metti da parte l'orgoglio e le paure e vieni alla festa. Non ti lascerò mai da sola, te lo giuro - finì sorridendo appena.

Le due ragazze si fermarono davanti all'alto cancello. Martina fece per citofonare ma Ellie la scansò e digitò il codice sotto lo sguardo incredulo dell'amica.
- Beh? Praticamente ho vissuto qui - alzò le spalle Ellie quando il cancello si aprì.
Salirono fino al quindicesimo piano e quando furono finalmente davanti alla porta, Ellie si bloccò. Martina si voltò e l'afferrò per il braccio, tirandendola all'interno.
C'era così tanta gente che l'appartamento sembrava più grande. La ragazza si alzò sulle punte in cerca di Charlie che, notandola, sventolò il braccio.
- Ciao amore - disse Martina dando un lungo bacio al suo ragazzo.
Mario posò il braccio attorno al collo di Ellie e le sorrise dolcemente.
- Hai fatto benissimo a venire - le sussurrò all'orecchio per poi darle un delicato bacio sulla guancia.
Charlie le sorrise fiero e lei gli fece un impercettibile cenno di capo.
- Vuoi? - chiese Mario mostrandole la bottiglia di birra. Ellie fece per afferrala ma ritrasse subito la mano.
- Ehm... no grazie, per ora sto bene così - sorrise. Improvvisamente il suo cuore accelerò e le mani inziarono a sudarle.
- Ciao - esclamò felicemente sorpreso Gionata comparendo accanto a Charlie. Martina gli gettò le braccia attorno al collo, facendogli gli auguri. Lui la ringraziò e poi guardò timidamente Ellie. Dov'era tutta la sua spavalderia?
- Tanti auguri - sorrise imbarazzata Ellie.
- Grazie - ricambiò con lo stesso imabrazzato sorriso. Bevve un sorso di birra e poi si allontanò, salutando gli altri invitati.
La ragazza abbassò il capo.
- Non è andata poi così male - commentò Mario. Charlie gli diede uno scappellotto.
- Ma sei rincoglionito o che? - domandò guardandolo truce. Martina rise.
- Vuoi qualcosa da bere? Per superare la serata? - chiese ad Ellie che scosse il capo.
- Meglio che resti lucida - rispose chiudendo gli occhi e facendo un lungo sospiro.
- Dai, divertiamoci, okay? - esclamò Mario spingendo Ellie al centro dell'improvvisata pista da ballo.
La serata passò piuttosto in fretta ed Ellie si divertì soprattutto grazie ai suoi amici che per quelle poche ore le avevano fatto scordare tutti i problemi.
Stanca si lasciò cadere sul divano e Mario fece lo stesso.
- Mamma mia, fa caldissimo - rise Martina fermandosi davanti a lei. Charlie la teneva stretto a sè mentre continuava a sorseggiare il drink.
- Bella! - esclamò Mario quando un ragazzo alto con i dreadlocks si affiancò a lui.
- Charlie - ammiccò poi salutandolo.
Martina sbarrò gli occhi quando le sorrise.
- Piacere, Ghali. Tu devi essere la sua ragazza. Martina, giusto? - chiese allungando la mano verso di lei.
- O mio dio. Sì. Sì, sono la sua... o mio dio. Sei Ghali - esclamò afferrandogli la mano. Charlie la guardò imbarazzato. Scosse il capo, facendo capire all'amico di sorvolare sulla sua reazione esagerata. Ghali rise divertito e poi prese poso sul tavolino in legno.
- Tu invece sei Ellie, uh? - chiese bevendo un sorso di birra e fissando la ragazza.
- Sì, piacere - disse stringendogli la mano.
- Sfe mi ha parlato tanto di te - continuò.
- A sì? - chiese Ellie perplessa. Mario e Chalrie si scambairono una veloce occhiata.
- Perchè ti sorprende? Sei la sua ragazza. È il minimo - rispose alzando le spalle. Ellie sorrise appena. Si passò la lingua sulle labbra e si alzò in piedi.
- Scusatemi ma vado a cercare il mio fidanzato - esclamò utilizzandando un lieve tono sarcastico. Poco dopo vide Gionata vicino alla console così, senza nemmeno pensarci, si avvicinò a lui.
- Posso parlarti? - domandò urlando al suo orecchio per sovrastare la musica. Lui la fissò perplesso.
- Ehi, tesoro metti in fila, okay? - si intromise una ragazza che ballava li vicino. Ellie la squadrò da testa a piedi e sboffonchiò, ignorandola.
Si voltò di nuovo verso Gionata che sembrava frastornato ma la ragazza le afferrò il braccio, minacciosa.
- Tesoro non vedi che non vuole parlari? Sparisci - continuò prendendosi gioco di lei. Ellie scosse il capo, furente.
- Senti, tesoro, chiudi quella cazzo di bocca o ti giuro che te la faccio chiudere io - la minacciò.
- Okay. Okay. Stiamo calme, uh? Vieni - intervenne Gionata afferrando Ellie per la mano e trascinandola fuori sul balcone.
L'aria fredda li avvolse. Ellie si strinse nelle spalle: il maglione non bastava più ormai.
- Aspetta - disse Gionata correndo in casa per poi ritornare con due coperte. Ne porse una alla ragazza che si avvolse attorno.
- Che volevi dirmi? - domandò fissandola. Ellie aprì appena la bocca. Pensò e poi scosse il capo.
- Dici ai tuoi amici che sono la tua ragazza? Ancora? - chiese inclinando appena il capo di lato. Gionata alzò gli occhi al cielo.
- Cioè tu volevi parlarmi di 'sta stronzata? - tuonò scioccato e un po' deluso. Ellie sbarrò gli occhi.
- Non è una stronzata, Gio. Io e te non stiamo più insieme e... - lui la interuppe.
- E io ti amo. Te l'ho detto e scritto mille volte ma tu continui a far finta di niente. Non hai mai risposto ad un mio messaggio, Ellie - disse ferito. La ragazza abbassò lo sguardo.
- Mi hai fatto davvero male Gionata - esclamò stringendo i pugni.
- Allora perchè sei venuti qui?! Perché sei alla mia festa?! - chiese furioso.
- Perchè Martina mi ha obbligata, va bene?! Io non ci volevo venire - spiegò senza nemmeno pensarci.
- Però sei qui. Qui a casa mia, al mio compleanno, sul balcone, con la mia coperta - le fece notare ed Ellie rise amaramente.
- Oddio... "con la mia coperta" ma quanto sei possessivo? - chiese acidamente. Il viso di Gionata, da duro, si sciolse prima in un sorriso e poi rise. Ellie lo guardò infastidita ma poi rise anche lei.
- Perchè ridi? - chiese dandogli una sberletta. Il ragazzo sollevò il capo.
- Effettivamente "con la mia coperta" potevo risparmiarmelo - spiegò continuando a ridere. Ellie sorrise dolcemente fissandolo e Gionata alzò le spalle.
- Che c'è? - chiese. La ragazza fece per rispondere ma, quando si portò una mano sul collo per afferrare la collanina, sussultò.
- Dov'è finita la mia collana?! - esclmò in panico, osservandosi attorno.

Him and Her // Sfera Ebbasta #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora