Ellie camminava su e giù per la stanza. Aveva il cuore a mille. Non aveva chiuso occhio tutta la notte.
Si passò una mano sul viso e poi afferrò il cellulare e fece scorrere i numeri in rubrica.- Grazie mille Charlie - sorrise appena quando l'auto si fermò davanti al palazzo. Lui scosse il capo.
- E di cosa Ellie - le rispose dolcemente. La ragazza fece per aprire la portiera ma lui la bloccò.
- Perchè sei voluta venire qui? Che succede? Credevo che tra te e Sfe fosse finita - le disse. Ellie abbassò lo sguardo.
- Sì ma mi serve un parere e solo qui posso averlo. Però ti prego di non dire nulla a Gionata - esclamò aprendo la portiera. Charlie la guardò.
- Ti voglio bene Ellie - le disse e lei innarcò sorpresa le sopracciglia. Si abbassò per vederlo meglio.
- Non sto andando in guerra - scherzò e Charlie le sorrise.
- Lo so ma mi sembrava giusto dirtelo - alzò le spalle. Lei annuì.
- Ti voglio bene anche io, Paolo - sorrise per poi chiudere la portiera e dirigersi verso l'ingresso da dove stava uscendo un uomo. Corse e bloccò appena in tempo la porta con il piede. Velocemente salì quelle anguste scale che sambravano non finire mai e si bloccò davanti alla vecchia porta.
La fissò per pochi secondi e poi, istintivamente, suonò il campanello. Poco dopo questa si aprì.
- Salve - esordì incerta Ellie.
- Ciao - esclamò la donna sorridendole. La ragazza si guardò attorno, imbarazzata.
- Si ricorda di me? - chiese e lei allargò le braccia.
- Ma ovviamente Ellie. Coraggio entra - disse facendola accomodare. La ragazza prese posto sul divano, agitata come non mai.
- Posso offrirti qualcosa? - domandò ma lei scosse il capo.
- Allora come mai sei qui? - chiese prendendo posto accanto a lei. Ellie si portò una ciocca di capelli dietro all'orecchio e prese fiato.
- Sono qui perchè penso che lei sia l'unica persona veramente adulta che possa ascoltarmi. Con i miei genitori non ho più buoni rapporti - lei annuì invitandola a continuare.
- Ecco... io e Gionata eravamo fidanzati ma ora non lo siamo più ma credo che lei questo lo sappia - disse.
- Più o meno - Ellie si imabrazzò ma doveva parlare così riprese.
- Lo amo e so che lui mi ama ma il problema in tutta questa storia sono io. Ho paura di non essere in grado di gestire il tutto. Non sono mai stata il tipo di ragazza che le piace l'attenzione. Non sono nemmeno mai stata al centro dell'attenzione. Sono solo una ragazza di provincia sempre troppo timida e chiusa che nessuno si è mai filato. Tranne Gionata -
Si bloccò guardando le foto del ragazzo sparese sulle mensole.
- Non so cosa ha trovato in me. Forse qualcosa che io non vedo ma che lui invece ha visto. È l'unico ragazzo che mi ama per davvero e io non volevo certo fargli male. Non volevo lasciarlo ma ho questa cosa... questo difetto, che mi fa scappare quando le cose diventano difficili. Il solo pensiero di essere al centro dell'attenzione di tutti mi spaventa però so che se voglio stare con lui, devo superare questa cosa -
- Mio figlio può sembrare cinico e materialista ma quando ti dona il cuore, te lo dona tutto e senza pensarci. Capisco che per te sia tutto nuovo, lo era anche per me. Le prime volte che mi faceva salire sul palco e mi tirava in mezzo a qualche intervista, andavo in panico. Lui fa sembrare tutto questo normale ma per noi... noi che siamo sempre state in disparte, ci fa paura. Con il tempo ho capito che non bisogna averne. Le persone parleranno sempre, nel bene e nel male ma a noi cosa importa se siamo felici con le persone che amiamo? Se ami davvero mio figlio, Ellie, non lasciarlo andare - si bloccò e continuò a guardare la ragazza dolcemente, notando i suoi occhi tristi e rossi.
- Ma io so che tu non lo lascerai andare perchè altrimenti non saresti qui a parlare con me -
Ellie sorrise appena e abbassò lo sguardo.
Valentina posò la mano sul suo ginocchio, accarezzandolo teneramente, come solo una mamma è capace di fare.
- Tesoro, le difficoltà servono per farci capire quanto siamo forti. Quante palle abbiamo e per dimostrarci che ce la possiamo fare - continuò.
- Io... io non lo so - intervenne Ellie con un alzata di spalle. Valentina le sorrise.
- Tu ce la puoi fare. Puoi affrontare tutto e non solo perchè sei una ragazza forte ma perché ami Gionata e non devi mai e poi mai sottovalutare l'amore. Ti fa fare di tutto -
Ellie si morse le labbra e le sorrise fiduciosa. Valentina si avvicinò a lei e la strinse in un caloroso abbraccio. Le diede un delicato bacio sul capo e poi la guardò dritto negli occhi.
- Le devo chiedere scusa, comuqnue - esclamò Ellie con il cuore a mille. La donna si ritrasse, perplessa.
- Per cosa? - domandò.
- Mi aveva detto di stargli vicino e non l'ho fatto - rispose mentre una lacrima scivolò lungo il viso. Valentina velocemente le asciugò il volto.
- Tu hai fatto più di chiunque altro. Credimi - Ellie annuì. Cercò di ricomporsi e sorrise alla donna quando sentì il cellualre vibrare.
- È Charlie. Tra poco sarà qui. È meglio che vada -
Valentina l'accompagnò alla porta ed Ellie, prima di uscire, si volto e l'abbracciò, forte.
- Grazie mille, davvero - sussurrò tenendo il viso immerso nel maglione di Valentina.
Lei le afferrò il viso e le scostò i capelli dagli occhi, con estrema dolcezza.
- Sei hai bisogno io sono qui, okay? Spero comunque che tra te e Gionata si risolva tutto perchè vi amate ed è giusto che siate felici -
Ellie la ringraziò una volta ancora e poi uscì mentre Valentina la guardò fino a quando non scomparve del tutto.*Spazio autrice*
Ehi, volevo solo informarvi che la storia sta per finire, mancano pochi capitoli ormai.
Volevo però anche dirvi che sto già scrivendo un'altra storia su Sfera ma molto diversa da questa :)
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Him and Her // Sfera Ebbasta #Wattys2019
FanfictionPuoi sperarci fino alla fine ma se non deve accadere non accadrà. Martina ci sperava sempre di consocere uno dei suoi idoli ma era consapevole che non sarebbe mai succeso. Ma questa storia non parla di lei. No, parla di Ellie e della sua anima torme...