Capitolo 48

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Il quarto giorno passò in fretta, visitammo un altro museo con dipinti pazzeschi, meravigliosi a dir poco.

Il pomeriggio andammo nel famoso quartiere a luci rosse, ma non appena feci un passo mi ingelosì. Non volevo che Shawn guardasse tutte quelle ragazze seminude.

"Voi fate quello che volete, io non continuò a camminare, ne ho già abbastanza dalla prima vetrina." Dissi al mio gruppetto, per poi girare i tacchi e uscirmene.

"Aspetta Elena!" Mi rincorse Shawn. Mi fermai e lo guardai. "Io vengo con te."

•••

Il quinto giorno fu un po' noioso, andammo in un castello poco carino, un giretto il pomeriggio nei giardini più famosi e la sera in una discoteca. Fu una serata bellissima, io e Shawn eravamo diventati una coppia a tutti gli effetti, il nostro legame diventava sempre più forte. E stavo scoprendo lati di lui che fuoriuscirono di più quella sera stessa. La gelosia e la protezione. Cavolo quanto mi piaceva.

•••

Il sesto nonchè l'ultimo giorno siamo andati in giro in piazza, sui canali dentro una barchetta, nei negozi, nei coffee shop e sulle bici. Abbiamo fatto moltissime foto. Abbiamo riso un casino, ci siamo divertiti come mai prima d'ora. Il pomeriggio a malincuore dovevamo prendere l'aereo che ci avrebbe portato nuovamente alle nostre vite monotone. Credo sia stata una delle piì belle esperienze che porterò sempre con me.

Dopo la scuola ci saremmo divisi tutti, mi mancheranno tutti questi momenti condivisi insieme, ma soprattutto credo che Jennifer sarebbe stata fiera di noi e del legame che stavamo creando con il gruppo. E sono sicura che avremmo intrapreso anche gli studi dopo la scuola insieme. Potrà anche non essere fisicamente accanto a me, ma la porto sempre dentro il cuore e nessuno potrà mai sostituirla.

•••

Pochi giorni dopo tutto ritornò alla normalità, compiti e interrogazioni più di prima, la maturità si avvicinava, la festa si avvicinava, la fine tra me e Shawn si stava avvicinando. Tutto andava finalmente bene tra noi due, ma la mia paura cresceva giorno dopo giorno. Avevo una brutta sensazione, sentivo che non ce l'avrei fatta nuovamente a perderlo. Lui aveva detto che avremmo avuto una relazione a distanza, a me sarebbe andata benissimo, ma lui non ci credeva. E mi faceva male.

Tutto procedeva bene, il ballo sarebbe stato domani, era tutto pronto. Quel pomeriggio ero sola, mi annoiavo, popcorn e film non mi bastavano, così chiamai Shawn, volevo compagnia.

Dieci minuti dopo il campanello suonò. Andai ad aprire correndo e sbadata com'ero scivolai, Elena e la sua fortuna.

Gli aprì massaggiandomi la schiena, ma quando entrò chiuse la porta sbattendola e si buttò su di me baciandomi con dolcezza, afferrandomi per le gambe mi portò sul divano.

"Ehi..come mai tutta questa dolcezza?" Mi staccai un attimo e alzai gli occhi su di lui.

"Mi sei mancata." Sorrise per poi riprendere a baciarmi. Il mio sorriso scomparve. E se gli manco ora, come farà dopo?

"Ti ho portato un regalino." Stavolta si staccò lui da me e mise le mani dentro una tasca per poi tirare fuori una collana bellissima, c'era un ciondolo a cuore con varie decorazioni, che definirei eleganti. Il sorriso mi ritornò sulle labbra, mi aveva sorpreso. Mi rese felicissima.

"Apri." Mi indicò il ciondolo.

"Cosa? Si apre?" Gli dissi.

"Certo, guarda!" Mi prese una mano e lo aprimmo insieme, dentro c'era una nostra foto dove ci baciavamo, l'avevamo scattata ad Amsterdam. Era meravigliosa, stupenda. In preda alle emozioni piansi di gioia.

Ci sono diversi tipi di persone nel mondo. C'è chi dice 'ti amo' e poi c'è chi lo dimostra. Forse è anche questo che ci completa. L'essere così simili nella propria diversità. Oggi lui mi ha dimostrato tanto con un piccolo gesto, così voglio fare anch'io una cosa per lui e anche per me stessa, perché lo desidero troppo, e anche per dimostrargli che lo amo con tutta me stessa.

"Shawn.." Mi avvicinai al suo viso e guardandolo negli occhi gli dissi.. "voglio fare l'amore con te."

Notai nel suo viso una piccola espressione di sorpresa, non se lo aspettava. Salimmo di sopra. Tutti i vestiti che indossavamo volarono sul pavimento in pochi secondi, e le nostre bocche presero possesso l'una dell'altro, unendosi in un bacio lussurioso. Avevamo una certa complicità in quel momento.

"Elena, non è la prima volta per me e nemmeno per te. Ma mi sento il cuore battere forte, come se dovesse scoppiare, ho un misto di emozioni tra ansia e felicità, è come se fosse la mia prima volta." Si fermò a parlarmi dopo avermi appoggiata nel letto.

"È lo stesso per me Shawn. Sto tremando e ho la pelle d'oca, ho desiderato questo momento da anni e anni." Una lacrima scese sulla mia guancia.

Riprese a baciarmi il collo e piano piano scese giù, mi accarezzò i seni dolcemente, leccò i capezzoli facendo inarcare la mia schiena. Poi scese ancora più giù e mi tolse le mutande lentamente. Volevamo prenderci tutto il tempo del mondo, era la nostra prima volta insieme e ce lo volevamo godere il più possibile.

Respiri, carezze e parole d'amore sussurrate si mischiavano nell'aria.

Era magnifico vederlo dentro di me, vedere il suo corpo reagire al piacere, essere un tutt'uno. Sentivo il piacere che mi stava raggiungendo, iniziai a stringere le cosce, mi lasciai sfuggire qualche gemito ma prima che mi raggiungesse del tutto volevo dirglielo. Sì, era il momento perfetto.

"Ti amo Shawn." Finalmente lo dissi.

Dopo di ciò mi lasciai andare per lui, e lui con me.

Si mise accanto a me, mi prese la mano, le intecciammo. Lo fissai, ma lui guardava il tetto e sorrideva.

"Mi sento un matto a sorridere così. Ma un motivo ce l'ho, sei tu. Sei tu che mi fai uscire matto. Sono pazzo di te. Ti amo anch'io Elena, con tutto me stesso."

Qualcosa di inaspettato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora