The one with the messages

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"Stanco?"

Fabrizio, steso a terra sul pavimento del teatro in cui avevano appena finito di girare la cartolina per l'Eurovision Song Contest, si voltò verso Ermal e sorrise. "No, in realtà. Anzi, mi sono divertito oggi."

Ermal si lasciò scappare un sorriso mentre continuava ad accarezzare lentamente le corde della sua chitarra. "Sì, anch'io."

"Ti ricordi com'eravamo all'inizio?"

"Che vuoi dire?" chiese Ermal.

"Quando ci siamo conosciuti, quando abbiamo iniziato a lavorare insieme... Eravamo impacciati, sembravamo quasi impauriti di stare l'uno accanto all'altro."

"Forse un po' lo eravamo. Io lo ero" ammise Ermal senza vergogna.

Lo era stato davvero all'inizio. Un po' perché non è mai facile collaborare con qualcuno per cui provi ammirazione, un po' perché collaborare con qualcuno vuol dire essere disposti a mettersi a nudo e non è mai facile farlo con qualcuno che non conosci bene.

"Un po' lo ero anch'io. Però poi le cose sono cambiate, ci siamo conosciuti meglio" disse Fabrizio.

Ermal rimase in silenzio, con le dita sulla sua chitarra e le parole di Fabrizio in testa.

Già, si era conosciuti meglio e tutto era cambiato. Si era creato un legame che entrambi avevano definito amicizia, ma che con il tempo era diventato molto di più.

Erano diventati complici, due anime affini che si completano.

"Quando abbiamo iniziato a lavorare insieme, l'anno scorso, l'avresti mai detto che saremmo finiti così?" disse Fabrizio a un certo punto.

"Intendi seduti sul pavimento di un teatro di Porto?"

Fabrizio si mise a ridere. "No. Parlo di tutto il resto. I messaggi, le telefonate in piena notte solo per chiederci come stiamo, i video stupidi sui social..."

"Ehi, i video stupidi non dipendono da me! Sei tu che fai quelle facce assurde!" disse Ermal.

"Va beh, hai capito che voglio dire."

"Sì, ho capito. E no, non avrei mai immaginato che saremmo arrivati a questo punto, ma sono contento che sia successo."

Fabrizio rimase in silenzio per qualche secondo, poi si alzò e si spostò di qualche passo arrivando di fronte a Ermal e tendendogli la mano per aiutarlo ad alzarsi.

Quando furono l'uno di fronte all'altro, le mani ancora strette tra loro che sembravano non volerne sapere di staccarsi, Fabrizio disse: "Non c'è nessun altro con cui vorrei condividere tutto questo."

Ermal sorrise. "Vale lo stesso per me, Bizio."




Le Instagram Stories fatte insieme quel giorno, scorrevano sotto lo sguardo attento di Ermal.

Ormai aveva perso il conto di quante volte le aveva guardate, imprimendo nella sua memoria ogni dettaglio e domandandosi come avrebbe fatto ad abituarsi a stare lontano da Fabrizio quando sarebbe giunto il momento di tornare a casa.

Quel momento sarebbe arrivato presto e tra i vari impegni di entrambi, forse non sarebbe stato nemmeno difficile ritornare alla normalità. Il fatto era che Ermal non era sicuro di volerlo fare. Non era sicuro di sentirsi pronto a salutare quella pace e quella serenità che facevano parte di lui solo quando stava accanto a Fabrizio.

We're all stories in the end - Metamoro one shotsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora