CAPITOLO 40-Amarti

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"1/08/2018
Ieri notte e' iniziato un mese nuovo e mi sento nuova anch'io,come se la mia rinascita fosse passata tramite le emozioni che ho raccolto,con anima, corpo e cuore della persona che credo di amare. Sono felice, ma ho anche paura. Ho corso troppo. Ermal e' diverso, ma forse dovevo aspettare ancora un po' prima di farmi vedere cosi' arrendevole e cedere subito. Il mio corpo aveva sofferto tanto, e non solo per le ustioni....anche la mia femminilita'.... di rado e' stata rispettata....e io, anziche' andarci piano....mi ci sono buttata subito, come a voler cancellare i vecchi segni dolorosi. Ed Ermal ha fatto tutto questo, sono felice....ma non so.....non ne godo appieno perche' ho paura che qualcosa vada male e di sentirmi ancora addosso le vecchie sensazioni....
Ma voglio ricordare per ordine questa giornata, nata come normale e trasformatasi poi in una delle piu' belle che io abbia mai vissuto da quando sono qui a Milano. Francesca ha fatto tutto per me, ma sento Milano e' casa solo adesso. Adesso che, si', Ermal e' con me.
Ieri mi sono svegliata con dei bacetti meravigliosi sul viso: Giorgia. Il suo sorriso schiantato su di me e' di una incommensurabile bellezza.
-Ciao, amore!!!!!!!!!-
Ci siamo strette nel letto per un po', giocando, rigirandoci e coccolandoci. In vacanza, quando non si deve andare all'asilo, ne abbiamo il tempo, ed e' dolcissimo. Dovrebbe avere ormai una cameretta tutta sua, ma qui a casa non c'e' posto purtroppo....Spero, con i guadagni del libro, e con quello che ho messo via in questi anni di precarieta', di riuscire ad affittare un appartamento per il prossimo anno, in cui ci sia posto per una deliziosa cameretta per lei. Ermal le ha regalato una lampada che adora e che proietta sul muro e sul soffitto stelle colorate in movimento. La vuole accendere ogni notte e lascia che i suoi piccoli sogni si sveglino cullati a cavallo di una stella e io desidero potergliela mettere, presto, nella sua cameretta, con le pareti rosa e il letto ridente.
Ci siamo poi lavate e vestite, abbiamo fatto colazione, io ho acceso la radio e mi sono messa a sistemare casa, prima di uscire a fare una piccola passeggiata con Giorgia. Adoro questo periodo dell'anno in citta': abituata in Puglia, dove invece arrivavano i villeggianti affamati di spiagge assolate e bagni al mare, qui regnano calma e solitudine, che a volte fanno bene, per riflettere meglio. Francesca avra' le ferie tra qualche giorno e faremo qualcosa di carino insieme. Andremo da qualche parte, ma non a Gardaland, come a lei piacerebbe, perche' non sopporto tutto quel rumore e quella confusione, e poi sono sicura che Giorgia si puo' divertire molto di piu' in altre circostanze, ad esempio in mezzo alla natura, oppure a un concerto di Ermal. Ecco, Ermal.....Le citta' che tocchera' in questo periodo sono un po' troppo distanti e non credo che riusciremo con facilita' a raggiungerle....vorrei stargli vicino, ma purtroppo non posso. Sarebbe troppo stancante per Giorgia. Ne avrei approfittato per continuare la revisione del libro.
Anche i parchetti sono deserti e, tra il profumo delle partenze, io mi godevo la mia staticita', che pero' e' solo fisica, perche' l'anima, specialmente la mia, e' sempre in viaggio.
Persa a riguardare sul cellulare alcune fotografie dei concerti di Ermal, mi sono accorta di avere perso di vista anche Giorgia, che fino a poco prima giocava sullo scivolo vicino alla panchina dove io ero seduta. Non vedendola intorno, il mio cuore ha iniziato ad agitarsi e si e' quasi fermato quando, alle spalle, ho percepito una presenza piu' alta di me, che mi ha stretto i fianchi, mentre la vocina di Giorgia gridava:-Buhhhhhhhhhhhhh!-
Entrambi ridevano come matti.
-E tu? Da dove salti fuori?!?!- mi sono voltata per rimproverare Ermal, ma non sono riuscita ad essere credibile.
-Il mio studio e' qui vicino e, passando dal parco, vi ho viste. O almeno, ho visto Giorgia. Tu guardavi il telefono e non ti sei accorta di niente! Cosi' abbiamo pensato a un bello scherzetto!-
Sia lui che Giorgia ridevano ancora e a me faceva stare bene vederli felici, insieme.
Giorgia, a Ermal, vuole molto bene, e anche lui.
-Mangiamo insieme?- gli ha subito chiesto.
-Bisogna vedere se la mamma e' d'accordo...!-
-Bisogna vedere se ti accontenti di quello che cucinero'!- ho risposto io.
-Per me va bene tutto, lo sai.-
-Siiiii!!!!! Almeno poi giochiamoooooo!!!!!!!!- ha esultato Giorgia e cosi' Ermal e' venuto a casa nostra.
Anche a lui piace molto l'atmosfera che si respira, perche' e' fuori dal comune, e non te la aspetti.
Ermal ha dedicato tanto tempo a giocare con Giorgia e io non intervenivo, perche' non volevo disturbarli. Ero al computer, accompagnata dalle loro voci in casa mia. La sensazione mi avvolgeva lo spirito e pensieri audaci mi attraversavano come una corrente di sogni. Avrei tanto voluto che potesse essere per sempre cosi', ma ovviamente stavo volando.
La presenza di Giorgia ci ha impedito di parlare meglio di quanto accaduto i giorni precedenti, del nostro rapporto che si era evoluto e dei nostri effettivi sentimenti.
Al ritorno di Francesca dal lavoro, Ermal era ancora da noi e Giorgia ha insistito perche' la portassimo fuori insieme.
-Amore, Ermal domani parte....magari vuole riposarsi e ha qualcosa da sbrigare....E' stato tanto con noi...- ho cercato di dirle io, ma lui resiste meno di me al suo musetto triste.
-Ho tutto pronto per partire, non ci sono problemi, se vuole che resti....-
Mi guardava dolcemente e nei suoi occhi espressivi ho letto lo stesso bisogno che avevo io di trascorrere del tempo da soli prima di lasciarci fisicamente per un po'.
Allora ho cercato una scusa:-):-), facendomi sentire da Giorgia:-Stasera, io e Ermal dovremmo finire un po' di lavoro....Non fa niente se resti un po' con Francesca?....-
-Mmmmmmh...no....- ha risposto lei e cosi' io ed Ermal siamo riusciti a prenderci del tempo per stare un po' soli. Effettivamente, prima che stessimo lontani qualche settimana, io volevo capire meglio come stesse andando tra di noi. C'e' sempre quel fondo di paura in me, a lasciarmi andare a una novita' sentimentale, che non mi abbandona. Ma so che e' un problema mio, Ermal mi ha dimostrato da sempre di non essere il tipo che se ne approfitta o che fa i suoi calcoli. Ermal e' totalmente spontaneo, come sto tornando ad essere io,e un giorno, forse, riusciro' anche a farcela da sola.
Quando lo guardo, lo percepisco trasparente: non calcola, non macchina pensieri, e' semplicemente se stesso e mi piace tantissimo.
Gli ho cucinato io, perche' mi andava di fare qualcosa per lui, e abbiamo cenato chiacchierando e stando bene. Non abbiamo pero' detto nulla di noi, anche se io avrei voluto, ma non volevo apparire noiosa e pedante, quindi ho lasciato stare.
Mi ha parlato di una ventina di canzoni che ha pronte e gli ho detto che mi avrebbe fatto piacere ascoltarle. Lui non si e' tirato indietro, anche se me ne ha suonata solo qualcuna. Ed io ero li', che lo guardavo, persa nella dimensione speciale dove solo lui mi sa condurre. Mi pare, a volte, un luogo conosciuto, come se ci fossi gia' stata, come se fosse mio da sempre. E probabilmente e' cosi'. E' dove avrei sempre voluto stare.
Quando lui suona, si perde, e anch'io. Ma e' proprio in quel luogo che era mio, e che adesso e' nostro, che ci ritroviamo. Le nostre anime danzano, si prendono per mano, io gli ho dato un bacio sulla guancia mentre era concentrato e lui, subito, ha smesso. Mi ha guardata e mi ha teneramente accarezzato le labbra con le sue. Ha lasciato la chitarra per abbracciarmi e io ho capito quanto, nei prossimi giorni, mi sarebbe mancato. Peggio di una ragazzina, oddio che ridere! Sono proprio conciata bene!!
Eravamo sul divano e gli sono salita in braccio, lasciandomi stringere. Non avevamo bisogno di parole. Penso che anche Ermal, dopo la delusione di Silvia, abbia bisogno di essere amato, ma che, un po' come me, abbia paura. Paura di fallire dove ha gia' fallito. Di soffrire ancora. Percepisco che proviamo simili paure, ma non vogliamo ignorare piu' il nostro cuore e fingere che ci sia solo amicizia. I nostri gesti parlavano per noi.
Io passavo le mie mani sul viso di Ermal e nei suoi capelli, lentamente, come per rilassarlo. Volevo coccolarlo, prendermi cura della sua pelle e lui si lasciava fare tutto.
-Ti sto facendo stare bene?....- gli ho chiesto e la sua risposta ha fatto del bene a me.
-Troppo.....!- Me l'ha detto quasi ridendo, ad occhi chiusi:-...ma adesso tocca a me....-
Sentivo un fremito dentro di me, che non provavo piu' da molti anni e che credevo fosse impossibile da riprovare: volevo che lui mi desiderasse e che non fosse solo la tenerezza ad animarlo, mentre mi toccava. Speravo avesse voglia di me, anche se troppo coinvolgimento mi spaventava, ma la fiducia aveva la meglio. E stavolta e' una fiducia ben riposta. O almeno voglio sperare.
Ermal mi ha coccolato sul viso e sul collo, dove mi ha accarezzato con tanti baci. Mi ha fatto sdraiare sul divano e si e' messo sopra di me. Sentivo il suo corpo addosso al mio. Ci separavano solo i pochi centimetri di tessuto dei nostri vestiti.
-Andiamo di la'?....- mi ha chiesto, staccandosi da me e guardandomi con i suoi ciuffetti di capelli sugli occhi. Io glieli ho tirati indietro con le mani:-Dove? In camera tua?.....-
-Non vuoi?.....Non faro' niente che non desideri anche tu. Non preoccuparti. Voglio solo....rederti felice....farti stare bene....-
-Lo so.....- gli ho lasciato un altro bacio sulle labbra e mi sono alzata dal divano per raggiungere, con lui, la sua camera.
Ci tenevamo per mano come due ragazzini: e' il bello di una storia agli inizi, quando ci si sofferma sulle piccole cose.
Ci siamo messi vicini a parlare dei nostri film preferiti e io, che non conoscevo "Le ali della liberta'', quasi l' ho scandalizzato.
-Non lo conosci?!?! Allora rimediamo subito!-
L'abbiamo guardato nel letto, vicini, sul suo computer, anche se solo una parte, perche' poi si era fatto tardi ed Ermal, oggi, avrebbe dovuto affrontare un viaggio e fare il concerto, quindi era meglio non fare troppo tardi. Il film pero' mi stava piacendo moltissimo, mi trasmetteva emozioni, per questo Ermal mi ha poi raccontato il finale.
Era stata una serata perfetta, solo per noi, e sentivo che lui provava lo stesso.
-Perche' pensi?...- mi ha chiesto, lasciando accesa solo la luce della lampada sul comodino.
-Ascolto....dentro di me.....-
-Posso sapere?....-
-Penso alla gioia...di stasera...io e te....-
-La gioia e' una cosa seria.-
-E' come le altre volte che stiamo insieme, ma anche non lo e'....-
-Siamo uniti di piu'. Ci vogliamo molto, molto piu' bene e ci frequentiamo per capirci sempre meglio. Stiamo insieme per capire....dove andremo.....-
Ecco, ci aveva definiti. E anch'io ero d'accordo: una coppia vera lo si diventa dopo, quando si e' imparato a stare insieme e le anime legate sono cresciute l'una sull'altra, l'una per l'altra. Ed e' una cosa che credo di non avere mai vissuto cosi'.
-Io spero che andremo in un luogo bellissimo.....come quelli che ho conosciuto con te.....spero potremo passeggiare nella felicita', che di questi luoghi e' il piu' ampio, e tutti quanti li contiene....-
A queste mie parole, Ermal non ha detto niente, ma mi ha portato verso di se' , chiudendomi stretta nel suo abbraccio e lasciandomi dei baci sulla fronte. Credo si sentisse in qualche modo responsabile della mia felicita', quanto io della sua.
Aveva i capelli sparsi sul cuscino e come mi guardava.....era adorabile.
-...un giorno, io, tutta questa tristezza, la buttero' dietro le spalle, ma non perche' tutto sara' perfetto, ma perche' con le imperfezioni che ho e che sono ci avro' imparato a condividere la vita, senza sensi di colpa.-
-L'imperfezione ci accompagna tutti i giorni, non dobbiamo avere sensi di colpa. L'imperfezione non e' negativa di per se'....E tu ti meriti una vita senza alcuna tristezza.-
-Mi aiuterai?....-
-Come posso, si'. E spero che basti.-
Mi parlava vicinissimo e mi metteva i capelli sciolti dietro le orecchie, poi e' sceso verso le spalle e me le ha baciate piano. Io devo avere avuto una specie di piccolo sussulto, perche' lui mi ha sorriso in un modo strano, quasi contento che io, in quel momento, stessi bene.
-Continuo?....-
-Si'....-
Io ho messo le mani sotto la sua maglietta e ho iniziato ad accarezzarlo lentamente, fino a quando si e' messo sopra di me, ma senza schiacciarmi, si reggeva sulle braccia. E mi guardava. E sorrideva.
-Aspetta che me la tolgo....- mi ha detto. Mi parlava molto dolcemente, mi accarezzava con le mani, le labbra, la voce, le parole.
Gli ho passato anche le mani sulla schiena e lui si e' buttato su di me. Volevo sentire il calore del suo corpo contro il mio, mi sentivo desiderata e lo desideravo.
Mi sono lasciata andare al sentimento, all'istinto, quello che era, ed e' stato bellissimo. Lo descrivo per non dimenticarlo e, ogni volta,riviverlo, perche' con la penna fermi un'emozione e non le permetti di affievolirsi fino a sfumare via sulla linea inesorabile del tempo che abiterai.
-Mi....spoglieresti?.....- gli ho chiesto:-...Se vuoi....-
-Certo che voglio...- rise come un ragazzino che ha appena sentito un'ovvieta':-...ma prima di farlo volevo essere sicuro che lo volessi anche tu.....-
Ermal mi ha spogliato dolcemente e con anche un po' della sua timidezza. Abituata a mani molto piu' irruenti e violente, come quelle di Rocco, o un po' incerte come quelle di Andrea, quelle di Ermal erano una continua carezza che mi rilassava dentro, permettendomi di provare quel piacere che non mi apparteneva piu'.
Mi ha visto nuda per la prima volta, e io ho visto lui, che si e' spogliato subito dopo di me.
Ci siamo scoperti a carezze,senza tralasciare nulla. Ermal e' molto delicato e ha una finezza innata anche nei momenti di passione. Non e' mai eccessivo, o volgare. Al massimo prende un po' in giro se stesso, per il suo fisico che non gli piace, nonostante io lo incoraggi, dicendogli che, cosi' com'e', sta benissimo.
Il suo corpo sul mio, che sudava con il mio, mi riempiva di stupenda passione e sarei andata avanti per ore a farmi toccare da lui, e a ricambiarlo.
Non immaginavo mi sarebbe piu' accaduto di fare l'amore fortemente coinvolta. Andrea mi diceva che ero fredda. In effetti non provavo magia. Con Ermal, invece, si', e credo fosse proprio lui a fare la differenza.
Lo sentivo dentro di me mentre mi riempiva di baci. Dovevamo ancora capire bene cosa ci piacesse di piu', andavamo per tentativi,ma con il tempo avremmo imparato tutto a memoria.
Averlo in me, cosi', e' stata un'emozione di anima, corpo e cuore di cui spero di non dovermi pentire. E questa e' la mia solita paura che rovina il momento.
-Come stai, amore?...- Ermal me lo ha chiesto subito, appena si e' sdraiato, ad occhi chiusi, accanto a me. Aveva il viso un po' sudato, e mi aveva chiamato "amore".
Non era un po' presto, forse?..... In quel momento, pero', mi ha fatto moltissimo piacere, perche' gli era venuto spontaneo.
-Sto in uno scampolo di temporanea felicita'. E tu?....- Con la mano gli allontanavo i capelli dalla fronte.
Ermal mi ha fatto un sorriso che avrei voluto fotografare per tenerlo sempre con me, perche' anche con le parole non lo so descrivere. Non doveva piu' certo dirmi come stava. L'ho baciato sulle labbra, profondamente e poi lui ha coperto per primo il mio corpo con il lenzuolo. Io mi sono voltata di spalle e lui mi ha stretto da dietro, annullando ogni distanza tra di noi.
-Buonanotte, piccola anima. Grazie.- mi ha sussurrato.
-Perche' mi ringrazi?....-
-Perche' mi hai dato tutta te. Non e' scontato.-
-Anche tu. E poi hai avuto cura del mio corpo, rispetto....E questo non e' scontato, per me.-
Mi sono voltata verso di lui, sciogliendo la presa che aveva su di me, per guardarlo. Nessuno mi aveva mai guardato in quel modo. Ermal era dolcissimo, l' ho stretto forte io,e mi sono addormentata addosso al suo respiro.
-Sei dolce e appassionato. Ti ho trovato!- ho scherzato, quando ormai eravamo quasi addormentati tutti e due e un nuovo, ma piu' piccolo sorriso, e' sorto sulle sue labbra.
Ho dormito bene, anche se nel letto di Ermal si stava abbastanza stretti e mi sono svegliata riposata, stamattina. Avevo lasciato di la' la borsa con il telefono e non avevo idea di che ore fossero. Mi sono girata con calma nel letto, per non dare colpi a Ermal, siccome lo spazio era poco, con l'idea di prendere il suo, e l'ho trovato gia' sveglio.
-Buongiorno, bellezza.- mi ha detto, poggiandomi una piccola rosellina sul cuscino.
-E questa?! Da dove l'hai fatta uscire, incantatore?!-
-Dal mio balcone!- Non avevo mai notato che avesse dei fiori.
-Me li cura Vittoria. Lei e' bravissima, io sarei un disastro totale, anche perche' non ci sono mai e quando ci sono, non ci presto attenzione, ho altro da fare, ho cento cose per la testa....-
Ho preso il fiore in mano: era curato con dedizione, si vedeva.
-Aveva delle spine, ma te le ho tolte, cosi' non ti fai male....-
-Senti, Meta....Avvicinati un po'.....-
Lui si e' sdraiato mettendo la testa sotto il mio collo. Li' la mia pelle e' piu' integra e sono piu' sensibile, perche' ho subito meno interventi chirurgici, mentre sul viso quasi una decina in due anni.....ma lasciamo stare......Comunque li' mi solleticavano i suoi capelli e anche sul petto, dove andavano poi a finire.
-....Tu credi che dopo ieri notte io sia pazza di te?!?-
-No.- me l' ha detto senza ridere, era serio.
-Ah, per fortuna, perche' ti saresti sbagliato di grosso! Io non saro' mai ai tuoi piedi, capito,Meta?...-
-Afferrato, ma lo sapevo gia'. Ti conosco bene oramai....-
Si e' tirato su e mi ha detto che doveva sistemarsi e prepararsi poi per la partenza.
Anch'io mi sono alzata, gli ho sistemato il letto e preparato la colazione. Mi sarei lavata a casa, con calma, perche' sentivo che lo chiamavano al telefono, era parecchio occupato e volevo lasciarlo andare con calma.
Svolgevo le cose meccanicamente, perche' riuscivo a pensare solo a una cosa: ho fatto l'amore con Ermal. Stanotte ho fatto l'amore con Ermal. E per me questo gesto ha sempre significato molto, specialmente la prima volta. Con Andrea ci sono voluti mesi prima di fidarmi e poi dargli accesso al mio corpo....Con Ermal, invece.....ci consideravamo migliori amici solo fino a pochi giorni fa! Per lui, fare l'amore con me, che senso aveva avuto? Di certo non glielo potevo chiedere velocemente, prima di ripartire per il tour!
-Grazie mille....!- mi ha detto,grato, quando ha visto che era tutto pronto per la colazione.
-Di niente...Sei pronto?...-
-Si'.-
Indossava dei vestiti comodi: una maglietta dei Rolling Stones e un paio di jeans.
-Piantala con le giacche! Canta cosi' stasera.- gli ho consigliato.
-Cosi'?!-
-Certo, siamo in estate, come vuoi cantare? Pero', se vuoi, ti posso procurare un bel cappotto, quello fa ancora piu' figo della giacca.....!-
-Si', si, vieni qui e piantala di sfottermi,asfaltatrice che non sei altro!-
Mi ha preso da dietro e mi ha morsicato il collo, con abbastanza forza da farmi ritrarre e dargli uno schiaffetto.
-Ma sei scemo?! Mi hai fatto male! E poi mi lasci i segni! che racconto a casa?! Che Ermal e' un mezzo vampiro,eh?!?....-
-Non ti ho lasciato niente, smettila!-
-Va beh, sta' zitto e mangia, va'!-
Ermal mi ha accompagnato a casa prima di correre via, con la macchina grande,anche se io ho insistito per andare a piedi e farmi due passi, che mi avrebbe fatto anche bene. Doveva passare a prendere Vigentini ed era di strada.
-Ci sentiamo stasera.- mi ha detto, prima di salutarmi e io stavo per scendere.
-E un bacetto? Non me lo merito?!-
Mi sono voltata, con il sorriso.
-No. Te ne meriti due,in effetti: uno per stanotte.....e uno per incoraggiamento per i prossimi concerti, anche se non ne hai bisogno!- Glieli ho dati entrambi sulle labbra, ma senza approfondire troppo e poi gli ho accarezzato il viso.
-Ciao.- gli ho detto, ponendogli un'ultima richiesta:-Ti togli un attimo gli occhiali da sole? Voglio salutare i tuoi occhi....-
Ermal mi esaudi' subito e io gli ho fatto il primo, o forse il secondo, complimento da quando ci conosciamo: non mi piace fargli montare la testa!;-) Allora faccio un po' l'avara, ma ogni tanto....qualcosa mi scappa!
-Sono fantastici!-
-Lo dici solo perche' non conosci abbastanza i tuoi e la luce che trasmettono.-
-"....ma se tu vai via...porti i miei occhi con te.....".- ho citato, facendolo sorridere.
A casa mi aspettava Francesca con la solita faccia di quando sto la notte da Ermal, ma stavolta aveva ragione! Ma,ovviamente, non le ho detto nulla,dato che dovevo metabolizzarlo anch'io.
Giorgia era gia' sveglia ed e' rimasta delusa, perche' sperava che Ermal salisse a salutarla.
-Doveva andare, altrimenti come fa a cantare stasera?!- le ho spiegato io e verso sera gliel'ho fatto chiamare con una videoconferenza su whatsapp. Lui era impegnato, ma ha risposto lo stesso e le ha fatto ascoltare e vedere tutto il soundcheck. Sono molto felice che ci tenga a lei cosi' tanto, e non perche' e' mia figlia. Le ha voluto bene subito, quando ancora tra noi c'era davvero solo amicizia, e l'affetto e' stato reciproco. Se credessi nel destino come una volta direi che c'e' qualcosa per cui, da sempre, facendo giri immensi, doveva andare cosi'. Ma non voglio che si leghi troppo ad Ermal: ho sempre paura delle solite cose e non riesco a fidarmi totalmente dell'amore. Se dovesse andare male, Giorgia ne soffrirebbe. E io non vorrei mai.Spero che, in ogni caso, Ermal si ricordi sempre di lei.
Poco fa, prima che si addormentasse, le ho chiesto cosa le piacesse cosi' tanto di Ermal.
-Il sorriso e come parla.-
-Perche'? Come parla?....-
Ero molto curiosa.
-Da simpatico. Ma vuole sposarti, come Andrea?...-
La domanda mi e' piaciuta, ma mi ha anche lasciato un vuoto attimo di imbarazzo, da riempire. Non volevo ne' deluderla ne' illuderla e nell' immediatezza non era facile.
-Direi che e' un po' presto. Ma penso che, quando ha tempo, stara' volentieri con noi....-
Giorgia si e' addormentata, io scrivo sul quaderno accanto a lei, poggiata sul comodino, voltandole le spalle a gambe incrociate. Ermal avra' terminato il concerto. Aspetto la sua chiamata..... Ermal ci fa bene e non voglio pormi troppe domande su di noi. Spero di riuscire a gestire i miei contrasti, per non rovinare tutto il bello che abbiamo."
Valentina chiuse il quaderno e ci inseri' la penna. Aveva scritto tutto di fretta e le faceva male la mano. Butto' la testa sul cuscino e guardo' qualche fan page su Ermal, che seguiva: qualcuno che era al concerto aveva gia' postato qualcosa e Valentina fu contenta di vedere che lui aveva seguito il suo consiglio. Dopo un po' si era tolto la giacca ed aveva continuato a suonare con una maglietta. Ripenso' alla notte precedente e che davvero avrebbe voluto sapere cosa per lui avesse significato. Sperava di riuscire a chiederglielo, o a capirlo, intanto, di lui, voleva vivere tutto.
Decise di scrivergli per prima, inviandogli qualcosa che gli avrebbe sicuramente fatto piacere.

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