Capitolo 13

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"Sei stata bravissima Elena! Congratulazioni! Ti aspettiamo fuori." Mi dissero ancora una volta. Entrai nel mio camerino e sussultai trovando Shawn senza maglietta, quindi mezzo nudo.

Chiuse la porta a chiave. Aveva voglia di giocare dopo quello che mi aveva fatto? Decisi di giocare anch'io. Tolsi il vestito e rimasi in mutande e corpetto. Feci finta di nulla e piano piano cercai di slacciare il corpetto, quando qualcosa si incastrò, non riuscivo più a slacciarlo.

Si avvicinò Shawn, si mise dietro di me, davanti lo specchio della scrivania e mi aiuto a slacciarlo. Quando ci riusci decisi di farlo impazzire, stavo ancora tenendo il bustino, perché se lo mollavo sarebbe caduto e mi avrebbe vista nuda. Così lui mi fissava, come se volesse mangiarmi.

Lo guardai dritto negli occhi e mi tolsi il bustino rimanendo nuda, avevo i seni di fuori. Mi guardava come se stesse impazzendo, si toccò i capelli e non usciva nessuna parola dalla sua bocca. Camminai per la stanza quando presi i jeans li infilai, poi presi il reggiseno mi girai verso di lui e dissi "Questo non mi serve stasera." Lo buttai dentro la borsa e infilai la maglietta dove si intravedevano i seni.

"Vatti a mettere il reggiseno, non puoi uscire così Elena!" Venne verso di me arrabbiato.

"Chi saresti tu? Il mio ragazzo per caso? Ah no, giusto. Esco come mi pare." Dissi con cattiveria e me ne andai. Fui più che soddisfatta.

Tutta la sera mi vergognavo a togliere la giacca, ma dovevo fare pur qualcosa per far uscire fuori di testa Shawn che mi fissava continuamente.

"Uh che caldo!" Dissi di fronte ad un ragazzo altissimo che lavorava nel cast. Stavo per togliere la giacca quando venne Shawn e di corsa mi portò fuori.

"Tu sei pazza. Che tu lo voglia o no adesso ti porto via." Mi prese in braccio e gridai.

Mi infilò dentro la macchina e mise le sicurezze.

"Ti sto odiando Elena!"

"Mai quanto me nei tuoi confronti." Replicai.

Mi portò a casa, scesi subito senza rivolgergli parola. Entrai e andai dritto nella mia stanza. Mi affacciai alla finestra, c'era Shawn ancora sotto casa mia, ma cosa vuole? Stronzo. Chiusi la finestra e misi la tenda davanti. Non avevo le forze di mettere il pigiama, mi misi a letto e crollai.

Domenica, oggi faceva più freddo del solito, eravamo a metà Novembre, mia madre riprese a lavorare, così ero spesso sola a casa, immagino come dovrei passare le vacanze natalizie se i miei genitori lavorassero anche il giorno prima di Natale. Quindi stavo pensando a ritornare in Spagna, ma non ne ero sicura. Avevo bisogno di pensarci. Controllai l'orologio, segnavano le 11.20, infilai una tuta e andai a correre per smarrire i pensieri.

Corsi troppo, avevo bisogno di riposare, quindi vidi una panchina libera nel parco. Corsi verso la panchina e mi sedetti, legai i capelli e chiusi gli occhi, il dolce vento fresco accarezzava la mia pelle ed io mi sentivo più rilassata. Rimasi così per un dieci minuti circa.

Decisi che fosse stato meglio ritornare a casa, dovevo cucinarmi qualcosa da mangiare, quindi aprì gli occhi e mi alzai. Vidi Leah non poco lontano da me seduta accanto ad uno scivolo, con lo sguardo nel vuoto. Andai verso di lei, stavolta avevo intenzione di parlarle seriamente.

"Ciao Leah!" Mi misi davanti a lei con le braccia conserte.

Alzò lo sguardo e aprì gli occhi, come se fosse meravigliata della mia presenza o volesse fuggire.

"Ci..ciao Elena" disse con tono freddo.

"Posso parlarti?" Mi sedetti accanto a lei.

"Meglio di no, sto facendo da babysitter alla mia sorellina di tre anni." Deglutì.

"Ci metterò poco." Non rispose, guardammo il parco pieno di bambini che giocavano, da piccoli era tutto davvero bello. Quasi un altro mondo, l'unica preoccupazione era quella di avere dolore al pancino per aver bevuto troppa cioccolata o comunque piccole cose insignificanti.
"Perchè mi hai tradito?" Dissi con un tono arrabbiato ma basso.

"Quando l'amore arriva non puoi fare altro che non fartelo scappare." Abbassò gli occhi e giocava con la cerniera del giubbotto.

Le presi il viso e glielo girai verso di me. "Ti sto chiedendo un motivo valido per cui hai tradito anni e anni di fiducia. Che razza di amica sei? Io lo amo." Avevo una rabbia accumulata dentro che non voleva andare giù.

Non mi rispose. Non so esprimere ciò che provo in questo momento, non capisco se sia delusione per non aver ricevuto le risposte che meritavo o la rabbia repressa. Prima di andarmene mi girai un ultima volta verso di lei dicendole: "Vigliacca." E me ne andai.

Il pomeriggio andai a prendere un caffè caldo con Cameron e Jennifer. Ci stavamo divertendo tantissimo con le battute di Cameron, tenevo la pancia per il troppo ridere.

Un aria fredda ci investì, ci girammo verso la direzione in cui venne l'aria e venne Shawn. Rimasi immobile, non volevo lasciare i miei amici, stavo passando un dolce pomeriggio, ma non volevo nemmeno rovinarmelo con la presenza di Shawn.

"Ciao ragazzi." Ci salutò, io sorseggiai il mio caffè ormai tiepido, ignorandolo.

"Scusa Cameron, ho letto solamente qualche minuto dopo il tuo messaggio." Si tolse la giacca e la appoggiò su una sedia accanto alla mia.

"Di cosa parlavate?" Si rivolse verso di me, ma mi girai verso Jennifer che cercava di lanciarmi segnali.

"Umh, stavo raccontando alle ragazze di quella volta che quelli della Scozia persero contro la nostra scuola, e tutto il casino che successe dopo." Spiegava Cameron a Shawn. I due cominciarono a ridere e scherzare come non mai.

Dopo aver ignorato i segnali della mia amica, mi girai verso di lei per chiederle una cosa sulla scuola ma notai (forse per la prima volta o non me ero mai accorta) che si stava mangiando con lo sguardo a Cameron. Non toglieva un attimo lo sguardo di dosso, credo proprio le piacesse.

Abbassai un attimo lo sguardo pensando a quanto mi piacerebbe anche solo sfiorare la mano di Shawn, quando qualcuno mi toccò la spalla.

Ciao, sopra avete Katherine Langford che interpreta Leah, ovvero la cosidetta 'amica traditrice'. Continuate a leggere.💕

Qualcosa di inaspettato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora