"Non volevamo amore mio,ma abbiamo dovuto" piange mia madre.
"Avete dovuto? Ho quasi vent'anni,quando pensavate di dirmelo?" sbraita mio fratello. Io a sentore questo mi faccio piccola.
Mio padre cerca di calmare mia madre ma inutilmente.
"Rispondi! Quando pensavi di dirmi che ero stato adottato? Che non ero suo fratello? Che non ero vostro figlio?" urla.
Dopo non aver ricevuto risposte si dirige come una furia in camera sua.
"Mio figlio" piange mia madre sopra la spalla di papà. E lui mi guarda deluso.
Lo so papà che ho sbagliato.
Mia madre si gira di scatto e mi guarda truce.
"Perché l'hai fatto Alexa? Tu non sei mia figlia! Ti voglio fuori da casa mia"
"Non fare così" la sgrida mio padre.
"Hai rovinato la tua famiglia! Via da casa mia!" urla e io non posso che andate in camera mia e prendere tutto il necessario per poi andarmene a testa bassa sentendo ancora i singhiozzi della mamma.
Lei teneva tanto a mio fratello.
Teneva tanto anche a me,forse.
Urlo un 'No'svegliandomi di soprassalto con le guance umide.
"Cazzo, porca puttana" impreco tirandomi i capelli.Quando mi accorgo che quegli occhi blu profondo sono su di me, impreco più di prima asciugandomi il più possibile le guance.
"Scusami tanto. Ho fatto un'incubo. Mi disp..." non finisco la frase che riconosco quel sapore familiare. Il sapore delle sue labbra.
Mi accarezza la guancia e fa scontrare le nostre lingue.
"Scusami" si stacca di colpo.
Sorrido. Mi è piaciuto come consolazione, anche se non glielo dirò mai.
"Vuoi parlarne?" si avvicina.
"No" mi butto a peso morto sul letto,facendo rimbalzare io mio corpo.
"Non finiranno mai, vero?"
"Cosa?I miei baci?"
"Che stupido!" gli tiro il cuscino in faccia e lui lo prende per poi buttarlo dall'altro lato della stanza e incatenarmi tra il letto e il suo caldo corpo.
"So cosa significa avere continui incubi. Ci sono passato" il suo alito arriva alle mie labbra e il mio desiderio di baciarlo aumenta sempre di più. Capisco che stiamo parlando di cose serie, ma al momento non mi interessano più di quanto non mi interessino le sue labbra sulle mie.
"Non morderti il labbro" mi sgrida osservandomi molto attentamente.
"Io non sto facendo un bel niente" guardo i suoi occhi per poi fissargli le labbra.
"Tu non sai quanto mi piacciono i tuoi capelli" attorciglia questi attorno al suo dito.
"Lo so" appoggio le mie mani sulle sue spalle.
"E quando ti bacio" si avvicina.
"So anche questo" sorrido dinanzi a lui.
Accarezzo i suoi capelli e lui mi sovrasta con la sua moltitudine di muscoli per poi baciarmi in modo casto.
Ma subito dopo viene sostituito da un un modo che non ha proprio a che vedere con la castità.
"Adoro come ti sta questa maglietta,anche se ti preferisco senza" lo accontento togliendomela e lui si ferma di colpo per guardarmi.
"Dio mio...mi farai impazzire" riprende a baciarmi e dopo passa al mio collo.
Appena tocca il punto sensibile emetto un verso di piacere, lui sussurra un 'Cazzo' e incomincia a strusciarsi su di me.
Passo le mie mani sotto la sua maglietta e quando incomincia a succhiare dietro l'orecchio, le mie unghie marchiano la sua schiena.
"Porca puttana Ariel, cazzo" gli sfilo la maglietta e mi fa stendere sopra lui.
Mi metto a cavalcioni e continuo a baciarlo mentre lui mi stringe ancora di più a sè prendendomi per i fianchi e aumentando il piacere ad entrambe.
Mi bacia e morde il mio labbro facendomi gemere e ridacchia.
Questo non lo doveva fare.
Appoggio il palmo delle mie mani suo suo petto nudo e mi struscio su di lui.
"Che stronza" dice affannato.
"L-La mia rivincita" butto fuori tutta l'aria e lo ricomincio a baciare mente lui appoggia le sue mani sul mio fondoschiena e risponde al bacio con tanta passione.
"Oddio, non ce la faccio più" esplodo e cerco di slacciargli i pantaloni ma lui mi ferma.
"Non così" appoggia le sue mani sulle mie e ragiono su ciò che stavo facendo.
Che cazzo mi è venuto in mente?
"Sc-scusa, non so che.."
"Cazzo, non scusarti. Lo volevo anche io ma non mi sembrava giusto"
"Non ti sembra giusto?" deglutisco alzandomi da sopra lui.
"Noi siamo solo amici" dice con una semplicità da far paura.
"Giusto, solo amici" rido facendo una smorfia.
"Nono, non in quel senso" mi interrompe.
"E allora in quale?" mi tiro i capelli.
Non ne usciremo mai da questa situazione.
"Io non voglio essere solo tuo amico, ma cazzo come faccio?"
"Magari evitando di giocare con le persone" sbuffo.
"Tu mi hai fatto perdere la testa. Quando sono vicino a te posso dire addio al mio buonsenso. E cazzo, non capisco come io possa stare fermo in questa situazione" indica me in reggiseno e lui con un'evidente erezione.
"Desidererei tanto averti. Ma non così. Non quando noi due siamo solo amici" la parola 'solo' la dice schifato.
Raccolgo la mia maglietta al che lui sbotta: "Come cazzo faccio se ogni volta che ti vedo mi immagino te in posizioni molto piacevoli per me, soprattutto ora, ti immagino a novanta mentr.." lo interrompo.
"Dio mio, no! Stai zitto e non finire la frase. Ti tiro un calcio nelle palle se non la smetti" mi tappo le orecchie e lui ride.
"Soprattutto quando sei in reggiseno" cavolo, sono ancora mezza nuda. Peccato che la maglietta me l'abbia presa lui mentre mi tappavo le orecchie.
"Potresti restituirmi la mia maglietta?"
"La mia maglietta vorrai dire"
"Si dai, h-hai capito, ridammela"
"Vieni a prenderla" alza il braccio e io sono sicura di non arrivarci.
"Non fare questi stupidi giochetti con me" metto il finto broncio e incrocio le braccia sotto il seno.
"Non fare neanche questo" mi guarda il seno e io mi copro con la maglietta che finalmente mi da.
"Sai che sono le cinque di mattina, vero?" gli sussurro.
"Si"
"E tra poco c'è l'alba"
"Si-il suo sorriso si allarga-potremmo vedere l'alba insieme" propone.
"Sii" urlo e gli salto addosso.
"Wow!Che energia di prima mattina" sorrido e incomincio a prendere il blocco da disegno e la macchina fotografica sotto il suo sguardo.
"Preparo la cioccolata e andiamo fuori. Aspetta un attimo" gli urlo dalla cucina.
"Okay" mi dice."Adoro la tua cioccolata" mi sorride e gli appare la fossetta che bacio.
"E io adoro la tua fossette" mi tappo subito la bocca e lui mi guarda con gli occhi che luccicano.
"L'ho detto veramente?" annuisce e intanto beve un sorso della cioccolata calda.
Prendo in mano la mia macchina fotografica e faccio un paio di foto all'alba e poi decido di immortalare il momento in cui Travis ha due guanciotte piene di cioccolato e io che ridacchio.
Guardo la foto ed è venuta benissimo.
"La stamperò" gli dico.
"Ora ti conviene disegnare che se no il sole sorge" prendo il mio blocco e ritraggo tutto il paesaggio davanti a me,dalla staccionata del balcone,al parco sotto casa all'alba che oramai ha colori sfumati.
Travis mi fa aderire meglio al suo petto ed io sorrido.
"Ho finito" gli faccio vedere il disegno e lui si incanta.
"È magnifico" resta a bocca aperta per non so quanto tempo.
"Ora è meglio andare" suggerisce.
"No, dai!"
"Meglio dormire, domani dobbiamo lavorare ancora"
"Uffa, non voglio" metto il broncio ma lui mi prende per i fianchi ed io mi aggrappa a lui con le mani sopra il collo e le gambe attorno ai suoi fianchi.
Chiude la porta e poi mi stende sul letto. Posizione compromettente per ciò che è successo prima, dove lui ha ancora un'evidente erezione.
Arrossisco per ciò che ho pensato e lui lo nota subito.
Mi da un bacio a stampo che io prolungo ma dopo neanche due minuti mi stacco e lo guardo negli occhi.
"Vorrei baciarti quando voglio, non solo quando siamo soli" tocco i suoi capelli e sorrido per ciò che ha detto.
Lo ribacio ma mi stacco dicendo: "Ora dovremmo andare a letto" mi gaurda stranito e io capisco il doppio senso che ho fatto.
"Nono, cioè, nel senso che...dovremmo andare a dormire" balbetto.
"Vado un attimo in bagno, tu dormi pure" dice dirigendosi alla sua meta.
Torna dopo neanche dieci minuti e quando si abbassa il letto, trovo due braccia che mi girano dalla sua parte. Mi bacia la fronte e sorrido.
"Adoro anche il tuo sorriso" sussurra ma quando sono sul punto di rispondere 'anche io', cado nel sonno.
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Indelebile come un tatuaggio
RomanceAlexa ha una vita turbolenta. Dopo essere scappata dalla sua città natale, si trasferisce a Boston. Vuole aprire un nuovo capitolo della sua vita e dimenticare ciò che ha passato, eccetto il suo migliore amico James. Trevis è il solito ragazzo stron...