Cassius aveva preso sua figlia e si era lanciato nella corsa più furiosa di tutta la sua vita. Fuggendo, si era reso conto di essere seguito dalla sua ex moglie e dal suo amante stregone. In un'altra situazione, avrebbe preso a schiaffi quello stupido damerino dalla pelle blu, ma in quel momento era felice di sapere che sarebbe stato lì ad aiutarlo a proteggere le due donne più importanti della sua vita. Sì, perché nonostante il tradimento, Debrah restava comunque il suo primo vero amore, la prima donna capace di fargli battere il cuore per davvero. E poi Alyssa...beh, anche se non l'aveva cresciuta come avrebbe dovuto fare un vero padre, aveva provveduto al suo mantenimento (più di quanto avesse fatto la madre) ed era pur sempre sua figlia. Era la sola che aveva e l'avrebbe difesa con le unghie e con i denti, fino alla morte.
Trovarono rifugio in una banca dove la voce elettronica li invitava a lasciare fuori gli oggetti di metallo. Cassius aggirò il problema distruggendo la porta ed entrando armato com'era.
-Sempre molto fine, Cass- esordì Debrah, mentre avanzava.
-Non mi pare avessimo altra scelta- rispose lui -Preferivi, forse, lasciare fuori le nostre armi e tutto ciò che sarebbe vietato portare in un posto come questo?-
-No, ma...- tentò la donna, bloccandosi subito. Sapeva che il suo ex marito aveva ragione. Non avrebbero mai lasciato le loro armi fuori dalla banca. Ed il sistema avrebbe impedito loro di entrare fintanto che avessero avuto oggetti che era impossibile introdurre nella banca. Sospirò e si voltò verso Klaus. -L'aggiusteresti, per cortesia?-
-Certamente, mia cara- rispose lo stregone.
-Aspetta- lo fermò il signor King -Prima assicuriamoci che non ci siano dei "normali".- Quindi si rivolse ad Alyssa -Va con Klaus; se trovate qualcuno...- Puntò i suoi occhi sull'amante della sua ex moglie e -... sai cosa fare.-
Lo stregone annuì con un cenno del capo. -Lascia fare a me.- E si avviò, seguito dalla giovane Cercatrice.
Rimasti soli, Debrah e Cass si fissarono per un momento. Era dal funerale di Damian che non si vedevano ma, ad entrambi, parve molto di più.
-Come stai?- esordì l'uomo mentre si avvicinava alla porta per controllare fuori.
-Abbastanza bene, grazie...se escludiamo il macello in cui ci troviamo, ovviamente- rispose lei, quasi a voler sdrammatizzare.
-Beh...dovrebbe essere normale, per noi due, trovarsi in mezzo ai macelli. Ricordi il nostro primo appuntamento?- furono le parole del Cercatore.
Debrah rise appena. -Sì- confermò. E come avrebbe potuto dimenticarlo? Avevano deciso di uscire per un drink, una passeggiata al chiaro di luna sulla spiaggia e, invece, le cose erano andate in modo leggermente diverso. Subito dopo aver preso il drink, avevano percepito la comparsa di alcuni demoni ed avevano dovuto lasciare i bicchieri per correre a fermare la minaccia. Si erano ritrovati in inferiorità numerica ma questo non gli aveva impedito di uscirne vittoriosi.
Sì, Debrah avrebbe ricordato sempre il loro primo appuntamento.
Anche Cassius rise e, per un solo istante, ebbe l'impressione di essere tornato a quei giorni, quando si addestrava nel Tempio di Brasilia e lei era, costantemente, al centro dei suoi pensieri e del suo cuore.
-Tutto tranquillo.-
La voce di Klaus frantumò quel loro momento come un macigno contro una vetrata.
I due Cercatori si voltarono in direzione del suono, vedendo arrivare i loro compagni di squadra.
-Tutti i dipendenti della banca si erano rifugiati nel caveau; li ha sistemati- spiegò Alyssa.
-È stato alquanto semplice. La mente dei "normali" è così debole che non mi sono dovuto impegnare nemmeno più di tanto per farli crollare in un sonno che gli farà dimenticare tutto questo- disse lo stregone.
-Ottimo lavoro- si complimentò il signor King -Adesso puoi riparare la porta, così piazzerò i sigilli di protezione.-
Klaus eseguì senza discutere. Uno schiocco di dita e tutto tornò come prima. -Ecco fatto; ho anche messo una barriera di protezione ma ora...- Si accasciò e Debrah fu subito al suo fianco per sostenerlo. -Scusa, tesoro. Ho già usato una buona parte dei miei poteri...-
-Pensa a riposarti- istruì Cassius -Userei il mio potere per curarti ma tu non sei un Cercatore e potrebbero esserci degli effetti collaterali.- Poi guardò Debrah. Era visibilmente preoccupata per il suo amante e la cosa gli bruciava ancora. Sapeva che tra loro era finita e che non sarebbero mai più tornati insieme. E fino a quando quei due se ne stavano lontani da New York, riusciva anche a non pensarci e vivere serenamente. Ma ora che li aveva sotto agli occhi...beh, ignorarli sarebbe stato alquanto difficile. -Resta con lui- ordinò, con un tono più secco e freddo di quanto avrebbe voluto -Io e Alyssa mettiamo in sicurezza questo posto.- E si allontanò, seguito a ruota dalla figlia.
-È ancora geloso- mormorò, stanco, Klaus.
-Ssh- sussurrò lei, in risposta, accarezzandogli dolcemente il viso madido di sudore. -Non parlare; riposati. Con i sigilli imposti da un'Anziano, nemmeno un'orda di zombie come quella riuscirebbe ad entrare.-
Klaus le sorrise. Amava quella donna ed avrebbe continuato ad amarla anche dopo la vita.