Cap. 36

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Un fortissimo mal di testa pervase Ellie quando sbattè le palpebre un paio di volte. La luce del sole che entrava dall'ampia finestra, illuminava l'intera stanza.
La ragazza sbattè di nuove le palpebre, passandosi poi una mano sugli occhi.
Si mise sull'attenti quando si rese conto che la stanza che la circondava non era la sua. Si mise seduta sul letto e, senza nemmeno farlo apposta, si voltò, notando che qualcuno stava dormendo proprio accanto a lei.
Non riusciva a crederci: il ragazzo, a pancia in giù, era senza maglia e la faccia, girata dal lato opposto le impediva di vederlo in volto. Ma non le serviva perchè quel dannato ciuffo rosso era riconoscibile da chiunque.
- O cazzo - esclamò. Alzò le coperte e tirò un sospiro di solievo quando vide che indossava ancora i suoi abiti. Gionata, continuando a dormire, si voltò verso Ellie, stringendo il cuscino. La ragazza si soffermò a guardalo e a pensare a quanto fosse bello e a quanto avrebbe voluto stampargli un bacio. Scacciò il pensiero e si concentrò sulla stanza. Quella stanza che non aveva mai visto prima d'ora. Se non era sua e nemmeno di Gionata, di chi poteva essere?
- Ehi, ehi svegliati - sussurrò dolcemente Ellie scuotendo delicatamente il ragazzo.
- Ellie? Ma che... che ora sono? - chiese assonnato.
- Le tre di pomeriggio - rispose guardando il cellullare.
Gionata si mise seduto e si guardò il petto, coperto di tatuaggia qua e là. Spostò lo sguardo su Ellie, allarmato.
- Stai tranquillo - sorrise divertita e il ragazzo tirò un sospiro di sollievo.
La porta si spalancò e un ragazzo dai capelli neri come la notte, fece capolino nella stanza. Tra le dita reggeva quella che, dall'odore, era sicuramente una canna. Sorrise allargando le braccia.
- Sveglia dormiglioni! Vi è piaciuto il party di ieri sera, uh? - gridò portandosi la canna tra le labbra. Aprì l'armadio e iniziò a frugare al suo interno.
- Charlie rivuole la sua felpa della Fila. Te la ricordi fra? Perchè io non ricordo di avergliela presa - continuò afferrando diversi vestiti.
- Beh, quando vi degnerete di alzarvi, noi siamo di là ad aspettarvi - sorrise tendono la canna in bocca.
Gionata si passò una mano sul viso e poi scese dal letto. Indossava solo i jeans da dove uscivano le mutande della Calvin Klein. Ellie lo guardò per poi spostare lo sguardo quando il ragazzo si rese conto di essere fissato.
- Posso sapete dove siamo? - chiese Ellie avvicinandosi alla porta. Gionata si stiracchiò per poi infilarsi una maglia.
- Non ti ricordi niente di ieri? - domandò.
- Ehm no - sorrise imbarazzata.
- Ottimo. Nemmeno io - annuì Gionata uscendo dalla stanza seguito dalla ragazza.
Un enorme soggiorno si aprì davanti a loro: Martina sedeva sul divano e rideva, osservando il viso cupo e truce di Charlie mentre l'altro ragazzo gli mostrava le felpe.
- Fra, cazzo. Ma sei proprio sicuro di avermi presto quella felpa? Io non me lo ricordo - sbuffò stanco. Charlie strinse i pugni.
- Era la mia preferita per cui sì, me lo ricordo benissimo, coglione - tuonò irritato.
- Cazzo non ti scaldare troppo. Te ne può ricomprare un'altra - intervenne Gionata lasciandosi cadere sul divano. Ellie corrucciò la fronte, perplessa.
- Ieri non ho avuto il piacere di presentarmi a questa bellissima ragazza. Io sono Mario - ammiccò allungando la mano verso Ellie che l'afferrò stringendola.
- Mario... - disse con un filo di voce.
- Se preferisci puoi chiamarmi Tedua - alzò le spalle.
- Ma per favore. Non chiama me Sfera, figurati se ti chiama Tedua - commentò il ragazzo passandosi una mano sul viso ancora mezzo addormentato.
- A me chiama Charlie però - sollevò la mano in aria, come se fosse a scuola.
- Sì ma a te Paolo non si addice molto - sorrise appena Ellie.
- Beh, tesoro puoi chiamarmi come vuoi - ammiccò Mario. Gionata voltò il capo verso la loro direzione e fece schioccare la lingua.
- Ci stai provando? - chiese freddamente. Mario lo guardò perplesso e rispose con un alzata di spalle.
- Dov'è il bagno? - chiese Ellie al ragazzo che lo indico con un cenno di capo. Martina scattò in piedi, accompagnandola.
L'amica chiuse la porta dietro le spalle e osservò dubbiosa Ellie che si stava gettendo acqua fredda sul viso.
- Che vuoi? - domandò con la testa dolorante. Martina si morse il labbro e poi si portò le braccia al petto.
- Tu e Sfera stanotte per caso avete... - esordì ma Ellie la bloccò subito scuotendo animatamente la mano.
- No Marti! Non abbiamo fatto nulla - disse severa. L'amica annuì poco convinta.
- Ne sei sicura? - chiese provocando un senso di ansia in Ellie che ora stava mettendo in dubbio tutto.
- Sì. Cioè, penso di sì. Ero vestita e indosso ancora le mutande - alzò le spalle ma Martina non sembrava convinta.
- Okay ma te lo ricordi con sicurezza? - domandò di nuovo e questa volta Ellie si agitò. Si passò una mano tra i capelli.
- Beh, no. Non ricordo nulla di ieri. Non so nemmeno come siamo finite a casa di Tedua. Non so nemmeno chi cazzo è Tedua! - esclamò entrando in panico.
- Il fatto che tu non consoca Tedua mi sconvolge e ferisce, sappilo. E comunque io non voglio allarmarti ma non è meglio fare un salto in farmacia a prendere la pillola? - disse guardandola come se fosse sua madre. La ragazza sboffonchiò nervosamente scuotendo il capo sconsolata.
Charlie e Mario stavano giocando alla Playstation mentre Gionata era ancora sdriato nella stessa identica posizione.
- Ah, finalmente! Devo pisciare cazzo - esclamò quando vide le due ragazze uscire dal bagno. Velocemente si alzò, dirigendosi verso di loro. Ellie lo bloccò.
- Gio, tu non ti ricordi davvero nulla di ieri sera? - chiese ed il ragazzo scosse il capo accompagnato da un' alzata di spalle.
- Posso andare? Non credo di riuscire a tenerla ancora per tanto - sorrise indicando la porta del bagno. Vide il viso preoccupato di Ellie così, sollevò un sopracciglio, osservandola curioso.
- Che succede? - domandò.
- Devo andare in farmacia - gli disse freddamente ma Gionata, lì per lì, non capì e Martina si spazientì.
- Deve prendere la pillola del giorno dopo -
Gionata sbarrò gli occhi e gli altri due ragazzi si azzittiro scambiandosi un'occhiata veloce.
- Ehm... io e lei non abbiamo fatto sesso. A cosa le serve? - domandò guardandole sconcertato. Ellie sospirò.
- Se non ci ricordiamo nulla, come facciamo a saperlo? - intervenne allargando le braccia.
- Ha ragione fra. Non mi sembra il caso di avere un mini te che rompe i coglioni - commentò Mario. Gionata si voltò guardandolo truce.
- 'Fanculo. Comunque raga me lo ricorderei se avessi scopato - esclamò sentendosi quasi ferito. Martina scosse il capo.
- Con quale logica dimentichi tutto tranne che quello? Credimi, è meglio che prenda quella pillola - intervenne.
- Okay. Se mi fai andare a pisciare dopo ti ci accompagno io - disse guardando Ellie.
- Scherzi? - chiese.
- No. Se ti viene il pancione è anche un problema mio - rispose osservandola come se fosse pazza. Ellie rise appena.
- Certo Gio perchè è normale trovare Sfera in farmacia con una ragazza mai vista mentre compra una pillola del giorno dopo! - tuonò esasperata. Gionata, ancora visibilmente addormento, sbettè le palpebre un paio di volte.
- Quanto costa? - domandò.
- Non so, circa quaranta euro - alzò le spalle. Charlie iniziò a tossire e mise in pausa il gioco.
- Una confezione? - chiese scioccato Mario. Martina scoppiò a ridere.
- Ma stai scherzando?! -
- Una pillola - intervenne Ellie guardando Mario che la osservava allibito.
- Che? Ma sono d'oro? - continuò guardando Charlie, scioccato quanto lui.
- È per far sì che le persone usino il preservativo oppure che siano lucidi quando lo fanno - intervenne Martina portando le braccia al petto, guardando Gionata come se fosse colpa sua.
- Se lo fanno... non è sicuro che abbiamo fatto qualcosa - disse sfidando la ragazza. Ellie alzò le braccia al cielo, sfinita.
- Beh, io e lei andiamo in farmacia. Ci vediamo dopo - esclamò. Si fermò sull'uscio della porta quando la voce di Gionata attirrò la sua attenzione.
- Comunque se fosse un maschio opterei per Alessandro. Se fosse femmina Elisa - sorrise divertito.
- Alessandro può andare ma su Elisa ne dobbiamo parlare - ammiccò per poi scomparire oltre la porta.
- Quella ragazza mi fa impazzire - sospirò chiudendosi in bagno.
- Da quanto stanno insieme? - chiese Mario riprendendo a giocare. Charlie rise.
- Non stanno insieme, fra -
- Se certo. Mi prendi per il culo? - esclamò premendo animatamente sulle levette del joystick.
- Non ti prendo per il culo. Però te lo sto facendo il culo! - esultò Charlie quando segnò l'ennesimo gol.
Mario scosse il capo alzandogli il medio.
- Sfera ci è sotto però, uh? - chiese guardandolo.
- Che vuoi che ti dica... se riesci a faglielo capire tu - rispose alzando le spalle e riprendendo a giocare.

Him and Her // Sfera Ebbasta #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora