Valentina si è trasferita a Milano per ricomporre la sua vita,trovare pace dal passato e un rifugio dalla sofferenza che l ha distrutta. Sfiduciata e apparentemente fragile, conosce un'anima simile alla sua e il rapporto di lavoro si trasforma in em...
Valentina non riusciva a togliersi dalla testa e dal cuore l'abbraccio rassicurante di Ermal in cui si era sentita bene come non si era mai sentita prima. Era stata bene con se stessa, come se si fossero sistemate le parti spezzate dentro di lei, anche se solo per un attimo. E non riusciva nemmeno a non pensare alle affinita' che aveva con lui, alla sensibilita' molto simile e alla fragilita' delle loro anime che si tenevano per mano. In passato, Ermal aveva avuto bisogno di trovare sicurezza nell'amore di qualcuno,esattamente come lei. Quel qualcuno era stata Silvia e spesso Valentina si immaginava, anche ascoltando le canzoni che lui aveva scritto, come fossero stati tutti quegli anni insieme, di sicuro fondamentali e di crescita per entrambi, caratterizzati da uno scambio profondo e una conoscenza l'uno dell'altra praticamente perfetta. In "Ragazza Paradiso" si percepiva tutta la gratitudine e l'amore che Ermal nutriva per la sua compagna, che era stata per lui "l'abbraccio sicuro in cui ritornare per sempre". Silvia l'aveva aiutato a superare le sue insicurezze personali e a trovare stima di se stesso attraverso l'amore stesso che lei gli dimostrava. La loro storia era stata molto importante e l'impronta di Silvia su di lui non si sarebbe cancellata mai. Ermal, della fine del loro amore, non parlava mai volentieri, anche se sembrava farlo oramai con una certa serenita' e Valentina, anche se avrebbe desiderato dedicarci molto piu' spazio nel libro, non se la sentiva di insistere con lui. Voleva lasciarlo libero di raccontarle di se' solo quello che lui si sentiva. -Ciao...Sei incantevole....- le disse Ermal, salutandola al loro nuovo incontro. -Grazie, ma....non ho fatto niente...Ho solo mosso un po' i capelli con una piega diversa....- -E stai benissimo, sei....una meraviglia....- -Ma la pianti, adulatore che non sei altro?!- gli scompose i riccioli con una sberletta affettuosa. -E tu, piuttosto?...Anche tu mi pare abbia un look leggermente...diverso....volevi farmi l'intellettuale?!- Ermal sorrise abbassando lo sguardo:-No.....Diciamo che volevo fare colpo su una...che lavora con me...- Valentina lo spinse indietro:-Ma smettila di fare il cretino! Spero per te di non essere io, perche' proprio non ne hai bisogno, nel senso che non ci riuscirai mai! Scherzo, stai molto bene....- -Grazie.... E....mi hai fatto venire in questa zona della citta' per andare dove?....- Si guardava intorno alla ricerca di qualche posto interessante che a lei potesse piacere. -Ermal.....- Valentina si sforzava di rimanere seria:-...ti devo confessare una cosa.....- -Cos'hai combinato?!- -Eh no! Ma se ridi non mi aiuti! Serio!- -Io sono serissimo. Dimmi.- -Come sai siamo vicini all'aeroporto di Linate....- -Mi vuoi sbattere su un aereo diretto ai confini del mondo?!- -Si', e poi scrivere un libro sulla tua misteriosa scomparsa! Ma come hai fatto?!??!- -Boh, intuito! Basta guardarti in faccia per capire che ti stai inventando qualcosa per prendermi in giro!- -Ah si'?! Sono cosi' prevedibile?!- -No, ma sono io che ti capisco quando fai quella faccia li'!- -Che faccia?!- -La faccina furbetta!- -E invece tu mi ricordi uno scoiattolo, lo sai?!- -E perche'?!?!- -Non lo so.....- Ermal scosse la testa ridendo e apri' le braccia per attirarla con forza a se' e stringerla. Niente, lei era incredibile. L'avrebbe volentieri stritolata in un abbraccio e morsicata dappertutto. -Vieni con me.- Valentina lo prese per mano e lo condusse in un affascinante pezzo di verde in citta' di cui lui aveva sempre ignorato l'esistenza. -Ma e' bellissimo qui...sembra un altro mondo....!- le disse. -Per trovare pace non serve andarsene lontano, a volte....basta conoscere i posti giusti....- -Ci mettiamo qui vicino al laghetto?...Mi sembra poco affollato...- -Benissimo!- Valentina si sedette a gambe incrociate e batte' tre colpetti sul terreno, per invitarlo a mettersi accanto a lei. -Wow....Devo fare una foto e condividerla...- -No, non con me nell'inquadratura!!- -Tranquilla....questa la tengo per me....Sei fantastica e, immersa in questo posto, crei una perfetta armonia....-
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