Lo sguardo arrabbiato - e un po' deluso - di Ermal, lo stava uccidendo.
Avrebbe voluto vedere di nuovo gli occhi sereni e il sorriso di poco prima illuminargli il viso, e invece si trovava a sostenere il suo sguardo ferito in mezzo alla camera da letto in cui giusto qualche ora prima avevano fatto l'amore.
"Ti prego, non guardarmi così."
"Non pregarmi, Fabrizio."
Fabrizio sospirò. "Ne avevamo già parlato, Ermal."
"E io pensavo che, nel frattempo, tu ti fossi reso conto di quanto fosse stupida questa cosa e avessi cambiato idea!"
"Ermal..."
"Dimmi almeno perché."
Fabrizio lo fissò per un attimo senza avere il coraggio di rispondere.
Già, perché? Perché aveva declinato l'invito di Ermal di salire sul palco con lui quella sera?
Ne avevano già discusso quando si erano visti a Sanremo, quando con estrema naturalezza Ermal gli aveva detto: "Allora, il 25 febbraio suono a Roma. Te ci sei, vero?", come se fosse una cosa ovvia. E Fabrizio aveva risposto in modo vago all'inizio, per poi dire definitivamente di no dopo le continue richieste di Ermal.
Poi non ne avevano più parlato, fino a quel giorno.
Ermal glielo aveva di nuovo chiesto, Fabrizio aveva di nuovo detto di no.
Aveva usato la scusa dell'essere stanco, di non avere voglia di cantare, di sentire i sintomi dell'influenza e quindi di non voler sforzare troppo la voce.
Tutte scuse, ed Ermal se n'era accorto praticamente subito.
Ma il vero motivo, Fabrizio non lo avrebbe mai ammesso.
Il motivo per cui non voleva cantare con lui quella sera, non aveva niente a che fare con la sua salute o con la sua mancanza di voglia di cantare. Avrebbe dato qualsiasi cosa per cantare con Ermal.
Il fatto era che non voleva rubargli l'attenzione. Soprattutto non voleva farlo in un teatro, con un'atmosfera più raccolta e più intima.
Voleva che quella serata fosse solo di Ermal, che fosse qualcosa tra lui e i suoi fan.
E poi non era un segreto che lui non andasse a genio a molti dei fan di Ermal, quindi sapeva che salire su quel palco con lui lo avrebbe solo fatto sentire a disagio, così non sarebbe riuscito a dare il massimo ed Ermal avrebbe dovuto sforzarsi il doppio per rendere la loro esibizione decente.
Non poteva farlo. Non poteva rovinargli la serata.
E non poteva dirglielo. O meglio, non voleva.
Agli occhi di Ermal era sempre stato quello forte, quello che non si fa abbattere, e non aveva alcuna intenzione di mostrarsi debole.
"Te l'ho detto. Sono stanco, non mi sento tanto bene. Non mi va di cantare" disse Fabrizio.
"Non ti va di cantare o non ti va di farlo con me?"
Fabrizio spalancò gli occhi. "Ma che stai dicendo?"
"Sto dicendo che stai lavorando a un nuovo album, canti tutti i giorni! E improvvisamente, per cantare una sola canzone con me, ti senti stanco e non hai voglia di cantare?! A me sembra veramente strano, scusa se te lo dico" disse Ermal. Aveva parlato con un tono basso e pacato, ma Fabrizio riusciva a sentire la sua rabbia come se gli avesse appena urlato addosso.
"Va beh, io vado. Ci vediamo più tardi. Non aspettarmi sveglio, non so quando torno" disse infilandosi la giacca.
"Vai già via?" chiese Fabrizio rendendosi conto che era ancora abbastanza presto.
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We're all stories in the end - Metamoro one shots
FanfictionRaccolta di one shots metamoro, perchè anche se ce ne sono già tantissime non saranno mai abbastanza. Ovviamente i fatti narrati non rispecchiano in alcun modo la realtà, tutto ciò è solo frutto della mia mente malata.