Capitolo 36

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Il giorno dopo ritrovammo io e Ivan, i nostri amici di sotto che dormivano messe nelle pose più divertenti che abbia mai visto.

Matt per terra, sul tappeto con le braccia aperte.
Shawn che avrà lasciato poco spazio a Leah e di conseguenza lei era messa con le gambe a penzoloni sullo schienale, mentre la testa sui cuscini laterali, insomma una posizione alquanto scomoda direi.
Mentre Cameron nel divano un po' più piccolo a pancia in giù con un piede alzato. Beh non ho parole. Li fotografai e mi venne in mente di fare a loro un bello scherzetto. Trascinai Ivan in cucina e gli raccontai tutto. Così tirò fuori padelle, palette e pentole.

"Sei sicura?" Mi disse Ivan perplesso.

"Mica hai paura? È solo uno scherzetto" risi. Si convinse e andammo in salotto.

1, 2, 3..
VIA LIBERA AI RUMORI. Così c'è chi cadde dal divano, chi saltò e chi..ancora dorme.

"COSA CAZZO.." Si alza Shawn preoccupato. Poi guarda me ed Ivan e se ne va via sbattendo la porta.

"Siete coglioni per caso?" Okay Leah fa quasi paura, è parecchio arrabbiata.

"Mi sono cagato addosso io stronzi" arriva Matt. L'unico ad essere rimasto sul divano è Cameron.

"Ragazzi ho un'idea su Cameron!" Parla ad un tratto Ivan. Immediatamente si affretta ad andare di sopra. Mi chiedo cosa abbia in mente. Ma nemmeno il tempo di finire la frase che si presenta subito di sotto con la schiuma da barba. Lì ho in chiaro tutto. Solito scherzo.

Gli mette sulla mano della schiuma, poi gli solletica con una piuma il naso, et voilà, si gratta. La faccia di Cameron è strapiena di schiuma e tutti cominciamo a ridere. Compreso lui.

"Che ne dite se andiamo a fare colazione fuori?" Propose Leah.

Accettammo tutti, ci dividemmo nelle camere per prepararci, poi nell'orario in cui avevamo deciso, dovevamo trovarci tutti sotto.

Prima di salire nella camera degli ospiti che ho scelto per prepararmi con Leah decisi di andare fuori per vedere se Cameron fosse ancora lì. Non credo se la sia presa così tanto per uno scherzo buffo.

Raggiunsi la porta che mi portava fuori, vidi in fondo Shawn seduto nel dondolo che stava accendendo una sigaretta. Senza chiudere la porta mi affrettai ad uscire per raggiungerlo. Passo dopo passo, il fresco della mattina, mi metteva i brividi, ma era piacevole a sua volta. Una volta lì davanti mi sedetti accanto a lui e incrociando le braccia per il freddo, cercai di dondolare per disturbarlo.
1..2...3...4...5...6..7..

"Smettila di darmi fastidio!" Mi rivolse la parola. Ma feci finta di non sentirlo.

Poi inspirando una boccata di fumo, me la gettò in faccia. Mi alzai tossendo. Stronzo stronzo stronzo.

"Non ti sopporto! Ero venuta per dirti che tra una mezz'oretta andremo tutti a fare colazione. Perché sei così antipatico?" Incrociai le braccia stavolta per la rabbia. Odiavo il fumo.

Rise. "E quindi?"

Era così difficile stare con lui. Non sarebbe mai durata fra di noi.

"E quindi non capisci un cazzo! Cosa vuoi fare fai!" Entrai in casa accaldata.

Aprì la porta della camera degli ospiti, trovando Leah già vestita, si stava piastrando i capelli. Ultimamente lo faceva spesso, era sempre bella, avevo messo soltanto qualche chiletto in più.

"Sei già pronta?" Domandai mentre afferravo i miei vestiti per poi poggiarli nel letto.

"Assolutamente no, devo piastrarli per bene e devo ancora truccarmi." Mi rispose concentrata su una ciocca che non voleva saperne di rimanere liscia.

"Mh.." sorrisi.

"Perché stai sorridendo? Cos'era quel 'mhh'?" Posò la piastra per un attimo e mi fissò.

"Ti stai facendo così bella per qualcuno?" Risi mentre indossavo i miei indumenti.

"Non c'è bisogno di risponderti, sai già tutto. E ti chiedo ancora scusa per non averti detto prima di me e Matt." Riprese la piastra per l'ultimo ripasso su tutti i capelli.

"È passato ormai.. vorrei soltanto che tu fossi con me più fiduciosa. Non c'era motivo di nascondere i propri sentimenti." Presi la sua borsetta dei trucchi per truccarmi un pochino, mi bastava anche solo della cipria e del mascara.

"Giusto.. invece tu.." Mi lanciò uno sguardo perverso tramite lo specchio di fronte a sè.

"Io cosa?" Domandai imbarazzata, sapevo già dove volesse arrivare. Afferrai le cose che mi servivano e andai nello specchietto accanto a lei.

"Non vorrai dirmi che non è successo nulla ieri notte Elena, hai un'aria diversa oggi, ti vedo davvero felice." Mi accarezzò la spalla.

"Forse è successo qualcosa..forse" sorrisi sotto i baffi.

"AAARGH" cacciò un urlo Leah, ma si coprì immediatamente la bocca. Posò la piastra e mi afferrò la mano per trascinarmi nel letto.

"Calma Leah! Ti racconto tutto." Alzai gli occhi al cielo.

"S U B I T O !!!" Aveva gli occhi a cuoricino.

"Okay non entro nei minimi particolari ma.." Mi fermo imbarazzata.

"Ma???? Cazzo parla!"

"Io e Ivan abbiamo fatto l'amore." Terminai arrossendo come mai fatto prima d'ora.

"AAAAAH" urlò ancora una volta Leah. "SIIIIII SIIII FINALMENTE!"
"Sono felicissima per te, finalmente hai trovato un ragazzo che ami e che ti ama, non come Shawn che ti faceva solo stare male. Sono davvero davvero contenta amica mia. Non ti chiedo i particolari anche se sono troppo curiosa, rispetto la tua privacy, ma se vorrai parlarmene sarò lieta di ascoltarti." Mi abbracciò strettamente. Okay sta un pochino esagerando.
"Adesso abbiamo solo cinque minuti per prepararci, sbrighiamoci o i ragazzi andranno via senza noi. No scherzo" scherzò Leah, le misi buon umore.

Pensai a quanto sarebbe stato bello raccontarlo a Jenni. Chissà cosa direbbe..

Improvvisamente la porta si apre di botto e si precipitano dentro tutti i ragazzi, compreso Shawn.
"Che succede? Ho portato una paletta!" Spunta Matt da dietro Cameron.

"Nulla? Cosa volete? Mancano ancora quattro minuti, andate via!" Cercò di spingerli fuori Leah, ma fallendo miseramente essendo abbastanza minuta. Sorrisi.

"Perché hai portato una paletta Matt?" Domandai curiosa.

"Ho sentito Leah gridare, mi sono preoccupato!" Si grattò il capo con la paletta, poi aggiunse "Pensavo ci fossero dei topi, ecco perché ho preso questa" alzò la paletta mostrandola.

Ridemmo tutti, tranne Shawn. Mi fissò per circa tre secondi. Il mio sorriso scomparve, era serissimo, sembrava arrabbiato. Poi voltò le spalle e andò via. Poi i ragazzi si lamentano di noi che siamo complicate, ma non hanno conosciuto Shawn abbastanza bene evidentemente, altrimenti non lo direbbero.

Ivan venne verso di me abbracciandomi. "Pronta amore?"

Ricambiai l'abbraccio e annuì. Ci dirigemmo tutti di sotto, afferrammo le giacche e uscimmo.

Qualcosa di inaspettato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora