CAPITOLO 47-Malinconia di ferragosto

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Il tramonto di meta' agosto contraddice il clima festoso che accompagna: tutti in ferie, tutti a divertirsi o a rilassarsi da qualche parte, tutti spensierati, almeno per pochi giorni all'anno.
O quasi.
Valentina l'aveva sempre pensato e, in tutto quel caotico festeggiare, percepiva l'ombra di malinconia sull'apparente allegrezza. Era come se fosse quasi un perfido inganno: si ride, ci si diverte come se non ci fosse un domani, ma l'ombra della fine si staglia sui sorrisi e sugli sguardi bramosi di vita.
I tramonti d'agosto sono piu' intensi e piu' arrossati di quelli dei due mesi estivi precedenti e osservarli fa riflettere su cio' che e' stato e su cio' che e' cambiato: poco tempo, ma in fondo, una vita.
Voci, rumori,odori, colori, il fumo del barbecue, il venticello, il declino del sole, quella luce caratteristica che Valentina dipingeva con le parole erano i suoi respiri emotivi di ferragosto.
-Hei....-Ermal si sedette nel giardino di Fabrizio, direttamente sull'erbetta, come lei. Le ando' dietro e le cinse le spalle, attirandola a se' e solleticandole il collo con un bacio.
-Che fai?....-
-Penso. Tu non hai mai immaginato le stagioni come metafora delle fasi della vita?...-
-Si', certo.- Ermal affondo' il viso nei suoi capelli, inalandone il gradevole profumo.
-Ecco...io a ferragosto ho sempre sentito l'atmosfera di una vecchia poesia di Lorenzo de' Medici, in particolare il suo finale. Vediamo se capisci cosa intendo....!- con uno sguardo dolcemente provocatore, Valentina si diverti' a metterlo alla prova.
-Lorenzo de' Medici.....vediamo....Aspetta che sono un po' arrugginito sulla letteratura cosi' datata....Devo fare un attimino mente locale....- Ermal ci penso', osservando il tramonto.
-..."Quant'e' bella giovinezza che si fugge tuttavia, chi vuol esser lieto sia, di doman non v'e' certezza...." - recito' dopo qualche istante:-Probabilmente ho sbagliato qualcosa nei versi, ma credo che la sensazione che tu percepisci nel tramonto d'agosto sia questa. Ho indovinato?....-
Valentina assenti' soddisfatta: era sempre piu' chiaro come l'anima di Ermal riiscisse ad incastrarsi con la propria. Era quella parte che le era sempre mancata.
-Esatto. E' qualcosa che percepisci anche tu?...-
-E' un po' come la filosofia del "carpe diem"....Io sono piu' per il "costruisci mano a mano ogni singolo sorriso lungo il tuo percorso." E' vero che se corri, arrivi prima, ma rischi anche di piu' di cadere....le cose che accadranno sono come quelle accadute. Non e' che non ci faranno del male, qualcuno soffrira', ma proprio da questo si imparera' ad essere migliori e a sconfiggere la paura della paura. Se dovessi scrivere una canzone sul clima di ferragosto....credo che avrebbe sonorita' malinconiche, come quelle che mi hai descritto tu.....-
-Ragazziiiii! E' pronto!- la voce di Giada li chiamo ' a tavola e loro raggiunsero gli altri. Ermal aiuto' Valentina ad alzarsi dall'erba e si avviarono verso la cena tenendosi per mano. Per prepararla ciascuno aveva fornito il proprio contributo, sotto la direzione dello "chef" Fabrizio, la cui seconda passione dopo la musica era, infatti, la cucina e appena ne aveva l'occasione si cimentava in qualche piatto, che gli veniva decisamente bene. Aveva un certo talento e se avesse avuto piu' tempo libero, avrebbe senz'altro approfondito questa sua passione.
-Dovresti farmi un po' di scuola!- gli disse Ermal.
-...Cosi' potresti fare bella figura quando inviti a cena la signorina, eh?!- scherzo' Fabrizio con grande e fraterna complicita':-....In fondo, se verro' a stare a Milano, non sara' poi nemmeno tanto male.....Almeno staremo insieme e ogni tanto potremmo vederci e organizzare delle serate....- Fabrizio si era un po' rattristato e il suo sguardo si era spento.
-....Io e Giada ne abbiamo discusso ancora ieri notte....- confido' ad Ermal a bassa voce:-...senza litigare o fare casino....Abbiamo cercato di parlarne con tranquillita' e.....saremmo per una, almeno temporanea, separazione....Poi, si sa come finisce in queste cose, Ermal....diventano definitive.....Ai bambini diremo che mi sposto per lavoro, anche se Libero e' grandino, e aveva capito che tra me e mamma non andava piu' bene.....Spero che non ci soffrano troppo....-
-Abituati a vederti poco lo sono gia'....-
-Si'....ma io sono ancora innamorato di Giada, Ermal!-
-Eh, lo so! Ma a volte il sentimento va messo da parte per il male minore....-
L'inizio della cena interruppe il loro discorso ed Ermal prese velocemente da parte Valentina, per dirle che in futuro avrebbero dovuto stare un po' vicino a Fabrizio, per aiutarlo a superare il senso di fallimento e impotenza che provava dentro.
-Se no se questo mi si deprime...e' la fine! Tu non lo conosci, ma gli crolla tutto addosso....-
-Ma conosco un po' me.....quindi lo capisco.-
-No, tu hai spostato da sola le macerie che ti opprimevano. Tu non sei come Bizio. Non hai la sua ansia cronica.-
-L'avevo......-
-Ma l'hai mandata via. E anche lui e' sulla buona strada.-
-Perche' non scrivete una canzone insieme?....-
-Eh, ma infatti ci penseremo....e magari un contributo al testo ce lo dai anche tu!-
-Io?!?!-
-Te sei scrittrice, perche' no?-
"....E' bello pensare a quello che faremo io e te....E' dolce immaginare la stagione a venire, ancora lontana eppure prossima e gia' annunciata da questi tramonti, con te....."
Valentina si sedette vicino a Giorgia, che chiese poi ad Ermal di mettersi dall'altro lato. Le piaceva essere in mezzo a loro due e la madre tentava di capire cosa questo significasse per lei.
Sicuramente mostrava il suo bisogno di avere sia una mamma che una sorta di "papa'", di uomo adulto di cui potersi fidare e che provasse affetto anche verso la mamma.Con Andrea non era mai successo, nonostante giocassero insieme e lui cercasse di essere una buona figura pseudo genitoriale. Ma tra loro non era mai scattato quello che, da subito, c'era stato con Ermal, una reciproca simpatia e una grande fiducia da parte della bambina.
Il profumo della grigliata di Fabrizio era davvero invitante e Valentina non vedeva l'ora di assaggiarla. L'atmosfera conviviale era bellissima: era come se ci si conoscesse tutti da una vita. Valentina si sentiva a casa, tra amici, ed era anche la presenza di Ermal a permetterlo. Se c'era lui, tutto acquistava un senso diverso, e ogni emozione era piu' piena e completa.
Dopo cena, Giada invito' i bambini a divertirsi con alcuni giochi di gruppo per evitare che Libero e Anita iniziassero a farsi i soliti piccoli dispetti, che coinvolgevano anche Giorgia. Libero si divertiva a spaventarle con dei versi e a minacciarle con la pistola ad acqua. Le bambine si difendevano con i gavettoni, riempiendo i palloncini, ma Anita fu colpita dal fratello e si offese, cosi' per calmare la piccola lite,Giada penso' di coinvolgere tutti con il gioco preferito di Anita: Just dance della wii, che convinse tutti, persino Ermal. In realta' fu quasi costretto da Giorgia a partecipare, ma la accontento' volentieri, esattamente come faceva con Miria.
Valentina rimase fuori, tra i rumori del giardino ormai dipinto di buio. Le voci e le risate giungevano da dentro e creavano una sorta di quadro perfetto.
Fabrizio si accese una sigaretta e raggiunse Valentina.
-Ti da' fastidio?...-
-No, fai pure...Io non ho mai fumato, ma se lo fa qualcuno vicino a me, all'aperto, non mi disturba.-
-Brava. A non fumare ci guadagni tutto in salute. Io purtroppo ho iniziato da ragazzo, un po' perche' lo faceva mio padre, un po' per motivi di ansia. Mi sentivo costantemente inadeguato e fuori posto, ovunque, tranne che con la musica.-
-A chi lo dici! L'inadeguatezza e' da sempre insita in me.- sospiro' Valentina:-E anch'io avevo la musica e le parole, i miei preziosi mondi di carta.-
-Che cosa suoni?- le domando' Fabrizio, guardandola incuriosito.
-Non suono. Ma ho sempre amato le emozioni nella musica. Per me ascoltare una canzone non era un passatempo, o una moda. Era solo pura emozione, nuda, vera. Ed era ispirazione. La musica e' nei libri e viceversa. Io scrivevo per stare meglio, sempre con la musica. Le due cose sono sempre state collegate per me. Mi sentivo sola ad avere paura. Mi sentivo sola in tutto, perche' ero troppo protetta e, quindi, insicura.-
Fabrizio sembro' capirla: era una persona comprensiva e equilibrata, che aveva lottato tanto per realizzare la sua esistenza oltre i graffi che aveva dentro. A Valentina, Fabrizio ispirava fiducia e anche lui voleva condividere qualcosa:-....Oggi sto meglio rispetto a quando ero piu' giovane....- le racconto'.
-.....Allora ero molto incazzato e quando e' cosi', ti capisce solo chi e' incazzato come te....poi i miei figli e la maturita' mi hanno aiutato, dandomi una consapevolezza diversa. Ho attraversato periodi difficili a causa del panico e dell'ipocondria....stavo malissimo....oggi ne sto uscendo, anche se l'ansia fara' sempre parte di me, perche' me la porto dietro....da sempre....-
-Mi sa che abbiamo qualcosa in comune, sai?....- Valentina gli fece un sorrisetto e riusci' a raccontargli anche della violenza del marito e della sua decisione di partire da Bari, supportata dalla mamma di Ermal, e dai problemi con la propria madre.
Fabrizio l'aveva ascoltata con attenzione e infine aveva espresso la sua opinione:-Tu lo saprai, come me, essere genitori non e' facile. Si sbaglia sempre, anche se si vuole fare del bene ai propri figli. A volte, come te, si e' forti e si riesce a vincersi nelle profonde debolezze e fobie, per se stessi o almeno per i bambini, mentre in altri casi, no. Tua mamma si portava dietro un bagaglio pesante e la sua paura che tu ti allontanassi da lei, forse, ha fatto si' che si comportasse cosi', quando eri ancora piccola. Indubbiamente ti ha fatto del male, ti ha davvero impostata on modo tale che tu compiessi determinati errori, come dici tu, ma non l'ha fatto apposta. Aveva i suoi problemi e credeva che l'unico modo giusto di vedere le cose fosse il suo.-
-Fabrizio, mia mamma non ha mai voluto ascoltare i consigli di nessuno, allontanava tutti da me e da se' e ha interrotto la terapia a cui mio padre l'aveva costretta. Non puoi dirmi che ha agito male inconsapevolmente!-
Fabrizio scosse la testa:-Ci sono problemi per cui la forza di volonta' non fa molto....dovresti capire questo.....mentre per il resto, hai completamente ragione. Anche la mia ansia credo sia eredita' di mia madre, che quando eravamo piccoli, si agitava anche per un taglietto sul dito....Tu sei una ragazza forte, tu sei come Ermal, per questo vi siete legati....-
Pensandolo, Valentina sorrise dolcemente.
-Credo che lui si sia preso una bella cotta per te!- Fabrizio si mise a ridere:-Anzi, "cotta" non e' la parola giusta, credo che, per come lo conosco, si sia proprio innamorato di te....-
-Anch'io....- sussurro' Valentina.
-....Ed e' difficile trovare il vero amore....anche quando ne sei convinto....-
-Lo so e questo mi spaventa. Non voglio piu' ingannarmi....E....un'altra cosa, Bizio.....-
Lui si volto' per darle ancora il suo ascolto.
-Vorrei sapere la tua idea.....-
-Dimmi....-
-Credi che riusciro' a perdonarmi totalmente per i miei sbagli? E a non vergognarmene piu' di fronte a me stessa?....-
-Io credo che il tuo sbaglio sia stata la debolezza che avevi dentro e che ti conduceva sulla strada sbagliata per risanare la tua vita. La paura era tua compagna, dentro di te avevi una guerra: volevi vivere via da tua madre, una volta diventata adulta, scoprire un'altra vita, ma da sola non sapevi farlo. Ti serviva qualcuno che raccogliesse la tua insicurezza,ma l'uomo che credevi adatto e di cui ti eri innamorata, perche' tu ti innamoravi quando ti sentivi protetta, e' stato il tuo incubo, perche' non ti ha capita ne' rispettata. Ma dal buio tu sei risalita, anche se ormai sola.-
-Non ero sola: mia madre diceva che mi ero voluta tutto, mio padre poi mi ha perdonato, ma lei no, mai. E mi ha lasciato sola nella merda dei miei errori, che ho pagato con la vita, perche' la parte "vitale" di me e' bruciata insieme al mio volto, si e' sciolta con la mia carne, ed e' volata via. E' restata quella che "sopravvive" ma che ha il cuore chiuso e i sogni anneriti che si sono sgretolati poi uno ad uno. E nel mio cielo non e' restato niente. Solo il buio di una notte senza fine. Ermal ha riacceso le stelle, mi ha insegnato a vivere ancora. Ma comunque anche quando tutto e' successo, non ero sola: c'erano la famiglia di Ermal - che non sapevo che lo fosse- e mia cugina. Senza di loro credo che sarei andata fino in fondo per morire. Tanto anche mia figlia non mi riconosceva piu' e, anche dopo, non mi rispettava, ascoltava solo la nonna che la viziava e veniva contro di me, per non scontentarla.-
-Ma lo sforzo tuo non e' stato indifferente, caspita! E lasciatelo dire da uno che c'ha dieci anni piu' di te: nella vita succedono tante cose....,perdona tua madre.Non parlarle se pensi che per la serenita' tua e di tua figlia sia meglio cosi', ma dentro di te non serbarle rancore per gli errori del passato. La rabbia non porta da nessuna parte....e te lo dico per esperienza. Io ed Ermal siamo due "sopravvissuti", quindi ce ne intendiamo!- sdrammatizzo' con un sorriso:-E lo sei anche tu.-
Fabrizio le strinse una spalla e Valentina preferi' cambiare argomento:-Dovresti darmi una mano, se non ti dispiace, ed offrirmi un contributo per il libro....-
-Volentieri. Che vuoi che ti dica di Ermal?-
-Le tue sensazioni su di lui. Non come cantautore, queste gia' le so. Vorrei qualcosa di piu'..."tuo"
...-
A Fabrizio non servi' pensare ne' usare molte parole. Fu spontaneo e diretto e Valentina percepi' tutto l'affetto fraterno che lo legava all'amico.
-Ermal, fin da subito, ha portato una ventata di freschezza in casa mia, concretamente e metaforicamente. Mi ha spinto verso un entusiasmo nuovo, che credevo di avere perduto.-
-E' questo che lui sa fare....Ti ringrazio, Bizio, per queste tue preziose parole.-
Valentina le scrisse e fece per alzarsi, quando la riscosse una voce da dietro. Ermal circondo' le spalle di entrambi
-E voi due asociali?! Che ci fate qui?!... Non venite a ballare con i bambini un po' anche voi, o devo proprio sudare solo io?!? Sono ridotto peggio che ai concerti!-
-Adesso arriviamo!- rise Valentina:-Stavamo facendo due chiacchiere e lavorando....-
Ermal si sedette a gambe incrociate dietro a Valentina e lei si sdraio' su di lui, poggiando la testa sul suo collo.
-Ah, adesso scrivi anche la biografia di Bizio?! Non lo sapevo!-
-Piantala di fare il cretino!- lei gli pizzico' una guancia con un po' di forza ed Ermal si lamento', rispondendole poi con un piccolo morso. Fabrizio li osservava giocare come bambini: erano belli da vedere.
-E comunque, compare mio.....non preoccuparti....Valentina e' tutta tua....-
La frase lasciava intendere che Fabrizio aveva capito quanto anche Valentina fosse innamorata di Ermal.
-Sai che devo raccogliere il piu' possibile sulla vostra grande amicizia....- aggiunse:-....ma adesso ho tutto quello che mi serve per scrivere un capitolo come dico io.-
Gli agito' il quaderno davanti con espressione furbetta e soddisfatta ed Ermal le lascio' ridendo un bacio sul naso.
Fabrizio finse di non vederli e di essere distratto dallo spettacolo che la natura offriva in quella notte del 15 agosto.
-Raga', guardate che stellata! Bisognerebbe andare in aperta campagna per vederle tutte. Io, qualche volta,lo facevo da bambino....-
-Wow.......la campagna e le sue meraviglie sono una delle cose piu' affascinanti per me. Molto piu' di una caotica citta'.....Avete mai affidato i vostri sogni alle stelle estive?....-Valentina alzo' gli occhi e si perse tra i puntini luminosi del firmamento:-Io si'....ed erano abbastanza romantici....-
-Si'......Ermal?.....-
-Io non credevo alle stelle. I miei sogni sono sempre stati troppo arroganti, in un cassetto o dentro una stella non ci stavano, quindi dovevo essere io a fare qualcosa per loro.-
Dopo queste parole, Ermal volto' lo sguardo verso Valentina, che sembrava dirgli tutto con i suoi occhi profondi.
"Ermi....nelle stelle, nel mondo negli sbagli....io cercavo te...ma adesso che ti ho trovato non sbaglio piu'...Non voglio sbagliare piu'....Credo proprio di amarti davvero....."
Gli sorrise e lui ricambio', come se avesse sentito, e compreso.
Poco dopo salirono su in camera, ed Ermal chiuse la porta. Si era appena fatto una doccia ed entrambi si erano vestiti per dormire. Era una calda serata.
-Ti stava molto bene questo vestito che hai indossato oggi....- le disse Ermal, prendendolo dal letto su cui era poggiato e piegandoglielo, prima di darglielo in mano.
-Grazie.-
-Sei bellissima. Una meraviglia.- le prese una ciocca di capelli per passarsela piano tra le dita.
-Anche con la tua maglietta addosso?! Ah ah ah!!-
-Soprattutto con la mia maglietta!-
Le andava lunga e sotto indossava solo le mutande.
-E piantala di fare il gentiluomo adulatore, o ti regalo una visita oculistica!-
-Ancora sta storia?! Ma smettila te!- con una spintarella la fece ridere, poi la strinse con forza a se'. Il sentimento che provava per lei cresceva velocemente e nutriva la sua anima, gli dava forza, lo riempiva e lasciarsi andare non era piu' cosi' difficile, come aveva creduto dopo la rottura con Silvia. Valentina aveva illuminato e risanato il suo cuore, ricomponendolo con delicatezza e soffiando sulle sue ferite, per depositarci una fiducia nuova.
Darsi fa sempre paura quando hai dato tutto, e non e' bastato. Ripercorrere i sentieri dove ci siamo fatti male.
Ermal non voleva piu', ma poi lei era arrivata, stravolgendo tutto.
Non conosceva il futuro, ma voleva vivere Valentina, non avrebbe mai potuto rinunciarvi per paura di stare male, di sbagliare ancora, credere in una storia che, lentamente ma inesorabilmente, aveva perso la vita e lui aveva dovuto lasciarla andare, come si fa con il malato che vegeta per non farlo ulteriormente soffrire. Messi da parte egoismo, ostinazione ed ipocrisia, Ermal e Silvia avevano lasciato andare il loro amore ed era stato come celebrare un funerale.
Il lutto, pero', era finito e di nuovo aperto a un presente sentimentale che si costruisce e si vive giorno per giorno, Ermal si era affidato a Valentina e a quell'anima cosi' simile, da essere la parte mancante di se'.
Ermal prese in braccio Valentina per metterla sul letto e lei, presa alla sprovvista, lancio' un urlo.
Ermal le chiuse la bocca con la mano:-Stai zitta, se non vuoi trovarti Bizio in camera preoccupato. "Aho! Ma che succede qui? Che stai a fa' a sta povera ragazza, Ermal?!?....."
Dopo averla distesa sul letto, le si mise vicino.
-Ermi?.....-
-Mh?.... Che c'e', bellezza mia?....-
-Piantala! Ti parlo seriamente.-
-Anch'io! Per me sei incantevole.-
-Ecco, allora se "incanto", stai attento che ti trasformo in qualcosa!-
-Fai pure! Non ho paura. Magari mi migliori e mi fai il tuo principe azzurro di quando eri piccola, quello che doveva essere piu' che perfetto per i tuoi canoni, ti ricordi?...-
Valentina scoppio' a ridere con lui. Le loro risate cristalline e quasi infantili erano bellissime.
-E come dimemticarlo?! Erano i miei piccoli momenti felici, con cui tentavo di scacciare indietro tutto.-
-Tutti noi abbiamo le nostre ferite personali, ma basta metterci sopra due o tre fiori, che non si vedono piu'. Le canzoni sono i fiori. I romanzi, nel tuo caso, oltre alla musica che ami e che ti aiuta a scrivere.-
Lei scosse la testa:-Per me sei tu.-
Ermal la guardo' colmo di dolcezza.
-Cos'e' che dovevi dirmi?...-
-Nulla che tu non sappia gia'.....-
"Mi hai fatto innamorare, Ermal....penso come mai nella mia vita....perche' adesso ho anche consapevolezza di me stessa, oltre gli errori e gli sfregi fuori e dentro di me....Ma le cose troppo belle mi hanno sempre fatto paura: non durano, si rovinano, si contaminano, mutano. E quando se ne vanno, lasciano il posto al dolore. Ad esso,nonostante si sia avvezzi, non ci si immunizza mai. E lo stesso vale per l'amore. Forse ti inganna, forse no. Ma non si puo' rifiutarlo, spingerlo indietro senza soffrire lo stesso. Quindi, forse, se si deve, e' meglio soffrire avendo amato.....Ermi....io non lo so....e forse neanche tu.....ma mi hai insegnato a non rinunciare al meglio della vita. E quello che ho oggi, lo devo a te....."
-Sono contenta di cio' che mi porto a casa da questa vacanza.- gli disse:-...mentre tu sarai in tour, io scrivero'...non vedo l'ora....e poi anche in me ho dei souvenir romani importanti.....-
-Vacanza?! E che vacanza e'?! Appena riesco, ti porto a fare una vacanza vera.....-
-Io intendevo soprattutto un viaggio dell'anima. Non e' stato breve. Ed e' stato intenso. Ho conosciuto Fabrizio, grandissima persona, e mi e' stato ad ascoltare....Gli ho raccontato tutto, anche se in sintesi, e lui mi ha aperto il cuore....-
-Si', ho capito! Ti ha affascinato Bizio!-
-Mai quanto te!-Valentina gli lascio' un bacio sulla guancia, premendoci forte le labbra.
-Sei il mio Ermal....- gli sussurro' vicino all'orecchio.
-E tu sei la mia Vale....- le rispose lui, imitandola. E giocarono cosi'.
-Sei il mio dolce Ermal....-
-....E tu la mia piccola Vale....-
-....Sei il mio spilungone ricciolino....-
-...Sei la mia furbetta....-
-....Ti stringerei forte fino a farti male....-
-....Ti stringerei cosi' forte da farti sentire protetta con me da qualsiasi ricordo del bastardo che ti ha fatto male....Io non te ne faro' mai, ne' con le mani, ne' con le parole, che non fanno meno male di un pugno....Anzi! L'occhio nero, il livido ti passa, il taglio che ti fa una parola, ti resta ed e' molto profondo. Certo, si vedono di meno, ma non e' vero che "occhio non vede, cuore non duole". "Occhio non vede,cuore duole ancora di piu'."-
-....Neanche se un giorno ti facessi davvero incazzare di brutto?....-
-Neanche. Ma siccome sono tutt'altro che perfetto, se dovessi offenderti o ferirti senza volerlo, per favore dimmelo subito o, se riesci, fermami prima. Vorrei non farti soffrire mai.-
-....Sei il mio poeta...-
-....Sei la mia scrittrice preferita...-
-....Sei il mio scrigno del tesoro....-
-...E tu sei il mio....-
-...Sei quello che cercavo....-
-...Sei un regalo immenso, che non avevo chiesto ma che ho saputo ricevere....-
-....Sei il coraggio che non c'era e che adesso c'e'....-
-....Sei parte della fiducia che avevo perso....sei fiducia nuova....sei aria fresca...sei rinascita....-
-....Sei un esagerato!-
-Ti adoro.-
-....Ma, anche iperbolico, non ti sostituirei mai....-
-....Se non ti hanno valorizzato abbastanza, lo faro' io....Ma ti diro' sempre e solo la verita'. Non so fingere e mi filtro molto male, lo sai. Questo mio limite dovrebbe darti sicurezza!-
-Non e' un limite. E' un pregio. Mi piace tanto questo tuo aspetto. E ce l'ho anch'io. E non mi interessa essere valorizzata. Preferisco essere tutto per te.-
-Lo stesso io.-
-Sei speciale, Ermal, per me...-
-Sei unica, per me.-
-Buonanotte, ragazzino che..."alle feste limonavano tutti tranne me", che faceva limonare gli altri con la sua chitarra. Se a quelle feste ci fossi stata io, mi sa che qualcuno con cui limonare ce l'avresti avuto!-
-Buonanotte, ragazzina di cui credo mi sarei innamorato....E in fondo, girando alla larga, non e' cambiato nulla....-
-Sono orgogliosa di te, Ermal....per come sei....-
-Lo sono anch'io di te. Dormiamo adesso?....Domani abbiamo il treno alle 10:00.- le disse, abbracciandola e baciandole la fronte.
-Va bene, ma dormiamo vicini.-
-Eh, piu' di cosi'!! Mi svegli tu domani?.... -
-Va bene!- rise Valentina arruffandogli i riccioli e baciandogli una spalla.
"Era una vita, si', Ermal che ti stavo aspettando....."
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