CAPITOLO 20-Ricordi e gelosie

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Una ragazza sorridente, con i capelli neri e le sopracciglia folte aspettava Ermal sulla porta di casa e lui la riconobbe vagamente: aveva notato diverse volte il suo viso sotto al palco ai concerti, agli instore e sui social.
-Ciao.- lo saluto' porgendogli la mano e facendogli strada:-Sono Francesca, benvenuto a casa mia. E' un grande piacere. Prego, vieni....-
"....Tralasciamo pure l'insignificante dettaglio che....altro che casalinga disperata! Sapendo del tuo arrivo ha lasciato a me alcune mansioni casalinghe straordinarie da svolgere e quando  e' tornata dal lavoro, non contenta, si e' messa a fare il resto, e a riordinare tutto, manco venisse qui la regina Elisabetta in persona con tutta la corte! Ma comunque...dettagli!.....O scleri.....ma lasciamo stare....."
-Ciao, Ermal....- saluto' Valentina e lui la ricambio' con un sorriso e una veloce carezza sulla spalla.
Finalmente la rivedeva....!
-Il piacere di essere qui e' tutto mio.- disse a Francesca:-...e mi pare di averti gia' visto...la tua fisionomia non mi e' nuova....-
-Sono sempre in prima fila! E poi ci siamo incontrati qualche volta agli instore.....appena posso e la distanza non e' troppa....io ci sono....e mi faccio notare!- rise lei circondandogli la schiena e poggiando la testa alla sua spalla come fosse un'amica di lunga data.
Lui non era per niente infastidito dalla sua confidenza, anzi!
-Grazie mille.- le disse offrendole i fiori con galanteria:-Questi sono per te.-
-Ma non dovevi mica! Grazie, Ermal....!-
-Figurati, dai, non e' niente!-
Si scambiarono un abbraccio e Francesca gli lascio' un bacio sulla guancia. Lui sorrideva come un bambino quasi imbarazzato da tante attenzioni da parte di una donna. Non aveva un atteggiamento da playboy, ma era abbastanza timido. Valentina raggiunse il quaderno e inizio' a scrivere.
-C'e' anche qualcun altro che ti vorrebbe conoscere....- esclamo' poi avvicinandosi a lui:-... ma dice che la dovrai trovare tu.....-
Ermal capi' subito che si trattava della bambina e stette al gioco.
-Ah si'?.... E dove si sara' nascosta questa signorina?....-
Si guardo' intorno: sotto i tavoli, dietro le tende e infine la trovo' accovacciata per terra dietro al divano.
-Qui mi sa che c'e' qualcuno.....-
-BUUUUUUUH!!!!!!- salto' su Giorgia.
-Buonasera, signorina.- le prese la mano come un principe delle fiabe e ci lascio' sopra un piccolo bacio:-Potrebbe concedermi l'onore di conoscere il suo nome?....-
-Giorgia.....- rispose la bambina con un una risatina.
-E io sono Ermal. Molto piacere. Sono davvero felice di conoscerti.-
Le sorrise a sua volta, abbassato alla sua altezza e le  diede una soffice carezza sul viso.
Valentina li guardava ammirata: il loro incontro era stato dolcissimo, molto oltre le sue aspettative. Che Ermal ci sapesse fare con i bambini non era una novita': aveva visto qualche video e sapeva che si metteva a giocare con la nipotina ma non immaginava che fosse cosi' naturale, cosi' affettuoso, e cosi' adorabile.
Ermal ti accarezzava da dentro, a qualsiasi distanza fisica, direttamente sull'anima. Era una sua caratteristica.
Valentina scaccio' di nuovo la sensazione maledetta come una mosca fastidiosa. Avrebbe dovuto terminare velocemente gli incontri con Ermal o forse non avrebbe piu' garantito per il suo autocontrollo.
-Lo so come ti chiami! La tua musica mi piace. Mi fa felice.-
-Davvero?....Ti ringrazio tanto!-
Giorgia apri' le braccia e lui la strinse, sollevandola da terra. La prese in braccio e le chiese cosa le piacesse fare.
Giorgia aveva gli stessi occhi della mamma, scuri e profondi,e di lei possedeva anche la tenerezza.
-Mi piace giocare. Giochiamo?- gli chiese subito.
-Giochiamo! E lo sai che la mia nipotina mi dice la stessa cosa?....-
-Eh....no, non si puo', lo sai....- Valentina intervenne, lasciando intendere ad Ermal che ci fosse gia' un accordo con la figlia:-Mamma e Ermal devono lavorare....Tu giocherai con Francesca...o guarderai di la' i cartoni alla tv....ne avevamo gia' parlato....-
La bambina abbasso' il visino, un po' delusa, ed Ermal cerco' di risollevarle il morale.
-hei....ascolta....ti prometto che la prossima volta chiediamo il permesso alla mamma e avanziamo del tempo per giocare insieme. Okay?....-
-Okay....- mugugno' la bambina.
-Dai, fammi vedere il sorriso! E che cos'e' quello?!? Voglio un sorriso vero! Ecco...cosi'! Bravissima!- Le mise un piccolo bacio in fronte e se la sistemo' meglio tra le braccia.
-Senti, me la dici una cosa?...-
Giorgia annui'.
-Cosa ti piace fare oltre a giocare?...-
-Disegnare!-
-Wow! Che bello! Invece io non sono mai stato molto portato....ma il mio fratellino e' bravissimo e ha cominciato da piccolo, come te.-
-Vuoi vedere i miei disegni?- si entusiasmo' la bambina.
-Certo, molto volentieri!-
-Allora mi devi aspettare qui!- Giorgia si fece mettere a terra e corse via.
-Che carina....- disse dolcemente Ermal a Valentina. "Mi sa che  sono gia' innamorati persi....!"  La mamma sorrise con un cenno di assenso: l' incontro era andato molto meglio del previsto. Fin troppo.
Ermal penso' a come il padre della bambina potesse disinteressarsi di lei, perche' probabilmente era cosi' e Valentina doveva fare tutto da sola. Non se la sentiva di chiederle nulla al riguardo anche perche' lui stesso era abbastanza sfiduciato nei confronti dei padri
e soprattutto temeva di toccare un tasto sbagliato con Valentina. Non voleva essere indelicato e invadente, chiedendole notizie sul suo ex marito.
Giorgia torno' con una cartelletta ed Ermal fece passare tutti i disegni con reale interesse.
-Ma lo sai che sei davvero brava?...-
La bambina si schermi' con le braccia dietro la schiena.
-Questo e' un ritratto della mia mamma. E' la piu' bella del mondo.-
-Hai ragione. La tua mamma e' davvero molto bella e lo e' ancora di piu' quando tu la guardi con amore.-
-Puoi prendere il tuo disegno pteferito. Te lo regalo . Portalo a casa.-
Ermal ne fu lusingato e scelse proprio quello che raffigurava Valentina vestita come una principessa,con la corona in testa e con dei capelli lunghi fino a terra.
-Cosi' ti ricordi di me. E di tornare a trovarmi per giocare con me.-
-Sono felicissimo di questo regalo, ma non mi serve per ricordarmi di tornare da te. Sai dove tengo io le persone che incontro? Qui, nel mio cuore. E da qui non escono mai.-
Si diedero il cinque con la mano e Giorgia tocco' i capelli di Ermal, ridendo.
-Sono morbidissimi!! E sono ricciolini come i miei!-
Glieli spettino' tutti con le manine e lui se lo lascio' fare, cercando poi di rimetterseli a posto con il sorriso sulle labbra.
-Adesso lasciamo Ermal alla mamma, che deve lavorare?....- intervenne Francesca e Giorgia obbedi' senza capricci.
-Prima pero' voglio farti assaggiare la mia torta....- disse, rivolta ad Ermal:-Te l'ho gia' fatta assaggiare una volta, a un instore....-
-Ahhhh, sei quella delle torte!! Adesso ti distinguo meglio oltre al viso!-
-Si', me la cavo bene in cucina!-
Francesca offri' la sua torta a tutti.
-Non sai quanto sono felice che tu stasera sia qui, Ermal...-
-Lo sono anch'io.-
-Ti va una foto insieme?-
-Certo!-
-Dai,Vale!-
Francesca  le diede il suo cellulare e si mise in posa con la testa sulla sua spalla con in volto quel sorriso puramente felice che si ha poche volte nella vita.
Francesca avrebbe voluto dirgli mille altre cose, ma non intendeva rubare altro tempo alla cugina, cosi' prese Giorgia per mano e li lascio' soli a lavorare, chiudendo la porta.
Loro si sistemarono sul divano e Valentina mise in mano ad Ermal il suo telefono, gesto che ormai sanciva l'inizio del colloquio lavorativo.
-Tua cugina e' fantastica....- le disse Ermal mentre impostava per la registrazione.
-Letteralmente, ti adora. Praticamente vive per te. Oltre a lavorare, seguirti, ascoltarti, venire ai tuoi concerti e gestire il fan club non fa molto altro nella sua vita. Pare riduttivo ma lei e' felice cosi' e anche i miei zii, alla fine, l'hanno accettato, nonostante siano sempre convinti che lei si meriti anche altro.-
-Ah, sono d'accordo anch' io!- rise Ermal:-Ma apprezzo tantissimo quello che fa Francesca.-
-Per me e' una pazza! Gliel'ho sempre detto! Allora, ci sei?...-
-Si', io si'. E mi pare che adesso dovrei raccontarti di una fase molto importante nella mia vita personale da cui non posso esimermi perche' anche per le canzoni ha contato tantissimo....-
Ermal era molto riservato ma Valentina era come lui, quindi era sempre meno difficile parlare di se'. E ogni volta che si apriva, Ermal sperava che Valentina lo facesseva sua volta, dandogli accesso sempre di piu' ai contrasti di luce e buio del suo  mondo, al suo passato doloroso e al suo presente determinato ma mai del tutto apprezzato, perche' lei non riusciva ad accettare e ad amare se stessa nella giusta misura.
-Vai! Parla tu, io ti ascolto.-Da subito Ermal aveva apprezzato questo aspetto: gli lasciava la liberta' di esprimersi e cercava le emozioni, non i fatti. Aveva capito subito che quella ragazza li' era unica.
Valentina si sostenne il viso con le mani e, raccolta accanto a lui, si mise comoda come quando era piccola e suo padre la trasportava lontano con le storie che per lei inventava, in boschi magici con animali parlanti.
Colse l'emozione di Ermal lungo le strade del suo ricordo.
-Correva l'anno 2007....- si fermo' per sorridere dell'espressione della ragazza.
-Ah, facciamo sul serio! Proprio il narratore fatto e finito, con tanto di formule fisse!-
-Se faccio una cosa...la faccio per bene!-
-Dai, continua, scusa!- si sforzo' di non ridere piu' e si rimise in posizione di ascolto.
-....ed ero stato invitato, direi quasi costretto, ad andare alla festa di un amico in cui mi annoiai a morte: musica improponibile, casino assurdo e un mal di testa che mi era venuto....! Cosi' mi isolai in un angolino a guardare fuori dalla finestra, mentre cercavo disperatamente una scusa per andarmene via! Ma ecco che qualcosa cambia all' improvviso....-
-Colpo di scena,attenzione!- Niente, era piu' forte di lei, non riusciva a non prenderlo in giro. Forse perche' scherzare le allontanava da se' altre sensazioni.
-Senti, narratrice,la smetti di interrompermi?!- Ermal le diede un colpetto sulla pancia e Valentina gli tolse un po' di capelli dagli occhi toccandoglieli appena.
-Fammi vedere lo sguardo, non con sempre davanti sti ciuffi!...Sto zitta....giuro. Vai!-
-Chissa' perche' con quella faccina li' non ti credo..... Va beh....dov'ero rimasto?.... Poi perdo le fila, vedi!-
-Al colpo di scena!-
-Ah si'.....-
...Ma anche il modo di scherzare riusciva ad essere intimo e Valentina sentiva che era sempre piu' difficile scappare, trattenersi, non pensarci. Non pensare ad Ermal con affetto, non sentirsi legata a lui come aveva sempre voluto essere legata a qualcuno, convincersi che era solo un'amicizia superficiale. Si sentiva invasa da una terribile ansia di perdere il controllo, mentre lui le insegnava, invece, a lasciarsi andare.
"....Lasciati andare con me....."
"....Ermal.....non e' facile trovare qualcuno che   mi assomigli cosi' tanto ma che nel contempo, con le diversita' o le battaglie gia' vinte prima di me, mi arricchisca gli orizzonti e tu sei questo per me,...ma....."
Era come se fossero trasparenti i reciproci pensieri.
-....L'arrivo di una ragazza bionda mi da' un buon motivo per rimanere a quella festa....-
Valentina si alzo' dal divano e fece per andarsene. Era piacevole continuare la commedia, prr sdrammatizzare dei ricordi che, lei aveva capito, erano tanto intensi quanto nostalgicamente malinconici per il ricciolino che le stava di fronte.
-Okay, me ne vado! Vorrei risparmiare su un libro che portera'  il mio nome la solita storiella dell' uomo comune che sbava dietro alla solita bionda SOLO perche' e' bionda! Scusa ma mi rifiuto! E mi deludi profondamente,Meta,sappilo!-
-Dai, piantala di fare la cretina!- Ermal la prese per la maglietta e la tiro' di nuovo seduta.
Non aveva mai riso tanto con una donna come con lei.
-....per un po' la osservai da lontano, con discrezione...e avevo l'impressione che anche lei non si stesse divertendo. Quindi presi coraggio e mi avvicinai.
"Ciao...." le dissi e lei mi guardo' con un paio di bellissimi occhi di cielo. Ricambio' al mio saluto ed era gia' un buon inizio, anche se ero certo di non essere il suo tipo, ma perseverai comunque.-
-Eri consapevole che avresti potuto prenderti un bel ceffone?-
-Si', ma volevo conoscerla. Mi attirava la sua aria vagamente assorta.Ruppi il ghiaccio chiedendole come mai anche lei fosse isolata, se si stesse annoiando...E infatti mi rispose che vi partecipava solo per un'amica ma che si sentiva fuori posto e non conosceva quasi nessuno. Allora le proposi di andarcene e di farsi un giro con me, che avremmo potuto parlarci meglio...-
-.....E fu cosi' che Ermal si becco' le cinque dita perche' quelli che ci provano alle feste ci fanno questo effetto!-
-No!... Fu cosi' che ci parlammo e che Silvia capi' che io non ero il tipo che voleva provarci, ma che piuttosto era incuriosito e ci teneva a conoscerla, ma non sotto il vestito!-
-Cosa ti ha colpito di lei al primo sguardo, oltre all'atteggiamento?....-
-Un viso su cui c'era un eccesso di bellezza, eleganza nei modi, simpatia e un sorriso che era come "un fiore sulla faccia".-
-E quindi Silvia e' stata la tua grande ispirazione...-
-Silvia e' stata la storia piu' importante della mia vita. E' stata, come l' ho definita in una delle canzoni che i fan preferiscono,"l'ultimo amore".-
-Bellissimo.....Quanti anni della vostra vita vi siete dedicati?-
-Dieci. Nove in cui abbiamo vissuto insieme.-
-Ti va di raccontarmi i primi tempi con Silvia, dopo la festa?....-
-Certo....-Ermal le parlo' di lei con una struggente nostalgia e si accorse che solo con Valentina riusciva a farlo. Benche' conscio che lei avrebbe reso pubblico cio' che le raccontava, Ermal non era frenato dal parlarle liberamente, perche' si fidava di lei ed era certo che, con la sua grande sensibilita', avrebbe dato la giusta caratura a ogni singolo dettaglio emotivo. La riservatezza di Ermal, con Valentina, era fragile come vetro, si spezzava.
-....lei mi dava felicita',lei mi parlava senza guardare dentro ogni mia ferita, mi incoraggiava di continuo a non smettere mai di credere ai miei sogni e mi ha amato com'ero, con tutti i miei difetti e le mie grandi imperfezioni,aiutandomi a migliorare il rapporto con me stesso.-
-Una persona speciale, insomma, Silvia....-
-Si'...-
-Posso vederla?....Potrebbe aiutarmi a descriverla meglio....-
-Non ho piu'...foto di lei nel telefono...ma posso fartela vedere qui....- Ermal apri' Instagram di Silvia e gliela mostro'.
Il suo viso non era per niente estraneo a Valentina, ma non riusciva a ricordare in che occasione l'avesse gia' vista. Poi realizzo' e fu quasi straniante come quando aveva appreso di Sabina. Se un tempo le piaceva credere nel destino, sicuramente tra lei ed Ermal sembrava ci fosse "qualcosa" che, alla lontana, aveva intrecciato i loro percorsi fino a farli incontrare. Ma erano solo tutte fesserie dell'adolescenza, quando sognare su un domani migliore e felice era l'unico modo di sentirsi libera. 
-Francy, non ci crederai....- confido' alla cugina quando Ermal se ne fu andato.
-A cos'altro non dovrei credere oltre al fatto che Ermal sia stato qui e abbia lasciato il profumo che aveva addosso sullo schienale del divano?!-
-Ti ricordi la prima e ultima casa che ero andata a vedere con Andrea? Quell'attico costosissimo di proprieta' di una ragazza che mi aveva fatto tristezza perche' probabilmente si era da poco lasciata con il compagno?.....-
-Certo che mi ricordo! E' partito tutto da li'....la crisi con Andrea....., i vostri problemi di coppia....-
Valentina si porto' una mano sulla bocca, ancora incredula.
-Ma lo sai di chi era oltre che della ragazza?!?!-
Francesca fece un'espressione emblematica ma le lascio' il gusto della sorpresa.
-Di Ermal!!!!!-
-Si', certo che lo sapevo, da quando mi avevi detto che la Silvia che avevi incontrato era la stessa che ti avevo mostrato io sui social. Ma non ti dissi niente per non condizionare ulteriormente la tua scelta. Saresti mai abitata dove aveva vissuto qualcuno che tanto disprezzavi?!-
-No, ma il punto e' un altro! Sembra che il destino mi sia corso dietro facendomi girare a mia insaputa intorno a Ermal! Prima Sabina e poi la casa! Cioe'....dai, non dirmi che non lo trovi assurdamente ridicolo!-
-Piu' che ridicolo direi quasi....subliminale....Lui che dice?-
-Sorride. E non sa ancora il peggio!-
-Cioe' di Sabina e della vostra amicizia?...-
-Si'. Non glielo posso dire. Verrebbe a sapere tutto.-
-Vale, ti ricordi cosa ha significato costruire un rapporto sull'omissione e sue bugie, con Andrea?....-
-Me lo ricordo perche' ne sto vivendo adesso le conseguenze, ma non voglio che Ermal mi veda in questo modo...poi non saprei piu' rapportarmi a lui con spontaneita'....e il nostro rapporto e' diventato molto bello....-
-Appunto! Beh, Vale fai come ti senti,non ti posso obbligare. Posso solo consigliarti e dirti che sono sicura che Ermal capirebbe, capirebbe tutto. E non ti giudicherebbe mai.-

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