CAPITOLO 33-Passato e presente

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Andrea Garavaglia non sapeva ancora cosa effettivamente l'avesse spinto ad accettare l'incontro con la ex. Era stata forse la debole speranza che lei si presentasse in lacrime, dicendo di avere sbagliato tutto e implorandolo di ritornare insieme?... Si era immaginato la scena un centinaio di volte in poche ore, consapevole pero' che cio' che ti aspetti, quasi mai e' cio' che, in quel momento immaginato, accade.
Andrea sapeva solo che appena aveva visto comparire il suo numero sul cellulare, aveva perso piu' di in battito: probabilmente il cantante si era gia' stufato di lei e l'aveva messa nella vetrinetta delle bambole che non gli piacevano piu'. Si', sicuramente doveva trattarsi di questo e Andrea, in ogni caso, aveva accettato, meditando poi sul da farsi.
L'istinto gli suggeriva di fingere di niente, dimenticare tutto e riprendere la relazione da dove si era interrotta, riproponendo a Valentina una convivenza perche' entrambi desideravano costruire la bella famigliola felice di cui avevano tanto parlato e sognato durante i loro anni insieme.
La ragione, pero', gli suggeriva un altro scenario meno romantico: Valentina aveva detto di non sentirsi pronta a convivere e, siccome non avevano piu' vent'anni, e lei era gia' stata sposata, cio' significava chiaramente mancanza di sicurezza nei propri sentimenti. Inoltre, proprio durante il periodo di riflessione, Valentina aveva preferito lasciarsi affascinare da un altro e addirittura iniziare con lui qualcosa che assomigliava a una relazione. Era chiaro come il sole che Valentina ed Ermal si frequentassero al di fuori del rapporto prettamente lavorativo. Quel libro da scrivere era un pretesto per fare altro.
E, alla fine, lei aveva preferito il fascino dell'uomo del palcoscenico al ragazzo che aveva dimostrato fin dall'inizio di volerle bene, nonostante il suo aspetto fisico. Valentina aveva scelto la bella vita rispetto alla vita di famiglia che gli aveva sempre fatto credere di desiderare. Andrea era confuso da lei e non era davvero certo di rivolerla come compagna. Forse avrebbe dovuto prima metterla alla prova e farla un po' penare.
Dirle chiaramente di no gli pareva un po' troppo brutale, anche perche', in fondo al cuore, Andrea provava ancora qualcosa per lei, nonostante si sentisse anche deluso. E sapeva, forse, di avere un po' esagerato con Ermal...Si era comportato male nei suoi confronti, ma la rabbia e la gelosia avevano preso il sopravvento, facendogli perdere la ragione.
Per incontrare la sua ex, Andrea aveva cercato di riordinare il suo aspetto, ultimamente un po' sciatto, e di restare sobrio. Non voleva fare brutta figura e presentarsi con l'odore di alcol, tanto piu' che la speranza che lei fosse davvero li' per chiedergli un'altra occasione, gli faceva passare la voglia di bere.
Arrivo' in anticipo al bar dove si erano dati appuntamento, e la attese. Gruppindi ragazzi che consumavano l'aperitivo occupavano i tavolini con le loro goliardiche risate. A giudicare dagli argomenti di cui chiacchieravano, dovevano essere studenti universitari, colleghi di facolta' che avevano appena terminato un esame,perche' si confrontavano sulle risposte date. Era, quello, un bel periodo della vita, in cui tutto era in costruzione e in cui i sogni possedevano ancora vigore ed indulgenza. Nel nome di un sogno, tutto. La realta' era vista sempre nell'ottica di un "...sara'....". Era il tempo della vita su cui non tramonta mai il sole.
Andrea ricordava i suoi amici di corso, di cui osservava le vite adulte sui social, alcuni sposati alle prese con i bambini, altri con un buon impiego all'estero, altri con un impiego mediocre e una vita routinaria e noiosa tra ufficio e fidanzata, altri ancora, purtroppo, disoccupati e spesso disillusi nei confronti di una vita che non ha mantenuto le aspettative, che si e' arresa e ha lasciato che i sogni restassero attaccati alla trapunta di stelle che guardavano in vacanza, al mare, con la ragazza dei loro vent'anni ,che credevano fosse amore per sempre. Sogni incastonati sullo scacchiere del cielo.
Andrea si figurava Valentina in quegli anni, a quell'eta', quando ancora l'incidente non aveva segnato la sua vita e il suo viso. Probabilmente era come le ragazze che c'erano al bar: bella,elegante, entusiasta, sorridente, felice. Allora regnava ancora buona armonia con la madre, da cui poi era scappata per trovare la propria indipendenza lontano da lei, che Valentina considerava un po' assillante.
Negli anni universitari, Valentina si era sposata, ma del marito non parlava mai, probabilmente la addolorava ricordarlo, adesso che era morto, sempre a causa di un sinistro stradale, occorso poco tempo dopo il suo. Valentina era stata una ragazza sfortunata, anche sul piano professionale: possedeva un'ottima laurea ma non aveva mai potuto cercare assiduamente un buon impiego a causa della nascita di Giorgia, prima e delle tragedie che l'avevano colpita, poi. E anche a Milano, professionalmente, aveva sempre dovuto accontentarsi....
Gli studenti si alzarono e, insieme, presero gli zaini e si avviarono insieme da qualche parte, accompagnati ed annunciati dall'inconfondibile suono delle loro voci.
Chissa' dove Ermal Meta era solito portare Valentina....probabilmente nei locali piu' esclusivi e chic di Milano, nella piscina della sua villa, a bere cocktail mentre parlavano del libro da scrivere. Scene da film americani, insomma....Corse per evitare i paparazzi, prime pagine dei tabloid, hotel a cinque stelle e suite presidenziali, con lo champagne e chissa'quale altra stranezza o capriccio da star!
Ma diavolo! Stiamo parlando di Ermal Meta, illustre sconosciuto prima che un paio di Sanremo lo rendessero noto, mica di Leonardo DiCaprio! Molta gente, a sentire il suo nome faceva ancora:-Eh?????-, come Beatrice, la sua collega di lavoro a cui lui aveva raccontato tutto una mattina in cui era abbastanza brillo dalla notte precedente.
-E chi sarebbe?!?- gli aveva detto, come se avesse parlato di qualche star marziana.
-Uno tipo Vasco Rossi, ma con meno grinta.- l'aveva dipinto Andrea e un altro collega era intervenuto.
-Ma Bea! Ma non guardi Sanremo? Ha vinto con "Non mi avete fatto niente", la canzone contro il terrorismo!-
-Ahhhhh, si' si'...Vagamente....Ma sai....ho due gemelle adolescenti e il telecomando ce l'hanno loro, quindi io ho ben poca voce in capitolo, poi alla sera sono talmente stanca che non ho voglia di mettermi a discutere! In casa mia si ascolta solo Sfera Ebbasta, quello pseudo rapper, che altro che l'Eminem dei nostri tempi! Quello si' che era rap!-
-Infatti si chiama "trap", se non erro....- continuo' ancora il collega:-...E comunque mia moglie mi lascera' i bambini per un paio di giorni quest'estate e andra' con le amiche giu' in Sicilia per in concerto di Ermal Meta! Lei ci impazzisce.....-
Sui ricordi, Valentina comparve.
Andrea la vide arrivare da lontano e il saluto che si scambiarono fu imbarazzato.
Valentina sembrava sempre la stessa, per niente cambiata dalla frequentazione con Meta: niente abiti firmati, niente atteggiamento di superiorita'. Appariva solo piu' sicura di se' anche nel modo in cui gli parlo', esordendo con un:-...Non ci siamo piu' sentiti....-.
-Non abbiamo mai detto di restare amici....- Andrea stava sulle sue, guardandola raramente negli occhi.
-Lo so....pero'....mi sono resa conto che forse sono stata un po' troppo dura con te....e non abbiamo chiarito bene....-
-No, no, per me e' tutto chiarissimo,Vale!-
Forse si era sbagliato e lei non aveva la minima intenzione di riprendere la relazione, anzi! Lo stava "lasciando meglio"!
-Io ho sempre avuto intenzioni serie con te.-ribadi' Andrea, mentre prendevano entrambi l'aperitivo.
-Volevo costruire la mia famiglia, una volta arrivato a trentacinque anni, e la donna che avevo scelto eri tu, perche' eri gia' madre, ed eri un'ottima madre, e perche' mi davi affidabilita'. Tu sei una donna tranquilla, senza grilli per la testa, perfetta per mettere su famiglia. Ma non credere che il mio fosse utilitarismo! Ero soprattutto innamorato di te, del tuo carattere sfacciatamente sincero, della dolcezza con cui poi ti facevi proteggere, della tua intelligenza e di come mi riuscivi a far sentire ogni volta: un uomo felice che non ha piu' nulla da desiderare, se non una famiglia serena da condividere con te. Volevamo le stesse cose! E ti ho anche sempre dimostrato di volermi prendere cura del futuro di Giorgia. E che tra lei e un nostro eventuale altro figlio, non avrei fatto alcuna distinzione! Non ero forse abbastanza....ricco?.....Famoso?....Non so scrivere canzoni ne' suonare una chitarra o un pianoforte?...-
A Valentina passo' completamente la voglia dell'aperitivo.
-Sai benissimo che non e' questo.-
-E allora cos'ha lui che io non ho?! Lasci il certo per l'incerto, sei una sciocca.- le disse, tagliente.
-E comunque non mi interessa piu'. La tua vita non e' piu' affare mio e mi chiedo anche quale sia il vero senso di questo incontro.-
-Sapere come stai.-
-Ah! Sapere come sto! Sto di merda, ecco come sto! Tu mi hai distrutto la vita per un assurdo capriccio! Sento che senza un progetto con te, qualsiasi cosa e' inutile.-
Valentina gli fece il suo discorso, riprendendo le parole che le aveva consigliato Ermal, ma fu tutto inutile. Andrea non voleva sentire ragioni.
-Se con me c'erano problemi, li avremmo risolti, ma buttarti nel letto di un altro e' stato davvero orribile. Lui ti buttera' via dopo essersi divertito. E allora sarai sola e svuotata e capirai che cosa significa sentirsi come me. Non mi troverai mai piu'.-
-Con Ermal non c'e' una storia, e meno che mai un'avventura. C'e' un'intesa,ma e' ben lontana dall'essere sessuale! Questa e' la verita', ma se poi tu vuoi continuare a credere che io sia la sua bambolina del momento, non te lo posso impedire e ti ricordo che il motivo per cui ti ho lasciato e' questo: hai dimostrato di non conoscermi davvero e di non essere la persona che voglio accanto.-
-Che invece e' Ermal Meta!-
Valentina perse la pazienza e sbatte' il bicchiere sul tavolino, alzando un po' la voce:-Non lo so, va bene? Contento adesso?! Io non ho mai creduto nell'amore! E non credo di averti amato come mi hai, forse, amato tu! Ma era solo un problema mio, questo!-
"Bene, perfetto! Dovevo aiutarlo e invece sto rincarando la dose! Complimenti,Vale!"
Si rassegno': aiutare Andrea era impossibile e, anche se le dispiaceva non esserci riuscita, Valentina dovette arrendersi. Sperava che lui con il tempo si ravvedesse o trovasse qualcuno che, esterno a tutta la vicenda, sapesse aiutarlo davvero.
Appena ebbe salutato la ex, Andrea si diresse verso il piu' vicino supermercato, dove compero' una grande quantita' di alcolici, condusse la macchina in periferia e si mise a bere una bottiglia dopo l'altra. Valentina si era messa a fargli discorsi filosofici sul senso della vita! Avere attraversato la sofferenza per l'incidente e la morte del marito, non significava che potesse comprendere il senso di vuoto che ti lascia volutamente qualcuno che non ti ha amato abbastanza e che si e' voltato da un'altra parte.
Valentina torno' da quell'incontro un po'amareggiata e capi' che era stata proprio la bugia sul suo passato che aveva raccontato ad Andrea ad impedire concretamente un proseguo per la loro relazione. Doveva evitare che qualcosa del genere accadesse con Ermal perche', se con Andrea i sentimenti non erano forti, ad Ermal lei ci teneva tantissimo.
Provava un sentimento profondo, molto simile all'amore. Verso Ermal aveva quello slancio anche fisico che per Andrea non aveva mai avvertito: desiderava toccarlo, accarezzarlo, mordere le sue labbra e poi accarezzargliele piano con la lingua, affondare la mano nei suoi capelli e arruffarglieli, giocarci, respirare la sua pelle e incontrare il suo respiro, scoprirlo sotto i vestiti e volere bene a ogni parte del suo corpo. A volte si immaginava di essere spogliata da Ermal, esplorata con le sue mani, perche' era sicura che a letto lui fosse molto delicato. Ma, nella realta', lasciarsi andare, per Valentina, era ancora difficile e un passo del genere aveva certamente il suo peso, fisicamente ma soprattutto psicologicamente. Fare l'amore con un uomo significava per prima cosa farsi rispettare.
Queste voglie che provava emergevano la notte, dopo avere parlato con lui, ma Valentina sapeva di non doverci dare troppo peso: non voleva che cio' che c'era tra loro si guastasse con una relazione che probabilmente si sarebbe esaurita presto. Andava bene cosi'. Sperava solo di non perderlo mai. Del bacio che si stavano lasciando sulle labbra prima di salutarsi non avevano parlato piu': probabilmente anche Ermal non voleva questo.

Dopo cena,Valentina usci' con Giorgia e Francesca a prendere un gelato e, appena messa a letto la bambina, chiamo' Ermal, per raccontargli che purtroppo l'incontro con Andrea non era andato bene.
Ermal le rispose quasi subito,ma di udivano diverse voci sullo sfondo.
-Ti disturbo? Sei fuori?...- gli domando'.
-No, sono a casa di mio fratello. Ci sono alcuni nostri vecchi amici. Abbiamo cenato insieme e adesso stiamo preparando i pop corn per vedere un film perche' di cazzate ne abbiamo dette abbastanza!- rise lui:-E tu?... Come stai?...-
-Io sto bene....Volevo solo dirti di Andrea....ma non ti disturbo....-
-Figurati! Dimmi tutto!-
Anche Ermal fu dispiaciuto che lui non avesse voluto sentire ragioni e le disse di non sentirsi in colpa per questo, perche' aveva comunque fatto tutto il possibile. Per Andrea ci voleva una "scossa" emotiva che lo spingesse a trovare un nuovo senso alla vita.
-Va bene. Adesso ti lascio al film....Ciao...- lo saluto' Valentina,ma lui le disse di aspettare, che voleva presentarle i suoi amici in videoconferenza.
Valentina era un po' imbarazzata, ma lui la convinse.
-Daaaaai! Ti richiamo fra un attimo.-
-Ma perche' vuoi presentarmi ai tuoi amici di sempre?....Che gli hai raccontato?...-
-Niente che possa non piacerti. Gli ho detto che a Milano ho conosciuto un'amica che mi sta facendo del bene. Ti da' fastidio anche questo?!-
-No, scusa.....-
-Di che?...-
-Se sono sempre cosi' diffidente e magari uso un tono sbagliato....-
-Non preoccuparti, dai!-
-Non voglio farti rimanere male...-
-Lascia stare....-
-E poi non sono presentabile....-
-Scommetto che sei bellissima, invece!-
Percepi' il suo sorriso e si senti' a casa.
Invio' a tutti un veloce saluto: c'era un'atmosfera allegra e gioiosa. Ermal poi si allontano' un attimo per congedarla.
-Buona serata e buona visione, allora...! Ci sentiamo domani...-
-Manchi tu qui.- le disse Ermal, facendole perdere un battito:-Ti farei sedere vicino a me e ti imboccherei con i pop corn...-
Valentina cercava nella sua testa qualche battuta con cui rispondere, ma non le veniva in mente niente. L'idea le piaceva e l'aveva emozionata.
-Domani c'e' il concerto e si riprende, quindi ci vedremo tra un pochino.....- Ermal ruppe il suo silenzio.
-Va bene. Ti aspetto. Per....continuare con il libro....e stare un po' insieme....-
"...Ti imboccherei anch'io con i pop corn....."
-Certo.-
-Sei il mio migliore amico, Ermal.-
-E tu la mia.-
-Adesso....ti lascio alla tua serata....Ciao.-
-Dai un bacio a Giorgia.-
-Senz'altro!-
Valentina gli invio' un bacio con la mano e, chiusa la comunicazione, inizio' a scrivere.
Apri' un nuovo file di Word e libero' il flusso dei pensieri, con il computer sulle ginocchia.
"Caro Ermal,
ti sto scrivendo perche' reputo difficile parlartene a quattr'occhi. Anch'io, a scrivere, sono piu' brava.
Da quando sono a Milano non ho mai raccontato a nessuno il mio passato: sono sempre stata chiusa su questo argomento e, se mi veniva espressamente chiesto, raccontavo sempre la stessa bugia. Non avrei sopportato facce che provano pena, o che giudicano, davanti a me e inoltre ero convinta che nessuno avrebbe mai davvero capito la mia anima complicata, nelle cui stanze si cela la ragione per cui tutto e' accaduto. Il fatto in se' ha radici molto profonde, che pero' temevo nessuno potesse comprendere, riservando quindi solo due atteggiamenti per me: compassione e critica verso gli errori che ho compiuto.
Non so come andra' con te e in un certo senso ho paura, perche' forse tu mi vedrai in modo diverso, e allora cambiera' tutto....."
Valentina scrisse ancora qualche riga, ma poi elimino' il file. Si prese la testa tra le mani: non riusciva nemmeno a scriverglielo. Era troppo difficile. Ma quel segreto, che prima o poi sarebbe stato in qualche modo svelato da altri, era una spina che le pungeva dentro. Doveva riuscire a togliersela.

"....Fuori e' buio, ma le stelle permettono di far vedere attraverso il tuo sorriso."
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Ciao, ho dedicato questo capitolo ad Andrea e alle riflessioni di Valentina, funzionali a cio' che accadra' nei prossimi capitoli.....Spero sia interessante da scoprire. Ness♥


Quasi niente (STORIA COMPLETATA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora