The one where the sun come out

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Ermal buttò l'ennesima occhiata sullo schermo, in cui poteva vedere Fabrizio nello studio radiofonico di Milano mentre se ne stava appoggiato al tavolo, con le maniche della maglia arrotolate fino ai gomiti e gli avambracci in vista.

Dopo una settimana a stretto contatto, tra Festival e interviste, era strano essere ospiti per la stessa radio ma in due città diverse.

Quel giorno, a causa dei rispettivi firmacopie, Ermal era partito per Roma mentre Fabrizio per Milano.

Era una cosa normale. In fondo, nonostante il Festival, restavano due cantautori separati con carriere separate.

Eppure Ermal non poteva fare a meno di fissare lo schermo e pensare che quell'intervista in radio sarebbe stata un po' più facile e un po' più divertente con Fabrizio al suo fianco. Al suo fianco davvero, nella stessa stanza e non con 700 km a dividerli.

Così come non poteva fare a meno di pensare che accettare il premio di RTL non lo avrebbe reso felice come avrebbe dovuto, non perché non reputasse quel premio importante ma semplicemente perché l'ultima volta che aveva accettato un premio l'aveva fatto con Fabrizio, stringendolo a sé in un abbraccio dopo aver vinto il Festival di Sanremo.

Avrebbe voluto restare a fissare Fabrizio per tutto il giorno, sperando che vederlo attraverso uno schermo potesse riempire quel senso di vuoto che sentiva da quando era finito il Festival, ma sapeva che non era possibile.

Spostò lo sguardo e si voltò verso la conduttrice davanti a lui, che stava ringraziando Ermal e Fabrizio per la loro partecipazione prima di chiudere il collegamento con gli studi di Milano, quando Fabrizio disse: "Salutami Roma, Ermal!"

"Qua c'è il sole, Fabrì" rispose Ermal, calcando un po' troppo sulla b. Che poi, nemmeno lui sapeva perché aveva risposto così. Fabrizio non gli aveva mica chiesto le condizioni meteorologiche della sua città.

"Pure qui. Stranamente, pure qui" rispose Fabrizio, iniziando a fare conversazione e ignorando completamente il fatto che i conduttori del programma li stessero congedando.

"Ah, sì? È uscito il sole? Stamattina c'era un tempo assurdo" disse Ermal, dandosi mentalmente del cretino. Davvero stavano parlando del tempo?! E oltretutto in radio, davanti a chissà quanti ascoltatori.

"C'è il sole anche a Milano."

"Hai fatto uscire il sole" disse Ermal, riportando lo sguardo sullo schermo e sorridendo.

Poteva sembrare una frase banale, un modo per scherzare sul fatto che a Milano il tempo fosse migliorato proprio quando era arrivato Fabrizio, ma in realtà c'era molto di più in quelle parole.

C'era la consapevolezza che Fabrizio era in grado di spazzare via le nuvole non solo dal cielo, ma soprattutto dal cuore di Ermal. La certezza che quel modo di dire, quel "hai fatto uscire il sole", non si limitava alle condizioni atmosferiche ma si riferiva soprattutto a Ermal, che risplendeva davvero come il sole quando era accanto a Fabrizio.

Fabrizio si lasciò scappare una risata e rispose: "Facciamo uscire il sole."

Perché anche Ermal era in grado di fare uscire il sole e di riportare il sereno per Fabrizio.

Erano l'uno il sole dell'altro, anche se non lo avevano ancora capito.







Spazio autrice:

Ma se io ancora non ho superato quell'intervista di 6 (quasi 7) mesi fa, secondo voi come posso superare tutto quello che c'è stato dopo?!

Scherzi a parte, credo che quella famosa frase ("Hai fatto uscire il sole") resterà una delle cose più belle che Ermal abbia detto a Fabrizio, per quanto banale, e quindi meritava un po' di spazio in questa raccolta.


We're all stories in the end - Metamoro one shotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora