The one with the Kamasutra

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Era un pomeriggio d'estate come tanti, in cui Fabrizio e Ermal si erano ritrovati a casa di Fabrizio, a fare nient'altro se non restare mollemente abbandonati sul divano.

O almeno, Ermal era convinto fosse un pomeriggio d'estate come tanti. In realtà, si rese conto che non lo era nel momento esatto in cui Fabrizio iniziò quel discorso.

"Hai presente che Twitter non lo guardo mai?"

Ermal annuì distratto, mentre teneva gli occhi chiusi e si godeva l'aria che fuoriusciva dal condizionatore del salotto.

"Hai anche presente che comunque c'è sempre qualcuno che mi fa notare le cose importanti, giusto?" disse Fabrizio.

"Bizio, arriva al dunque" rispose Ermal, sempre con gli occhi chiusi e sempre distratto da quel terribile caldo.

Fabrizio cercò velocemente qualcosa tra le foto del suo cellulare, poi voltò lo schermo verso Ermal e disse: "Mi hanno fatto notare un tuo like a questa cosa."

Ermal voltò la testa quel che bastava per vedere cosa gli stesse mostrando Fabrizio, senza essere davvero interessato alla cosa. In fondo, era solo un like su Twitter. Non capiva quale fosse il problema.

Davanti ai suoi occhi apparve un'immagine con sfondo nero e una scritta bianca nel mezzo che recitava: "La Bibbia ci insegna ad amarci gli uni con gli altri. Il Kamasutra però è più preciso."

Ermal spostò lo sguardo dallo schermo a Fabrizio e poi disse: "E quindi?"

"E quindi..." iniziò Fabrizio, posando il telefono accanto a lui sul divano. "Mi stavo domandando a quale posizione in particolare stessi pensando quando hai messo like a quella foto. Perché è ovvio che leggendo quella frase, hai pensato a qualcosa di preciso."

Ermal si alzò dal divano e si diresse verso la camera da letto, solo per sfuggire allo sguardo di Fabrizio e non fargli notare il sorrisetto che gli si era dipinto sulle labbra.

Perché in fondo, Fabrizio aveva ragione. Aveva pensato a qualcosa di molto preciso quando aveva letto quella frase. Ma ovviamente non aveva intenzione di ammetterlo.

"Sai che il Kamasutra non parla solo di sesso, vero?" disse Ermal mentre entrava in camera da letto e si toglieva la maglietta sudata. Faceva talmente caldo, che anche con il condizionatore acceso era riuscito a sudare come se avesse passato la giornata in spiaggia.

Fabrizio lo seguì e si appoggiò allo stipite della porta, osservandolo mentre si toglieva la maglietta e poi apriva il cassetto per cercarne un'altra.

"No, non lo sapevo. Ma ti conosco abbastanza bene per dire che, anche se non parla solo di quello, tu hai sicuramente pensato al sesso. E hai pensato a qualcosa di preciso. Magari qualcosa che non abbiamo mai fatto e che ti piacerebbe provare, ma che ti vergogni a chiedere" disse Fabrizio centrando immediatamente il punto.

Le cose stavano esattamente così.

Ermal aveva letto quella frase, aveva sorriso all'istante, e un attimo dopo il sorriso era svanito mentre nella sua testa si formavano degli scenari a cui in realtà non aveva mai nemmeno pensato.

Lui e Fabrizio ormai si frequentavano da parecchio tempo, ma non avevano mai sperimentato nulla in quell'ambito all'infuori delle posizioni più banali.

Ermal si sentiva a disagio con sé stesso per vergognarsi così tanto di una cosa che in una coppia avrebbe dovuto essere normale, ma Fabrizio era pur sempre il primo uomo per cui provava qualcosa e con cui andava a letto quindi ogni cosa sapeva di novità.

Insomma, Ermal non aveva mai nemmeno pensato a qualcosa di diverso dalla posizione del missionario - era già una rarità quando Fabrizio decideva di dargli le spalle e gli chiedeva di essere preso in quel modo - e a Fabrizio andava bene così perché già solo il fatto di fare l'amore con Ermal era un'esperienza che mai avrebbe pensato di avere la fortuna di provare.

We're all stories in the end - Metamoro one shotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora