Ermal si stiracchiò mentre cercava con lo sguardo una sedia su cui accasciarsi.
I raduni del suo fanclub, per quanto lo riempissero di gioia ogni volta, lo stancavano terribilmente.
Come se non fosse sufficiente, il giorno successivo avrebbe dovuto prendere un aereo - maledetto il momento in cui aveva deciso di non fare l'anno sabbatico e si era preso così tanti impegni da non riuscire a ricordarli tutti - e non avrebbe nemmeno potuto riposarsi quanto avrebbe voluto.
Avrebbe solo voluto sdraiarsi su un letto - possibilmente in compagnia di Fabrizio - e dormire per qualche ora.
Beh, forse in compagnia di Fabrizio in realtà non avrebbe dormito. Ma almeno sarebbe stato accanto a lui.
Gli mancava terribilmente e non sapeva più come fare a sopportare quella mancanza.
Quando avevano iniziato a frequentarsi entrambi avevano considerato che sarebbe stato difficile gestire la lontananza e i continui impegni che li avrebbero tenuti separati, ma avevano deciso comunque di provare a stare insieme perché ciò che sentivano era qualcosa di troppo grande e di troppo forte per passare oltre senza nemmeno fare un tentativo.
Le difficoltà c'erano, non potevano negarlo. Spesso non riuscivano a vedersi per così tanto tempo che Ermal iniziava a dimenticare la sensazione delle mani di Fabrizio su di sé, o il suo profumo. A volte passavano settimane in cui anche solo riuscire a mandarsi un misero messaggio sembrava una conquista.
Entrambi si erano ritrovati più di una volta a pensare se davvero ne valesse la pena.
E poi bastava vedersi per un attimo per far sparire tutti i dubbi, per rendersi conto che ne valeva la pena, che ogni attimo di lontananza era stato ripagato anche solo con un minuto trascorso insieme.
Ovviamente, appena si separavano le difficoltà tornavano a farsi sentire ma ogni volta facevano un po' meno paura perché sapevano di poterle affrontare insieme.
E così Ermal si ritrovava a scrivere tweet in cui definiva Fabrizio il suo fratellone pur di non pensare a ciò che avrebbe davvero voluto scrivere, soffocando le paure sotto una piccola bugia e pensando che tutto quel nascondersi, tutto quel fare finta di essere solo amici avrebbe avuto un senso nell'attimo in cui sarebbero stati nuovamente insieme.
A volte si domandava se le sue bugie, le cose che diceva pur di nascondere ciò che c'era davvero tra lui e Fabrizio, avessero un senso. O se almeno la gente ci credesse.
Probabilmente no. In fondo, non ci credeva nemmeno lui e quando non credeva in qualcosa gli risultava difficile mentire. Ci provava, certo, ma non era sicuro di riuscirci.
Giusto poco prima, Marco gli aveva fatto notare un paio di cose successe durante il raduno ed Ermal aveva dovuto ammettere che davvero il definire Fabrizio un fratello iniziava a essere poco credibile.
Era poco credibile quando gli chiedevano se avrebbero ancora collaborato e Ermal rispondeva con estrema convinzione, senza nemmeno riflettere, mentre ripensava a quante volte avevano iniziato a scrivere qualcosa insieme per poi finire a fare l'amore sul letto di Fabrizio, con gli spartiti abbandonati a terra e le parole di una nuova canzone incastrate tra labbra che in quel momento avevano di meglio da fare.
Era poco credibile quando gli chiedevano se volesse diventare padre e lui rispondeva di sì e aggiungeva che però sarebbe stato problematico. E ad un orecchio qualsiasi poteva risultare una frase di circostanza, detta semplicemente perché non aveva una donna al suo fianco. Ma ad un orecchio più attento - come lo era quello di Marco - quella frase era facilmente traducibile con: "Sono innamorato di un uomo, quindi in questo momento escludo di diventare padre."
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We're all stories in the end - Metamoro one shots
FanfictionRaccolta di one shots metamoro, perchè anche se ce ne sono già tantissime non saranno mai abbastanza. Ovviamente i fatti narrati non rispecchiano in alcun modo la realtà, tutto ciò è solo frutto della mia mente malata.