"Prima che la notizia vada a finire nelle mani del gossip, preferisco rivelarla io stessa: ho scoperto che Ermal ha un amante (al maschile) e che con lui trascorre moltissimo tempo. È stato lui stesso a dirmelo, raccontando del loro incontro come un autentico colpo di fulmine, e da allora non si sono più lasciati. Spesso, la notte,che è con lui io so stanno amoreggiando insieme e che lui lo sta toccando con appassionata delicatezza.
Quando l'ha incontrato, è tornato a casa euforico, e me l'ha fatto vedere in una fotografia, dicendomi che poi si sarebbe attivato per farmelo conoscere. È nato nel 1937 e, prima di trovare il migliore amante che potesse desiderare, ne ha fatta di strada. Ne ha viste di storie. Ne ha incontrate di mani. Ne ha ascoltare di emozioni. Ne ha custoditi di segreti. Per cui è un lui molto affascinante con cui interagire, da accarezzare. Ermal dice che ci hanno messo tanto tempo per trovarsi, ma credo ne sia valsa la pena. Insieme, sono pura armonia.❤️Ditemi la verità: ci avevate creduto che fosse una persona, eh?! Scherzetto!!!!!😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂 (Ma che ci dedica tanto tempo è vero😉).
Buona estate!!!!!! Statemi bene. Ogni tanto ci vedremo in tour😉.
Volevo salutarvi così ❤️. Vale"
Quando Ermal leggeva lo scherzo di Valentina sui social, non riusciva a smettere di ridere. La sua ironia era bellissima e, se con essa, Valentina aveva voluto dirgli che, forse, stava un po' esagerando con il pianoforte d'epoca.....non poteva non darle ragione, anche se, nei giorni che precedevano la partenza del tour, Ermal non aveva mai trascurato la famiglia, nonostante gli impegni, le riunioni, e gli "incontri amorosi" con il pianoforte, come diceva lei. La sua ironia affettuosa era, per lui, sempre adorabile. Del resto, non aveva mai nascosto di averla notata per le sue battute e per il suo modo, inizialmente un po' altezzoso, di trattarlo. Ma nel suo sguardo profondo e nelle sue parole, nella sua intensità, si rivelava una struggente dolcezza, che aveva paura ad uscire, perché non voleva essere ferita.
La sua fortezza era inespugnabile, le sue difese, mura altissime.
Ma solo con lei, Ermal si era sentito così bene, così affine, così in sintonia.
-Eccomi!...-Valentina scese da casa e trovò Ermal ad aspettarla, appoggiato alla macchina, con una rosa in mano e quasi a lei venne da ridere.
Le aveva chiesto di uscire dopo le prove con la band, chiamandola e dicendole di prepararsi per le 9:00 che, dopo una cena veloce con i ragazzi, sarebbe passato a prenderla.
-Voglio stare un po' con te prima del tour....- si era giustificato:-....e visto che i momenti solo nostri non sono tanti....io mi prenderei stasera......-
Erano iniziate le vacanze estive e anche Anita era arrivata per trascorrere con il papà qualche tempo (Libero aveva avuto un piccolo infortunio a calcio ed era rimasto a casa), quindi Valentina decise di chiedere a Fabrizio se per lui non fosse un problema tenere le bambine per qualche ora.
-Ermal ha insistito per uscire stasera solo io e lui....- gli disse.
-Ma andate tranquilli! Mandami pure qua Giorgia, e anche la piccolina! Te fidi, no?.....-
-Certo che mi fido!-
Sofia ormai era grandicella, il primo compleanno era vicino e lei iniziava a muovere i primi veri passettini. Ermal prendeva le sue manine e le infondeva coraggio, poi la gratificava, la divertiva, le suonava, e le faceva tutte le smorfie. Le aveva anche fatto mettere le manine sul pianoforte e lei si era divertita moltissimo. Ermal le parlava piano, era dolcissimo. E Sofia era la sua coccolona. Stava instaurando con lui un rapporto molto bello e affettuoso e, quando lui la teneva sulle ginocchia per leggerle una storia, con la sua testa poggiata al petto, Valentina avrebbe voluto imprimersi per sempre quell'immagine nei suoi occhi, per non dimenticarla mai, nemmeno quando Sofia sarebbe cresciuta, e tutto sarebbe stato molto diverso.
"Papà" diceva la bambina, quando lui era lontano per qualche giorno, o ora, lo cercava in giro per casa, e la mamma o Giorgia, le provavano a spiegare che sarebbe tornato presto.
-Buonasera, signora.....- Ermal le offrì la rosa con galanteria e Valentina la prese.
-Grazie.....A cosa devo questo slancio?......-
-A niente....!- Ermal fece spallucce, e la esortò a salire in macchina: i due seggiolini sul sedile posteriore facevano ancora un certo effetto. Un effetto bellissimo.
-Dove mi porti?.....-.
-Adesso vedi.....-
-Okay......- sospirò Valentina. Sapeva che quando non voleva parlare, Ermal restava abbottonato e non vedeva nemmeno sotto tortura.
-Come sono andate le prove?....- gli chiese.
-Bene. Poi lo sai come va a finire, no?.... Con i ragazzi si finisce sempre poi per dire stupidaggini! E tu?....-
-Fab è passato a prendere le bambine. E il mio libro....ogni giorno va avanti.....tra varie difficoltà....ma va avanti....-
-Molto bene.....-
-Mi aspetta un'estate carica di viaggi, di musica, di concerti......non può che aiutarmi a trovare la giusta ispirazione.....-
-Sei bellissima.- Ermal la interruppe, guardandola come solo lui sapeva fare.
Indossava un abitino blu un po' scollato, e un paio di sandali con le paillettes. Era solo leggermente truccata e le sue labbra erano illuminate da un gloss, che poi i baci di Ermal finivano sempre per rovinare.
Valentina sorrise del complimento e si sporse dal sedile per lasciargli un bacio sulla guancia.
-Sei il mio adulatore......ma non esagerare......!-
Ermal entrò nel parcheggio deserto di un supermercato chiuso, e lì si fermò.
-Volevi fare la spesa?!.... Cos'è che ci serve a casa?!....Mi sa che è un po' troppo tardi, adesso.....!-
-Ma infatti! Mica volevo fare la spesa!- rise lui:-Dai, scendiamo...!-
Valentina, per quanto si sforzasse, non riusciva a capire perché si trovasse lì: di certo, Ermal non faceva nulla a caso, quindi c'era qualche significato nascosto nella sua destinazione.
Valentina si guardò intorno: l'innaturale silenzio e il senso di desolazione, quasi inquietavano.
-Lo sai da quanti giorni ci conosciamo?...730, giorno più, giorno meno. E qui è stato dove ti ho conosciuto per la prima volta.- Ermal la abbracciò da dietro, in mezzo al parcheggio. Le scoprì leggermente la spalla, e la baciò lentamente.
-Qui?!.....- esclamò Valentina, allibita.
-Si'. Ci siamo incontrati nel bar, ma io ti ho conosciuto qui. Certo, non sapevo ancora com'eri, anche se una vaga idea me l'ero fatta, ma ho sentito parlare di te per la prima volta proprio qui.....-
Ermal le raccontò qualcosa che lei non aveva mai saputo:-Quando tu hai accettato il lavoro di scrivere il libro su di me, io sono stato contattato subito. La trovavo un'idea assurda, ma.....se volevano......okay, non avrei avuto problemi a incontrare una scrittrice per raccontare, ancora una volta, la mia storia. Mi ha chiamato Monica e mi ha avvisato di essere puntuale perché, oltre i 15 minuti, tu te ne saresti andata.....-
-Questo me lo ricordo!- la ragazza rise. Sembravano passati secoli.
-....E io ho subito capito che tu avevi un caratterino mica male! Stavo facendo la spesa, poche cose, perché ero pieno di impegni e poi, a casa, non ho fatto altro che pensare a te.-
-A me?!? Ma se nemmeno mi conoscevi.......-
-Ho trascorso tutta la sera pensandoti......e immaginandoti come una professorina con il tailleur, e l'aria arcigna.-
-E invece?....-
-E invece mi sono trovata davanti una ragazza un po' scostante, leggermente incazzata con il mondo, con pochi filtri, e che non nascondeva l'antipatia nei miei confronti. Ho incontrato una ragazza, la prima, che mi ha chiesto di togliermi gli occhiali da sole perché aveva bisogno di guardarmi negli occhi per riuscire a cogliere le mie emozioni per poter scrivere come voleva. Ho incontrato una scrittrice molto professionale, molto "rigida", che però, in realtà, era un fiore strappato, e che stava ricrescendo sull'asfalto, un meraviglia. Tu eri impenetrabile, eri delicata, ma eri anche una donna e una madre forte, una lottatrice.-
Anche Valentina gli svelò il suo piccolo segreto di allora:-Ti chiesi di toglierti gli occhiali, sì perché volevo vedere le emozioni dai tuoi occhi, ma anche per un motivo meno "nobile".....Avevo paura. Temevo che tu, come tutti gli altri, ti soffermarsi, in qualche modo, sulle mie cicatrici e se questo fosse accaduto, non sarei riuscita a stabilire un rapporto con te, non sarei riuscita a scrivere. Avevo paura di non essere all'altezza del lavoro, ma avevo scelto di sfidarmi. Tu, invece, non mi hai "guardata". E non ostentavi! Tu, le cicatrici, non le "vedevi" davvero e, per la prima volta, anch'io me le dimenticai, sentendomi, per quelle poche ore con te, una donna "normale".-
Ermal le accarezzò il viso, guardandola negli occhi come lei amava essere guardata: come l'unica donna della sua vita, davvero, nell'amore sincero, disinteressato, nella fedeltà e nel rispetto .
-....E quindi mi hai conosciuta qui.......-
-Si'....Volevo dirtelo.-
-Ecco, adesso probabilmente so proprio tutto di te.....-
-No, non proprio tutto.... C'è qualcosina che non sai....-.
-Tipo?......-
-Cose vecchie. Brutti ricordi. Forse, un giorno, le conoscerai.....se vorrai venire con me in Albania.....in questo viaggio a ritroso, che non ho mai avuto il coraggio di compiere....-
-Certo che verrò. E faremo questo viaggio con le bambine. Voglio che Sofia conosca parte delle sue origini....Ma prima dovrai insegnarci bene la lingua!-
-Non c'è problema, amore!-
L'abbraccio' di nuovo, premendo il suo corpo contro il proprio.
-....Il problema credo sia un altro......Non sono mai più tornato a Fier, lo sai.....-
-....Come io non volevo più tornare a Bari, ma con te sono riuscita persino a tornare più di una volta sui luoghi del mio passato.....-
-E mi chiedo se con te, io riuscissi a tornare sui luoghi della mia infanzia, di certo molto cambiati......Credo proprio di sì....-
-Saro' con te. Sarò sempre con te.-
Ermal azzerò con un bacio le già brevi distanze, e il gloss di Valentina incontrò le sue labbra. Era abbastanza oleoso ed aveva un gusto strano.
-Ti è piaciuto dove ti ho portato?......-le chiese poi.
-Certo, mi ha emozionato. Del resto, sei tu.....-
-E non è ancora finita......Voglio portarti in un altro posto, adesso.....-
-Va bene, conducimi dove vuoi......-
Ermal le stava regalando una stupenda serata romantica e, quando lui la portò sui Navigli, lo sguardo della scrittrice si perse nello spettacolo. Era quasi magico.
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Quasi niente (STORIA COMPLETATA)
FanfictionValentina si è trasferita a Milano per ricomporre la sua vita,trovare pace dal passato e un rifugio dalla sofferenza che l ha distrutta. Sfiduciata e apparentemente fragile, conosce un'anima simile alla sua e il rapporto di lavoro si trasforma in em...