Cap. 53

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La mattina seguente Ellie aprì gli occhi, sbattendo le palbebre un paio di volte. Aveva la testa pesante e la gola secca. Si guardò attorno: era sdriata sul divano e con la testa appoggiata al petto di Gionata che ancora dormiva.
Mario era sdraiato a terra con la bocca aperta accanto a Sosa mentre Charlie e Martina si trovavano dall'altro lato del divano, anche loro addormentati.
Ellie delicatamente si alzò, cercando di non svegliare Gionata.
Si diresse verso la cucina in cerca di acqua. Il bancone era ricoperto di bottiglie di alcol e bicchieri mezzi vuoti. Si bloccò sulla porta quando vide Eva, in piedi davanti al frigorifero.
- Ehi - disse Ellie, facendo sobbalzare la ragazza.
- Ma che cazzo, avverti che sei dietro di me - commentò infastidita.
- Ti seresti spaventata lo stesso - replicò alzando gli occhi al cielo. Eva scosse il capo e afferrò l'unica bottiglia d'acqua.
- Vuoi? - chiese annoiata. Ellie annuì ed iniziò a cercare due bicchieri all'interno delle mille ante. Ne prese due e li posò sul tavolo.
- Come mai ti sei fatta i capelli blu? - chiese portandosi il bicchiere alla bocca. Eva alzò le spalle.
- Mi andava di cambiare - rispose quasi non curante. Ellie annuì e continuò ad osservarla.
- Tu non cambi mai? - si sentì domandare dalla ragazza. Sollevò le sopracciglia.
- Sai, cambiare fa bene. E poi ora sei la fidanzata di Sfera Ebbasta tesoro. Non puoi vestirti come una normale ragazza di provincia - disse posando gli occhi su di lei.
- Questo outfit può andare. Ma gli altri... - continuò indicando il vestito che portava. Ellie si guardò e scrollò le spalle.
- Dovrei tingermi i capelli? - chiese acidamente. Eva sorrise beffarda.
- Dovresti vestirti in modo più provocante. In fondo sei una bella ragazza. Hai un bel fisico - disse bevendo un sorso d'acqua.
- Uou. Da quando mi fai i complimenti? - chiese sarcastica ed Eva sorrise appena.
- Non abituarti Ellie e comunque stai con il trap king e ogni re ha bisogno della sua regina. Devi essere alla sua altezza o le persone ti schiacceranno - continuò con fare da spocchiosa. Ellie rise amaramente.
- Sai Eva, apprezzo i tuoi consigli ma a me delle persone non mi interessa. Sicuramente non andrò in giro a mostrare il culo o le tette solo perchè sto con lui - scosse il capo.
- Fai come vuoi tesoro ma quando uscirai allo scoperto, perchè accadrà, vedrai che inizierai a farti pesare il giudizio degli altri. Quando inizierai a ricevere insulti sui social, beh... cambierai idea. Credimi, so cosa significa essere al centro dell'attenzione. Potrai piacere a migliaia di persone ma ti concentrarai sempre su quelle poche a cui non piaci, domandandoti il perchè e non capendo - finì alzandosi e dirigendosi verso il soggiorno. Lasciò Ellie lì, seduta al tavolo, a pensare a quello che le aveva appena detto. Non sapeva se le avesse detto quelle cose per aiutarla o semplicemente per metterla in crisi ma in fondo Ellie ne era già consapevole.

Diverse ore dopo, sedeva in auto con Gionata. Era pensierosa per la concersazione avuta con Eva, per cui stava in silenzio, mantenendo lo sguardo fisso fuori dal finestrino.
Il ragazzo ricevette un messaggio.
- Ellie, devo passare a ritrare dei vestiti per un evento. Vieni con me? - le domandò voltandosi appena. Lei annuì, anche se voleva solo buttarsi a capofitto nel suo letto. L'auto si fermò davanti al negozio di Dolce &Gabbana in Via Montenapoleone, mentre la pioggia iniziò a cadere. Ellie si guardò nello specchietto.
- Cazzo guarda come sono conciata - disse cercando di sistemarsi con le dita quel poco trucco che le rimase su i suoi occhi.
- Sei belissima comunque - esclamò stampandole un bacio. Ellie uscì dall'auto e velocemente si infilò il giubotto di jeans sulla testa. Un po' per riparsi dalla forte pioggia e un po' per evitare che qualcuno potesse vederla in volto.
Attraversarono la strada e velocemente entrarono nel negozio.
La comessa li accolse allegramente e dal retro comparve Michael che li salutò entusitata.
- Chi si rivede - esclamò.
- Bella - sorrise Gionata. Michael però lo snobbò e andò dritto ad abbracciare Ellie che rimase piacevolente sorpresa.
Li guardò entrmabi, scrutandoli attentamente.
- Avete fatto serata? - chiese malizioso. Gionata si imbarazzò sorridendogli.
- Dove sono i miei vestiti Mick? - esclamò poi per cambiare argomento. Ellie seguì i due al piano di sopra dove si trovavano i camerini. Il ragazzo provò diversi abbinamenti mentre Ellie lo guardava, persa nei suoi pensieri.
- Ti piace? - chiese Gionata mostrando la giacca. La ragazza, che ora stava guardando giù in strada, dove si erano raduti alcuni fan, si voltò e gli sorrise dolcemente.
- Preferivo quella nera - disse e Gionata rise, guardandosi allo specchio.
- Per te è sempre tutto nero - scherzò ma Ellie non rise, anzi, si voltò e guardò di nuovo di sotto.
Gionata capì che c'era qualcosa che non andava così le si avvicinò. Le mise una mano sulla schiena e la fece girare verso di lui.
- Che ti prende? - chiese e lei alzò le spalle.
- Credi che dovrei cambiare? - domandò e Gionata innarcò le sopracciglia, non capendo.
- Il look intendo. Non so magari dovrei mettere colori più shock e quei vestitini corti super attillati - spiegò e il ragazzo le afferrò le spalle.
- Ti devi vestire per te e non per gli altri. Poi tu hai già un tuo look - le disse dolcemente dandole un bacio sulla fronte. Lei sorrise.
- E comunque niente vestitini che lasciano poco all'immaginazione. Intesi? Che già quel vestito con quella scollatura sulla schiena era troppo - finì guardandola come se fosse sua madre. Ellie rise.
- Okay - alzò gli occhi al cielo. Gionata annuì e le diede un lungo bacio. Michael fece capolino nella stanza e si portò una mano sulla bocca.
- O mio Dio! Ma allora state insieme! - esclamò come una ragazzina. Gionata ed Ellie lo guardarono divertiti.
- Sì ma shh... non dirlo a nessuno - ammiccò il ragazzo tornando dentro al camerino. Michael mimò la zip sulla bocca e poi si avvicino ad Ellie.
- Da quanto? - domandò, lei fece per rispondere ma l'uomo sventolò la mano in aria.
- No. No. Dimmi come ti ha chiesto di diventare la sua ragazza - si corresse.
- Beh, ecco... è un po' complicata la cosa - sorrise mordendosi le labbra. Gionata uscì dal camerino e afferrò la ragazza, portandosela sotto al braccio.
- Non è importante come e da quanto. L'importante è che ora è mia - sorrise dandole un bacio sulla guancia e Michael si sciolse in un enorme sorriso.
- Troppo carini. Troppo carini. Mio Dio, ho caldo - esclamò sventolandosi con la mano mentre i due scoppiarono a ridere.
Tornarono al piano di sotto ed Ellie si bloccò guardando fuori.
Gionta si voltò verso di lei, vedendo la preoccupazione nel suo volto.
- Ellie? -
- C'é troppa gente, Gio - disse scuotendo il capo. Il ragazzo guardò Michael che annuì, allontanandosi.
- Tieni in testa il giubotto - le disse alzando le spalle.
- Dai Ellie, sarebbe così brutto se ti vedessero? Io mi sentirei un figo. Insomma, guarda che bella ragazza che ho - esclamò indicandola. Ellie avrebbe voluto scappare ma in fin dei conti doveva accettarlo e affrontare la paura. Anche se per lei era solo Gionata, doveva accettare il fatto che per quelle persone era Sfera. Doveva capire che quella era la sua vita e che ora anche lei ne faceva parte.
La porta del negozio si aprì e la folla, elettrizata, esultò quando videro comparire quei capelli rossi. Gionata sorrise salutando. Ellie si portò il giubotto in testa e uscì sotto la pioggia.
Due buttafuori fecero strada ai ragazzi che, tenendosi per mano, zizzagavano tra la folla.
Un dei due uomini passò le borse colme di vestiti al ragazzo che li posò nel bagagliaio mentre Ellie salì in auto.
Gionata salutò un'ultima volta e prese posto in auto. Accesse il motere e partì a tutto gas lasciando i fan in balia della gioia e della curiosità.

Him and Her // Sfera Ebbasta #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora