The one with the kiss theory

857 65 14
                                    

Ma come diavolo aveva fatto a cacciarsi in quella situazione?

Fabrizio se l'era chiesto almeno venti volte nell'ultima mezz'ora, mentre guidava a una velocità nettamente superiore al limite consentito in quella strada di periferia.

In realtà, ricordava benissimo ciò che lo aveva portato a quell'esatto momento, l'evento scatenante che lo aveva condotto fino a Milano in quella piovosa giornata di autunno.

Ciò che non riusciva a capire era come fosse arrivato a quel punto, quando le cose fossero cambiate, quando avesse iniziato a sentire i brividi stando accanto a Ermal e quando, a quanto pare, Ermal avesse iniziato a sentire lo stesso.

Niente.

Vuoto totale.

Era come se quei sentimenti ci fossero sempre stati, come se fossero semplicemente stati nascosti. E forse era così. Forse era per quello che non riusciva a ricordare quando di preciso le cose avessero iniziato a cambiare.

Il giorno in cui però tutto era cambiato, Fabrizio lo ricordava bene.




***




Trento, settembre 2018

Il concerto per Emergency era appena terminato quando Ermal si avvicinò a Fabrizio.

Non si erano quasi rivolti la parola per tutta la sera e, se almeno all'inizio Fabrizio aveva pensato che fosse dovuto al suo ritardo, al fatto che semplicemente non avessero avuto tempo di parlare, dopo un po' si era accorto che c'era dell'altro.

Non aveva insistito, pensando che semplicemente Ermal fosse nervoso per fatti suoi. Succedeva spesso e Fabrizio non aveva nemmeno ritenuto necessario preoccuparsi.

D'altro canto però, non si aspettava nemmeno che a un certo punto Ermal avrebbe messo da parte i suoi i problemi - qualunque essi fossero - per parlare con lui.

"Ehi."

Fabrizio si voltò verso di lui e sorrise, ormai dimenticando totalmente che non gli aveva rivolto la parola per ore. "Ehi. Come stai?"

Ermal si strinse nelle spalle e sospirò. "Eh. Insomma."

"Che succede?" chiese Fabrizio preoccupato.

Ermal si guardò intorno, decidendo se fosse il caso di parlare lì o meno.

Non che il suo problema fosse chissà quanto grave, ma gli sembrava così stupido che per lui era già tanto riuscire a parlarne con Fabrizio.

"Ti va se dividiamo la macchina?" chiese Ermal.

Sapeva che Fabrizio avrebbe alloggiato nel suo stesso albergo e si sentiva molto più a suo agio a parlargliene sui sedili posteriori di un'auto, piuttosto che in mezzo a un camerino improvvisato in cui chiunque avrebbe potuto entrare.

Fabrizio annuì. "Certo, andiamo."




Arrivare alla macchina, fu tutt'altro che semplice e veloce.

All'uscita del camerino erano stati fermati prima da Fiorella - che, con la scusa di non vederli da molto tempo, era riuscita a strappare a entrambi la promessa di vedersi almeno per un caffè il più presto possibile - e poi da Andrea Brusa, che ne aveva approfittato per scattare un paio di foto.

We're all stories in the end - Metamoro one shotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora