"Ti aspetto,vai a lavarti che puzzi Mammut!" dico a James dopo la corsa che ha fatto.
Si dirige in bagno e si chiude la porta dietro di sé.
Mi sdraio sul letto ma dopo pochi minuti che guardo il soffitto mi annoio e decido di guardare nei cassetti di James tanto per curiosare.
Fogli di scuola, giochi, pile e...lettere?!
Lui non è assolutamente tipo da lettere.
Le tiro fuori e cade una foto.
Una foto con James, io e...mio fratello.
Ci saranno si e no 30 lettere,con ansia e paura incomincio a tirarle fuori dalle apposite buste.Hey Minnie!
Come stai, lo so che non ho il diritto di chiamarti così.Non ci posso credere.
Mi dispiace per tutto,in quel momento ero incazzato con te ma soprattutto con mamma e papà, anche se non so se io li debba chiamare genitori.
Non può avermi seriamente nascosto tutto questo.
Sento la porta del bagno aprirsi e mi giro.
"Cosa stai facendo?" chiede preoccupato.
"Dimmi che è uno scherzo" sussurro con una lacrima che mi riga il volto.
"Dimmi che è un fottutissimo scherzo James, dimmelo" urlo l'ultima parola.
"Non è quel che pensi Nana" dice venendo verso me.
"Allontanati James e non provare a fare il dolce con me, tu mi hai nascosto queste!" dico buttando in aria le lettere che cadono come foglie secche in autunno.
"L'ho fatto per il tuo bene, lo sai, hai pianto per lui!" urla contro di me.
"Oh giusto, perché io non posso avere la libertà di scegliere! Dimmi che è tutto uno scherzo e che tra poco mi sveglierò da questo incubo. James dimmelo, dimmi che non era mio fratello che ha scritto queste" indico le lettere con ormai le guance e gli occhi rossi. Cerco di andarmene ma mi ferma per il polso.
"Aspetta Alexa" lo fulmino con lo sguardo e lui capisce che mi deve lasciar andare.
Corro non so dove ma sicuramente lontano da persone false.
Lui era la mia colonna, io ora dove mi appoggio?!
Mi dirigo in camera, prendo le cose essenziali e le infilo velocemente in un borsone per poi scrivere un biglietto a Maddie'non mi cercare, chiedi a James cosa è successo'.
Fatto questo me ne vado il più veloce possibile."Perché cavolo non va questa stupida macchinetta!" sbraito contro la macchinetta per fare i biglietti per l'autobus. Volevo andare in giro per la città ma se questa stupida macchinetta non collabora,non potrò fare niente.
"Oh,fanculo" decido di andare in un pasticceria vista poco fa a prendermi della cioccolata e una ciambella.
"Buongiorno, cosa desidera?" mi domanda un ragazzo con dei capelli rossi e degli occhi verde smeraldo.
"Una cioccolata con dei marshmallow"
"E basta principessa?" mi domanda sorridente. E poi,che cavolo di nomignolo è 'principessa'?!
"Si, basta così" rispondo seccata.
Ma tutti che ci provano?!
"Perché sei scappata dal campus?"
Oh Dio, ma è da tutte le parti?!
"Travis, vattene, non ho voglia di parlare, vattene perfavore" lo prego con lo sguardo ma lui non si smuove. Anzi, solleva di poco la sedia per poi adagiarsi su di essa e guardarmi.
Okay, è più inquietante del solito.
"Quindi?"
"Quindi non ti dirò niente, perché te ne andrai"
"Va bene"
"Va bene? Travis, sicuro di sentirti bene!?" se ne va senza rispondermi e dopo poco arriva la mia cioccolata.
"Ciao principessa, alla prossima" mi saluta il cameriere quando esco. 'Certo, a mai più'vorrei dirgli ma sorrido ed esco dalla pasticceria.
"Ahh" urlo appena giro l'angolo.
"Perfavore, non farmi del male! Non ho niente da darti a meno che una barretta di cioccolato. Cioccolato bianco, è molto buono!" grido alla persona che mi ha preso come un sacco di patate.
"Perfavore lasciami" urlo di nuovo.
"Smettila Alexa" dice una voce profonda che conosco troppo bene.
"Ma non te n'eri andato?" sbuffo dopo che mi mette giù e mi fa toccare terra.
Cerco di andarmene ma lui, essendo più veloce di me, capisce che intenzioni ho,quindi chiude la macchina.
"Che palle" protesto.
"Smettila di lamentarti e raccontami che hai" dice girandosi verso me.
Ma che cos'ha al labbro, prima non lo avevo notato.
"Che cos'hai lì?" domando indicando il labbro.
"Il tuo amichetto era incavolato" James?
"Chi?James?" annuisce e io sto zitta.
Fa partire la macchina senza dire niente,mi appoggio al finestrino e incomincio a sognare."Hey,mocciosetta, siamo arrivati" mi sveglia Travis.
"Si ora mi sveglio" dico con ancora gli occhi chiusi.
Apro gli occhi e mi trovo davanti una casa a due piani, tutta di legno e un odore che non sentivo da anni.
"Oh Dio, il mare" urlo nell'orecchio di Travis.
"Ma sei scema?" si gira e siamo a pochi centimetri.
"Perché te lo ha fatto?" dico toccando il suo labbro ma come se mi fossi scottata,tolgo subito il mio dito da esso.
"Era incazzato ma non so per cosa" soffia sulle mie labbra.
Decido di cambiare argomento e gli chiedo: "Come mai mi hai portato qui?" indico il mare.
"È tranquillo"
"Solo per questo?"
"No"
"Qual'é il secondo motivo?" chiedo curiosa.
"Volevo stare da solo ma ti ho vista e quindi mi è venuta l'idea di 'rapirti' e di portarti qui"
"Uhm" prendo il mio borsone e me lo carico in spalla, lui mi segue e poi apre la porta di casa.
"Figo"sussurro.
"Già, la camera è alla tua destra, di fronte c'è il bagno,sia al primo che al secondo piano"
Entro nella stanza al secondo piano e rimango sbalordita. Una grande finestra da sul mare e un letto matrimoniale a baldacchino con delle lenzuola azzurre occupa una parte di stanza.
Sistemo il borsone sulla sedia e vado al piano di sotto per vedere dove si trova Travis.
Con del disinfettante e del cotone vado in sala e lo trovo che gioca con il cellulare.
"Vieni qui che ti sistemo"
"Con piacere, ma l'infermiera sexy non c'è?"
"Stupido" gli dico colpendolo con uno scappellotto.
Gli disinfetto il labbro e poi lo lascio andare.
"Sono solo le cinque, hai voglia di andarci a fare un bagno?" chiede guardando l'orologio.
"Va bene"
"Di solito dite 'non ho il costume, oh mio dio mi vedrà quasi nuda!'" scimmiotta la mia voce.
"Dovresti averlo capito da un pezzo che io non sono come le altre persone"
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Indelebile come un tatuaggio
Roman d'amourAlexa ha una vita turbolenta. Dopo essere scappata dalla sua città natale, si trasferisce a Boston. Vuole aprire un nuovo capitolo della sua vita e dimenticare ciò che ha passato, eccetto il suo migliore amico James. Trevis è il solito ragazzo stron...