Capitolo 2

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Il giorno dopo arrivai in ritardo in classe e dovetti sedermi in prima fila dato che i posti migliori erano già stati presi. Le prime due ore finirono in fretta, ed ero angosciata che le ore della mia materia preferita fossero passate così velocemente. Quella materia era a dir poco affascinante.
Ero patita della filosofia, solitamente quando ascolto ciò che mi piace non mi accorgo affatto del tempo che passa.

Mi stiracchio le braccia e mi alzo dalla sedie sgranchiendomi un po' le gambe. Affero la borsa ed esco dall'aula. Oggi sembro un zombie, praticamente non cammino, mi trascino i piedi. Entro nell'aula di matematica, ma mi trovo davanti un uomo bellissimo, accanto a lui il professore.

"Dai ragazzi, è suonata da un po', sedetevi che devo parlarvi. Anzi, qualcun altro lo dovrà fare." Lancia un'occhiata divertente all'uomo accanto a sé. Ed io senza togliergli gli occhi di dosso, vado a sedermi in seconda fila.

"Buon giorno ragazzi, il mio nome è Jamie, e adesso vi spiego il motivo per cui sono qua. Qualcuno di voi vuole tirare ad indovinare?" Si guarda attorno. Tre mani si alzano.

"Tu!" Punta il dito verso Benjamin, il ragazzo più stupido della classe. Scende la mano e risponde con un: "Secondo me sei un nuovo alunno." Poi prosegue infilandosi un dito nel naso. Ma è D I S G U S T O S O dai!

"Risposta errata! Passiamo alla prossima mano alzata." Si gira verso una ragazza dai capelli molto corti e la indica. "Tu invece?"

"Penso che sei il nuovo psicologo della scuola." Afferma.

"Mh.. non mi dispiacerebbe esserlo, la psicologia mi ha sempre appassionato. Ma anche questa è errata. Dai l'ultimo." Si porta i capelli indietro e ignorò l'ultima mano alzata. Si guarda intorno indeciso, poi gira la testa verso la mia direzione e il suo sguardo finisce su di me. No, non me, ti prego.
Noto un piccolo particolare, ha gli occhi di un grigio-dorato, non riesco a sostenere lo sguardo, è davvero un bel uomo.

"Tu come ti chiami?" Mi indica.

"Elena" deglutisco. Sono totalmente imbarazzata e ho la bocca asciutta.

"Elena, cosa pensi sul fatto che io sia qui in questo momento? Per quale motivo mi trovo in questa scuola?" Si appoggia sulla cattedra, con un rapido movimento prende una matita in mano e la picchietta verso il pollice sinistro.

"Non so se il fatto che lei sia col professore di matematica possa centrare o meno, ma ha l'aria di essere un professore, è venuto per insegnarci qualcosa forse? Probabilmente non durante le ore scolastiche." Dico tutto d'un fiato, sento gli occhi dell'intera classe su di me.

Sorride maliziosamente, e per un attimo smetto di respirare. Provo una forte attrazione fisica in questo momento verso quest'uomo.
"Il fatto che io sia entrato col professore di matematica non vuol dire assolutamente nulla, anzi, è stato davvero gentilissimo a darmi una delle sue due ore. Una cosa l'hai azzeccata però, sono un professore." E che professore! Mentre che parla muove  le braccia facendo notare attraverso la camicia aderente i suoi bicipiti e tricipiti.

"Come ben sapete ogni anno ci sono dei corsi pomeridiani a scuola di cui siete obbligati a frequentarne magari uno. Io sarò il nuovo professore di recitazione. Perciò quest'anno avrete l'opportunità di imparare tecniche, linguaggio del corpo, drammi e tanto altro su questa meravigliosa arte. Nel caso in cui vi sembra interessante o volete scoprire questo nuovo mondo, fuori hanno appeso le tabelle, se volete iscrivervi poi vi farò sapere orario e luogo. Grazie per l'attenzione! A presto!" Fu così che suonó la campanella, afferra le sue cose e quando fa per uscire dalla classe, mi guarda per un attimo negli occhi e mi sorride.

Sembra quasi che mi dicesse "Spero che tu ci sia". Mi lascio andare nella sedia, quando sento i suoi passi ormai fuori dall'aula.

••••

Jennifer e Leah mi si accostarono immediatamente quando uscimmo dall'aula di matematica. Jennifer prese subito a parlare. "Ragazze non so voi..ma mi affascina tantissimo questo professore, che ne dite se proviamo questo nuovo corso?"

"Mi piacerebbe provarlo! Voglio scoprire ancora che piani futuri ho, l'unico modo per farlo è di provare i corsi che mi affascinano di più. Giusto?" Sorrido alle due ragazze.

"L'unica cosa che ti affascina è il cavallo dei suoi pantaloni. Oggi te lo stavi mangiando con gli occhi Elena!" Ride mettendosi una mano nella pancia e facendomi diventare paonazza.

"Io non so se ci sarò, non mi è mai piaciuta la recitazione, ma ci penserò su visto che ci sarete voi!" Dice infine Leah mettendo una chewing gum alla menta in bocca.

••••

Dopo le lezioni di inglese e italiano suonò la campanella per la fine della giornata scolastica.

Mentre tutti stanno andando via, stanca mi dirigo verso le tabelle appese al muro. Leggo a voce alta: "Lingue no, musica no, disegno non penso proprio, cucina potrebbe interessarmi, pallavolo sì, recitazione, eccolo" metto la mia firma sui tre corsi e giro i tacchi per andare via. Ma sono talmente imbranata che mi scontro con qualcuno. Cazzo, che dolore al naso! Per poco non ho rischiato di cadere portando il mio culo a terra.

"Ahia, il nasoo!" Mi tocco il naso e apro gli occhi sperando che non mi esca del sangue.

"Scusa è stata colpa mia, perdonami!"
Alzo gli occhi e vedo Shawn, mi copro con entrambi le mani la faccia, scordandomi completamente del naso, mi vergogno tantissimo in questo momento.

"Oh Elena sei tu! Dai non vergognarti, togli le mani dalla faccia e accetta le mie scuse per favore.." dice tutto intimidito scompigliandosi i capelli.

"Scusami tu, è che sono maldestra, lo sai." Abbasso le mani sui fianchi.

"No è stata mia la colpa.. Cavolo, guarda un po' che ti ho fatto. Hai il naso rosso." mi sfiora leggermente il naso per pochi secondi, poi si ritira subito la mano e mi guarda, facendo regnare il silenzio per un attimo. Non ho il coraggio di parlare.
"Quindi..ti sei scritta al corso di recitazione."

"Si, è un'opportunità per imparare qualcosa di nuovo." Sussurro.

Si avvicina alle tabelle e mette una sua firma su qualche corso. Mi sorride e va via.

Mi volto subito a controllare le sue firme. NON POSSO CREDERCI. RECITAZIONE. Okay, Elena calmati e va a casa. Meglio andare prima di impazzire totalmente.

***
Questo uomo mi manda in tilt.
Per tutto il pomeriggio non ho fatto altro che pensare a lui. La cosa buffa è che non sto parlando di Shawn.

La sera mi fiondo sul letto, accendo la tv ma l'immagine del professore mi compare davanti nuovamente. È un professore affascinante, chissà come saranno le sue lezioni. Mi giro e gli occhi iniziano a farsi sempre più pesanti.

Qualcosa di inaspettato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora