𝟏𝟓. 𝐓𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐬𝐢 𝐟𝐞𝐫𝐦𝐚.

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Ma chi cazzo è?!
Chiedo a me stessa, sono 20 minuti che sento rumori provenienti dalla finestra.
Mi alzo incazzata per aver rovinato la mia dormita. Sono le 3 e questi rumori no finisco.
Apro la porta-finestra del balcone e esco.
Un ramo non è, cos'è?

"Pss"
"Oh cazzo! Che spavento. Travis?!"
"Si mocciosetta, vuoi un Hamburger?"
"Ma sei normale? Alle 3 di mattina mi chiedi se voglio un Hamburger?"
"Pensavo lo volessi" dice con tono da cane bastonato.
"Me lo potevi dare prima, comunque,me lo dai o cosa?"
"Te lo do?" sorride malizioso.
"Non in quel senso troglodita!" gli tiro uno scappellotto e mugola. Spero di avergli fatto male.
"Mi dai l'Hamburger!?"
"Ma se ti eri incazzata perché ti ho svegliato?!" dice con un'espressione confusa.
"Mi hai svegliato per una ragione buona!" rispondo.
"In realtà gli Hamburger sono in camera mia" si gratta il collo imbarazzato.
"Allora muovi il culo e valli a prendere,ora ho l'acquolina in bocca!" dico immaginando il sapore.
"Va bene, va bene, vado"
Dopo neanche due minuti ritorna con due sacchettini.
"Tieni" mi porge il sacchetto. Mi siedo sulla sedia e incomincio a mangiare.
"Grazie per avermi riservato il posto" dice sarcastico.
"Di niente" rispondo mandando giù il boccone.
"È veramente buono" dico bevendo un sorso di Sprite. Si è ricordato che non mi piace la Coca-Cola. Come se mi avesse letto nella mente dice:
"Guarda che bravo ti ho preso la Sprite" dice scherzando.
"Si, bravissimo" dico sarcastica.
Mi fulmina per il mio tono ma non dice niente fino a quando non finiamo entrambe i panini.
"Grazie, buona notte" lo saluto andando dentro la mia camera.
"Di niente, 'notte" risponde dall'altro lato della finestra.
Mi accoccolo nel letto e mi addormento.

Sono le 11 di mattina e non sono andata a lezione perché ho la nausea.
Dopo essermi addormentata ieri, verso le 5 ho incominciato a stare male.
Secondo me è stato il panino di Travis.
Già, Travis!
Esco in balcone armata di coperta e scavalco.
"Brutto troglodita, apri questa fottuta porta!" grido alla finestra, sperando che ci sia.
"Che c'è Alexa?!" apre la porta Travis.
"Fammi entrare che ti pesto" dico incazzata.
"Ma fai pure" dice dopo che mi sono buttata, letteralmente, dentro la sua camera.
"Tu-dico indicando il suo petto nudo-mi hai dato per caso un Hamburger avariato? E poi perché sei qui? Non dovresti essere a lezione?"
"Non sono a lezione perché sto male" da spallucce.
"Quuuindi" dico ragionando picchiettando il mio indice sul mento.
"Tu stai male per il mio stesso motivo?"
"Wow, che perspicace!" esulta prendendomi in giro.
"Ora tu, mi farai da schiavo"
"Col cavolo, solo perché ti ho fatto sentire male non ti devo ripagare"
Faccio spallucce e mi stendo sul letto di James.

"Perché Silente dice ad Harry che la curiosità non è peccato, ma che
dovresti esercitarla con cautela, mamma?"
"Lui ha utilizzato il pensatoio di Silente e quest'ultimo gli ha detto di non curiosare nelle cose altrui"
"Ah" rimango immobile a pensare.
"Ora và a giocare con James piccola" mi saluta mia madre.
"Okay, a dopo" la saluto a mia volta sorridendo.

"Hey" mi dice una voce troppo conosciuta. Ma questa volta è più dolce.
"Alexa" dice dolcemente passando il suo pollice per asciugare una lacrima scesa precedentemente.
"Scusa" dico tirando su con il naso.
"Che hai?" mi guarda attentamente cercando di capire cosa mi sia successo.
"Incubo" rispondo semplicemente.
È strana la situazione,io sono stesa sul letto di James e lui è inginocchiato alla mia altezza,con il suo viso a pochi centimetri dal mio, che mi guarda con occhi dolci,simili al colore del mare.
"Ne vuoi parlare?" nego con la testa.
"Vuoi un abbraccio?" chiede dolcemente. Annuisco impercettibilmente.
Mi fa alzare e mi fa appoggiare la mia testa sul suo petto stringendomi forte.
Senza accorgemene singhiozzo.
"Shh" mi culla con delle carezze stringendomi più forte all'aumentare dei singhiozzi.
"Facevo la stessa cosa con mia sorella quando era piccola. La cullavo e la stringevo a me,come sto facendo con te ora" sussurra dolcemente.
Sposto il mio sguardo nei suoi occhi e mi ci perdo.Tutto si ferma.
Le lacrime, i singhiozzi, le carezze, i respiri, il tempo.
Lui guarda me. Io guardo lui.
E senza accorgermene ci stiamo baciando.
Un bacio dolce e calmo. Innocente.
Ci stacchiamo e nessuno dei due parla.
Ci guardiamo e basta. Io con le braccia intorno al suo collo e lui con le sue sulla mia vita.
Ad interrompere questo momento c'è la mia pancia che brontola per la fame.
Cerchiamo entrambe di trattenere la risata ma non facendocela, incominciamo a ride.
"Ti preparo qualcosa?" chiede ancora ridendo.
"Basta che non mi avveleni,per me va bene" risponda anche io ridendo.
"Uoa" dico con il boccone di spaghetti in bocca.
"Aie" risponde anche lui finendo i sui spaghetti.
"Grazie per non avermi avvelenato" sorrido.
"E grazie per prima" dico abbassando la voce.
"Beh, di niente" prende i piatti e incomincia a lavarli per poi asciugarli e metterli via.
"Stai meglio?" mi chiede sedendosi accanto a me sul suo letto.
"Si, molto meglio" sorrido.
"Vuoi uscire?"
"E con chi?"
Con te stupida!
Oh Beh,grazie coscienza!
Niente.
"Beh,con me?" dice ovvio.
"E dove dovremmo andare?"
"Si o no?" mi da due opzioni.
"Va bene, non faccio domande. Ma almeno fammi cambiare, non posso venire così" dico indicandomi.
"È alla moda il pigiama di Harry Potter con le immancabili ciabatte di Topolina e la coperta rosa fluo" mi prende in giro Travis.
"Ah-ah-ah" rispondo sarcastica.
Si infila una felpa e mi accompagna in camera attraverso il balcone.
Prendo i primi vestiti che trovo e mi dirigo in bagno chiudendo a chiave la porta.

"Si parte!" urla Travis.
"Cosa urli troglodita!"
"Yuuu!" riurla
"Smettila!"
"Noooo!"
"Yuuu!" urlo anche io ora mai contagiata.
"Yeee!" urla lui.
"Trogloditaaaa!" urlo io ridendo.
"Non vale così!" risponde lui.
E io rido di più.

Indelebile come un tatuaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora