CAPITOLO 16-All'amicizia

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Francesca prese la cugina a braccetto, mentre Giorgia saltellava al suo fianco. La pioggia non permetteva di uscire all'aperto, cosi' Francesca aveva deciso di portare fuori Valentina in un centro commerciale, per permetterle di distrarsi un po'.
La situazione con Andrea che era peggiorata e la biografia del cantante le impegnavano troppo la testa: scriveva per buona parte della notte e si coricava tardissimo. Durante il giorno, invece, si occupava della figlia e trascorreva buona parte del tempo a giocare assieme a lei.Francesca credeva che Valentina avesse bisogno di un po' di tempo da dedicare a se stessa, quindi passo' a prenderla subito dopo il lavoro.
-Devo comprare qualcosa di nuovo da mettermi ai concerti di Ermal. Mi aiuti a scegliere?- le aveva detto:-Un po' di shopping fara' bene anche a te.-
-Okay. Intanto io e Giorgia cercheremo un paio di sandaletti nuovi. Questi le vanno un po' stretti. Ma....giusto per sapere.....a ogni concerto di Ermal a cui andrai quest'estate indosserai un vestito nuovo?!-
Da Francesca si poteva aspettare proprio di tutto!
-Si',certo. Ma...."a ogni concerto DI ERMAL"?!? Ho sentito bene?!?-
Valentina fece spallucce:-Perche'?...-
-Perche'?!?! A stento ti ricordavi il suo nome! E comunque non lo nominavi mai! Era sempre "quello la'", quando non gli trovavi epiteti peggiori! Devo sapere qualcosa?....-
-Tipo cosa?!...No!!- si sentiva in un cartone animato. Recitazione pessima.
-Non so....tipo che ti sta cominciando a piacere....pure per asfissia da da parte mia!-
Ah, era solo questo. Francesca non sospettava niente.Valentina trasse un altrettanto grottesco sospiro di sollievo.
-No,figurati! Proprio io! Ma ti pare?!-
Eppure anche sforzandosi tanto, non le veniva piu' da dire qualcosa di brutto su di lui!
"Okay,Vale, il Premio Paperino e' tutto tuo!" Ma era solo lei a sentirsi ridicola oppure lo era davvero?...
Valentina non sapeva se Ermal le "piacesse",certo era che aveva continuato a riascoltare nella registrazione il suo discorso sulle"lenti sbagliate attraverso cui percepiva se stessa" fino ad impararselo a memoria e a riuscire ad ignorare per la prima volta gli sguardi di alcune persone per la strada.
-...consiglio anche a te di prenderti qualcosa. Devi fare bella figura.....in fondo incontri un cantante famoso in veste di professionista...mettiti carina! Dai,scegli qualcosa! Te lo regalo io!-
Degli abitini nuovi carini per piacere ad Ermal. Valentina sorrise e cerco' qualcosa con entusiasmo. Lui la faceva sentire bella dopo tanto tempo. Bella davvero. Bella come prima.
Francesca la aiuto' nella scelta, proponendole un abito blu abbastanza elegante, con una cintura in vita, una scollatura non troppo provocante e una lunghezza appena sopra il ginocchio.
-Provati questo!- le disse, porgendoglielo in mano sull'appendino:-Per me stai da dio!-
Nel camerino le suono' il cellulare e, per rispondere, per poco non inciampo' nei pantaloni che si stava togliendo. Rimase in mutande davanti allo specchio.
-Pronto, ciao, Ermal....-
La comunucazione era intermittente.
-Non ti sento bene, Ermal....-
-Credo sia colpa della mia batteria...E' molto bassa e non ho neanche un un caricatore con me....Sono in macchina e sto guidando....Ascoltami bene,Vale....- Prima di riuscire a terminare, pero', la batteria termino' la sua carica residua e la comunicazione si interruppe.
Ermal sperava che si fossero capiti comunque: si era liberato in anticipo da un impegno e voleva approfittarne per incontrare Valentina e portarsi avanti con il lavoro. Questo fu cio' che le disse, perche' in realta' voleva incontrarla e basta, ma senza la scusa del lavoro, lei non avrebbe mai accettato di vederlo.
Lei gli disse dove si trovava e lui le promise che l'avrebbe raggiunta in breve.
-Ma non ho il telefono! Come cazzo la trovo?!?!- penso' Ermal a voce alta, parcheggiando la macchina al parcheggio del centro commerciale.
Si guardo' intorno e, con gentilezza, fermo' un passante che stava caricando la spesa nel bagagliaio.
-Salve, mi scusi....posso chiederle di prestarmi il cellulare per una chiamata veloce? Si tratta di un'urgenza e il mio e' morto poco fa....-
Il suo sorriso era irresistibile persino per l'uomo brizzolato di mezza eta', che gli presto' lo smartphone senza problemi.
-Grazie,grazie infinite.- Ermal lo prese, grato, e si allontano' di qualche passo.
Valentina non riconobbe il numero e, pensando fosse qualche scocciatore delle compagnie telefoniche, passo' il telefono direttamente a Francesca, che mise in vivavoce per sentire meglio tra il chiasso del negozio di calzature.
"Sta' a vedere che mi sono ricordato male il numero, con la memoria che ho....Questa non e' la voce di Valentina...." Ermal parlo' lo stesso.
-No, mi scusi, signora....credo di avere sbagliato numero....-
-No, aspetti un attimo....Chi cerca?....-
Quella voce le era familiare nonostante il rumore di sottofondo e il telefono, che falsava sempre un po' i toni vocali. L'avrebbe riconosciuta tra mille. Francesca si chiuse un orecchio per sentirla meglio, mentre Valentina, che stava provando i sandaletti a Giorgia,scatto' subito in piedi e le strappo' il cellulare di mano, allontanandosi in tutta fretta.
-Ermal!- il cuore sembrava scoppiarle fuori. Ci era mancato poco e Francesca avrebbe scoperto tutto....
-Ah, allora non ho sbagliato! Ma chi e' che mi ha risposto?...-
Ermal sapeva gia' distinguere cosi' bene la sua voce?....Valentina sorrise, arrotolandosi sulla punta dell'indice la parte finale della treccia che le cadeva davanti.
-Mia cugina. Non credevo fossi tu....-
-Infatti. Ho chiesto un cellulare in prestito. Io sono qui. Dove vuoi che ci vediamo?...-
-Aspettami all'ingresso. Poi cerchiamo un posto tranquillo.-
-Va bene, ti aspetto qui, allora. A tra poco.-
-Si', ciao.-
Non aveva con se' il quaderno delle sensazioni, ma ormai era come se le avesse impresse dentro di se'.
Ermal ringrazio' nuovamente il gentile signore ed insistette per pagargli la chiamata, ma lui gli disse di non preoccuparsi, che non importava.
-Che palle! E io scema che sto a dargli retta!- Valentina torno' indietro fingendosi scocciata e sperando di riuscire a recitare meglio di poco prima!
In ogni caso, prima o poi, avrebbe detto tutto a Francesca ma con le dovute cautele, per evitarle un infarto. Non e' da tutti avere una cugina che ha un rapporto cosi' ravvicinato con la persona che ammiriamo e che consideriamo importante per la nostra vita!
-E' stato stranissimo....- rivelo' Francesca:-Avrei giurato che quel tipo avesse la voce di Ermal....-
Valentina scoppio' in una potente risata.
-Tu sei proprio fusa,Francy cara!-
-No,guarda che su di lui non mi sbaglio.-
-Beh, puo' darsi che sia stato Ermal a vendere i biglietti del suo tour tramite un centralino che gestisce personalmente!-
Francesca le diede una spintarella e l'argomento si chiuse li'.
Valentina riusci' a raggiungerlo fingendo di avere ricevuto un messaggio da Andrea e disse pure a Francesca e a Giorgia di non aspettarla, che ci avrebbe pensato il fidanzato a riportarla a casa.
Era stufa di mentire, quindi si ripromise davvero di dire tutto alla sua famiglia il piu' presto possibile.
Arrivata al parcheggio trovo' Ermal attorniato da un paio di ragazze ed osservo' la scena da lontano: le due si erano avvicinate chiedendogli una fotografia e lui aveva rifiutato perche' la loro richiesta era stata scortese.
-Ne' ciao, ne' niente! Si dice:"Ciao, Ermal come stai?" Ma voi se incontrate una persona vi rapportate cosi'?!Ma io non so!-
Particolarmente offeso,Ermal congedo' le due ragazze, che erano rimaste molto deluse dalla sua reazione apparentemente aggressiva e che se ne andarono bisbigliando tra loro.
Passarono in fianco a Valentina che, quando se ne furono andate, raggiunse Ermal.
-Eccomi....-
-Ah!! Non potevo chiamarti e credevo di averti persa!-
La ragazza gli parlo' della scena a cui aveva appena assistito.
-Le hai mandate via.....-
-Si',certo che le ho mandate via! Ma dimmi tu se ti pare normale venire li' a chiedermi una foto senza nemmeno salutare! L'educazione prima di tutto! Non sono mica un pupazzo da selfie! Se me lo chiedi educatamente mi fa super piacere fare anche delle foto, ma cosi' no, eh dai! Non credi?....-
-Si' si', hai ragione...Solo che purtroppo molte persone ti vedono, appunto, come "la star","il personaggio".... e ti trattano da tale,da fenomeno da esibizione,da divo da appendere alla parere e venerare per chissa' quali strani meriti! Con tutto il rispetto per la tua bravura,Ermal.... credo che ognuno nella vita faccia cio' che sa fare o che ama fare.....niente di piu'. Al massimo e' poi la persona che induce a una certa affezione...ma denza stupidi fanatismi....Ed e' anche questo, e la tua persona,che spero di riuscire a descrivere a dovere nel libro....ma....perche' mi guardi cosi'? Io non sono un idolo,eh!-
Il sorriso di Ermal era disarmante ed infinitamente bello.
-La vedi esattamente come me.-
-Mi fa piacere.-Il solito momento fatto di sguardi fu interrotto dalla paura di Valentina di andare oltre, di lasciare che il cuore prendesse il sopravvento e scalfisse tutte le promesse con se stessa.
-Tu hai un rapporto speciale con i fan....molto umano e stretto, uno scambio emotivo, una sorta di amicizia che vi lega....era l'unica cosa che fino a poco tempo fa conoscevo di te e mi meravigliava perche' cio' che pare troppo "bello" in genere e'irreale,e viceversa. Invece ho capito che tu sei veramente come appari alla gente che ti segue e che ama te e la tua musica....e proprio pretendendo da loro un certo trattamento, dimostri di essere e voler essere per tutti "persona" e non "personaggio". Ci tengo molto a descrivere il vostro rapporto e ci dedichero' un intero capitolo.-
-Grazie per le tue bellissime parole....-
Un altro dei suoi sorrisoni costrinse Valentina a un immenso controllo di se stessa per non cedere a niente che non fosse distanza emotiva da cio' che inevitabilmente stava provando. Le sensazioni non mentono:quando stai bene accanto a qualcuno lo percepisci fisicamente, ma puoi ignorare tutto e fingere di niente. Oppure puoi provare a fidarti di nuovo, tornare ad avere speranza.
No, era impossibile.
-Io non ho detto niente, se non la verita'. I miei pensieri sono onesti. Dai,Ermal, muoviti!-
-Certo,eccomi!- la raggiunse in un paio di passi e le ando' accanto con l'entusiasmo di un bambino.
Stare con lei era cosi' piacevole, che il tempo non scorreva, era fuori dalla realta'.
Trovarono in un angolino un po' appartato di un bar nel centro commerciale il loro posticino tranquillo: presero un trancio di pizza ciascuno ed iniziarono a lavorare.
Ermal termino' di raccontarle i suoi anni universitari: gli amici, le lezioni, gli esami e la musica che lui non smetteva maindi comporre, le delusioni e la voglia di non arrendersi.
-Io non volevo diventare famoso, io volevo comunicare e far vivere la mia musica. Intanto pero' proseguivo anche con gli studi. Non ero velocissimo ma cercavo di arrangiarmi e chiedevo pochissimo a casa e gli esami andavano bene. Ho smesso a un esame dalla laurea perche' e'arrivata la chiamata che stavo aspettando e che avrebbe potuto realizzare i miei sogni.....Mi manca l'esame di spagnolo, me lo tengo per la vecchiaia!-
Valentina rise con lui ma glinsisse che interrompere gli studi a un passo dalla fine era stato stupido e un vero peccato.
-Avresti potuto terminare almeno per te stesso, seguendo comunque le tracce dei tuoi sogni....-
-Lo so....ma ero ancora un ragazzino....ragionavo diversamente da come potrei fare adesso....come un po' tutti, no?.....-
La ragazza assenti' e lui percepi' nei suoi sguardi una ingombrante malinconia. Come ogni volta che gliela notava addosso, come una seconda pelle, Ermal cercava di cambiare l'atmosfera, per mandargliela via, anche se per un irrisorio breve istante. Valentina aveva cucita addosso quell'ombra, con un filo di ferro che le faceva male nell'anima.
Lui le apri' la bottiglietta di Coca Cola e gliene verso' un bicchiere.
-Grazie,sei molto gentile....-
-Prego.-
I loro sorrisi si accarezzarono dolcemente.
-Propongo un brindisi!-
-E a cosa devo questo immenso onore?...-
Lo sguardo di Valentina adesso era accattivante, delicatamente sensuale,irresistibile.
-L' onore di un brindisi con una ragazza intelligente, simpatica, divertente, ironica e profonda come te e' tutto mio!-
-Se non la smetti di adulare,il resto della Coca ti finisce sui pantaloni!-
La risata di Ermal era del tutto simile alla sua, cosi' come buona parte dei suoi interessi, l'anima senza malizia o arrivismo, la voglia di vivere combattendo contro il passato per conquistare ad ogni costo la felicita'.
Ermal sembrava ormai essersi fortificato, quindi avrebbe potuto aiutarla a sistemare cio' che di incompiuto lei aveva lasciato nella propria vita.
Anzi, l'aveva gia'aiutata.
-Alla nostra!-Ermal alzo' il bicchiere:-E all'amicizia che sento nascere tra di noi!-
-Alla nostra.....-Valentina parlo' a bassa voce e tocco' il suo bicchiere.
-Si e' fatto tardi,Ermal....- gli disse poi:-...Devo tornare a casa. Mi aspetta mia figlia. Le ho promesso che per cena sarei tornata.-
-Certo, ora ti accompagno.- Ermal si alzo' dal tavolo scrollandosi di dosso le briciole della pizza.
-Com'e' tua figlia?- le domando' incuriosito:-...Lo sai che anch'io ho una nipotina? Ci vediamo poco perche' abita a Bari ma quando vado dalla mia famiglia giochiamo sempre insieme....-
"....Certo,Miria, la bambina di Sabina....me la ricordo molto bene quando era piccola e giocava con Giorgia, mentre io avevo il viso pieno di bende....."
-Ah.....davvero?.....- finse Valentina, mostrandogli poi una recente fotografia della figlia.

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