Come Può Un Tocco Scottarti?

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Mi alzai dal mio adorato letto quella mattina come tante già avevo fatto e tante ancora avrei dovuto fare per andare a scuola. Ogni mattino è un delirio mi sveglio apro gli occhi e mentalmente ripercorro quella che sarà la mia giornata : svegliati, lavati renditi presentabile al mondo vai a scuola ascolta quelle noiosissime lezioni e quei pesantoni dei professori che blaterano una sfilza di concetti per riempirti la testa di cose che nella vita reale poco serviranno... <ma la cultura serve miei cari, crescendo dovrete occupare un posto nel mondo un giorno, studiate per diventare qualcuno, non siate ignoranti solo cosi il mondo non potrà ingannarvi> dice sempre la mia insegnante di lettere. Probabilmente ha ragione anche se tutto questo adesso ci sembra noioso. Dopo le 5 ore di lezione tornai a casa, trovando la mia famiglia già seduta per pranzare, tutto mi dava sui nervi, tutto e tutti. La mia famiglia era normale dialogo che si limitava per mio padre alla formalità, con mia madre un legame più confidenziale ma tutto nei limiti senza esagerare in smancerie o cose del genere, ah dimenticavo il tutto e tutti esclude il mio fratellino wesly (nome di mio nonno originario del Kentucky) adoro mio fratello ha 2 anni e quando ho qualche problema mi basta stringere il suo corpicino caldo tra le braccia che tutto prende una piega migliore ...entrai in cucina e mia madre domandò gentilmente :

-nora com'è andata la mattinata?

Risposi con un borbottio e una alzata di spalle dicendo che era andata come sempre va da anni una giornata anonima, tranquilla. Cominciò a domandarmi cosa avessi fatto nel pomeriggio, e io non sopportai più quel terzo grado che poi in realtà erano domande normali, e andai in camera mia blaterando di non sopportarla quando mi riempiva di domande!! Dio ma come mai i genitori non sanno farsi gli affari propri, solo perche ci mettono al mondo pensano di dover avere il controllo su tutto, questo mi manda fuori di testa. Non farò mai cosi con i miei figli se mai ne avrò e ne vorrò, diciamocelo non mi sento adatta a essere madre! Almeno non troppo presto sto aspettando la maggiore età per scappare da questo posto senza possibilita, morto, vuoto senza brividi senza caos per trasferirmi nella grande mela, new york, e ci riuscirò fra un paio di mesi, la maturità si avvicina. Ritornando alla mia giornata, di pomeriggio verso le due restai sola a casa perché mio padre e mia madre andarono a lavorare avrei avuto il pomeriggio libero e la casa anche a parte la baby sitter di mio fratello, uscì dalla stanza pronta per andare in palestra, borsone pronto cuffie e una nuova tuta comprata su internet molto carina rosa e grigia un po' troppo aderente ma mi faceva sentire.. non saprei bella forse? Si proprio cosi. Andare in palestra mi aiutava non solo a mantenermi in forma nonché fossi una di quelle ragazze - oh mio dio non prendo la 38 come devo fare - PROPRIO NO! Anzi l'opposto la taglia 38 l'avrei solo guardata da lontano.... La palestra era un diversivo, poter stare insieme nella stessa stanza alle altre persone ma senza sentirti in dovere di dove colloquiare o essere gentile, inoltre era un ottima valvola di sfogo! Prima di andare via mi sedetti un po' sul divano e presi mio fratello in braccio giocammo per qualche minuto lo abbraccia gli feci il solletico e gli promisi di tornare presto, mi guardò con i suoi occhioni verdi con quelle ciglia folte e scure chiedendomi di rimare con lui, non resistetti cosi gli scompigliai i capelli castani con sfumature rossicce con fare affettuoso schiacciando la guanciotta rosea e calda sul mio viso inspirando il più a fondo possibile il suo meraviglioso odore e calore e rimasi con lui sicura che stava arrivando l'ora del suo sonnellino e che lo avrei lasciato poi dormire senza l'impressione che lo avessi abbandonato e poi io potevo andare in palestra. Ne sono più che convinta che l' amore che provo per il mio fratellino era incommensurabile. Alle cinque andai in palestra salutai con un cenno della mano tutti e andai ad allenarmi, 40 minuti sul tappeto, pesi e dopo poco mi sentì sfinita con i muscoli che tremavano, soddisfatta andai verso gli spogliatoi per la doccia, prima però di inbattermi in due occhi color caramello, erano stupendi non vidi nient'altro in un primo momento, restammo caramello e azzurro ingarbugliati l'uno nell'altro evidentemente anche lui attratto dai miei occhi, dopo qualche minuto però ci staccamo per guardarci. Non l'avessi mai fatto, mai mai e ridico mai.

Aveva una canotta nera abbastanza stretta e un pezzo di una tuta grigia sotto. Aveva la carnagione non molto scura ma quel poco da sembrare abbastanza colorito rispetto alla mia pelle diafana., pettorali scolpiti, cosi come gli addominali, non potevo vederli ma sicuramente era cosi, a colpirmi furono oltre le sue iridi, le sue magnifiche braccia lunghe e muscolose cosi virili che pensai che se ne avessi avuto la possibilità avrei voluto sentire quelle braccia strette al mio corpo per sempre, il suo viso era..... Be che dire... Fantastico!!! Due occhioni caramello con delle ciglia scure fantastiche le labbra scolpite e morbide direi nate per essere baciate il naso perfetto e un velo di barba e dei capelli castano scuro e un po' lunghetti e folti che rendevano il tutto ancora più allettante, la sua era una bellezza innata, il suo sguardo era duro e serio ma senza incutere timore, era stupendo e curato senza perdere virilità. Appena vidi tutto questo ben di dio il mio cuore accellerò furiosamente, ma subito mi calmi rimanendo delusa prendendo coscienza del fatto che questo dio della bellezza non mi avrebbe mai guardato come feci io, sconfitta gli chiesi scusa con un filo di voce e entrai nello spogliatoio e feci la doccia ricordando quel corpo e quel viso per tutto il tempo..mi vestì mettendomi un leggins nero converse e una magliettina semplice, lasciai i miei lunghi capelli dietro le spalle ricadere in morbide onde bionde e feci per uscire dalla palestra ma venni fermata e presa per un gomito quando mi girai....

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