The one where Ermal goes to Fabrizio

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(questa one shot è il seguito della precedente - The one with Bianca's show - ma non è necessario averla letta per capire il senso. Anche perchè in realtà non so se questa roba ha un senso.)





Quando Fabrizio aveva detto a Ermal di correre da lui, di certo non si aspettava che Ermal lo facesse davvero. Non subito, almeno.

Entrambi avevano ancora degli impegni - lui la serata a Ostia, Ermal il concerto a Lugano - e non potevano buttare tutto all'aria solo perché avevano voglia di vedersi.

Per questo Fabrizio rimase sorpreso quando quel sabato pomeriggio, Ermal si presentò davanti alla porta di casa sua.

Non ebbe nemmeno il tempo di parlare che Ermal, con un enorme sorriso stampato in faccia, gli si buttò letteralmente addosso stringendo le mani sui suoi fianchi. Fabrizio sospirò sentendo il corpo di Ermal spalmarsi contro il suo e ricambiò l'abbraccio.

Nascose il viso nell'incavo del suo collo, mentre Ermal sussurrava: "Mi sei mancato."

"Anche tu" rispose semplicemente Fabrizio lasciandogli un bacio sul collo. Poi si scostò abbastanza da guardarlo negli occhi e disse: "Ma che ci fai qui? Non dovresti essere a Milano?"

"Dovrei, ma avevo bisogno di vederti. Me l'hai detto tu di correre da te appena finito il concerto" rispose Ermal sciogliendo l'abbraccio e afferrando la valigia che aveva abbandonato a terra un attimo prima.

"Sì, ma non pensavo che lo avresti fatto sul serio. Non subito" disse Fabrizio spostandosi di lato per fare entrare Ermal.

"Abbiamo un discorso in sospeso e non potevo aspettare" rispose Ermal lasciando la valigia accanto alla porta. Poi si voltò verso Fabrizio e lo osservò mentre chiudeva la porta. I muscoli nella schiena erano tesi, così come la mano stretta sulla maniglia.

"Sei nervoso?" chiese Ermal.

Fabrizio si passò una mano tra i capelli, spettinandoli ancora di più, e disse: "Un po'. Non so perché, in realtà."

C'era poco per cui essere nervosi, questo Fabrizio lo sapeva bene.

Ermal era stato abbastanza chiaro da fargli capire che ricambiava i suoi sentimenti, quindi perché si stava preoccupando?!

In realtà, c'era una piccola parte della sua mente che si ostinava a non credere a ciò che aveva davanti agli occhi. Sentiva di non meritarsi Ermal, né come amico né tanto meno come qualcosa di più.

Eppure, se davvero non se lo meritava, perché Ermal lo stava guardando come se non avesse mai visto nulla di più bello?

"Non devi essere nervoso. Non con me" disse Ermal avvicinandosi a lui.

Quando Fabrizio si voltò verso di lui, Ermal era a pochi centimetri di distanza. Era talmente vicino che riusciva a vedere un accenno di barba che fino a quel momento non aveva notato. Talmente vicino che riusciva a sentire il suo respiro, facendogli ricordare improvvisamente che lui invece il respiro l'aveva trattenuto appena si era accorto della sua vicinanza.

Riprese a respirare lentamente - sperando che Ermal non se ne accorgesse, perché proprio non gli andava di fare figuracce simili alla sua età - e allungò la mano fino a sfiorare le dita di Ermal.

Il riccio sorrise mentre abbassava lo sguardo sulle loro mani, ormai intrecciate, e si avvicinò ulteriormente inclinando leggermente la testa. Voleva baciare Fabrizio, ne sentiva il bisogno.

We're all stories in the end - Metamoro one shotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora