Capitolo 23

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Esausto.

Così si sentiva, Joshua Whistler. Esausto.

Per curare Arkady e Cassius aveva utilizzato una certa quantità del suo potere astrale.

Per essere abbastanza veloce e forte da poter competere con quel demone, ne aveva dovuto usare ancora, ma si era dovuto contenere per non sprecarlo tutto in una volta sola.

Quando Brathimos lo aveva messo in ginocchio, non aveva visto altra scelta che dare fondo a tutto il suo potere. Così aveva richiamato la Vergine di Ferro, nella quale aveva trasferito parte della sua forza vitale. E mentre la bambola faceva il suo dovere, aveva accumulato l'energia necessaria per l'ultimo incantesimo.

Guardando lo scuro soffitto di quell'ampio salone, si disse che era un pessimo posto in cui perdere la vita.

Ma prima di andarsene doveva fare un'ultima cosa: designare il suo successore. E sapeva già chi scegliere.

Poggiando una mano sulla lama, si procurò un piccolo taglio sul palmo e lo poggiò sul simbolo che aveva tracciato a terra.

Il suo sangue iniziò a scorrere veloce, quasi avesse una volontà propria. Percorse tutto il disegno e, quando giunse alla fine, Josh percepì la sua magia vibrargli attorno. Chiuse gli occhi, si concentrò e li riaprì. Poi iniziò a recitare le seguenti parole -Io, Joshua Whistler, detentore di uno dei dodici poteri astrali, negli ultimi istanti della mia vita, chiedo udienza alla Pura Vergine.-

Un cono di luce si aprì dal soffitto, inondando la sala di un limpido bagliore dorato. Un po'alla volta, la figura di una splendida donna vestita con un chitone che le arrivava alle caviglie, si profilò dinanzi a lui.

-Sono qui, mio Cercatore...- esordì la donna -...esprimi pure il tuo desiderio.-

-Con il mio ultimo respiro di vita, designo Cassius King come mio successore, nel ruolo di Anziano Virgo.-

La Vergine sorrise apertamente, un sorriso che scaldò il cuore del signor Whistler. -La tua proposta è stata accolta e accettata dall'intero firmamento celeste. Cassius King sarà il tuo successore. Ora...- Ella discese verso il detentore del suo potere e, con una mano, gli sfiorò la fronte. -...lascia che ti dia il sollievo che meriti, così che tu possa lasciare questo mondo in pace e senza provare alcun dolore.-

Josh non si oppose. Rivolse alla Vergine un ultimo sorriso, poi chiuse gli occhi e se ne andò con un'espressione serena e soddisfatta, abbandonandosi al calore di quella costellazione luminosa.

***

Quando Cassius raggiunse l'esterno, insieme ad Arkady, la tetra luce della luna viola, ferì i suoi occhi troppo abituati al buio della prigione in cui erano stati rinchiusi. E quando tornò a vedere, avrebbe preferito non farlo.

Tutt'intorno a loro, infuriava un sanguinoso scontro tra le sirene della regina Galiena e grossi demoni dalle sembianze di dinosauri.

Molte sirene cadevano come foglie da un albero in autunno e si spegnevano in un dolce rantolo di morte.

Il signor King si ritrovò a pensare che, forse, avrebbe fatto meglio a rientrare e mettersi in un angolo riparato. Ma prima che potesse girarsi e farlo per davvero, un grosso pterodattilo dalle scaglie color onice, li avvistò e piombò verso di loro, pronto a prenderli con il suo lungo becco acuminato.

Cassius sapeva che, nelle loro condizioni, non avrebbero mai fatto in tempo a rientrare per evitare l'attacco. Così lasciò cadere l'Helios Rah dai capelli castani di modo che non divenisse cibo per quel mostro e si preparò ad accogliere la morte con tanti rimpianti a pesargli sul cuore.

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