Capitolo 29

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Mi divertí un sacco a pattinare nel ghiaccio nonostante non ero assolutamente esperta. Ivan insieme a me cadeva sempre ripetutamente, quante risate quel pomeriggio, poi però imparammo a prendere la mano e così cominciammo a divertirci ancora di più.

Erano le sei quando posammo i pattini. Eravamo stanchissimi, così ci dirigemmo verso la macchina chiedendo a Ivan di accendere i riscaldamenti, in questo paese si congelava dal freddo.

"Ivan" lo chiamai.

"Dimmi" mi rispose lasciandomi un bacio sulla guancia.

"Stasera pizza, ed offro io senza se e senza ma." Dissi convinta.

"Ahahahah va bene, comincia a  pensare un film nel frattempo" alzò gli occhi al cielo. Lo guardai in tutta la sua bellezza e mi morsi un labbro.

C'era un po' di traffico e poichè ero stanca, piuttosto che pensare al film da scegliere, mi addormentai.

La sera ci divertimmo molto, pizza e film comico, trovato in tv, meglio di niente. Mi addormentai stretta a lui, stavo benissimo, è proprio vero che Ivan mi stava aiutando a dimenticare i problemi. Spero che una volta arrivati nella nostra città i problemi non ritornino, ma pensandoci non ho paura se adesso accanto a me ho un fidanzato meraviglioso.

Venerdì. Chissà cosa mi aspetta oggi. Ieri sera, prima di addormentarci, Ivan mi disse che domani (cioè oggi) mi avrebbe aspettato una giornata più bella della prima. Aveva in serbo un'altra sorpresa per me. Così mi sentivo come una bambina che aspettava il regalo di Natale.

Mi vestì in fretta e furia e gridavo euforica per tutta la casa "Ivan andiamo daiii" "dove seii" "ti sbrighi Ivaaaaaaan".

"Se continui a urlare non ti porto da nessuna parte" sbuffò.

"Andiamo daiiii" lo trascinai nella macchina. Dopo una mezz'oretta mi trovai di fronte alle Terme. Era un sogno, ero felicissima. Insomma chi non vorrebbe andare alle terme? Scesi immediatamente dalla macchina per poi aprire lo sportello a Ivan e baciarlo.

"Grazie grazie grazie, sono euforica e felicissima." Saltavo come una bambina. Il mio ragazzo mi prese per mano e mi portò dentro. Parlò con una persona e poi ci fecero entrare dentro un camerino, dove obbligatoriamente dovevamo togliere tutto e metterlo dentro un armadietto a scelta, compreso biancheria intima e indossare una tovaglia bianca sia sulla testa che sul corpo. Uscì e un uomo ci venne incontro.

"Il vostro percorso inizia dalla porta B. Buon pomeriggio!" E si allontanò. Che tipo strano, aveva i baffi come una spada, non so se mi intendo..

Entrammo, non molto lontano c'era una vasca idromassaggio, non c'era nessuno, così entrammo in acqua e subito mi rilassai, appoggiandomi la schiena verso il bordo piscina. Dopo qualche minuto senza parlarci, andai da lui con la voglia di baciarlo per tutto quello che stava facendo per me. Fu colto alla sprovvista, mi sedetti su di lui a cavolcioni facendo continuare a scontrare le nostre labbra. La passione ci avvolse, ma un rumore ci constrinse a fare finta di nulla e ritornare nei posti precedenti. Erano persone nuove che si accomodavano in altre piscine visto che ognuno aveva un percorso diverso.  Ci guardammo negli occhi e scattammo a ridere.

"Ti va di fare un bel massaggio?"

"Siamo appena entrati Elena" si lamentò Ivan.

"Come ti lamenti sempre? Nemmeno mio nonno si lamenta dopo la zuppa di fagioli fatta della nonna" dissi ironicamente.

"Ma cosa c'entra adesso la zuppa di fagioli?" Si mise una mano sulla fronte per la scemenza che stavo per dire.

"Mia nonna devi sapere che è bravissima in cucina, tranne quando si tratta della zuppa di fagioli, così quando la prepara a mio nonno è costretto a mangiarsela tutta, senza proferire una parola. Oh, povero nonnino."

Qualcosa di inaspettato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora