Cap. 8

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La luce del sole illuminò il viso di Ellie. Era completamente immersa nei cuscini bianchi e la coperta era alta fino al collo. Sbattè le palpebre un paio di volte e poi si mise seduta. Si stiracchiò, guardando fuori dalle vetrate: ora il cielo era azzurro, macchiato da nuvole bianche. Sentì il suono di piatti e bicchieri provenire da di sotto. Scalza e con i capelli raccolti in uno chignon, scese le scale. Guardò la stanza degli ospiti e vide che era chiusa. Percorse il tutto il soggiorno, fino ad arrivare in cucina.
- Caffè - sorrise Ellie inspirando il profumo che c'era nell'aria. Gionata si voltò, sopraffatto.
- Mi hai fatto spaventare - rise posandò due tazze sul tavolo alto e laccato di bianco.
- Scusami - sorrise divertita la ragazza, prendendo posto su uno degli alti sgabelli.
Guardò attentamente il ragazzo, il quale se ne accorse.
- Che c'é ? - domandò voltandosi verso di lei.
- Nulla, è solo che sei strano - disse Ellie continuando a guardarlo.
- Mh, è un complimento? - chiese versando il caffè nelle tazze per poi posarne una davanti a lei. Ellie ringraziò e bevve un sorso.
- Era in senso buono - rise dietro la tazza. Forse non deveva parlargli in quel modo, dopotutto lui era Sfera e lei una normalissima ragazza.
- Spiegami il senso - sorrise Gionata. Ellie si inumidì le labbra.
- Beh ieri sera, su quel palco, vestito in quel modo, pieno di collane che luccicavano e quell'aria spavalda eri un'altra persona rispetto a questo - disse guardandolo da testa a piedi.
- E mi fa una strano effetto ora vederti a preparare il caffè, senza collane, anelli e con indosso solo un paio di pantaloni della tuta e una maglia bianca - finì bevendo un'altro sorso.
- Business e vita privata. A casa non sono più Sfera - commentò abbassando lo sguardo.
- Sei solo Gionata - intervenne Ellie. Il ragazzo alzò il capo, incrociando lo sguardo della ragazza.
- E quele dei due preferisci? - domandò ma Charlie e Martina fecero capolino nella stanza, costringendo i due a cambiare discorso.
- O mio dio. O mio dio, non ci credo! Ho davvero dormito a casa di Sfera! E per di più accanto a me c'eri tu! - esclamò voltandosi poi verso Charlie, che imbarazzato sorrise appena.
- Ti è passata la sbonza? - domandò acida Ellie. Martina la guardò.
- Non ero così ubriaca - intervenne e tutti risero.
- Ti sei lamentata perchè siete venute qui a dormire - commentò Gionata versando del caffè in altre due tazze. Charlie ne afferrò una e annuì guardando la ragazza.
- Okay. Forse ero un po' ubriaca - disse afferrando anche lei l'ultima tazza.
- Ah! Questa deve essere tua. Nick l'ha portata poco fa - sorrise Gionata passandogli la piccola borsa nera. Martina la prese ringrazoandolo e diventando paonazza in volto.
- Tutta colpa di quella borsa - scosse il capo Ellie.
- Ehi, guarda che mi offendo. Non ti è piaciuto dormire nel mio letto? - domandò Gionata ridendo ma quelle parole fecero calare un silenzio imbarazzante. Martina puntò lo sguardo su Ellie mentre Charlie sul suo amico.
Gionata se ne rese conto troppo tardi perchè Charlie era già accanto a lui a tirargli pacche sulla schiena.
- No. No. No. Non abbiamo dormito insieme - si affrettò a dire il ragazzo.
- Gionata mi ha gentilmente fatto dormire nel suo letto mentre lui si è preso il divano - continuò Ellie sotto lo sguardo elettrizzato dell'amica.
- E per colpa tua, aggiungerei - intervenne il ragazzo puntando il dito contro Charlie.
- Che? Perchè? - domandò.
- Ti sei addormentato sull'altro letto, coglione -
- Potevi svegliarmi, fra - alzò le spalle e Gionata scosse il capo.
- Ci ho provato ma dormivi così profondamente che russavi - disse acidamente. Charlie scosse il capo. Ellie sorrise guardando poi in direzione della sua amica che ammiccò, lasciandola perplessa.
Diversi minuti dopo Martina era sulla porta a parlare con Charlie.
Ellie, seduta sul letto, si allacciò anche l'ultima scarpa. Gionata la guardava, restando appoggiato all'armadio.
- Beh, grazie - disse afferrando il giubotto di jeans e indossandolo.
- E di cosa? Non ho fatto nulla - sorrise continuando a guardarla. Ellie annuì.
- VIP pass, riportate a casa, ospitate per la notte, mi hai ceduto il tuo letto e ci hai preparato la colazione. Qualcosa hai fatto - replicò lei sciogliendosi i capelli. Gioanta si inumidì le labbra e si avvicinò.
- Come ho già detto: non ho fatto nulla -
La ragazza sorrise e si diresse verso le scale.
- Sei pronta? - chiese Martina. Charlie aprì la porta.
- Allora ci si vede ragazze - sorrise poi. Martina arrosì.
- Volentieri, il mi numero lo hai - disse con una risatina stupida. Ellie salutò il ragazzo e poi guardò Gionata, comparire dietro di lui.
- Ci sentiamo, okay? - disse, anche se a Ellie sembrò che stesse parlando solo con lei. Annuì.
- Hai preso la borsa questa volta? -chiese Ellie e Martina, di tutta risposta, la fulminò con lo sguardo.
Le due ragazze si ritrovarono ad aspettare la metro che le avrebbe portate a casa. Martina aveva stampato sul viso un sorriso da ebete che Ellie non potè non notare.
- Allora? Ne vogliamo parlare? - domandò portando le braccia al petto.
- Di cosa? - chiese l'amica guardando i binari. Ellie sorrise.
- Non ho sentito ancora le tue scuse per non avermi presa sul serio e per avermi dato della pazza - rispose. Martina si voltò.
- Mi dispiace non averti presa sul serio e averti dato della pazza. In più grazie per avermi fatto vivere una serata pazzesca e per avermi sopportata. Divento piuttosto pesante quando sono ubriaca - sorrise imbarazzata ed Ellie non potè far altro che stringerla in un caloroso abbraccio.
La metro della linea lilla, frenò davanti a loro. Le porte si aprirono e velocemente entrarono, prendendo posto. Il cellulare di Ellie iniziò a vibrare all'impazzata.
Martina lesse il nome sul display e guardò l'amica che fece lo stesso.
- Che hai dimenticato ancora? - chiese Ellie.
- Nulla. Questa volta ho tutto. Te lo giuro - replicò. Il cellulare continuava a vibrare.
- Avanti Ellie, rispondi - la incitò. La ragazza trascinò la cornetta verde verso il centro dello schermo e rispose.

Him and Her // Sfera Ebbasta #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora