CAPITOLO 44-L'ombra nera del passato

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La mattina seguente,Valentina era di buon umore, si sveglio' presto e torno' da Giorgia, che dormiva ancora e che probabilmente non si era accorta della sua assenza notturna. Si sistemo' in bagno e si trucco' leggermente: non amava mettersi molto trucco, ma cercava di nascondere un po' i segni sul viso e di valorizzarsi, come faceva prima.
Sabina la invito' a trascorrere la giornata insieme e lei accetto' con grande piacere, quindi sveglio' Ermal.
-Dai,Meta, muovitiiiiiii! Mica si sta in vacanza per dormire!!!!-
Lui la prese per un polso e la trascino' sul letto, attirandola a se'. Inizio' a baciarla ovunque sul viso e nel collo, approfittando dei suoi capelli legati. Poi le alzo' la manichina della maglietta e le bacio' la spalla.
-Hei, hei...Ermal...aspetta un attimo....!- si ricompose lei:-...Non credo sia il momento migliore.....Io e Giorgia stiamo uscendo, con tua sorella e Miria, se non vuoi restare qua, vedi di sbrigarti, dormiglione!-
-Mmmmmhh, no dai.....Stai qui un attimo con me....Cinque minuti......-
-No.Muoviti!- Valentina gli prese il cuscino da sotto la testa e glielo getto' addosso. Lui glielo restitui', colpendola sulla schiena.
-Sei diabolica....- si lamento', arruffandosi i capelli e guardando l'ora sul cellulare. Era abbastanza divertente da vedere, ma sempre carino, anche con tutte le facce che faceva.
Erano le 10:30 e si mise seduto sul letto.
-Almeno un abbraccio....-
-Concesso! Ma poi ti alzi e vieni con noi!-
-Va bene.....- Ermal la accolse nelle sue braccia per qualche istante.
-Ma me lo sono immaginato oppure stanotte ho continuato a sentire messaggi sul tuo telefono?...- gli chiese Valentina, incuriosita.
-No, era Fabrizio. Mi avra' lasciato una ventina di messaggi vocali su whatsapp.-
-Che e' successo?....-
-Li ho ascoltati un po' velocemente, ma credo abbia litigato con la compagna e mi chieda dei consigli. Bizio e' molto ansioso e quando qualcosa gira male, si agita e deve essere rassicurato. Adesso gli rispondo, lo chiamo.... E voi, datemi mezz'ora e vi raggiungo, anche un po' di meno.-
-Okay, ma sbrigati!- Valentina gli lascio' un bacio all'angolo della bocca.
-Intanto se vuoi ascoltare i messaggi di Bizio....fai pure!-
Valentina prese il suo cellulare e non resistette alla tentazione di leggere i suoi contatti e qualche chat su whatsapp, soffermandosi in particolare su Silvia. Era da tempo che non si inviavano piu' nulla. Non che fosse gelosa dell'amicizia che era rimasta tra loro, ma a volte Valentina si sentiva inferiore a lei nel cuore di Ermal. Era solo l'ultima arrivata contro una donna che era stata la sua compagna per dieci anni. La solita storia del gigante e la formica.
Sospiro', ascoltando i messaggi di Fabrizio, abbastanza confusi e concitati, in cui lui, nel cuore della notte e nel bel mezzo di un tour, si sfogava con l'amico. Doveva stare abbastanza male, nonostante proseguisse con i concerti come se niente fosse: la sua compagna, con cui da tempo c'erano dei problemi a causa del poco tempo che lui riusciva a dedicare alla famiglia e ad aiutarla a casa, l'aveva raggiunto a sorpresa con Libero e Anita ma avevano litigato e lei era poi andata via con i bambini, dicendo che intendeva lasciarlo ed accordarsi per la gestione dei figli. Giada si lamentava di sentirsi abbandonata e di doverci essere sempre per i figli, andare a lavorare e non avere alcun aiuto da parte sua, che " si divertiva a fare il ragazzo a oltre quarant'anni". Lei voleva che Fabrizio dimezzasse il tour per trascorrere l'estate anche in famiglia, ma non era stata ascoltata e si era sentita offesa, inoltre mal tollerava anche le sue assenze prolungate per stare in studio a provare e a suonare, togliendo tempo ed attenzioni ai figli.
Ermal rientro' in camera con addosso solo l'accappatoio verde e si vesti' senza inibizioni di fronte a Valentina.
-Hai ascoltato i messaggi di Bizio?...- le chiese.
-Si'. Mi spiace, ha una crisi in famiglia.....ci sono i bambini e mi pare che lui sia molto legato ad Anita....e anche Giada.....si capiva che era molto innamorato di lei. Il vostro lavoro e' infame....- considero':-....e non tutte le donne sono disposte ad accettare lunghe assenze...-
-Gia'....-
-....E se non mi sbaglio, ti chiede una mano per trovare un appartamento a Milano....ma in questo modo vedra' sempre meno i suoi bambini....-
Valentina non conosceva Fabrizio personalmente, ma le era sempre sembrata una persona molto sensibile, al di la' dell'aspetto un po' "tamarro", che nasconde le sue vulnerabilita'. Scriveva canzoni meravigliose e anche dal grande impegno sociale, percio' era dispiaciuta dei suoi problemi e consiglio' ad Ermal di non abbandonarlo, di fargli sentire la sua amicizia.
-Certo, certo, adesso lo chiamo...- disse Ermal una volta vestito, ma Fabrizio non gli rispose, probabilmente era impegnato in qualche data e, in effetti, controllando bene, era proprio cosi'.
-Gli scrivo di chiamarmi lui appena e' libero.- disse Ermal e quando arrivo' Sabina, tutti erano pronti. Trascorsero insieme una giornata divertente in spiaggia tra il sole, i tuffi e le onde.
-Tieni,Vale, riprendimi mentre mi tuffo. Poi mando il video a Vigentini. Siamo in competizione.-
-Sta' attento a non farti male.....- gli raccomando', mentre Giorgia giocava con la sabbia con Miria e Sabina.
La giornata era stupenda, molto calda ma piacevole da percepirsi addosso come un abito fatto su misura.
-Hai finito di fare lo scemo?....-
-Penso di si'.-rise Ermal, portando poi Valentina a passeggiare sul lungomare, mano nella mano.
-Adoro queste giornate....- gli disse.
-Anch'io.-
-Mi piace osservarle e ascoltare la loro voce.....e poi aggiungerci la mia....- Lascio' che il vento la accarezzasse, riconciliando parte del passato legato a quel luogo e allontanando immagini stantie da cui si era sempre sentita rincorsa. La mordevano, come cani feroci, adesso invece erano solo piccole spine da sfilarsi dalla pelle una alla volta.
La chiamata di Fabrizio giunse ad interrompere quegli istanti ed Ermal si dedico' a lui in una lunga telefonata, che Valentina ascolto' in parte perche' spesso lui si allontanava, camminando avanti e indietro.
Da genitore, Valentina si immedesimava nel punto di vista di entrambi: Giada si sentiva sola come spesso anche lei, con Rocco, si era sentita e Fabrizio era combattuto tra l'amore per la sua famiglia e quello per il suo lavoro. Non voleva scegliere, cedendo al ricatto di Giada, ma si sentiva svuotato all'idea di perderla dopo una vita insieme. Era per questo che aveva contattato Ermal, perche' lui aveva provato simili sensazioni e condivideva il suo pensiero: e' difficile capire e trovare l'amore, conoscerlo davvero fino in fondo.
-Ma si', dai....stai tranquillo, Bizio, che stasera devi suonare....e devi dare il massimo sul palco. Non preoccuparti, ci sentiremo ancora e cercheremo di incastrarci con le date per vederci con calma e parlare meglio, di tutto. Ma adesso rilassati e pensa a stasera, Bizio....Risolviamo tutto....-
Ermal lo congedo' dopo piu' di un'ora e torno' da Valentina.
-Scusa.....ma ho dovuto fare il fratello.....-
-Hai fatto bene. Come sta?...-
-E' meno grave di come lui lo faccia percepire. Fabrizio e' un'iperbole emotiva, vede tutto difficile, tutto in salita....ma poi alla fine.....e' piu' leggero di quanto sembri.....ed e' lui che ingigantisce tutto. E in ogni caso.....dovra' farsi forte e ricominciare, se le cose con Giada dovessero mettersi proprio male....-
-La vita che immagini non sempre e' quella che raggiungi, ma forse quella che ti aspetta....e che tu costruisci sulla base dei sogni che non perdi....e' addirittura migliore.-
-Mi piace vedere tutto questo ottimismo in te, lo sai?- Ermal sorrise circondandole le spalle e portandosela vicino. Ermal parlava con i suoi sorrisi, spesso non serviva altro per svelare i suoi pensieri, o il suo stato d'animo.
-Ti fai una nuotata con me?- le chiese.
-Sembrera' strano, ma non ho mai imparato a nuotare. Mia madre era terrorizzata dall'acqua, perche' la considerava piena di insidie, e cosi' anch'io....-
-Lo so, infatti ti insegno io.-
-No, Ermal, no....-
-Lezione numero uno.....-
Valentina provo' a sfuggirgli, ma lui la prese e la porto' in acqua con se'. L' impatto la fece quasi soffocare, ma lui la teneva, trasmettendole sicurezza.
-Tranquilla, tranquilla, ci sono io....-
Ermal rideva e,in poco tempo, Valentina lascio' cadere sul fondo del mare la sua paura e, guidata da Ermal, si lascio' andare alla corrente, come avrebbe fatto con la vita d'ora in poi.
Usciti dall'acqua, si stesero ad asciugarsi al sole, uno accanto all'altra.
-Grazie per avermi regalato queste belle giornate....- esclamo' Valentina, intrecciando la sua mano a quella di Ermal.
-Grazie a te, che con la tua presenza, hai contribuito a renderle speciali. Domani si riparte.....e sinceramente non vedo l'ora. Ho ancora tutto questo mese pieno di concerti, poi settembre sara' relativamente piu' tranquillo e a ottobre ho solo due date, e chiudo il tour.-
-....E poi?.....-
-Poi devo valutare tante cose che ho in mente....e vedremo.....Sicuramente dopo tre anni cosi' intensi, ho bisogno di calmarmi emotivamente e raccogliere le idee per scrivere....passero' molto tempo in studio, per me e con il mio amico Cordio.....poi vedo.....mi organizzo.....ma adesso devo portare avanti il tour il meglio che posso.-
-Ci riuscirai sicuramente.- gli sorrise Valentina. Ermal si volto' su un fianco e in un attimo le fu di sopra. Le lascio' sulle labbra un bacio umido e un po' salato e sfioro' il naso di Valentina con la punta del suo. Improvvisamente, pero', lei salto' su.
-Che c'e'?....- Ermal non riusci' a capire il suo scatto repentino; si diede un' occhiata intorno: c'era qualche persona sulla spiaggia, ma lui non riusciva a capire chi o che cosa avesse attirato la sua attenzione.
La ragazza si nascose dietro le spalle di Ermal e si incupi', il suo sguardo cambio' e perse parte della luce che aveva fino a poco prima.
-Ma si puo' sapere che c'e'?!- esclamo' Ermal in tono perentorio.
-Niente, niente...pero', Ermal, preferirei che ce ne andassimo subito via....-
-Si', pero' vorrei anche capire cosa cazzo sta succedendo!- Innervosito dalla situazione prese i teloni e la loro roba:-Andiamo!-
Tornarono nel punto dove avevano lasciato Sabina e le bambine a giocare ma Valentina rimase sempre chiusa nel silenzio: apparve molto turbata anche all'amica, che prese da parte il fratello e gli chiese spiegazioni.
-Ma che cos'ha Vale?... L'hai fatta arrabbiare?...No, perche' anche tu mi sembri agitato....-
-Non sono agitato, e' che ne so quanto te! Non ho fatto niente per farla arrabbiare!- si infastidi'.
-Prova a parlarle con calma....oppure ci provo io....sono preoccupata...-
-E pensa io! Eravamo distesi sulla spiaggia e all' improvviso lei e' scattata e ha voluto correre via. Da allora non dice piu' nulla.-
Anche a cena Valentina parlo' poco, come fosse immersa in pensieri bui. Ermal non la perdeva di vista e attese di poter essere da solo con lei per parlarle.
-Ti va di uscire?- le propose, ma lei apparve titubante.
-Non so, Ermal....devo anche finire di sistemare la valigia per domani, raccogliere le cose di Giorgia....-
-Ma dai, su, non trovare tante scuse con me! Dai, vieni...!- la prese a braccetto, lasciandole ben poche altre alternative.
-E....Giorgia?....-
-Per ora gioca con Miria. Poi c'e' mia mamma, che sta piu' che volentieri con lei. Quindi non preoccuparti di tante cose inutili e andiamo!-
Anche durante la passeggiata in centro, Valentina rimase pressoche' in silenzio ed Ermal, con la coda dell' occhio, osservava continuamente la sua inquietudine.
-Vale.....dai, che c'e'?....- le chiese infine, sospirando.
-Niente....-
-Sei agitata, lo vedo benissimo. Non puoi dirmi "niente!-" La imito' con la vocina in falsetto e riproducendo la sua mimica.
-Sono solo paranoie mie, non voglio fartene carico, anche perche' so quanto le ami! Non intendo tediarti, quindi. Dai, basta.-
Riprese il suo braccio e torno' a camminare.
-No, "basta" no! Non stai bene....e voglio fare qualcosa per te....-
-Non puoi fare niente, Ermal. Per favore, lasciamo perdere...-
Aveva trascorso dei giorni tranquilli e sereni e non voleva rovinarli sul finale anche ad Ermal.
La gente trascorreva tranquillamente la propria serata e il centro di Bari era come lei se lo ricordava. Si rivide e rivisse in pochi secondi: le rare passeggiate con Rocco, quelle con la madre quando veniva a trovarla ed il rapporto era ancora buono, quelle alla ricercabdel corredino per Giorgia, quelle con la sua carrozzina ed infine quelle con Sabina, in cui lei doveva insistere molto per farla uscire di casa. Stava male dentro e si vergognava a mostrarsi con il volto rovinato, sfigurato dopo le bruciature e prima che i numerosi interventi lo migliorassero un po'.
Sabina pero' era decisa a restituirle la voglia di vivere, anche per non darla vinta a quel mostro di Rocco e la portava fuori quasi obbligandola, insieme alle bambine. Valentina si schermava sempre il viso con dei cappelli che le facevano ombra, ma la gente passava incuriosita da quel "fenomeno" e compativa, compiangeva, oppure si scansava, se credeva che magari fosse qualche malattia contagiosa
ad averla sfigurata. Oppure avrebbe potuto spaventare i bambini.
Sabina le diceva che esagerava e che era la sua suggestione, ma ormai lei aveva imparato a leggere negli sguardi altrui cio' che le parole, spesso insincere, sono abili a celare.
Valentina ora riusciva a vedere i luoghi e la proiezione del passato senza piu' ombre negative, anche se qualche volta la paura del mostro tornava a farle visita, portando con se' la sensazione, sia pure ,forse, assurda, di non essere ancora al sicuro.
-Da lontano oggi, sulla spiaggia, ho visto Anna.-
Alla fine decise di aprirsi con Ermal e di lasciare andare il peso che aveva dentro da ore.
-Non era sola. C'era altra gente con lei, anche il suo compagno, e ho avuto l'impressione che mi avesse notata e che mi stesse guardando. Quando Rocco aveva portato via Giorgia, con l'idea di procurarle in qualche modo i documenti per farla espatriare in Argentina, dove aveva dei parenti che lavoravano e vivevano li' da anni.....- gli ricordo':-...era stata lei a "nasconderla".-
Alcuni uomini che si erano prestati, amici di Dario e Rinald, erano andati a cercare Rocco e l'avevano convinto, picchiandolo, minacciandolo con i coltellini e infine spruzzandogli addosso lo spray al peperoncino, a confessare dove fosse la bambina e a consegnarsi alla giustizia. E lui, accerchiato,era stato costretto a raccontare tutto, poco prima che comunque venisse arrestato.
-....Poi ai carabinieri aveva detto di non sapere nulla nemmeno di cio' che lui mi aveva fatto, e che il fratello le aveva semplicemente raccontato di avere litigato con me e lei, infatti, aveva cercato di persuaderlo a tornare a casa. Rocco pero', tramite vecchi amici spacciatori con cui era cresciuto,stava gia' tramando per portare Giorgia dai parenti in America Latina. Anna, quando ha saputo, ha detto di avere rifiutato e dimenticato il fratello, cancellandolo dalla sua vita, ma e' sempre stata falsa e opportunista, quindi non ci ho mai creduto che fosse realmente cosi'. Lei, secondo me, era complice. E oggi mi ha visto con te. Tu sei riconoscibile e lei potrebbe facilmente indagare, stare sulle mie tracce e scoprire che sono a Milano. E quando Rocco uscira' dal carcere, temo sempre che cerchi vendetta....Il mio incubo e' che, quando meno me lo aspetto, anche tra anni, possa trovarmelo dinanzi, pronto ad uccidermi davvero.-
Ermal si tiro' indietro i capelli ed emise un sospiro:-...Non preoccuparti....non succedera' niente e non credo che la tua ex cognata ti abbia riconosciuta. Sara' stata quasi sicuramente la tua suggestione e poi c'ero io che ti coprivo, di spalle sopra di te. E non avra' riconosciuto neanche me. E poi, anche se fosse....mi sembrano ragionamenti un po' forzati....-
-Te l'ho detto, e' paranoia, lascia stare...-
-Io capisco che tu abbia paura. Ne aveva anche mia madre all'inizio, e anch'io....Temiamo che i mostri tornino a farci ancora del male, ma in genere non e' cosi'....e comunque non sarai mai sola. Non lo sarete, ne' tu ne' Giorgia. Ma non vi trovera'. Non vivere con questa paura, non bisogna permettere ai mostri di avvelenarci con lo strascico di paure che ci hanno lasciato.
Ermal la strinse nelle sue braccia e lei fece lo stesso, attaccandosi saldamente al suo corpo.

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