Aprì gli occhi, ma un forte mal di testa mi costrinse a tenere gli occhi chiusi un altro po'. Poi lì aprì definitivamente, ero legata su un sacco per terra, oltre alla testa mi faceva male il collo, per la scomodità.
Non riuscì a riconoscere il posto intorno a me, ma la musica che sentivo in lontananza mi scosse, mi fece pensare che fossi nei dintorni, accanto la scuola.
A farmi compagnia c'era una piccola lucina, poi la stanza era semivuota e fredda. Solo vecchi giornali, quadri, poster riempivano la stanza. Ma non capivo cosa ci facessi qua. Mi avevano rapita? Non ricordo assolutamente nulla, mi sforzai di pensare ma niente.
Il soffitto gocciolava, ed io mi perdevo in quel piccolo ticchettio.
Passò del tempo, ma nessuno venne. Pensavo che sarei potuta morire in quel luogo sconosciuto, ma non sapevo che fare per sopravvivere. Non c'era nè cibo, nè acqua, non riuscivo a liberarmi dalle corde e da questo enorme sacco. Urlai, ma nessuno rispose. Urlai ancora, così sentì dei passi in lontananza. Urlai più forte, avevo paura da questa situazione in cui mi ero trovata.
Un rumore strano emesso da una porta mi fece capire che fosse venuto qualcuno.
"Sono qui, aiutami per favore!" Parlai per farmi sentire.
"Ahahahahahahahha" una grossa risata amara mi fece rimanere di stucco. "Sono il tuo rapinatore, pensi davvero di poterla scampare così facilmente?" Una voce risuonò nella stanza, mi sforzai di riconoscerla, dopo qualche minuto capì chi fosse, quella voce maledetta.
Altri due passi e mi ritrovai di fronte il professore.
"BASTARDO! CHE HAI FATTO?" urlai arrabbiata.
"Ti ho drogata e poi portata in questo posto, semplice." Prese una sigaretta dalla tasca e l'accese. Marlboro gold, quelle che fumava Shawn. Oddio.. Shawn.
"Che è successo a Shawn? Gli hai fatto del male? Rispondi testa di cazzo." Non volevo farmi incutere timore, non mi faceva paura Jamie.
"Calmati o lo uccido." Buttò fuori il fumo sospirato. Si avvicinò a me e rise, rise tanto. Poi un pugno in pieno volto mi colpì, facendomi sbattere nella libreria di legno in cui ero appoggiata, la testa faceva un male tremendo e non riuscivo ad alzarla, poco dopo svenni.
•••
Non so se erano passati giorni, ore, minuti. La musica non la sentivo più, Jamie non c'era. Quello stronzo bastardo aveva architettato tutto, chi se lo sarebbe mai aspettata? Aveva ragione Pirandello, nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti. Jamie ne era l'esempio.
Avevo una sete assurda, e le labbra molto screpolate, non mi importava mangiare, volevo solo bere. Cercai con gli occhi se potesse esserci dell'acqua nella stanza, così trovai una bottiglietta mezza vuota, ma in fin dei conti conteneva un po' d'acqua. Mi sarebbe bastata anche qualche goccia, cercai di trascinarmi, ma il sacco fu troppo pesante.
Stavo per arrendermi. Sarei morta lì, in quella stanza fredda e orribile. Gli occhi si riempirono di lacrime, ma tra me e me ripetevo di non piangere, di essere forte almeno una volta nella vita.
Improvvisamente mi venne un'idea lampo. Cercai di alzarmi con tutta la forza possibile che avevo nelle gambe, ma non ce la feci. Riprovai a trascinarmi, bastava qualche centimetro, per spostarmi verso lo spigolo appuntito della brutta libreria. Ci stavo riuscendo finalmente, ancora pochi centimetri e sarei arrivata. Ero tutta sudata, il mio vestito era rovinato, ma che importava? Volevo vivere. Qualche gocciolina cadde dalla fronte ma arrivai. Spinsi forte il sacco verso lo spigolo, con un po' di forza mi tirai in avanti e poi un colpo deciso indietro. Improvvisamente sentii il sacco svuotarsi piano piano, ce l'avevo fatta.
Mi sciolsi dalla corda e mi alzai finalmente, anche se tutta dolorante. Non avevo molto tempo.
Presi la bottiglietta, la bevvi tutta in una volta soffocandomi, ma mi ripresi subito. Mi avviai verso la porta, ma avvicinandomi ad essa sentii dei passi veloci. Cazzo, stava tornando. Presi un pezzo di legno che si stava staccando dalla libreria antica e mi avvicinai nuovamente alla porta. Qualcuno infilò una chiave e la maniglia si girò, il cuore batteva a mille.
"Cazzo che stanza è?-" disse qualcuno.
"Elena sei qui?" Disse una voce familiare. No, era Shawn.
Butto il legno per terra e corsi via dall'angolo per abbracciarlo. Piansi tantissimo.
"Shh, è tutto finito. Ci sono io qui adesso, quanto cazzo ho avuto paura Elena." Mi guardo negli occhi e mi prese il viso fra le mani.
"Vado a chiamare gli altri" corse via Matt.
"Ti amo Shawn, portami via da qua, ti prego!" Mi strinsi nel suo abbraccio.
Mi riprese il viso e mi lasciò un tenero bacio.
"Andiamo via da qui Elena!" Mi afferrò la mano e apri la porta.
"Ahahahah dove credevate di andare piccioncini?" Arrivò Jamie.
"Elena stai dietro di me." Mi spinse Shawn.
"Pensi che abbia paura di te? La pagherai cara per tutto il male fatto alla mia ragazza, ha un'occhio nero pezzo di merda. E se scopro che l'hai violentata giuro che ti ammazzo." Si avvicinò a Jamie. Lui in tutta risposta ridacchiò, come una presa in giro.Istintivamente Shawn si buttò su di Jamie e lo prese a pugni. Io gridai.
"AIUTO! PER FAVORE, CHE QUALCUNO CI AIUTI." Gridai con tutta me stessa.
I miei occhi ritornarono su di loro, Shawn non smetteva di dargli pugni dappertutto. Improvvisamente Jamie lo spinse verso di me. Fu una botta pesante, tanto che Shawn si lamentò, non riusciva assolutamente a muoversi. Mi gettai su di lui.
"Shawn! Resisti, tra un po' arriva Matt, ti prego resisti." Mi uscì la voce rauca, stanca.
"Sto.-sto bene piccola mia. Ti amo più di ogni cosa. Il problema è che fa più male la testa che la schiena. Credo-credo di aver sbattuto" si fermò chiudendo gli occhi.
"Shawn!" Sussurrai. Del sangue fuorisciva da dietro. Una forte paura in me mi invase.
"Cosa hai fatto bastardo?" Urlai gettandomi su di lui. Gli strinsi il collo con tutta la forza che avevo, sbattendolo nel muro.Prima che potessi rendermi conto di star uccidendo una persona per la rabbia, la stessa mi aveva già ucciso. Caddi per terra sentendo un tremendo dolore. Era riuscito a liberarsi e a infilarmi un coltello sulla schiena. Gli occhi stavano per chiudersi lentamente. Vidi una pattuglia arrivare da lontano e la faccia sfogata di Jamie gridarmi "Questo è per l'amore che non hai mai ricambiato su di me." Poi tanto sangue e improvvisamente il buio totale. Tutto troppo nero.
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Qualcosa di inaspettato
FanfictionSe il titolo non vi fa impazzire, date un'occhiata alla storia. 😉 Quando Elena ritorna dalle vacanze estive sembra essere tutto normale, sembra aver lasciato tutto come prima che lei partisse, ma in realtà qualcosa durante queste vacanze è cambiato...