CAPITOLO 100-Finche' non è finita

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PENSIERI DI VALENTINA
Apro gli occhi: avrò dormito sì e no un'ora. Il sole sbatte in pieno, perché abbiamo chiuso le imposte solo di poco.
Cerco il cellulare e mi accorgo di averlo lasciato nella borsetta di là; do uno sguardo a Sofia e prendo quello di Ermal: sono le 7:00.
Lui dorme ancora. Mi soffermo a guardarlo, come sempre: i lineamenti del suo viso sembrano scolpiti, sugli occhi addormentati si appoggia qualche ciocchina di capelli, che ha spuntato leggermente. I suoi riccioli scuri sono bellissimi, mi piace giocarci per prenderlo in giro, pasticciarglieli, scomporgieli. Faccio un po' la bambina monella, e me ne vanto, ahahah! Se lo fa qualcuno che gli vuole bene, lui se li lascia toccare.
Ha le labbra chiuse e respira lentamente, con un braccio sopra la testa, è quasi buffo, il mio Ermal.
Quando dorme mi sembra sempre un bimbo e mi fa tenerezza.
Gli faccio una carezza leggera sul viso, e gli lascio un bacio delicato all'angolo sinistro delle labbra: mi sembra, per un attimo,di una perfetta ed incorruttibile bellezza. Ermal è bellissimo, ha un viso molto particolare, un paio di occhi penetranti con cui guarda gli altri da dentro; è magro ma ben impostato, con delle braccia forti, e non si rende conto che non avere un filo di pancia alla sua età è un'enorme fortuna! È alto, e il suo fisico è quasi da modello, ma lui mica se ne rende conto, anzi, si sente "bruttino" e della sua altezza se ne "vergogna".
Ho notato il suo aspetto poco alla volta, perché ho sempre visto altro di lui, e non mi è mai piaciuto dargli soddisfazione in questo senso, ma credo che lui ormai lo sappia che mi piace anche fisicamente. Quando facciamo l'amore il suo corpo diventa il mio, gli faccio di tutto: lo bacio, lo accarezzo, lo massaggio, lo morsico, ma piano, stando attenta a non lasciargli segni, come fa anche lui con me.
Ermal, a letto, è appassionato e dolcissimo, dargli piacere è una delle cose che mi portano ad uno stato di soddisfazione totale, non ridotta soltanto alla semplice fisicità. E, visto che è appena arrivata Sofia,teniamo i preservativi nel cassetto, non ci fidiamo del nostro istinto, che già una volta, non ha funzionato. Ed ero stata pure io ad insistere, perché desideravo tantissimo, quella notte, fare lo stesso, con lui, l'amore. È successo, ed è arrivata la nostra bambina, non avremmo potuto chiedere di meglio. Era stato molto stupido, da parte mia, avere paura.
-Bentornato in questo mondo.....- gli dico, scherzosa, con un bacio sul naso, vedendo che si stava svegliando. Gli vado di sopra, lui mi avvinghia subito in un abbraccio deciso, apre gli occhi ancora assonnati direttamente sui miei, e sorride.
-Ciao.....- mormora, quasi impercettibilmente, con sguardo felice.
-Sono la prima cosa che vedi, buongiorno.-
Gli sorrido anch'io, mentre le mie mani giocherellano con il suo piercing sul sopracciglio.
-Che visione bellissima........- si schiarisce la voce e si volta su un fianco, senza sciogliere il suo abbraccio:-E Sofy?.....-
-Tranquillo, dorme. Tu stai bene, amore mio?.....Dai, un'oretta di sonno circa ce la siamo fatta!-
-Io sto molto bene. Tu, piccola?.....-
Mi accarezza la testa e mi passa la mano sui capelli.
-Anch'io. Ancora un po' stordita, ma va tutto bene! Tipo quando vai a un concerto, no?... Uno stordimento positivo, bello.-
Lui annuisce, mi ha capito. Difficilmente io ed Ermi non ci capiamo, e quando accade mi dà fastidio, perché io mi aspetterei che lui mi capisse sempre, imprescindibilmente. Ma so che sbaglio, perché, per quanto simile a me, lui è pur sempre un'altra persona e non può capirmi alla perfezione in ogni momento, certe volte lo devo aiutare, guidare dentro di me per fargli vedere cosa succede, e lo stesso devo, talvolta, fare io con lui.
Ieri, o meglio, poche ore fa, ho buttato tutto a terra: Sofia aveva fame e il vestito elegante mi ingombrava. Me lo sono sfilato in fretta e l'ho lasciato vicino al letto, perché lei aveva la priorità. Inoltre, quel vestito non lo indosserò mai più, rimarrà nell'armadio come "ricordo". Che spreco. Per me, sono ben altri i ricordi, che un abito bianco appeso a una gruccetta! Ma le tradizioni sono tradizioni e poi, lo ammetto, vedermi con addosso quell'abito mi ha fatto un certo effetto, mi ha dato un'indescrivibile emozione, che dieci anni fa non ho provato. Lo so, avrebbe dovuto essere il contrario, ma allora ero una sposina con la voglia di scappare, oggi sono ben altra persona, e questo ha fatto un'enorme differenza per le mie emozioni.
Abbiamo lasciato la famiglia nella vecchia casa, e noi siamo direttamente venuti qui, in quella nuova dove,da oggi in poi, abiteremo. È una specie di simbolo.
Non dimenticherò mai quando Ermal mi ha portato qui per la prima volta, di sorpresa, e mi ha chiesto di sposarlo, poi abbiamo mangiato una pizza seduti per terra, con la musica nei nostri cellulari a tenerci compagnia e a rendere tutto ancora più bello, ancora più magico, ancora più nostro.
Sembrano trascorsi tre giorni, eppure un'eternità.
Ermal si stropiccia gli occhi con le mani e io gli prendo la sinistra, dove indossa la fede. Rido:-Ma che cazzata hai fatto ieri?!-
-Comunque vada, la più più bella della mia vita!-
Mi stampa un bacio superficiale sulle labbra e poi mi guarda negli occhi, un po' dolce, un po' scherzoso:-Ciao, signora Meta.-
Mi stampa un altro bacio, uguale al primo, poi si sdraia sulla schiena e mi chiede di appoggiarmi a lui.
-Lo senti il mio cuore?.....-
-Si', sei sopravvissuto, tranquillo!- faccio la stupida, ma in realtà, sentire il suo cuore, mi emoziona ancora, mi emozionera' sempre:-Certo che lo sento, Ermi. È il mio. Il mio cuore ti appartiene, batte dentro di te. Mi raccomando.........!- lo ammonisco.
-Anche il mio era un po' malandato quando ci siamo conosciuti.....Era tenuto insieme un po' così, poi tu hai aggiustato tutto, con l'amore che mi hai dato. Disincantata dall'amore, mi hai amato con i piccoli gesti, e ti sei lasciata amare da me. Desidero solo trovarti sempre al mio fianco, ad amarmi sempre per quello che sono, con i limiti che ho, ad accettarmi così.-
-Il tuo cuore è mio. E, come tale,cercherò di trattarlo, sempre.-
Mi guardo attorno nella luce del giorno: sì, sono a casa. La casa che volevo, da una vita. La casa in cui saprò essere e dare ciò che ho sempre voluto.
Non parlo di muri. Parlo di sensazioni. La casa non è un luogo, sono persone, attimi. Suoni. Parole. Sguardi. È un insieme di tutto, a formare la vita.
Giorgia è rimasta a dormire di là, con Miria, la nonna e gli zii, per fortuna che è domenica, o sarebbe stata dura accompagnarla a scuola stamattina! Sinceramente, non ho voglia di correre, preferisco godere del tempo, e dei pensieri. Poi domani partiamo per il viaggio di nozze:io, Ermal e,per forza di cose, anche Sofia. Staremo via una sola settimana, poi si riprendono seriamente i ritmi di sempre. Mira si è offerta di resta con Giorgia, qui a casa, se per noi va bene.
-Lascia tranquilla tua cugina!- mi ha detto proprio ieri:-Rimango io. Lei lavora, falla stare tranquilla. Anche se starebbe volentieri con Giorgia, è pur sempre un impegno per lei e il compagno. Per queste cose ci sono "i vecchi"!-
Ovviamente ho accettato: in fondo, aveva ragione. Francesca ha fatto tantissimo per me e per Giorgia in questi anni, e l'ha fatto con amore, adesso è giusto che pensi alla sua vita, anche se le piace rendersi sempre disponibile per noi. La adoro, è la cugina migliore del mondo, che tutti vorrebbero avere.
Giorgia è contenta di stare sia con Francy e Andre sia con nonna Mira, quindi non ci sono stati problemi e ho accettato la sua proposta con piacere.
Ho voglia di trascorrere qualche giorno da sola con Ermal (anche se ci sarà Sofy, ma va beh! Lei è più "bambolotto" con poche e semplici richieste, anche se curarla è impegnativo e ha sempre bisogno del contatto con me) in un posto nuovo, mai visitato e che mi attira. Credo di meritarmi un po' di tempo con il mio teppistello, prima di riprendere, davvero seriamente, la vita di sempre che, sono sicura, non mancherà di darci soddisfazioni.
Ermal si alza dal letto per primo:-Resta qui, tu. Fai con calma. Voglio prepararti una bella sorpresa. In fondo è il nostro primo risveglio "da sposati"......Voglio fartelo ricordare.....-
Mi lascia un bacio sulla fronte e si allontana per un po', io rimango a pensare e a ripercorrere la giornata speciale appena trascorsa. Ce l'ho ancora addosso nelle sensazioni, nelle voci, negli sguardi, mi veste e non credo me ne spoglierò tanto facilmente.
È stato bello sentirsi, insieme, al centro di un affetto sincero, che ci ha avvolto in un abbraccio risanatore per tutte quelle volte che io ed Ermal ci siamo sentiti soli, sconfitti, atterrati.
La cerimonia civile era fissata per le tre del pomeriggio in Comune e io ho avuto tutto il tempo per prepararmi con calma, anche se Francesca ha insistito perché andassi a casa sua fin dal mattino: lei aveva il vestito e voleva supervisionare tutto con meticolosità quasi maniacale, che io le prendevo in giro. Andrea era molto più tranquillo, invece, e anche lui scherzava affettuosamente su quella sua "ansia da prestazione", e restava con le bambine. Giorgia era emozionatissima e non riusciva a stare ferma, non vedeva l'ora di indossare il suo vestitino e di mettersi elegante.
Pranzai lì da Francesca, anche se "pranzo" era una parola grossa, perché nessuno aveva voglia di cucinare e, sinceramente, nemmeno di mangiare, perché l'emozione chiudeva lo stomaco; ci siamo fatti un panino e poi è arrivata anche Sabina, con Miria. Le mie due testimoni si sono messe a parlare tra di loro e, alla fine, sono arrivati anche Pier e Eleonora.
Lui è sempre timidino e mi piace molto il suo atteggiamento gentile e mai invadente, composto, ma anche divertente, infatti si è messo a fare battute con Andrea. Indossava un completo blu scuro e una cravatta, con i capelli pettinati all'indietro: stava veramente bene. Eleonora, invece, portava un abito rosa confetto, con in vita una cintura dello stesso colore e un cerchietto a tema floreale tra i capelli corti.
-Sei bellissima!- le dissi, abbracciandola e  dandole due baci sulle guance.
-Grazie mille! Francy mi ha detto di venire qui per farti il make up. Non sono un'estetista, ma non me la cavo male, su YouTube ho fatto, per divertirmi, qualche tutorial.....-
-Ma dai?!?? Non lo sapevo!-
-Si'.....Quindi, mettiti comoda che iniziamo.....Ho portato quello che mi sembrava necessario......- e ha tirato fuori da un beauty i cosmetici, poggiandoli sul tavolo.
-Tu rilassati qui sul divano, che ci penso io, e spero mi venga bene!-
Sofia si muoveva per la casa, tra la gente e il chiacchierare, in braccio ad Andrea, tra le coccole di sorellina e cuginetta. Non avrei mai pensato di arrivare a questo. Davo per scontato che il mio destino fosse, oramai, interrotto e che a me toccasse viverlo, come un castigo, un'agonia, il risultato di ciò che ero. E invece no. Ho deciso di essere diversa, di credere nell'amore, negli altri e in me, a ripulirmi della rabbia contro un mondo che non mi aveva mai compreso né amata. E ho riscoperto il piacere di sorridere, di farlo davvero, non per circostanza.

Quasi niente (STORIA COMPLETATA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora