The one with Niccolò

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Se qualcuno gli avesse chiesto per quale motivo si sentiva così, Ermal non avrebbe saputo rispondere.

Non sapeva nemmeno quando aveva iniziato a sentirsi in quel modo, figurarsi se sapeva per quale motivo.

L'essere geloso di qualcuno che considerava importante, era qualcosa che faceva parte del suo carattere praticamente da sempre, ma sapeva che c'erano situazioni in cui essere gelosi non aveva alcun senso.

Come quella in cui si trovava proprio in quel momento.

Quella giornata era iniziata come tante altre.

Si era svegliato accanto a Fabrizio, l'aveva guardato dormire per qualche minuto e poi si era alzato ed era andato a preparare la colazione.

Le goccioline di condensa che scendevano lungo il vetro della cucina, gli avevano fatto intuire quanto la temperatura esterna fosse bassa rispetto a quella interna. Era un bene che fosse riuscito a ritagliarsi qualche giorno libero per andare a Roma. Non sarebbe mai riuscito a sopportare il freddo dell'inverno da solo nel suo appartamento a Milano.

Qualche minuto più tardi, Fabrizio l'aveva raggiunto in cucina.

Avevano fatto colazione in silenzio, ma non uno di quei silenzi imbarazzanti. Era un silenzio piacevole, di quelli che riesci a sopportare solo se sei in compagnia della persona giusta.

Fabrizio aveva allungato una mano sul tavolo per afferrare la sua e aveva detto: "Ma quanto sei bello stamattina."

E Ermal aveva sorriso perché Fabrizio gli diceva la stessa frase ogni volta che si svegliavano nello stesso letto. E sapeva benissimo che non la diceva tanto per dire.

Lo pensava davvero. Pensava davvero che fosse bello e pensava che fosse importante farglielo sapere.

Insomma, la giornata era iniziata nel migliore dei modi ed era continuata così almeno fino all'ora di pranzo.

A quel punto, mentre stavano apparecchiando la tavola, Fabrizio aveva detto: "Oggi pomeriggio viene Nic."

Ermal aveva sollevato lo sguardo, convinto di non aver capito bene. "Chi?"

"Niccolò. Vuole farmi sentire la canzone per Sanremo e vorrebbe qualche consiglio su un nuovo pezzo che sta scrivendo."

"E tu gli hai detto di venire oggi?" aveva chiesto Ermal.

"Sì. È un problema?"

"No, nessun problema."

Ma in realtà il problema c'era, altrimenti in quel momento Ermal non si sarebbe ritrovato con una valigia tra le mani e i suoi vestiti buttati dentro senza nemmeno prendersi il disturbo di piegarli.

Non era arrabbiato, ma non poteva fare a meno di sentirsi infastidito perché Fabrizio aveva invitato Niccolò a casa sua proprio mentre c'era anche lui. Non che avesse problemi con Niccolò, anzi aveva sempre riconosciuto in lui e nel suo talento molte delle qualità che amava di Fabrizio.

Il fatto era che non erano molti i momenti in cui lui e Fabrizio riuscivano a stare insieme e quando - probabilmente grazie a qualche miracoloso segno del destino - riuscivano a ritagliarsi un po' di tempo per loro, Ermal si rifiutava di dover condividere Fabrizio con altre persone.

Insomma, era geloso anche se sapeva di non averne motivo.

Sapeva benissimo che il rapporto tra Fabrizio e Niccolò era un rapporto fraterno, anzi forse quasi simile a un rapporto padre-figlio, e che quindi lui non aveva nulla da temere. Sapeva che la sua relazione con Fabrizio non era in pericolo e sapeva che non aveva senso sentirsi minacciati da Niccolò.

We're all stories in the end - Metamoro one shotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora