CAPITOLO 6-Inaspettatamente

323 17 0
                                    

Quando Giovanna arrivò un po' trafelata e con addosso il suo solito profumo forte e i gioielli vistosi che parevano una scultura, Valentina si sentì subito in ansia: era certa che volesse parlarle della pausa con Andrea.
-Ho poco tempo....- le disse, sedendosi al bar dove si erano date appuntamento e ordinando due caffè, senza neanche chiedere a Valentina.
Beh, se aveva fretta, allora forse non voleva parlare di Andrea....
-Dimmi....-
Valentina si sentì sollevata quando capì che era, infatti, altro di cui Giovanna voleva parlare.
-Allora....-esordì concitata:-...L'ho appena saputo....Ti ricordi quando ti avevo proposto un lavoro?...-
-Certo!-
-Ecco, premettendo che non c'entra niente quello che c'è con Andrea o la pausa che mi pare vi siate presi, ma che te lo offro perché credo in te....-
-Grazie.....-
-....Ti chiedo soltanto di fare per me quello che ami di più: scrivere.-
-Perfetto! E cosa dovrei scrivere?...-
-È un lavoro piacevole ma impegnativo, per questo dovrai pensarci bene prima di rispondermi. Dovrai scrivere un libro, la biografia di un artista importante e molto amato.-
-E come dovrei fare per scrivere su questa persona? Dovrei informarmi bene sul suo conto...-
-No. Dovrai incontrarla. È già tutto organizzato, ho un calendario provvisorio che poi aggiusterete voi a seconda delle esigenze....visto che trascorrerà tutta l'estate in tour. Comunque la risposta che aspettavo è arrivata: l'artista ha accettato il progetto e di incontrare, quindi, la mia collaboratrice-che se vuoi sarai tu- a cui si racconterà. È un lavoro molto grande ed importante,Valentina. È impegnativo, quindi ti chiedo se te la senti di accettarlo,avendo anche una bambina...Non farti problemi a dirmi anche di no. L' importante è che se accetti, dovrai prendere il lavoro molto seriamente.-la ammoni'.
-....Ovviamente sarai pagata bene e ti metterò in regola con un contratto temporaneo come collaboratrice esterna.-
-Quindi io dovrei scrivere di questa persona famosa rielaborando quello che lei mi racconterà di sé?....-
Non era il tipo di lavoro che si era aspettata perché lei, fin dall'
infanzia,era abituata a scrivere racconti di fantasia in cui c'era molto di sé ma non aveva mai scritto niente che riguardasse qualcun altro, quindi comprese immediatamente la portata della sua responsabilità in un territorio inesplorato.
-Sì, più o meno. Poi vedrai tu come organizzare il tuo lavoro. Ti lascio carta bianca, l'importante è che lavori molto seriamente. È un progetto importante.-
La ragazza assenti', ponendo alcune domande sulla persona di cui avrebbe scritto: non provava molta simpatia per la gente ricca e famosa, che spesso si dà le arie e ti guarda dall'alto in basso con supponenza e superiorità. Valentina aveva un carattere aperto e divertente ma il suo passato la bloccava, così come il suo aspetto fisico: sicuramente il Vip non si aspettava di trovarsi davanti qualcuno come lei. Sapeva che la gente di un certo ambiente, spesso boriosa ed ignorante, è abituata a certi standard e a un determinato modo di porsi, quindi il suo volto avrebbe sicuramente creato reazioni ben visibili, che avrebbero inevitabilmente innalzato un muro tra Valentina e il suo interlocutore. Questo avrebbe condotto a problemi di comunicazione e di intesa tra loro, elementi imprescindibili per scrivere di qualcuno con trasporto e partecipazione perché, per comunicare qualcosa non basta redigere una cronaca della sua vita e carriera, ma bisogna metterci sentimento.
-Chi è questa persona?- domandò a Giovanna:-Uomo o donna?....-
-Uomo....- le rispose con un risolino:-...che a quanto pare piace alle donne....-
-Ah, bene!- ironizzo' Valentina. Un vip narcisista e vanitoso. Perfetto!
-....Età?.....- sperava vivamente non fosse un ragazzino superficiale pieno di sé, un insopportabile divetto-meteora idolo delle ragazzine,a cui avrebbe volentieri versato una secchiata in testa.
-È giovane, tra i trenta e i quaranta. Non dovresti avere difficoltà a rapportarti.....-
-.....E in che ambito si è fatto conoscere?....- Valentina temeva la risposta: se fosse stato un calciatore vanitoso e incapace di coniugare un congiuntivo?.... Oppure uno pseudo rapper di quelli che andavano tanto di moda, che intercala cin i suoi "bella fra'!!!! Bella zio!..."? Valentina rabbrividi'. Avrebbe preferito persino un Nerd autore di un videogioco! O un noiosissimo giovane scienziato cin la erre moscia.
-È un musicista, un autore ( gran parte dei successi discografici degli ultimi anni sono opera sua), e un cantautore.-
-Ah!- Valentina sgrano' gli occhi:- E che altro??- domandò ironica.
Era peggio di come aveva temuto. Si sarebbe trovata davanti un tipo eccentrico quasi coetaneo, pieno di sé, abituato a belle donne e serate mondane e di sicuro avrebbevstorto il suo regale nasino di fronte alle cicatrici che attraversavano il volto di Valentina. L'avrebbe guardata con curiosità, o con pena, e il loro rapporto sarebbe finito lì. Valentina avrebbe innalzato il muro e sarebbe stato impossibile scrivere anche una sola riga su di lui.
La gente così famosa se ne sbatte altamente delle sofferenze altrui e ls gentilezza non sa nemmeno cosa sia: è solo piena di se stessa e vuole essere osannata, adorata e pretende di camminare sempre su un tappeto rosso, tutte cose che lei non avrebbe fatto mai.
Più ci pensava e più sentiva che sarebbe stata una sfida per se stessa.
-Che altro....vediamo....- rise Giovanna, che doveva averlo in simpatia, o che simpatizzava oer il seguito che avrebbe avuto una biografia su di lui.
-...È amatissimo da tutte le generazioni. Non ha un target di fan.-
Valentina non riuscì a trattenere un'espressione ironica.
-Non ti vedo molto convinta....-
-Non è che non sono convinta. È che mi sento un po' a disagio. Un po' tanto. Cioè. ...mi trovo davanti un gigante, io che sono una formichina zoppa....-
-Se il problema è questo, Vale...Non ti devi preoccupare....Tu non sei una formichina zoppa, sei una ragazza intelligente che di sicuro saprà fare bene il suo mestiere. Ma se non te la senti....e' un'altra cosa...e dovresti dirmelo in giornata, poiché devo confermare l'incontro.-
-Quando ci sarebbe questo primo incontro?...- domandò, tirandosi indietro una ciocca dei suoi lunghi capelli, che portava sciolti.
-Dopodomani.-
-Così presto?!-
-Sì, in mezzo ai suoi impegni....-
"Bene, perfetto. Mi concederà udienza manco fosse il Papa, mi verrà il torcicollo a guardarlo dal suo piedistallo e in più chissà tra un impegno e l'altro, quante belle gallinelle conoscerà alle feste...Sarà un musicista antipaticissimo, più gasato della Coca Cola appena aperta. Ahhhhhh!!!!"
Valentina gridò aiuto dentro di sé, ma accettò il lavoro:-Va bene. Farò del mio meglio.-
-Puoi pensarci fino a stasera ma l'importante è che la tua risposta sia definitiva. Non abbandonarmi poi a metà strada!-
-No, non sono il tipo. Se inizio, porto a termine, anche se dovesse starmi sulle scatole o trattarmi da fenomeno circense vittoriano.-
Pronunciò a fatica le ultime parole ma scelse di mettersi alla prova: con Andrea era a un punto morto, la sua esistenza pendeva sempre dalla parte dell'insicurezza e inoltre quel lavoro avrebbe fruttato un buon guadagno. Francesca aveva uno stipendio da impiegata e Valentina si faceva pagare bene le sue lezioni private ma era sempre un po' difficile arrivare a fine mese e soprattutto riuscire a garantire un avvenire a Giorgia.
Valentina doveva mettersi alla prova e svoltare. Non c'era molto altro su cui riflettere. L'avrebbe fatto per Giorgia, visto che per ora nin riusciva a darle una famiglia a causa delle ferite che non aveva ancora rimarginato dentro.
Si sarebbe presentata allo smorfiosetto personaggio cercando di mettere lui a disagio. Sarebbe stata fredda e distante e l'avrebbe atterrato anche se si fosse presentato su un grattacielo. Sarebbe stata una donna sicura di sé, per evitare di essere "guardata" e per apparire forte e per niente sconfitta dalla vita e dalle numerose cicatrici. Non sarebbe stato così facile ma doveva provarci per il guadagno, per Giorgia.
-Chi è questo artista?- chiese.
-Ermal Meta.-
Le scappò una risatina isterica. Non riusciva a crederci.
-Lo conosci, vero?...-
-No, per niente. E quel poco che conosco me lo rende insopportabile.-
Giovanna si mise a ridere ma Valentina era seria.
-No,no, ma va bene. Meglio. Sarà una sfida vera e propria. Credo di averne bisogno.-
La sensazione di beffa del destino non la abbandonò per l'intero pomeriggio, fino a quando tornò a casa e solo il sorriso di Giorgia le accarezzo' l'anima. Decise di non dire niente a Francesca, che comunque notò la sua aria assorta e le chiese se qualcosa non funzionava.
-Sì, è vero. Sono pensierosa.- ammise Valentina, versando l'acqua alla figlia, a tavola. Lei era intenta a guardare un cartone animato.
-Ancora per lui?...-
-No. Ma scusami ma non vorrei parlarne adesso. Sono già abbastanza scossa io senza.....- "....che per il motivo opposto ti ci metta anche tu...."
-Scossa?! Ma che è successo?! Ma guarda che mi fai preoccupare,oh!-
-Non devi. È una cosa da nulla. Si tratta di un lavoro.-
-Ah....quello che ti aveva proposto la mamma di Andrea...!- si ricordò Francesca.
-Sì, quello. Ma ti prego. Non fare domande.- Scandi' le parole fino a farla ridere mentre impiattava l'insalata di riso, secondo le dosi abbondanti imparate da sua madre, la zia Rosaria, che la cognata non poteva sopportare. La mamma di Valentina, infatti, la considerava inaffidabile.
-Ma dai, cosa mai ti avrà chiesto di fare?!- rise Francesca.
-Diciamo che devo scrivere una cosa...-
-Beh, fin lì ci ero arrivata. Cosa dovresti fare? La fashion blogger?..A parte che ce la faresti perché stile ne hai, ma credo che possa essere l'unica cosa che ti disgusterebbe....-
-No. Devo scrivere un libro...su un'altra persona...E non l'ho mai fatto. È un tipo famoso e potrei non sopportarlo!-
La cugina rise di nuovo:-Chi è?...-
-Non lo so. E comunque non lo trovo affatto divertente. Sarebbe un problema per me, se così fosse....Non riuscirei a scrivere. La mia creatività è onesta e non potrei elogiare qualcuno che non sopporto.-
-Cerca di essere professionale e imparziale. A me piacerebbe scrivere su Bizio....Ha una poetica straordinaria.....A parte che non so scrivere come te, ma su di lui lo farei volentieri....Anche perché so un po', ma non molto della sua storia....Potrei scoprire qualcosa di emotivamente coinvolgente...-
-E chi diavolo è Bizio????-
L'espressione perplessa di Valentina fece ridere persino Giorgia.
-È Fabrizio Moro. Per favore non dirmi che devo spiegarti chi è...!-
-No, so chi è, ma come Bizio mi era sfuggito....-
-E comunque,Vale, chi se ne frega del personaggio famoso odioso. Tu devi solo fare il tuo mestiere, mica sposartelo!-
Valentina le spiegò le sue fragilità e paure e lei seppe confortarla, come sempre.
-Devi vincerti,Vale!-
-Lo so, infatti ho intenzione di accettare proprio per questo.-
Valentina provò ad informarsi su Ermal Meta attraverso alcuni video di youtube ma dopo poco dovette rinunciare: niente. Non lo sopportava e l'idea di avercelo lì vicino le provocava quasi disgusto.
Secondo Valentina lui recitava un personaggio per vendere di piu ed era convinta che nemmeno scrivesse davvero le sue canzoni.
E anche la storia dell'affetto ricambiato con i fan doveva essere tutto un modo di farsi benvolere. Non credeva possibile una cosa del genere, non l'aveva mai sentita.
Valentina ricordava ancora la tristezza dei peluche lanciati sul palco dalle fan, quasi tutte adolescenti come lei, di un gruppo americano dell'epoca,che gli addetti passavano subito a raccogliere in un inequivocabile sacco nero. Tutto l'affetto delle ragazzine finiva letteralmente in spazzatura, per questo Valentina non ci era cascata e aveva ammonito anche la cugina, che amava quella boyband tanto quanto lei.
I cantanti, costruiti e istruiti su come dovevano svolgere lo spettacolo, scaletta compresa, mossi come marionette da qualche impresario che forse, poveretti, li sfruttava, salivano sul palco, facevano la loro performance programmata, con scenette preparate e il rapporto con le fan era molto distante, frontale. E come loro molti artisti.
Ermal, invece,azzerava le distanze, era come un amico, aveva una grande confidenza con la gente. Ma non poteva essere disinteressata e sincera. Nessuno è così. Tutti usano tutti. La legge della giungla. Non esiste amore.
Valentina aveva imparato a sue spese che "il troppo stroppia": se qualcosa pare "troppo bella" per un brutto mondo, deve esserci sotto qualche trucco. E il trucco del Meta era finalizzato ad ottenere più visibilità, fama,gloria, vendite, profitti.
Bravo stratega. Valentina lo credeva di certo un tipo spocchioso che, con sufficienza, le avrebbe concesso due minuti del suo prezioso tempo.
Ma le serviva quel lavoro, per gli ottimi guadagni e per se stessa. Quindi accettò senza più ripensamenti.
Mandò un whatsapp a Giovanna mentre si accorgeva che Andrea non le mancava.
Che lui ci fosse o no, sentimentalmente faceva lo stesso.Nemmeno lui l'aveva più chiamata dopo l'ultima discussione nonostante per lui forse fosse difficile starle lontano. Probabilmente si era imposto il silenzio come necessario per capirsi meglio.
Quando sarebbe finita la pausa di riflessione?....Valentina non lo sapeva, forse non le importava.
Non lo amava. Voleva solo il bene di Giorgia ed era questo l'unico motivo che la agitava: da sola non era mai stata niente.
"Bene! Se ne sei convinta, domani passa da me, che firmiamo il contratto! Buona notte. Giovy"
************












Quasi niente (STORIA COMPLETATA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora