𝟑𝟓. 𝐒𝐨𝐫𝐫𝐢𝐬𝐨 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐞 𝐥𝐚𝐛𝐛𝐫𝐚.

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"A-avevamo detto solo amici"
"Ma non saremo mai solo amici, Alexa"
"Noi dobbiamo" rispondo decisa.
"Perché dobbiamo? Si vede che c'è attrazione, perchè mai dovremmo fregarcene?" faccio una risata amara.
"Giusto, attrazione" mi stacco da lui e cerco le mie mutande e i miei vestiti.
Attrazione fisica per lui. Per me non credo.
"Dove vai Alexa? Ora che ho fatto?!" mi raggiunge ancora con indosso solo i boxer.
"Cosa hai fatto? Sei serio? Per te l'attrazione è fisica per me..." non riesco nemmeno a dirlo.
"Per te cosa?"
"Cazzo! Ti odio! Io non sono la tua troietta personale!" tiro uno, due, tre pugni al suo petto e lui mi ferma per i polsi.
"Non ho mai detto che tu lo sia" dice sincero guardandomi negli occhi.
"Bhe, non intendevi dire neanche il contrario"
Mi infilo la maglietta ma vengo fermata fa due braccia che mi fanno aderire al muro.
"Pensi seriamente di essere quello per me?"
"Si" rispondo senza guardarlo.
"Cazzo no! Secondo te ti avrei chiesto di fermarmi? Ti avrei chiesto se ti ho fatto male? Io con le altre non chiedo niente. Con te invece è come se fossi un'altra persona. E si, cazzo, mi piacere essere un altro Travis. Un troglodita, un orsacchiotto, uno stronzo, uno stupido e tutti gli aggettivi che mi vuoi affibbiare" mi prende il viso e appoggia la sua fronte alla mia, abbassandosi.
"Per me sei la mia Alexa" sussurra a pochi centimetri da me.
"Non potrò mai provare niente di ciò che provo con te, sappilo. Sei unica" sono senza fiato.
"Mmh" chiudo gli occhi per elaborare tutto ciò che ha detto e sorrido all'ultima frase ma mi mordo le labbra per non fargli vedere il mio sorriso.
"Ti prego, non fare così. Il mio amichetto non si è ancora calmato" indica la sua erezione.
"Stupido" sorrido.
"Il tuo stupido" mi lascia un bacio sulla fronte e va a raccogliere nostri indumenti lanciandomi i miei jeans.
Che bel culo!
Oddio! Che cosa penso!
"Ti piace ciò che vedi, mocciosetta?" sorride facendo comparire la fossetta.
"Stronzo" mi infilo i pantaloni.
"Rimani con me?" domanda.
"Si" mi accoglie tra le sue braccia e io mi innamoro del suo profumo, del calore e mi addormento,una seconda volta, per oggi, tra le sue braccia.

"Ciao piccola Nora, ti verrò a trovare. Non mangiare troppo dolci" la vado ad abbracciare e le lascio un bacio sulla guancia. Faccio lo stesso con Sebastian e io e Travis ci dirigiamo in macchina.
"Ciao" saluto i bambini e i genitori con la mano fuori dal finestrino e poi partiamo.
"Metto io la musica!" collego il mio cellulare al bluetooth della macchina e parte la musica.
Parte Scared to be lonely di Martin Garrix. La mia canzone preferita,anche se sono tutte belle.
"Hai dei buoni gusti in fatto di musica,sono sbalordito!" mi guarda con la coda dell'occhio.
"Così mi offendi" scherzo.
"Povera principessa Ariel" stacca gli occhi dalla strada per strizzarmi la guancia per poi facendolo ritornare sulla strada.
"Ora dormo" affermo.
"Ma come, ieri avrai dormito dodici ore o più e ora vuoi ancora dormire! Giuro che creo qualche pozione e te la faccio bere per farti stare sveglia" ride e io lo guardo male.
Poi chiedo gli occhi e cado in un sonno profondo.

"Non è possibile, cazzo che male!" si tocca il naso e io rido.
"È colpa tua che non mi lasci stare. Te lo ripeto. Se tu non mi avessi svegliato così malamente, ora non ti avrei quasi rotto il naso"
"Dove hai imparato a tirare pugni del genere?" si massaggia il naso.
"Anni e anni di duro allenamento. A prendere a pungi James mentre mi rubava i dolci"
"Ah, James" stinge i pugni e la mascella diventa più evidente.
"Geloso?" domando con un sorrisetto.
"Perchè mai dovrei? Perché mangiavi dolci?" domanda guardandomi duramente.
"Anche. Ma intendevo per James" lo provoco.
"Di James non mi interessa nulla" ringhia.
"E allora per..."
"Alexa. Non. Mi. Interessa" lo guardo dubbiosa senza rispondere.
"Allora grazie" schiocco la lingua sul palato e aspetto che lui dica qualcosa.
"Ciao" lascia il borsone sulle scale del college e se ne va.

"Buongiorno!" urla Maddie mentre entro.
"Ma ciao, come è stato il ringraziamento?" domando aprendo il borsone.
"Molto bello, c'era tutta la mia famiglia, zii, cugini, insomma, chi ne ha più ne metta"
"E con James?" si incupisce alla mia domanda.
"Non mi ha risposto ai messaggi che gli ho mandato"
"Non ti ha risposto perché lo scemo ha lasciato qua il cellulare" tiro fuori dal cassetto e le dico di andarglielo a ridare per poi salutarlo.
Finisco di sistemare le cose e poi mi stendo sul letto. Ho fame.
"Maddie, chiamo la pizzeria, vuoi anche tu una pizza?"urlo.
"Si dai, ai peperoni, dopo andiamo ad una festa!"
"Nooo"
"Si invece, dobbiamo divertirci, io con il mio James, tu con un bel ragazzo che dobbiamo trovare"
"Che palle" dico ma prontamente mi dice: "Ho sentito, non fare storie" e io mi rassegno.
All'incirca alle otto arrivano le pizze e dopo averle mangiare, mi fa preparare.
Il mio corpo è fasciato da un vestito nero che arriva fino a metà coscia con dei tacchi poco alti color argento.
Prendo la pochette, le chiavi e andiamo in discoteca accompagnate da James.
"Io mi butto sui drink" saluto i due piccioncini e vado al bancone.
"Bel fustacchione, dammi uno shottino alla pera"
"Certamente bella" alza l'angolo sinistro della bocca.
Mi passa lo shottino e lo butto giù tutto d'un sorso.
"Altri tre perfavore" mi fa l'occhiolino e intanto pago con una banconota da venti dollari.
Oggi credo che mi ubriacherò come non mai. Andando avanti a shottini impazzirò.
Mi ritrovo a pensare a Travis e ai suoi muscoli o ai suoi bellissimi occhi o ai suoi morbidi capelli color pece.
A distrarmi c'è Maddie che mi supplica di andare in pista e divertirmi.
"Okay okay, arrivo Maddie" rido. Mi sa che sono andata. Appena parte Despacito mi scateno come non ho mai fatto. Mi sento afferrare i fianchi da qualcuno, mi giro e incontro degli occhi familiari. Porto le mie mani sul suo collo e mi avvicino più a lui. Muovendo i nostri fianchi, questi ultimi si scontrano.
"Alexa"
"Alan" sorrido, oramai sbronza.
Sento la schiena che scotta, mi giro subito nella direzione dello sguardo che mi incendia e incontro subito delle pozze blu.
Da stronza che sono, lo sfido e mi avvicino di più ad Alan. So che sto giocando sporco ma faccio il suo stesso gioco. Se lui sta vicino a delle ragazze non capisco perché io non possa avere un minimo di divertimento. Quando mi giro lo trovo con due ragazze ai lati delle sue braccia che lo palpano.
Bleah.
C'è anche Clarissa.
La bacia. Questo non doveva farlo. Le mie vendette sono molto dolci.
Con un sorrisetto strafottente, sotto i suoi occhi, prendo la faccia di Alan e lo bacio con foga. Le nostre lingue si attorcigliano ma il mio stomaco non fa lo stesso. Non succede ciò che è successo con Travis il giorno precedente. Le sue mani arrivano al mio fondoschiena ma poi non le sento più.
Alan è attaccato al muro per colpa di Travis che lo sta minacciando.
"Se la tocchi ancora ti spacco le mani, sappilo" ringhia a pochi centimetri dalla sua faccia.
"Non mi sembrava che le dispiacesse"
"Contaci, le dispiaceva"
"Travis, potresti lasciarlo?" domando mettendogli una mano sul braccio per tranquillizzarlo, non riuscendoci.
"Vaffanculo pure te Alexa, ora noi due partiamo" mi prende per il polso, faccio a malapena a salutare Alan con un sorriso che vengo scaraventata fuori.
Aria fresca!
"Perché cazzo lo hai fatto?"chiede furioso. Respira affannosamente per via della rabbia e della corsa.
"Cosa ho fatto? Per via del ballo con Alan o perché mi stavo divertendo?"
"Perché hai fatto come se fossi una put..." si ferma.
"Oh oh, bella questa. Completa la frase, perché ho fatto come se fossi una puttana?Primo:non sono una puttana, prova a ridirlo che ti ritroverai senza i tuoi gioielli. Secondo: puttana sarà la ragazza che ti palpava tutto o quella che ti baciata con foga mentre tu mi guardavi" incazzata nera vado verso la fermata del pullman per tornare a casa.
"Non intendevo darti della puttana"
"A no? Allora devo aver capito male"
"Tu, cazzo, ti stavi strusciando su quel Arian, quel corpo che poco più di ventiquattro ore fa era sotto di me a godere di piacere. Quel corpo che volevo fosse solo mio"
"Comunque è Alan e per
informazione non sarò mai tua" guardo l'orario del prossimo pullman, bene! Tra un'ora. La sfiga va a braccetto con me.
"Alexa, lascia che ti riaccompagni io al campus" guarda in basso.
"Ma non hai altri impegni più importanti? A me sembrava di si, con quella Clarissa" chiedo con un sorrisetto.
"Non è niente lei" ringhia avvicinandosi a me.
"Giusto, come me, non sono niente per te" guardo il cielo stellato sopra di noi.
"Non devi assolutamente pensarlo. Te sei diversa, lo sai già" mi prende il viso tra le mani e mi bacia la fronte.
"Sei unica"
"E anche ubriaca" mi porto una mano sulla bocca quando vomito tutto il liquido che avevo ingerito precedentemente.
"Ci mancava solo questa" mi pulisco la bocca con il fazzoletto datomi da Travis.
"Vieni,ti porto a casa" mi adagia la sua giacca sulle mie spalle nude.
Il tragitto è silenzioso e quando sto per andare verso il mio campus Travis mi blocca.
"Meglio se ti sto vicino" esordisce.
"Bene! Ho anche la scorta!" mi burlo di lui ma non fa una piega.
"Avvisa Maddie o James che tu sei qui, specifica anche il motivo prima che arrivino a supposizioni infondate"
Lo guardo male mentre tiro fuori il cellulare e compongo il messaggio per poi inoltrarlo a Maddie e James.
"Ho solo questi" mi lancia dei pantaloncini corti e una maglietta in cui ci staranno quattro Alexa.
"Grazie" mi precipitò in bagno e mi cambio per poi sciacquarmi la faccia.
Vado a stendermi sul letto di James ma poi,quando mi ricordo che il novanta percento delle volte che mi ubriaco,dopo faccio incubi, mi alzo.
Tocco la spalla di Travis svogliatamente.
"Che hai? Ti viene ancora da vomitare? Stai male? Vuoi dei dolci?" queste domande mi fanno sorridere ma non lo do a vedere.
"Farò di sicuro un incubo. Devo stare perforza qui" indico il suo letto.
"Non sarà che ti manco?" domanda sorridendo.
"No sai, non voglio svegliarti alle tre di mattina per uno stupido incubo" annuisce serio e mi fa spazio.
Mi porta vicino al muro per tenermi al sicuro, stringendomi, e sorrido.
"Sono semi-ubriaca ma so cosa sta succedendo. Ti avviso" la sua risata riecheggia nell'aria e mi giro per guardalo negli occhi.
Gli do un bacio sul naso e sorride al mio gesto. Mi stringe a sè e ci addormentiamo con i nostri battiti regolari, un calore familiare e il sorriso sulle labbra. Come ogni volta che sono con lui.

Angolo autrice

Buon 2019 a tutti,anche se in ritardo!Volevi solo ringraziarvi delle 700 visualizzazioni.

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