𝟑𝟐. 𝐍𝐢𝐞𝐧𝐭𝐞.

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"Io direi di mettere questi pantaloni-indica dei pantaloni chiari prendendomi per i fianchi-e questo bel maglione rosa che secondo me ti sta tanto bene"
"E tu cosa ci fai qua?" domando cambiando argomento.
"Dovevo dirti di vestirti pesante ma non potevo perdermi questa bella vista" sussurra al mio orecchio massaggiandomi i fianchi.
Io in reggiseno davanti nell'armadio che rispecchia me e lui intenti sulla nostra conversazione.
"Cosa significa?" domanda toccando il tatuaggio che ho fatto vicino al bordo della stoffa del reggiseno.
"Io e James ce l'abbiamo nello stesso punto, è una parte del testo di una canzone. 'I knew were you trouble' ovvero 'Sapevo fossi nei guai'. Lui sapeva che ero nella merda ma non mi ha lasciato. È stata l'unica persona a non emarginarmi. Mi ha sempre voluto bene e io gliene ho sempre voluto.Simboleggia, in un certo senso la nostra amicizia-fratellanza" spiego guardando Travis negli occhi attraverso lo specchio.
Mi lascia un bacio sulla guancia e quando sta per andarsene lo abbraccio.
"Sei mettendo a dura prova il mio amico lì sotto,ti avverto" sdrammatizza.
"Supido" gli tiro uno scappellotto e lo lascio andare.
Mi vesto velocemente e dieci minuti dopo vado in salotto per fare colazione.
"Nora, Sebastian, aspettiamo Alexa e andiamo a fare colazione" sento dire da Travis in modo severo.
"Spero non ti dispiaccia portarli fuori a fare colazione per poi andare al parco" dice la madre di Travis.
"Oh no, mi occuperò di tutti e tre i bambini" scherzo.
"Ti ho sentito principessa Ariel!" urla dalla sala,Travis.
Saluto sua madre e io, Travis e i due bambini usciamo.
"Io prendo una cioccolata" dice Nora decisa, con il menù in mano, sostenuti dalle sue piccole e dolci manine.
"E poi waffle al cioccolato" risponde mettendo giù il menù che le copriva l'intera faccia.
"Fai metà con me Nora, vero?" domanda Sebastian con voce dolce.
"Se vuoi ti do un pezzettino ma il resto è mio,ho fame" dice guardando dolcemente suo fratello.
"Nora, sii brava, tu e Sebastian farete metà" impone Travis.
"Io prenderò una ciambella e la cioccolata alla cannella" mi intrometto.
"Io un caffè"
"Non vale, lei mangia tutta la ciambella "mette il broncio Nora.
"Se io devo mangiare metà waffle, lei mangia metà ciambella!" incrocia le braccia al letto e io a questa scenetta sorrido.
Dopo aver mangiato, usciamo e ci dirigiamo al parco.
"State attenti!" urla dietro ai bambini e io rido per la sua preoccupazione.
"Cosa fai Ariel, mi prendi in giro?" mi guarda giocoso Travis.
"Ti ci vedo da papà" scherzo.
"Potresti essere la madre dei miei figli" ammicca con una faccina da stronzo.Subito incomincio a tossire e lui ride.
"Povera la mia mogliettina" mi accarezza i capelli come se fossi un animale e io gli colpisco la mano.
"Aggressiva"
"Stronzo"
"Hey!"gli faccio la linguaccia e poi ci mettiamo a ridere.

"Questa sera usciamo" urla dal piano terra.
Bene.Io non so cosa mettere, fa freddo ma poi se metto un maglione sembro quella ragazza che è 'Mai una gioia', anche se in parte è vero.
Invece se mi metto un vestito sembra che voglia esere al centro dell'attenzione, cosa assolutamente falsa.
Tiro un grido di frustrazione e appena mi butto suo letto la porta si spalanca.
"Che succede?" chiede preoccupato.
"Non riesco a trovare qualocosa di decente"
"Cosa è successo dentro questa camera?" chiede accorgendosene solo ora del casino che c'è.
Vestiti sparpagliati qua e là sul pavimento e l'armadio mezzo vuoto.
"Non so cosa mettere per questa sera!"
"Oh,ma non ti preoccupare,ci sono io a darti consigli, oramai ci ho fatto l'abitudine" dice riferendosi a questa mattina.
"Ah-Ah molti divertente"
"Questo-dice indicando un vestito nero in pizzo-con degli stivaletti altrettanto neri" suggerisce.
"I miracoli esistono allora!" dico andando ad abbracciarlo.
"Prego eh"
"Grazie ma ora fuori!Manca solo mezz'ora. Sciolaree" gli chiudo la porta della camera in faccia e incomincio a prepararmi.
"Salve" saluto i genitori di Travis appena arrivo nel salotto.
"Oh-eh...Ehm" balbetta loro figlio.
"Forse dovremmo andare, siamo leggermente in ritardo" dico guardando l'orario sul telefono.
"Ehm, si, ciao mamma, papà" saluta e poi adagia la sua mano calda, che brucia sulla mia pelle,sulla parte bassa della schiena.
"Sei wow!" esclama appena siamo entrati nell'auto.
"Sto sfoggiando bene il suo outfit Signor Hollen?"
"Più che bene,ci puoi scommettere" sussurra.
"In che...no, lasciamo perdere che è meglio"
"Andremo in una discoteca, stai attenta, stai attaccata a me e non parlare con gli sconosciuti, okay?"
"Si papà!"mi prendo gioco di lui.
"Sono serio Alexa" annuisco ed entriamo.
"Una vodka e un cocktail analcolico, grazie" ordina Travis al cameriere.
"Grazie per la vodka"
"Ma non è per te,quella è per me, tu hai l'analcolico"
"Ma non sono una bambina!Voglio bere!"
"Farti bere e poi essere chiamato 'Dobby'? No grazie"risponde.
Prendo il mio cocktail e lo bevo tutti d'un sorso.
"Puoi prenderne altri,basta che non siano alcolici"
"Si papà!"scherzo.
"Chi si rivedere!Travis Hollen.Con una bella ragazza.Nuova conquista o nuovo giocattolo?" sorride un ragazzo biondo con occhi marroni.
"Sto zitto Kay"
"Uh, protegge la nuova puttanella" escalama questo Ken.
È Kay, comunque.
Sisi,Kay.
"Brutto stronzo, non parlare così" Travis lo prende per il colletto della maglia e lo fa attaccare al muro.
"Lei. Non. È. Come. Le. Altre" quando scandisce ogni parola stringe sempre di più la maglietta del suo amico non tanto amico.
"Travis può bastare" sussurro appoggiando una mano sulla sua spalla.
Lo lascia giù ma mente stiamo per andarcene, il suo...conoscente dice 'Supida troietta' e Travis avanza su di lui.
"Brutto bastardo, ti ho detto di non chiamarla così, non è come tua sorella" detto questo gli tira un pugno dritto al labbra, spaccandoglielo.
Così incomincia una lotta nel locale.
Bene! Ci mancava solo questo!
Cerco di fermarli inutilmente, allora decido di prendere Travis per il braccio facendolo girare verso me. Riuscendoci.
"Ora tocca a me" sussurro. Sul suo voto vedo un sorriso stronzo.
"Non metterti mai contro una Stephens, stronzo" gli tiro uno schiaffo talmente forte che mi brucia la mano ma non lo dò a vedere.
"Ora possiamo andare" dico prendendo per mano Travis.

"Ora puoi lasciarmi anche la mano" scherza visto che per il viaggio gli ho tenuto la mano. Mi è venuto d'istinto.
Prendo del cotone e lo bagno con dell'acqua ossigenata.
"Brucia" dice stringendo i denti per il dolore.
"Non dovevi picchiarlo" schiaccio di più sulla ferita.
"Cazzo smettila, ti ha dato della...che nervi, non riesco neanche a dirlo" stringe i pugni facendo fuoriuscire del sangue. Gli prendo immediatanente le mani e tampono.
"Non capisco il perché della tua azione, Travis. Io non sono niente per te" lo guardo negli occhi e lui risponde subito.
"Hai ragione, tu non sei niente per me" sputa alzandosi e andandosene dal bagno.

Indelebile come un tatuaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora