CAPITOLO 88-La chiusura del cerchio

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Auguri!!!! Hai visto che foto che ho trovato riordinando casa?!:-) Bella dentro e fuori, sempre, oggi e ieri

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Auguri!!!! Hai visto che foto che ho trovato riordinando casa?!:-) Bella dentro e fuori, sempre, oggi e ieri. Tu e Chicca, sempre insieme, inseparabili. Erano profonde le tue riflessioni. Era romantico, grande e buono il tuo cuore. Erano divertenti le tue battute. Era triste da vedere la tua insicurezza. Era un po' graffiante la tua schiettezza. Era vasta la tua intelligenza. Era circa l'anno 2000. Ricordo che uscisti con Chicca e una vostra amica in pizzeria, e poi faceste un giro, ma tornaste presto: coprifuoco alle 11. E ti ricordi le torte che ti facevo quando eri piu' piccolina?....Quella con la frutta e la crema era la tua preferita....E Chicca, che aveva 4/5 anni, e soffiava le candeline per te!...Ritrovare questa tua fotografia ha riaperto il cassetto dei miei ricordi....e quanta tenerezza! Sono contenta che dopo le pene, finalmente quest'anno potrai festeggiare di nuovo. Chicca mi raccomandava di non scriverti niente, che non volevi, ma io disobbedivo, e te li facevo lo stesso, con un messaggio breve e conciso, a cui tu mi rispondevi freddamente. "Grazie, ma non serve". Questo accadeva fino a un anno addietro. Stavi male, tesoro. Io pero' ho sempre sperato,e lo dicevo a Chicca e anche a tuo padre, che tu ti rifacessi una vita, una vita vera, come volevi, perche' cio' che ti aveva fatto quello stronzo, e tutte le paure, non era bastato. Che questo anno sia finalmente alla tua altezza. Sei nata in orimavera ed hai infatti la capacita', sempre, di rinascere. Spero potremo vederci presto. Verro' sicuramente a trovarti quando nascera' la bambina. Un forte abbraccio e i miei migliori auguri per gli ultimi mesi di gravidanza. Coraggio, quasi ci siamo!! Ti voglio bene. Zia"
Messaggio whatsapp ricevuto da Valentina alle 00:35 del 20/04/2019

PENSIERI DI VALENTINA
Oggi, o meglio, ieri, dato che e' ormai notte, ho compiuto 33 anni. Si', sono nata il 20 aprile 1986, lo stesso giorno di Ermal, cinque anni dopo. Ma lui non lo sa. E' strano come in tutto il tempo assieme, in mezzo ai miliardi di discorsi di tutti i tipi che abbiamo fatto, non ci siamo mai detti la nostra data di nascita. Io la so per sfinimento, da anni, da Francesca, ma lui non mi ha mai visto i documenti, ne' ne abbiamo mai voluto parlare. Per noi i compleanni non contano. E forse sarebbe interessante parlarne e chiederci perche'. Probabile che il motivo sia lo stesso.
Abbiamo fatto una figlia insieme, anche se non era cercata, ma e' arrivata con amore, e quindi e' lo stesso, sappiamo tutto l'uno dell'altra, ma non le cose "basilari", come questa. Oppure superficiali, chi lo sa....
Sono uscita dal mondo per un po' e adesso, lentamente, ci sto tornando. Cio' che ho vissuto e' stato meraviglioso, ed e' stato anche per me il migliore compleanno della mia vita, perche' mi sono sentita inondata d'amore. E non solo l'amore del mio compagno, e delle persone della mia vita, ma anche quello meno scontato, e piu' difficile da conquistare,e che per questo mi commuove. Credo sia stata l'unica volta, dopo anni, in cui il mio compleanno e' stato degno di risorgere, e di avere il suo spazio emotivo in me, perche' ha recuperato il suo senso affettivo, a partire da me stessa e dal bene che adesso mi voglio, che ho ritrovato.
Mi rigiro nel letto, e' tardissimo, ma non so quanto: e' come se ai concerti ci fosse quel non-tempo e non-luogo della scrittura. E io, che dicevo di non essere il tipo per certe cose, di non esserlo piu'. E io che, invece, ogni volta respiro infinito nella finitezza delle vite umane che si uniscono insieme e i concerti di Ermal sono un'esplosione di amore. Anche di energia, ma un'energia affettuosa. Scorre affetto, affetto vero, sincero, reale e il suo "vi voglio bene" e' sincera, proviene dal cuore.
Sono stata a pochi concerti, ma quelli di Ermal sono un abbraccio di amore, perche' e' lui ad essere autentico fino in fondo, autentico sempre, che "non se la mena per niente", come ha detto Alessandro (J-ax), che Francesca ha avuto il piacere di conoscere per la prima volta, dopo avere passato, da adolescente, una fase "rapper" (ma allora era rap vero); si e' intrattenuta un po' nel backstage, dove Vigentini l'ha trascinata di forza, perche' non voleva. E alla fine ci e' andata anche Lorena.
C'e' stata allegria, con tutti. Io ero un po' stordita, ma di quella confusione bella, a cui poi metti ordine e che ti fa sentire, per qualche ora, a contatto con la vera essenza delle cose, e della vita. E nella pienezza di pochi attimi, ti senti oltremodo fortunata, e solo toccando l'essenza te ne rendi conto veramente.
Io l'ho toccata al concerto di Ermal, il mio cuore si e' aperto tante volte per accogliere quella specie di bellezza che solo ai suoi concerti ho recepito, quella luce abbagliante che copre ogni volta i rumori stridenti di tutte le esistenze che li' si incrociano. E li rende bellezza. Pura. Vivida. Semplice.
E' come qualcosa che non ho del tutto vissuto, un'emozione al limite del senso di emozione stessa, perche' ogni cosa va condivisa affinche' si espanda nella sua bellezza.
Ermal e' bellezza. L'ho scritto nel libro mesi fa, e lo ripeto oggi, a prescindere dall'amore di compagna che provo per lui: lui non e' come gli altri. E sono orgogliosa di essere la donna al fianco di questo uomo, di questo "mago", che ogni volta compie i suoi incantesimi, nella piu' totale e stupenda semplicita'. E se un tempo pensavo che certi comportamenti fossero dettati dalla strategia di tenersi buono il pubblico, oggi so che tutto cio' che Ermal dice o fa, e' reale, e' spontaneo, e' come so essere anch'io. Non ho mai saputo fare "calcoli" opportunistici, ragionare in questi termini. E anche lui. Francesca aveva ragione su di noi, per quanto assurdo potesse sembrare. Ed era veramente assurdo!!! Eppure....aveva ragione. L'aveva sempre avuta e la pazza, a non credere piu' a niente per il dolore che avevo dentro, ad "accontentarmi" perche' avevo sbagliato ed era irrecuperabile la mia vita, a darla vinta, cosi', a chi aveva voluto distruggermi, ero io.
Ancora non so bene descrivere cio' che ho provato al concerto, che ho vissuto alla ricerca di emozioni, che ho annusato in ogni singolo istante.
Io e Giorgia eravamo nel backstage, con un sacco di gente, e ci siamo destreggiate: e' stato piacevole rivedere anche la prof, poi abbiamo cenato insieme, ma in modo leggero.
-Cercatevi un posto qui vicino e andatevi a mangiare qualcosa di meglio. Voi vivrete il concerto da pubblico, quindi dai! Poi te devi mangiare, Vale.... Non so dove indirizzarvi qui vicino.....-
Ermal si era rivolto agli altri e mi stava dando il suo portafoglio.
-Tieni.....-
-Ma cosa fai?!?!- gli ho detto io, ridandoglielo indietro:-Non mi serve!! E poi voglio mangiare qui. Mi ricorda troppo in estate....!-
Ermal, che indossava ancora una maglietta bianca, prima di indossare i vestiti di scena ( fosse per me, l'avrei spinto fuori cosi', e non con la giacca sbarluccicosa alla Ken anni '80, anche se gli stava bene in realta', ma sfotterlo e' stato divertentissimo e poi lo voglio piu' sicuro di se', non il solito timidone....), mi ha attirato a se' e mi ha lasciato un piccolo bacio sulla testa, tra i capelli. Gli piaccio come sono. Gli piaccio quando dico certe cose. Okay, tiriamocela: gli piaccio sempre!
Alla fine ho rivissuto tutto, con gli occhi di oggi, ma alla ricerca costante di quelli di ieri: ieri avevamo paura. Paura di amarci. Paura di dircelo. Trincerati dietro un "amici e' meglio" a cui, sinceramente, non credevamo ne' lui ne' io. Dormivamo insieme, ma lui non mi toccava. Credevo di non piacergli, ma ogni volta che mi guardava, capivo il contrario. Sapevo che non era vero, ma dovevo convincermene perche' avevo paura di vederlo cosi' "diverso", cosi' "come l'avevo sempre cercato", cosi' troppo "l'uomo che volevo". Io ero bloccata, lui pure, e rendevamo complicato tutto, ma forse proprio questo rendeva le emozioni cosi' incontenibili. Ed e' quasi ridicolo ricordarcele. Le ricordo io, e so che le ricorda lui. E vederlo felice, nel suo giorno speciale, dava luce ai miei occhi

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