Qualcosa di inaspettato

Capitolo 41 - Capitolo speciale

Ero sdraiato nel letto che fissavo un punto vuoto, ascoltando Fix you dei Coldplay, mentre pensavo all'accaduto di ieri. Elena nel ripostiglio tutta accovacciata che piangeva, qualcosa si svegliò dentro di me in quel momento, mi sentì davvero una merda.

Non capivo e non capisco tutt'oggi cosa avesse di diverso dalle altre, cosa mi portava ancora a pensarla.

Nonostante stavo con Sharlene, pensavo ogni secondo a lei. Mi sento uno stupido a non essermene accorto prima.
Non era una ragazza scontata e banale, era una ragazza per cui valeva la pena. Il solo sapere di farla sorridere migliorava qualsiasi mia giornata, anche la peggiore.
Successe tutto dopo quell'estate, mi fece perdere la testa e non la ritrovai più. Continuavo a divertirmi ma non ero più lo stesso di una volta. Non provavo tutte quelle sensazioni di stare con una ragazza diversa ogni sera, anzi era cominciato ad annoiarmi.

Ricordo che Elena mi rimproverava, dicendomi che avevo la brutta abitudine di buttare via le ragazze come mozziconi di sigarette, che non erano quello che volevano, io pensavo invece che lo volevano eccome, era lei diversa dalle altre, era lei che non avrebbe voluto.

Elena mi insegnò che la felicità non era un gol, una partita vinta, una ragazza da farsi ogni sera, la felicità era la sua risata, i suoi occhi, il suo sorriso. Che la dipendenza non la davano le sigarette o il football, ma lei.

Mi insegnò che le cose belle arrivano quando meno me le aspettavo, ed era assolutamente vero, non pensavo che la sua mancanza durante quell'estate avesse scaturito in me un interesse verso di lei. L'amore arriva inaspettatamente come il sole in una giornata di tempesta,
e non si può fare altro che lasciarsi trasportare.

Mi insegnò che non dovevo essere così egoista da pensare sempre a me stesso, aveva ragione, così iniziai a darle tutte le attenzioni che meritava e a fare del mio meglio per renderla felice.

Mi insegnò a non arrendermi, a combattere per ciò che volevo, ma anche per chi volevo.

Mi insegnò che l'amore non erano i regali, i baci, o le frasi sdolcinate, ma superare le difficoltà insieme con la consapevolezza di esserci sempre nonostante tutto.

Mi insegnò ad essere me stesso, ad essere felice, scoprì un nuovo me, non con una maschera.

Mi insegnò a lottare per lei, che in amore l'orgoglio non deve vincere, altrimenti una coppia tende a rompersi. E non volevo affatto la sua perdita.

Mi insegnò tanto in amore e non la ringrazierò mai abbastanza per questo.

Era arrivato il momento di riprendermela nuovamente, ma stavolta non l'avrei più lasciata andare.