The one with Ermal's birthday (2)

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"Dove diavolo stiamo andando, Bizio?"

La frase di Ermal uscì con uno sbuffo frustrato. Appena Fabrizio era entrato in casa, lo aveva costretto a mettere una benda sugli occhi e lo aveva fatto salire in macchina.

Gli aveva detto di avere una sorpresa per il suo compleanno, anche se a Ermal sembrava più che tutta quella roba avesse le sembianze di un rapimento.

Per un po' Ermal era riuscito a distinguere la strada anche bendato.

Si era concentrato, cercando di avvertire quando la macchina svoltava a destra o a sinistra. Era riuscito a mantenere l'orientamento per un po', ma poi Fabrizio se n'era accorto e, arrivato a una rotatoria, l'aveva percorsa tutta almeno un paio di volte per fargli perdere l'orientamento.

Così, arrivati a destinazione e scesi dall'auto, Ermal non aveva la minima idea di dove fossero.

Gli sembrava di sentire il rumore dell'acqua e un leggero venticello, cosa che gli fece pensare di essere vicino a un fiume o un lago.

"Stai tentando di affogarmi? So nuotare benissimo, se vuoi uccidermi non è il metodo giusto" disse Ermal ironico, anche se iniziava a essere un po' preoccupato.

Non gli piaceva non avere il controllo della situazione. Non sopportava l'idea di non poter vedere ciò che stava succedendo, di doversi affidare completamente a Fabrizio.

Non che fosse un problema, si fidava ciecamente di lui, ma non era abituato ad affidarsi completamente a qualcun altro.

Fabrizio rise mentre spingeva Ermal lungo un sentiero.

"Attento allo scalino" disse tenendolo per mano e controllando che non cadesse.

Ermal avvertì qualcosa scricchiolargli sotto i piedi e, allarmato, disse: "Cos'era?"

"Ora lo vedrai" rispose Fabrizio facendogli fare ancora qualche passo.

Poi si posizionò dietro di lui e gli sciolse la benda che gli copriva gli occhi.

Ermal si guardò intorno stupito prima di sorridere.

Erano in riva a un lago, su una piccola piattaforma in legno.

Erano stati lì diverse volte, approfittando degli alberi che circondavano il lago e che consentivano di avere un po' di privacy.

"Che facciamo qui?" chiese Ermal curioso, continuando a sorridere come un bambino la mattina di Natale.

Fabrizio si sedette sulla piattaforma e invitò Ermal a sedersi accanto a lui.

Solo quando il più giovane fu seduto al suo fianco, rispose: "Non avevo idea di cosa fare per il tuo compleanno. Ogni cosa mi sembrava banale o scontata, e probabilmente anche questa lo è ma tra tutte le idee scontate e banali era quella che preferivo. E quindi, per il tuo trentanovesimo compleanno, ho deciso di portarti a vedere le stelle."

Ermal sorrise commosso e si spose verso di lui. "Non è scontato e nemmeno banale. Ed è la sorpresa più bella che potessi farmi."

Poi lo baciò continuando a sorridere.

Non poteva farne a meno, era tremendamente felice di essere lì con Fabrizio.

Ciò che provava per lui era qualcosa che non era mai riuscito a spiegare nemmeno a sé stesso.

All'inizio era stata semplice attrazione fisica - cosa che lo aveva destabilizzato non poco, visto che era la prima volta che si rendeva conto di provare attrazione per un uomo - che lui aveva cercato di mascherare dietro il fatto che Fabrizio fosse oggettivamente bello.

We're all stories in the end - Metamoro one shotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora