CAPITOLO 81-Il tour invernale

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"Buongiorno, amore♥. Ieri sera e' stato tutto magico e bellissimo. Oggi torno da voi♥. Non vedo l'ora di stringerti e di baciarti. Intanto, nel frattempo, un abbraccio da qui." [07:14]
Valentina si rigiro' nel letto, le mancava addormentarsi e risvegliarsi con lui, stare addossati a parlare e a ridere, a respingere insieme residui di passato e paure. Era gia' sveglia da un pezzo, ma era molto presto e aveva voluto rimanere sotto le coperte ancora per un po'.
"Buongiorno a te, cespuglino♥. Spero tu oggi riesca a venire in tempo per l'ecografia, cosi' scopriamo insieme chi arrivera'♥♥. Sei gia' in piedi?"
[07:15]
"Sono all'albergo, sto scendendo. Certo che arrivo!!!♥♥" [07:16]
"Buon viaggio, amore♥. A dopo."[07:16]
Valentina scese dal letto, si sistemo' in bagno e si vesti' per poi accompagnare Giorgia all'asilo.
-Ciao! Buongiorno, come stai oggi?- la saluto' Mira con un sorriso, dandole poi il bacio del buongiorno sulla guancia, come faceva da sempre con i suoi figli e accarezzandole la pancina.
Da quando Ermal aveva iniziato il tour, alla fine di gennaio, Mira aveva deciso di andare a Milano per tenere compagnia a Valentina; Sabina si era ripresa dall'aborto e conduceva la vita di sempre, quindi Mira era partita tranquilla, e sarebbe rimasta fino alla fine di marzo, al termine del tour.
Valentina le era molto grata per il gesto, per la sua gentilezza, perche' pensava a lei e perche' le dimostrava di volerle veramente bene. E anche Ermal era piu' tranquillo a saperla insieme a lei.
-Sto bene. Ermal torna per il pomeriggio.- disse subito:-Andiamo alla morfologica insieme!-
-Bene!- sorrise Mira, vedendola contenta:-Io ti avrei accompagnato volentieri, ma e' logico che tu preferisca che ci sia Ermal vicino a te.-
-Adesso sveglio Giorgia, cosi' ci prepariamo con calma, non mi piace correre.-
Mira assenti':-Intanto io vi preparo la colazione. Poi, per mezzogiorno, Vale, hai qualche preferenza? Vuoi mangiare qualcosa di particolare?....-
Mira la viziava, le cucinava cio' che gradiva di piu' e, per stuzzicarle l'appetito, le preparava spesso piatti sfiziosi.
-No, mi va bene tutto, lo sai, grazie.- rispose.
Erano piu' di quindici giorni che Ermal era lontano, tra le date del tour, incastrate con gli instore e la partecipazione a Sanremo, da una quindicina di giorni e a Valentina sembrava un'eternita'. Le mancava condividere tutto con lui, le loro chiacchierate e gli scherzi, le coccole e le notti trascorse nelle sue braccia. E si', anche le discussioni per stupidaggini, i suoi sorrisi e le sue arrabbiature, le piccole cose con cui, nella vita di tutti i giorni, riesce a stupire. Ermal era ormai l'imprescindibile altra meta' di se stessa.
Il concerto al teatro degli Arcimboldi di Milano era l'unico a cui Valentina era andata, insieme a Giorgia e a Francesca, che c'era stata anche alla data di Nizza, a inizio tour, e avrebbe presenziato anche all'ultima, a Torino. Andrea non l'aveva accompagnata, per non attirare l'attenzione tra il pubblico e per non esporre troppo Francesca, che occupava una posizione di rilievo nel fan club, insieme all'amica Lorena, che stranamente non sarebbe andata a nessuna data.Francesca l'aveva contattata per sentire se andasse tutto bene e lei le aveva raccontato che pochi mesi dopo la nascita di Emma, aveva avuto una crisi coniugale, perche' il marito lavorava sempre ed era poco presente per la famiglia, inoltre era spesso nervoso per problemi lavorativi e questo inaspriva il loro rapporto. Lorena non si sentiva piu' capita da lui e si deprimeva.
-Vuoi che venga a trovarti un week end?.....- le aveva chiesto Francesca. Era stupendo come Ermal avesse fatto nascere nuove e durature amicizie tra le fan, e anche lui ne era felice.
Lorena, pero', aveva rifiutato e Francesca era abbastanza preoccupata per lei e durante il concerto, non aveva esitato a raccontarlo a Valentina. Seduta li' a teatro, lei provava apprensione, perche' si sentiva al centro di un'interesse e di un'attenzione a cui non si era ancora abituata.
-....Hanno....salutato te,vero?....- aveva chiesto a Francesca, vedendo alcune ragazze e signore che le sorridevano, agitavano la mano, o dicevano "ciao" incrociandola.
-No, non le conosco. Credo abbiano salutato te! Ah ah!-
-Ho la sgradevole sensazione di avere mille occhi addosso, e non per le cicatrici, ma per l'uomo che sta al mio fianco...-
-Anche per il libro che hai scritto....Cioe', non te la tiri, ma hai avuto un successone!-
-Ti ricordo che era il soggetto del libro ad attirare, prima che le doti della scrittrice nel raccontarlo.....!-
-Okay, okay....cugina....! A stare con Ermal sei diventata una deliziosa rompipalle tale e quale a lui! E comunque non pensarci e goditi questa meraviglia di spettacolo. Io sono gia' alla mia seconda data, quindi ti consiglio di farti conquistare dalla magia,e di lasciar perdere il resto.-
Il concerto, infatti,le suscito' grandi emozioni: la passione che Ermal ci metteva ogni volta, l'amore viscerale e tutta la gratitudine per il pubblico rendevano davvero Valentina orgogliosa di lui. E sperava, con i suoi libri, di renderlo altrettanto orgoglioso, ma forse non ce n'era bisogno, perche' lui lo era gia'. Al termine del concerto lui le presento' i Gnu Quartet e quando ormai era molto tardi, tornarono a casa, con Giorgia addormentata.
Dal giorno seguente, Ermal era stato lontano da casa, aveva partecipato a Sanremo ed aveva iniziato gli instore, ma Valentina non avrebbe voluto qualcosa di diverso, perche' sapeva quanto questa vita facesse la sua soddisfazione e la sua felicita'. Non avrebbe mai voluto trattenerlo in alcun modo, legarlo a se' e costringerlo psicologicamente ad allentare la presa, perche' lei sapeva che Ermal era comunque sempre presente e pronto a correre da lei, se ce ne fosse stato bisogno, perche' lui era quello che faceva i concerti anche con la febbre, ma se si trattava degli altri, metteva anche la musica e la gente in secondo piano. Ermal era cosi'.
"....Dici che mi devo prender cura di me stesso, adesso che non e' lo stesso, adesso che e' cambiato tutto....." Anche Silvia glielo raccomandava......Valentina ricordava quando era all'inizio dell' avventura letteraria che li aveva fatti incontrare e si era informata sulla discografia del cantautore. Tra loro non c'era ancora niente e, anzi, Valentina era convinta che lui fosse un artista antipatico e superficiale ed era infastidita dai loro incontri a cui il lavoro la costringeva. Per dovere, aveva ascoltato tutte le sue canzoni, scoprendo in rete, anche del gruppo La Fame di Camilla, di cui si informo' approfonditamente, per riuscire a porgli le giuste domande per poi raccontare. Ascolto' tutte le canzoni, che le lasciarono un senso di conosciuta sofferta malinconia: la propria. Stupita da cio' ed intrigata ( ma non se lo ammise, a quel tempo!) dalla sofferenza profonda del poeta che le aveva scritte, Valentina si era commossa ascoltando "Niente che ti assomigli" , una dichiarazione d'amore pazzesca, che descriveva un ragazzo ferito e innamoratissimo della fidanzata, di Silvia. Ovviamente la canzone era per lei ed era di una dolcezza e delicatezza strabilianti, che avevano toccato Valentina in profondita', dandole sensazioni mai provate prima.
A distanza di tempo, si chiedeva se avrebbe mai meritato una dedica cosi' pura e intensa, se sarebbe mai riuscita ad essere tanto importante per Ermal in una fase della vita diversa, piu' matura, e cosi' coinvolgente, come l'essere padre. Lo sperava davvero.
-Adesso sveglio Giorgia.....- disse a Mira, che la guardava con dolcezza, sul nascere di un nuovo giorno.
-Sei stata una madre straordinaria per lei.....Mi ricordo quando avevi paura...non volevi andare via....e invece hai trovato il coraggio di offrirle la felicita'. E la speranza di un domani migliore e' il regalo d'amore piu' bello che una madre possa fare a un figlio. Hai strappato via Giorgia dai brutti ricordi e le hai colorato la strada con tinte vivaci. Sono orgogliosa di te perche', se una volta volevi morire, adesso rappresenti la riuscita nella vita. E la tua piu' grande bellezza sono i segni che ti porti addosso, perche' dicono a tutti che hai cercato l'altra strada, hai combattuto per farla tua, ed eccoti qui.-
Commossa, Valentina la abbraccio' forte.
-Ti voglio bene, Mira.-
-Anch'io. Da quando ti ho incontrata. Mi ricordavi me, quando avevo la tua eta', tre bambini di cui il piu' grande aveva sette anni, tante ferite dentro e fuori e mille paure. Ma la speranza e la volonta', per i miei bambini, era piu' forte di tutto, percio' tentai.-
-Sei stata grande.-
-Come te.-
Valentina non si sentiva affatto come Mira, ma apprezzava che lei, e un po' anche Ermal, la vedessero cosi'. In fondo, per lei, si era trattato solo di salire a Milano, con l'aiuto di Francesca,non di cambiare nazione, sola, lasciando a casa i figli per riprenderli una volta sistematasi e di adattarsi a svolgere i lavori piu' umili, per concedere loro le migliori opportunita'.
-.....Nei momenti di sconforto, avevo Ermal vicino, e mi sentivo in colpa, perche' avrei dovuto essere io a proteggerlo....- le raccontava la sera, quando restavano sveglie a guardare la tv insieme e a parlarsi come madre e figlia, dopo che Giorgia si era addormentata. E lei la incoraggiava sempre:-....Il lavoro di Ermal lo porta lontano, e puo' non essere piacevole per te, ma lui riesceva occuparsi di tutti. L'ha sempre fatto e, a maggior ragione, si prendera' cura di te, di Giorgia e del bambino in viaggio.-
Valentina, per la prima volta negli ultimi anni, era ottimista circa il futuro, e non perche' aveva l'appoggio giusto per sostenerla nelle sue paure,ma perche' era lei a credere nella sua vita che era riuscita a cambiare.
-Ciao, nonna Mira!- Giorgia le salto' al collo con il sorriso.
-Ciao, amore! Hai dormito bene?...-
-Si'! Lo sai che oggi sapro' se avro' un fratellino o una sorellina? E che torna Ermal? Me l 'ha detto mami adesso!- Era piena di entusiasmo, splendeva, la sua gioia era bellissima da vedere. Illuminava la gia' soleggiata giornata.
-Ma certo che lo so! Vieni, siediti per la colazione. E anche tu, Vale. Vi preparo tutto io. Nesquik e biscotti per Giorgia e caffelatte per la mamma, come Ermal, ricordo bene?-
Giorgia confermo' con la testa.
-Lo vedi come sono brava?- scherzo', mettendo in tavola. Le piaceva coccolare i suoi ragazzi e rendersi utile per loro.
-Posso accendere la tv ?....- chiese Giorgia, e la mamma le accordo' il permesso, mentre controllava i suoi social. Tra il libro e la relazione con Ermal, aveva guadagnato oltre un migliaio di follower su Instagram, e altrettanti su Facebook, e se ormai era una persona cambiata, lo doveva interamente ad Ermal. Tutto cio' che sapeva,l'aveva imparato da lui, che aveva usato le sue grandi sofferenze del passato per insegnare coraggio. Aveva imparato da Ermal che la sofferenza e la difficolta' non sono limiti, bensi' risorse, perche' il male e' stato necessario per forgiare la vita e renderla migliore.
Con Ermal aveva deciso di devolvere in beneficienza i proventi dei diritti d'autore del libro, per aiutare un'associazione locale che dava assistenza, protezione e riparo alle donne vittime di violenze di genere, insieme ai loro bambini e questo la faceva sentire bene perche', adesso che era in pace con il suo passato, voleva aiutare gli altri a uscire dal buio, dalla paura, dalla vergogna.
Stava alacremente ed appassionatamente lavorando a due romanzi, che non vedeva l'ora di pubblicare; aveva ricevuto diverse proposte di alcune case editrici e le stava valutando con calma. Il suo sogno di una vita si stava realizzando, senza averci davvero mai creduto e, a quel punto della sua vita, Valentina sentiva sempre piu' premere contro il suo cuore il rapporto con la madre. Desiderava davvero aggiustarlo e creare la grande famiglia che aveva sempre voluto, ma restava con i piedi per terra: non sarebbe accaduto mai. Quella sorta di rancore che la legava e che, contemporaneamente, la allontanava da lei era duro a morire, ma Valentina non perdeva la speranza che, un giorno, forse entrambe sarebbero riuscite a perdonarsi e a voltare pagina.
Cio' che accade, o cio' che si sbaglia, non e' mai abbastanza forte da sconfiggerci come parrebbe. E' solo un altro punto di partenza, sotto un'altra prospettiva.

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