Capitolo 37

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Giunti al Traditional morning, ci sedemmo nei divanetti, mentre discutevamo su che cosa prendere da mangiare. Il mio occhio cadde su di Shawn che era abbastanza pensieroso, ma cosa poteva avere?

Venne una cameriera giovane dai capelli biondi corti e gli occhi color nocciola. Era davvero carina, alta e formosa nei punti giusti. Quasi nel guardarla mi sentivo fuori posto, in confronto a lei io non avevo tutte queste forme. Mi stavo ingelosendo, forse per le troppe occhiate che i ragazzi le lanciavano. Improvvisamente guardai Ivan, ma spostò lo sguardo su di me e mi afferrò la mano.

"Conosco quello sguardo e so cosa stai pensando. Per me rimani assolutamente la più bella." Mi lasciò un piccolo bacio sulla guancia che mi tranquillizzò e mi fece sorridere.

La cameriera ci interruppe domandandoci su cosa volessimo ordinare.

"Per me un french toast e un caffè con latte." Rispose tranquillamente il mio ragazzo.

Poi la cameriera spostò lo sguardo su di me. "Prendo due biscotti al pistacchio e un frappuccino."

Prima di girare i tacchi lanciò uno sguardo accattivante, malizioso oserei dire, a Shawn che anch'esso ricambiò. Mi voltai verso la finestra, diventai nervosa. Non poteva andarsene? Sarebbe stata la miglior cosa.

Dopo dieci minuti arrivarono le nostre ordinazioni. Aassaporai ogni singola briciola e goccia di quella deliziosa colazione. Da premettere che il caffè in questo posto è troppo buono e imparagonabile con quello degli altri locali.

Una volta finito tutto venne la stupida cameriera e lasciò lo scontrino a Shawn che gli scacciò un occhiolino a sua volta.

"Hai proprio fatto colpo ragazzo!" Lo spinse Cameron. Risero tutti, mentre io mi alzai fingendo di dover andare in bagno. Un minuto di più seduta e avrei rotto qualcosa per i nervi.

Una volta dentro il bagno respirai profondamente e buttai tutta l'aria. Ma cosa mi stava accadendo? Devo pensare al mio uomo. Lavai le mani, mi diedi un occhiata allo specchio e poi uscì dalla porta. Notai da lontano che Shawn stava memorizzando un numero. Precisamente quello dietro lo scontrino, che gli aveva lasciato la cameriera sicuramente. Cercai Ivan ma non lo vidi, mi voltai verso sinistra, era in fondo con i soldi in mano, stava pagando, ma conversava con la bionda.

Mi diressi verso di lui arrabbiata. Lo afferrai per le spalle facendolo girare.
Mi lanciò uno sguardo del tipo 'cosa stai facendo?'.

"Hai pagato?" Chiesi.

"Amore aspetto il resto, tu va in macchina." Mi sorrise poi addolcendosi.

"Aspetto io qua, va tu in macchina" incrociai le braccia.

Ivan si avvicinò al mio orecchio. "Che ti sta succedendo? Sei gelosa per caso? Ti ho detto che sei tu la più bella."

La cameriera stava dando il resto a Ivan, ma lo spinsi di poco prendendolo io.

"È stato un piacere!" Mi lanciò un occhiata di disgusto la biondina, ed io ovviamente ricambiai, mentre si voltò verso Ivan e sorrise.

"Grazie, a mai più!" Risposi entusiasta. Afferrai la mano del mio ragazzo e lo diressi fuori.

"Sei pazza per caso? Che figuraccia ci hai fatto fare?" Gridò.

"Abbassa la voce, poi ne parliamo" risposi.

Lasciò la mia mano  e andò verso la macchina. Sono sicura che oggi non sarà una bella giornata.

Mentre i ragazzi ci raggiungevano mi arrivò un messaggio anonimo.

'Dovevi essere mia.
Il tuo corpo doveva trovarsi su di me, non su di lui.
Dovevi gemere con me.
Questo sarà l'ultimo messaggio che riceverai da me. Addio.'
Ero sbalordita..oltre a Ivan e Leah chi lo sapeva? Nessun altro. Leah non è lesbica, il mio ragazzo non potrebbe essere mai, visto che ho donato la mia innocenza a lui. Chi altro poteva essere? Per un attimo mi passò per la mente Shawn, mi girai a guardarlo ed era abbastanza tranquillo e contento rispetto all'inizio. Ero confusa. Tanto confusa.

•••

Due giorni dopo a scuola, io e Ivan finalmente risolvemmo, ma volevamo fare pace in un altro modo, così mi disse che il pomeriggio sarebbe passato da casa mia, visto che avevo casa libera.

Stavo attraversando il corridoio pieno di studenti quando a qualche metro da me vidi una folla messa a cerchio, cercai di spingere e infilarmi il più possibile. Così mi ritrovai lì davanti. In mezzo al cerchio ci sono Leah e Matt. Per un attimo ho avuto paura. Poi mi tranquillizzai vedendo Matt felice e Leah ansiosa.

Matt salì su una sedia presa dalla classe accanto. "Ragazzi, avvicinatevi tutti. Ho una proposta da fare" urlò. Lo guardai perplesso e notandomi, mi rivolse un sorriso da un orecchio all'altro.

Poi scese dalla sedia e cominciò a parlare. "Dal primo momento che ti ho vista ho pensato tra me e me 'Porcatroia quanto è bella questa ragazza, ha degli occhi meravigliosi e un sorriso stupendo.' Non ero mai rimasto abbagliata da tanta tale bellezza, credimi. Come tutti i ragazzi inevitabilmente conosciamo un sacco di ragazze nel corso della nostra adolescenza, io posso dire di averne conosciute tante ma solo una mi ha rubato il cuore." A quel punto Matt si inginocchia e Cameron tra la folla passa con un mazzo di rose rosse, dandole poi a Matt, che tenendoli in mano cercò di concludere nonostante l'emozione il discorso. "Tu mi hai fatto provare emozioni e sentimenti che non ho mai provato prima di conoscerti, all'inizio facevano un'immensa paura, 'Cazzo' ho pensato un giorno, 'Non ci credo, è questo l'amore?', sì, mi stavo innamorando Leah, e adesso non mi resta altro che dirtelo, ho ricevuto le mie conferme, sono pazzo di te, sono innamorato di te. Leah.." diede le rose in mano a lei, che già piangeva. "vuoi essere la mia ragazza?"

Attimo di silenzio che sembrò eterno. I secondi passavano e Leah non rispondeva. Mi guardò mentre altre lacrime scendevano, sorrise, poi si girò verso Matt e disse "Sì."

Matt si alzò e la baciò. Anch'io piansi, fu tutto molto romantico, ma ad interrompere una scena così dolce fu la campanella che segnò la fine della ricreazione.

Vidi Ivan, gli lasciai un bacio.

"Ti aspetto fuori piccola, a dopo!" Mi baciò la fronte e andò verso la parte opposta alla mia.

•••

L'ultima ora non finiva mai, ero in ansia, questa volta sarebbe stato più bello, ed io non vedevo l'ora di rifarlo. E nel frattempo pensandoci stringevo le gambe.

DRIIIN.

Finalmente suonò e mi alzai percorrendo subito il corridoio. Ivan era già fuori che mi aspettava, alzò il braccio per farsi notare, ed io gli andai incontro.

Mi diede un bacio a stampo e uno sulla mano. "Andiamo piccola."
Salì in macchina e partimmo.

"Sei sicura che casa tua sia libera amore?" Mi domandò.

"Sì, oggi i miei sono andati fuori città per una visita a un parente lontano. Sta poco bene."

"Mi fai impazzire!" Stavolta non si girò verso di me, forse per l'imbarazzo nel dire la frase.

Ed io strinsi i jeans con le unghia. Non ce la facevo più.

Arrivammo a casa mia, scesi dalla macchina mentre cercai le chiavi. Una volta trovati, aprì la porta e la mente viaggiò, tavolo, divano, vasca, dove potevamo farlo?

"Cosa mi cucini a pranzo?" Scherzò.

"A quello ci penso dopo, per ora c'è una cosa più importante da fare." Lo guardai maliziosamente e lo feci indietreggiare fino alla porta, lo baciai appassionatamente e nel frattempo girai la chiave per chiudere la porta. Poi mi allontanai e lo presi per mano.

"Dove vuoi che lo facciamo?" Morsi le labbra.

"Meglio sul letto, stavolta potrebbe piacerti, devi abituarti ancora." Rispose.

Salimmo le scale e una volta in camera ripresimo a baciarci, fino a ritrovarci completamente nudi sul letto. Il resto potete solo immaginarlo.

Qualcosa di inaspettato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora