Capitolo 18

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Entro nella stanza, chiudo subito a chiave per evitare che qualcuno possa interromperci.

Cerco di vedere cosa c'è intorno a me nonostante l'oscurità. Un letto enorme con delle lenzuola pulite, un armadio e una piccola tv appesa. Deve essere la camera degli ospiti sicuramente.

Mi avvicino a lui a passi lenti, sta piangendo, lo noto dal chiaro di luna che illumina il suo dolce viso.

"Cazzo sei ritornata? Non volevo mostrarmi così vulnerabile, ho bisogno di te!" Si asciuga le lacrime e viene verso di me. Mi ha riconosciuta subito, non ci credo..
Mi bacia appassionatamente, nonostante sento un sapore di alcool, cerco di godermi il momento. Mi mancava, mi ha perdonata.

Mi passa per la mente tutti i ricordi passati insieme in un battibaleno. Il cuore mi pulsa in una maniera assurda, sento un uragano dentro che distrugge e ripara nello stesso istante. Mi toglie la maglietta in pizzo facendomi rimanere con i seni di fuori, mi fa accomodare nel letto e comincia a torturarmeli, bacia, lecca e morde. Non ce la faccio più, ho desiderato questo momento da sempre. Gli tolgo la maglietta, mentro mi toglie i pantaloni.

"Che gambe che hai Sandra, ti voglio adesso." Mi sussurrà all'orecchio afferrandomi una natica. Lo spingo giù dal letto con forza. Nello stesso momento bussano alla porta.

"Shawm aprimi, ho capitato i preservativi finalmente, li dimentichi sempre ahahah"

Tutto intorno a me precipita. Come un vetro che si rompe in mille pezzettini. In quel preciso istante dentro me tutto si era frantumato. Le lacrime scendevano sul mio viso senza che io me ne accorgessi.

Era Sandra dall'altra parte della porta e aspettava che Shawn l'aprisse. Avevano già fatto sesso in precedenza, l'ho capito dalla frase che ha detto prima.

"Cosa cazzo fai? Mi hai fatto male!" Si alza di botto e mi porta davanti alla finestra. Quando mi guarda si mette le mani sulla testa. "No..no Lena, io non.. io ho bevuto e non capivo chi avessi di fronte, ma...ma baciavi così bene che..cazzo ho perso il controllo."

Io continuo a far scorgere le lacrime dalle guance silenziosamente. Lui si passa le mani sul viso e mi guarda.

"No, Lena no, non è come pensi. Non..non piangere per favore." Mi attira a sè, ma io lo respingo con tutta la forza che ho.

"Insomma vuoi aprirmi Shawn? Mi sta passando la voglia. È da cinque minuti che sono dietro la porta, ma cosa cavolo fai?" Urla Sandra.

Ero girata verso la porta, mi rigiro verso Shawn, per mostrargli quanto mi facesse pena.

"Cazzo! Allora Lena, cerca..cerca di ascoltarmi!" Balbettava.

Io presi la mia maglietta e la infili più veloce che potevo. Mentre Shawn cercava di fermarmi.

"LENA ASCOLTAMI CAZZO! FERMATI!" Mi urla.

"TI STO ASCOLTANDO E NON MI STAI DANDO NESSUNA GIUSTIFICAZIONE" urlo a mia volta.

"La verità sai qual è? La verità è che fai schifo, non mi hai mai amata come dicevi. Stavo per fare l'amore in questo fottuto letto con te. Che nemmeno sei riuscito a capire chi avevi davanti. E sì, mi hai spezzato il cuore.." scoppio in un pianto isterico, ma cerco di prendermi coraggio e indossare i pantaloni per uscire da quella maledetta stanza.

Apro la porta che era chiusa a chiave, spalancandola con forza. Di fronte a me c'è Sandra con gli occhi lucidi e respira affannosamente.

"Tu" la guardai ripugnante "e lui. Mi fate proprio pena!" La sorpasso e vado verso le scale. Ma Shawn mi afferra il braccio facendomi voltare e avvicina la sua fronte alla mia.

"Ti amo più della mia stessa vita Elena." Mi guarda negli occhi mentre una lacrima gli scende lungo la guancia.

"Shawn. Ti odio come non ho mai odiato nessuno. Non voglio assolutamente più vederti." Dopo queste parole mi volto, senza guardarlo più.

Qualcosa di inaspettato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora