Cap. 23

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Qualcosa di strano stava succedendo ad Ellie. A lezione era sempre distratta. Si perdeva tra i suoi pensieri e quando se ne rendeva conto cercava di scacciarli ma poco dopo eccoli lì, che tornavano.
Matteo entrò in aula, in ritardo. Lanciò un'occhiata ad Ellie e poi, fingendosi indifferente, andò a sedersi dall'altro lato della stanza. Un po' si sentì sollevata. Anche se era passata una settimana da quella sera, Ellie ancora non riusciva a guardarlo in faccia.
Jennifer toccò il braccio della ragazza, attirando la sua attenzione.
- Guarda cosa ci ha inviato Sara sul gruppo - disse sottovoce e allungole il cellulare. Ellie lo afferrò e guardò.
- È con Gion...voglio dire Sfera - disse correggendosi immediatamente.
- L'ha incontrato in giro per il centro. Ci credi? Che culo che ha quella ragazza - esclamò.
- Già. La solita - replicò Ellie. Jennifer scosse il capo e si riprese il cellulare.
Ad Ellie venne da sorridere perchè ormai per lei era normale vedere Gionata e avere foto con lui. Sul suo cellulare ne aveva un mucchio che custodiva attentamente. Nessuno doveva vederle perchè non erano semplici foto da fan, erano loro che giocavano alla Playstation, che scherzavano. Foto con Charlie e Martina che si scattavano in un qualche privè o semplicemente in auto. Erano foto quasi intime.
Ormai conosceva Gionata e Charlie. Vivevano praticamente in sintonia quando potevano, ovviamente. Ellie e Martina erano diventate così brave a nascondersi dai paparazzi...

- Signorina! Signorina! Lei consoce Sfera? - le aveva chiesto uno dei tanti fotografi che si trovavano fuori dal cancello di casa di Gionata. Ellie aveva finto di essere sorpresa.
- Magari! Io non abito qui, vengo solo a trovare i miei genitori e non ho mai avuto occasione di incontrarlo - aveva risposto quel giorno, eludendo i giornalisti dei giornali di gossip.

- Anche io vorrei incontrarlo - sospirò Jennifer. Ellie si voltò verso di lei.
- Non sapevo ti piacesse - disse perplessa.
- Scherzi? Adoro le sue canzoni - lei annuì, poco convinta e la ragazza rise.
- Sì, lo so. A te lui non piace ma secondo me è un bravo ragazzo. E pure simpatico -
- Quello lo so - disse Ellie senza accorgerse. Tossì.
- Voglio dire, lo sembrerebbe - sorrise imbarazzata e Jennifer la guardò perplessa. Il professore congedò gli studenti ed Ellie velocemente afferrò lo zaino.
- Vieni in biblioteca a studiare con noi? - chiese Jennifer ma Ellie declinò l'invito.
Matteo passò lì accanto e ingnorò la ragazza.
- Ma hai visto com'è ridotto il suo naso? A me hanno detto che ha fatto a botte per difere una ragazza - commentò ed Ellie la guardò corruciandosi.
- Come? È questo che va in giro a raccontare? - chiese furiosa.
- Sì, perchè tu hai assistito alla scena? - chiese.
- Beh, ha il naso rotto perchè mi stava molestando e un ragazzo è dovuto intervenire per allontanarlo da me - spiegò piena di rabbia.
- Dici sul serio? - chiese scioccata Jennifer.
- Non pensavo fosse così - finì scuotendo il capo incredula. Ellie alzò le spalle, infastidita.
- Ci vediamo domani - salutò poi prima di incamminarsi verso la metropolitana. Era furente di rabbia. Come si era permesso?
Più tardi aprì la porta d'ingresso e la richiuse con forza. Gettò lo zaino a terra e si sfilò le scarpe.
- Sei incazzata? - si sentì domandare.
- Beh, quel coglione di Matteo va in giro a raccontare che si è rotto il naso per difendere una ragazza! Cazzo! Ma come fai ad essere così patetico?! - esclamò con il sangue che ribolliva nelle vene.
- Okay ma non scaldarti troppo. È coglione-
Ellie si lasciò cadere sul divano e sospirò.
- Perchè voi maschi siete così... stupidi? - domandò quasi più a se stessa. Gionata si voltò verso di lei.
- Così mi offendi - disse portandosi una mano sul cuore. Ellie sospirò.
- Devo studiare. O per lo meno iniziare a fare i riassunti - sbuffò alzandosi e raggiungendo lo zaino. Gionata fece lo stesso spegnendo la tv.
- Andiamo di sopra sul letto che stiamo più comodi - disse lui salendo le scale.
- Che devi fare tu? - domandò Ellie sedendosi sul letto e iniziando ad aprire quaderni e libri.
Gionata si sedette anche lui e afferrò il computer.
- Ricordi che avevo quella collaborazione con Capo Plaza e DrefGold? Bene, abbiamo avuto complicazioni e devo ancora scrivere il mio pezzo - spiegò.
I due si misero all'opera. Dopo un'ora Ellie si sdraio affondando il viso sul cuscino.
- Cosa cazzo significa 'latore'? - domandò esasperata la ragazza.
- Mi serve aiuto, cosa posso dire dopo 'a centottanta mettendo la sesta' ? -
- Grazie per avermi ignorato comunque - commentò acidamente Ellie.
- Dopo te lo cerco su Google - le disse.
- Okay fammi pensare...mh, forse puoi dire 'lei mi dice rallenta'? Almeno io lo direi- disse tornando seduta. Gionata sorrise.
- Ti adoro - esclamò digitando sulla tastiera. Era entusiasta si vedeva. Ellie sorrise divertita.
- Okay senti: a volte mi gira la testa, testa coda sto con la mia tipa su una Tesla. Chiappe sode, mmh, emoticon della pesca. A centottanta mettendo la sesta, lei mi dice rellenta ma mi gira la testa - lesse su di giri.
- Bella - esclamò Ellie entusiasmandosi. Gionata sorrise stringendo in un abbraccio la ragazza.
- Lamborghini, BMW e ora una Tesla però tu continui a guidare una Porsche - gli fece notare Ellie divertita.
Gionata alzò lo sguardo al cielo.
- Sei la solita rompi palle - disse ridendo.
- ‎Comunque secondo me il tuo portiere pensa che io sia una specie di escort - disse Ellie seguendolo giù per le scale.
- ‎Nah, perchè dovrebbe? - chiese lui voltandosi verso la ragazza.
- ‎Non so, forse perchè entro ed esco da sola? E alla volte non esco proprio perchè resto a dormire. Insomma, non ci ha mai visto insieme. Non che dobbiamo uscire insieme, solo che lui non ci ha mai mai mai visto e se ci pensi è un po' strana la cosa - spiegò quasi tutt'uno fiato. Gionata annuì. Aprì un armadietto e passò quattro tovagliette di legno scuro alla ragazza che sistemò sul tavolo.
- ‎Sì, ma se ci pensi lui non sa dove vai. Perché dovresti essere proprio la mia di escort? - domandò alzando le spalle. Ellie arriciò il naso.
- ‎Beh, tu sei Sfera. Hai un sacco di ragazze, no? - chiese e lui scosse il capo, ridendo.
- ‎Sì, sono Sfera e sì, ho un sacco di ragazze ma non ho mai avuto una escort a pensarci bene. Credi che dovrei? - le domandò facendosi serio. Portò le braccia al petto e si appoggiò al mobile della cucina. Ellie prese posto su uno sgabello.
- ‎Non penso che tu abbia bisogno di una escort - gli rispose.
- ‎Credo che se ad un tuo concerto chiedessi a una ragazza di venire a casa con te non si tirerebbe indietro. Certo, è un po' brutto. Forse perchè passerti per un ninfomane e forse anche per depravato però era per farti capire che non hai bisogno di pagare nessuno - finì e Gionata annuì interessato. Forse poteva essere anche un complimento quello di Ellie.
- ‎No, hai perfettamente ragione. Ma stiamo davvero parlando di escort? - rise ed Ellie annuì.
- ‎Magari dovresti semplicemente trovarti una ragazza - gli suggerì. Gionata scoppiò in una grassa risata. Scosse il capo. Controlò l'orario sul cellulare: tra meno di 30 minuti sarebbe arrivata la cena e di Charlie e Martina nemmeno l'ombra.
- Non sono il tipo - disse. Ellie non poté non ridere.
- ‎Perché ridi? È la verità. Sono troppo egocentrico per pensare di dividermi con una ragazza - spiegò ma lei non sembrava d'accordo.
- Avevi detto che non hai tempo - le fece notare. Il ragazzo si corruciò.
- ‎Sì anche e comunque non credo che una vorrebbe diventare la mia fidanzata. Sono circondato da ragazze e questo mondo è difficile da accettare - cercò di spiegarle ma Ellie era convinta della sua idea.
- ‎ E se ne cerchi una nel tuo mondo? - domandò. Davvero gli stava suggerendo di cercarsi una ragazza? Gionta scosse animatamente il capo, sistemandosi i jeans che continuavano a scendere.
- ‎Scherzi? Sono... sono come me. Che relazione sarebbe? - allargò le braccia. Ellie alzò gli occhi al cielo.
- ‎Allora fammi capire: una ragazza "normale" non la vuoi perché non capirebbe il tuo mondo. Però non vuoi nemmeno una del tuo mondo perchè sarebbe come te? - chiese per inquadrare il problema. Gionata sorrise appena e annuì.
- ‎È una cosa da malati - rise.
- ‎Grazie, molto gentile - le diede un colpo sull spalla.
- ‎Scusami ma non riesco a capire. Secondo me tu hai solo paura di avere una persona accanto e non capisco il perchè - le fece notare lei. Lui si incupì.
- ‎Per me potresti essere un ottimo fidanzato sai? Non solo perché faresti regali pazzeschi - rise Ellie.
- ‎Ma anche perchè tu non sei solo Sfera. Tu sei Gionata e il miscuglio tra i due non è niente male - gli disse sincera e lui sollevò le sopracciglia.
- ‎Tu saresti mai la mia ragazza? - chiese.
- ‎Perchè no? In fondo sono già tua amica -
Lui la guardò, sorridendo ed Ellie, si sentì in imbarazzo. Il campanello suonò riportando tutti e due alla realtà.
- Saranno i due piccioncini- disse Gionata fingendo disgusto. Si tirò su di nuovo i pantaloni e si diressi alla porta.

Him and Her // Sfera Ebbasta #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora