Inevitabile.
Lo dice la parola stessa. Qualcosa che, per quanto ci si sforzi, non si può evitare.
Descriveva alla perfezione quella situazione.
Pensare a Fabrizio dopo aver cantato quella canzone. Pensarlo ancora dopo che la canzone era stata postata su Instagram.
Inevitabile.
In effetti, Ermal si sarebbe stupito del contrario.
Si sarebbe stupito se mentre le frasi "it's such a shame for us to part" o "take me back to the start" scivolavano via dalle sue labbra, non si fosse perso a pensare a Fabrizio e alla loro rottura.
Si sarebbe stupito se cantando: "come up to meet you, tell you I'm sorry" non avesse pensato a una versione più coraggiosa di sé stesso che chiedeva scusa a Fabrizio per quello che era successo.
Si sarebbe stupito se alla frase "you don't know how lovely you are" non gli fossero tornate in mente tutte le volte in cui Fabrizio aveva reagito con imbarazzo a un complimento, semplicemente perché era totalmente inconsapevole di quanto fosse bello.
Quindi, appunto, era stato inevitabile pensare a tutto quello cantando quella canzone qualche giorno prima. Ed era stato altrettanto inevitabile pensarci di nuovo quel giorno, quando il video era stato postato.
E non a caso.
Era stato Ermal a proporre a Giuliano quel giorno per la pubblicazione del video. Giuliano aveva acconsentito senza chiedere spiegazioni ed Ermal gliene era stato grato.
Non avrebbe saputo come giustificare il fatto che voleva che quel video uscisse quel giorno perché era il compleanno di Fabrizio.
Perché quella canzone lo faceva pensare a lui e non c'era giorno migliore per pubblicarla.
"Stai bene? Sembri pensieroso."
La voce della sua ragazza - ancora non era del tutto abituato a definirla così - arrivò alle sue orecchie come un sussurro, come se fosse lontana anche se in realtà era seduta accanto a lui sul divano.
Ermal annuì con un cenno. Poi cercò di accennare un sorriso e disse: "Scusa, devo fare una telefonata."
Si alzò velocemente e percorse l'appartamento a grandi falcate, fino a trovarsi in camera da letto.
Chiuse la porta alle sue spalle e sospirò.
Non era certo di volerla fare davvero quella telefonata, ma allo stesso tempo sentiva il bisogno di sentire la sua voce.
Quindi, senza riflettere troppo, cercò il numero di Fabrizio in rubrica e avviò la chiamata.
Rimase ad ascoltare il fastidioso suono degli squilli che si susseguivano uno dietro l'altro, arrivando a perdere il conto.
Quando ormai fu convinto che Fabrizio non avrebbe risposto scostò il telefono dall'orecchio e fece per interrompere la chiamata, ma proprio in quell'istante sentì una voce stanca dire: "Pronto?"
Si affrettò a riportare il cellulare all'orecchio e, con tono fin troppo entusiasta, disse: "Ehi, Bizio."
"Ciao" disse l'altro.
Il tono era calmo ma teso, come se fosse totalmente indifferente ma allo stesso tempo non avesse voglia di parlare.
"Finalmente hai acceso il telefono! Mi chiedevo quando sarei riuscito a farti gli auguri in modo decente!" scherzò Ermal, cercando di fingere per un attimo che tra loro fosse tutto a posto.
"Il mio telefono è sempre acceso, solo che a casa mia prende male" rispose Fabrizio.
"Già, mi ricordo."
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We're all stories in the end - Metamoro one shots
FanfictionRaccolta di one shots metamoro, perchè anche se ce ne sono già tantissime non saranno mai abbastanza. Ovviamente i fatti narrati non rispecchiano in alcun modo la realtà, tutto ciò è solo frutto della mia mente malata.